Fare la Buddy all'Università di Ca'Foscari Venezia (Parte 1)

Pubblicato da flag-it CHIARA GARBAGNATI — 7 anni fa

Blog: House of memories
Tags: flag-it Blog Erasmus UNIVE, UNIVE, Italia

Ricordo ancora quando all’inizio dell’anno scorso io e un mio compagno di corso ci divertivamo ad imbucarci presso gli eventi organizzati per gli studenti internazionali, usufruendo di aperitivi e cibo gratuitamente. Ovviamente questa tendenza non ha portato soltanto ad avere la pancia piena senza la preoccupazione di cucinare o pulire in quanto si viene serviti e riveriti, ma anche un sacco di amicizie multiculturali e un buon presupposto per migliorare le lingue straniere che so. Ho trovato davvero persone su cui contate, con cui tuttora mi trovo in contatto, alle quali ho cercato di mostrare il meglio che l’università Ca'Foscari e la città di Venezia hanno da offrire, e talvolta anche altre città italiane. I periodi di scambio possono durare un semestre oppure un intero anno accademico, a seconda delle proprie scelte e in base agli accordi bilaterali stipulati dalle università interessate.

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Quest’anno ad aprile ho ricevuto una mail dalla mia università circa questo fatidico “programma Buddy”, ovvero essere ufficialmente un punto di riferimento per coloro che verranno a passare più di quattro mesi in un paese che non è il loro. Ciò consiste dare indicazioni circa come trovare l’alloggio, gestire i propri soldi, usufruire dei trasporti, come fare una sim e via discorrendo. Non tutti possono sdoppiarsi per accontentare queste richieste, ma per lo meno via telematica rendersi utili. Chi aderisce ad un impegno del genere, senza ombra di dubbio alcuno ha voglia di rendersi disponibile, anche a costo di andare fino all’aeroporto e recuperare gli studenti. Tutto ciò che fate non prevede nessun compenso monetario, è in tutto e per tutto gratuito, però è un’attività da scrivere sul curriculum che testimonia la vostra flessibilità e le vostre capacità di gruppo, pure in rapporto con chi proviene da una cultura completamente diversa. 

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Le tappe da compiere in questo percorso sono molteplici, ma non voglio scrivere a raffica tutto ciò che c’è da sapere come se fosse una lista della spesa di un cenone di natale organizzato all’ultimo momento, quindi procediamo per gradi.

In primis, una volta aderito al format presente sul sito e linkato dalla mail, presentarsi all’incontro stabilito il mese successivo. In caso di assenza otterrete tutte le informazioni necessarie e che vi siete persi, ma consiglio vivamente di presentarsi visto che è molto più piacevole e avete anche l’opportunità di porgere delle domande in maniera diretta a chi è al vertice di tutto ciò. Fondamentale è sapere come trattare con gli studenti che vi contatteranno durante l’estate e talvolta anche all’ultimo momento. Le casistiche sono le più variegate, troverete chi vi contatta in maniera del tutto ordinaria, indirizzandosi a voi in base agli interessi che voi stessi avete indicato, che siano hobby, periodi di mobilità o lingue straniere, oppure chi manda una mail a tutto l’elenco di studenti buddy disponibili, creando scompiglio. C’è anche il classico studente fantasma, che vi contatta, voi rispondete, ma la vostra relazione si interrompe, nonostante ulteriori tentativi da parte vostra, lasciandovi col dubbio “essere o non essere il suo buddy?”. C’è chi parte in maniera ultra espansiva, perciò se siete anche voi socievoli riconoscerete a distanza, grazie a un solo minimo scambio di mail contenente pochi caratteri, intuite meglio dei cani da tartufo che diventerete amici per la pelle. Può capitarvi fra le mani anche il curioso, che vi tartasserà di domande ultra dettagliate circa qualunque cosa, perfino la più bizzarra. Oppure c’è lo studente straniero che sceglie solo perchè è una procedura, e dopo qualche chiacchierata, è abbastanza autonomo da potersi gestire da solo, meglio del buddy stesso che da anni vive tale vita universitaria.

Capita anche di non ricevere nemmeno un messaggio,ma tendenzialmente c’è un numero di studenti in scambio nettamente maggiore rispetto a coloro che si offrono come buddy, perciò qualcuno che sarà soddisfatto con i suoi pochi (o tanti) studenti, cederà volentieri alcuni dei suoi contatti a costoro. 

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Un dettaglio importante, qualora i ruoli si possano invertire, ovvero voi vi recate all’estero e sarete comunque vincolati da un buddy, è che funziona al contrario, poiché voi all’estero venite scelti dai buddy, non siete voi a doverlo decidere, il che da un lato è assolutamente meglio.

Mi fermo qua, considerandola una prima parte. Il bello dovrà accadere nei giorni futuri, durante i Welcome Days, quando finalmente avviene l’incontro tra studenti in scambio e studenti dell’università ospitante.

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P.S. Io ho descritto quanto concerne la mia Università, Ca’Foscari, dato che non frequentando altri atenei, non ho idea in che modo funzioni e non è nemmeno detto che tutte le università abbiano queste iniziative al suo interno.


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