Capitolo 4.2. Pace e amore a Fuerteventura. La mia esperienza in van alle Isole Canarie (Capitolo 2 di 3)

Capitolo 4. 2. Il mio viaggio in van a Fuerteventura tra pace e amore. Isole Canarie (2/3)

L'alba nella spiaggia di El Cotillo

Continuiamo con le avventure in van nelle Isole Canarie! Come vi ho raccontato nel mio precedente articolo, quella notte ci siamo fermati a dormire nella spiaggia "El Cotillo". Per raggiungere la spiaggia "El Cotillo" partendo da "Corralejo" ci abbiamo impiegato 20 minuti, forse anche meno, circa 15. Era una notte molto ventosa e il clima iniziava a rinfrescarsi un po' dopo l'onda di calore che aveva caratterizzato i giorni precedenti. Lottando contro il vento, ci siamo tolti la salsedine dal corpo con dell'acqua tiepida sul retro del van. Fortunatamente avevamo messo il contenitore al sole e quindi l'acqua si era riscaldata un po'. Dato che il clima era più fresco, avevamo deciso di cucinarci una zuppa con il fornello da campeggio. Ci siamo messi nella parte posteriore del van per proteggerci dal vento. Oltre alla zuppa, abbiamo cucinato anche dei buonissimi maccheroni. Intorno a noi c'erano tanti camper e altri van che si sono fermati la notte. La zona era molto tranquilla quindi siamo riusciti a dormire bene e ci siamo svegliati verso le otto e mezza del mattino.

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La notte non abbiamo dormito direttamente in spiaggia, dato che non è consigliato. Abbiamo quindi preferito sostare più distanti e ci siamo avvicinati la mattina seguente con la macchina. La spiaggia in questione è quella che potete vedere nella foto che segue e si trova vicino al "faro del Tostón".

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Inizialmente, l'alba non era chiarissima ed il sole sorgeva nascosto dietro alle nuvole. Tuttavia, poco alla volta il grigiore ha lasciato il posto al sole radioso che ci aveva accompagnato nei giorni passati. Anche il vento era diminuito e, a differenza della sera precedente, in spiaggia si stava molto volentieri. Per questo motivo abbiamo deciso di fare colazione sul van proprio di fronte alla spiaggia. All'inizio ero un po' preoccupato dato che non sapevo se potevamo fermarci lì, anche perché più distanti rispetto a noi c'erano solo due camper. Dalla foto che segue potete vederci appena svegli, con i capelli scompigliati e le facce mezze addormentate. Dato che non ero molto presentabile e per niente a mio agio, ho dovuto cercare urgentemente un parrucchiere a El Cotillo. Ah, dimenticavo. La mia fidanzata ha questi bellissimi occhiali perché nella foto aveva gli occhi chiusi. Sbaglio o le donano comunque?

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Questa piccola baia è una delle mie preferite nell'area di "El Cotillo" per i suoi paesaggi e la sua natura. Infatti, ogni volta che viaggio a Fuerteventura cerco sempre di visitarla. Per arrivarci bisogna arrivare fino alla cittadina di "El Cotillo" e da lì seguire le indicazioni per il faro di Tostón. Seguite sempre le indicazioni e non fermatevi nelle prime "pozzanghere" solo perché vedete altri camper. "El Cotillo" è molto grande e le parti più belle sono quasi alla fine. Infatti, ci sono anche spiagge nella zona che confina che la città di Corralejo.

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Il bello di questa zona è che quando sale la marea si formano dei piccoli laghetti in cui si può camminare tranquillamente. Inoltre, dato che il mare non è per niente alto si può camminare fino alle rocce, stare seduti o sdraiati. Invece, quando arriva la bassa marea, l'acqua di tutto il lago si ritira e lascia spazio ad una vasta distesa di sabbia fino alle zone più distanti.

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La cosa positiva è che c'è anche una zona in cui entra l'acqua e quindi si può fare il bagno tranquillamente. Inoltre, l'acqua è più alta e può arrivare anche fino alle spalle. Come potete vedere questa bellissima spiaggia si riempie molto più velocemente rispetto alle altre dato che è molto famosa. Per farvi un'idea, quando avevo scattato la foto del van non c'era nessuno ma poi successivamente sono iniziati ad arrivare sempre più camper vicino a noi.

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Nella spiaggia ci sono delle piccole zone in cui è possibile proteggersi dal vento o sostare con tranquillità fino a quando non ci si alza e si entra in acqua. La mia giornata in questa spiaggia è stata stupenda e vi consiglio di visitarla! Come vi dicevo prima, avevo davvero bisogno di un parrucchiere perché i miei capelli erano ingestibili. Sarà la salsedine, il fatto di essere in vacanza o il sole ma i miei capelli erano cresciuti molto velocemente. Erano molto lunghi e avevo bisogno di un taglio per rinfrescare la testa. Avevamo trovato un parrucchiere ma dato che era ancora chiuso avevamo deciso di mangiare qualcosa al ristorante che si trovava proprio accanto al Castello di El Cotillo. Il cibo era squisito, soprattutto l'insalata che avevamo ordinato.

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Il ristorante è il primo che si trova salendo la strada accanto al castello e il prezzo non era per niente male. Noi avevamo ordinato due bottiglie d'acqua, una pizza (per farvi un'idea della grandezza potete vedere la foto), un'insalata con pomodori, cetrioli, arance, insalata, formaggio, peperoni, cipolla e avocado. Era tutto molto buono e avevamo pagato solo 15 ‎€, un prezzo molto conveniente dato che l'insalata era molto fresca!

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Nella foto che segue potete ammirare il panorama dal ristorante, con la piccola fortezza del Cotillo e la spiaggia enorme che si estende ai suoi piedi. Oltre la spiaggia si notano anche delle piccole baie che devono essere spettacolari.

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Dato che eravamo già nel Cotillo, eravamo andati a vedere il faro di Toston. Lì abbiamo trovato dei furgoncini della Volkswagen che non conoscevo e che sono attrezzati per fare escursioni nell'isola di Fuerteventura. Mi sono piaciuti molto. Sono scesi un gruppo di turisti dai furgoncini e si poteva intravedere sui loro volti tanta euforia e felicità. Dopo aver dato un'occhiata ai furgoni, abbiamo deciso di andare a vedere il faro e la zona circostante. In un cartello informativo che c'era in zona abbiamo scoperto che l'area era molto conosciuta per i percorsi di trekking. Non erano lunghissimi, infatti si potevano fare in mezz'ora. Si tratta di un chilometro di camminata in cui potrete trovare diverse aree geologiche e giacimenti paleontologici. Inoltre, c'era scritto che Fuerteventura è l'isola più vecchia di tutte le Canarie, anche se ad essere sinceri questo già lo sapevamo. Infatti, sin da piccini alle scuole elementari ci avevano spiegato l'origine dell'arcipelago e altre informazioni interessanti.

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Le grandi spiagge del Corralejo

Dopo aver mangiato eravamo ritornati dal parrucchiere per vedere se aveva aperto e in soli 15 minuti mi sono liberato di un forte peso sulla testa... All'incirca 3 chili!

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Dato che eravamo già in macchina e Corralejo era molto vicino, avevamo deciso di raggiungere la grande spiaggia della città, quella delle dune, dove si trovano i due famosi hotel. Questi due hotel sono proprio in mezzo alla spiaggia. Ovviamente si tratta di un grosso errore che ha commesso l'isola perché due blocchi di cemento così brutti e grandi nel mezzo di una spiaggia paradisiaca stonano molto. Inoltre, uno di questi due hotel sta cadendo a pezzi quindi lo scenario è ancora più brutto rispetto a quello che vi ho descritto. Spero che non lascino più costruire in questa zona così bella perché edifici di questo tipo rovinano l'area.

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Per quanto riguarda la spiaggia, c'è da dire che il mare non è mai troppo mosso dato che di fronte si trova l'isola di Lobos. In questo modo le onde si infrangono sull'isolotto prima di raggiungere la spiaggia. Come nella maggior parte delle spiagge di Fuerteventura, il mare non è subito profondo. Infatti, appena si entra in acqua bisogna camminare a lungo prima che quest'ultima raggiunga il bacino. Il mare è cristallino e la zona è molto turistica. Basta vedere il numero di hotel in questa zona!

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Se visiterete la spiaggia di Corralejo, vi consiglio di non fermarvi nella prima area dato che è sempre piena di gente. Piuttosto raggiungete l'area del parcheggio e da lì proseguite a piedi per vari minuti. Noterete che ci sono molte aree bellissime ma con poca gente, lì vi troverete sicuramente molto bene.

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Passeggiando sul bagnasciuga avevamo notato un uccello che, secondo noi, non era un gabbiano. Tuttavia, era carino da vedere dato che stava cercando di pescare un pesce. Sembrava quasi che stesse giocando, per questo avevamo deciso di scattare una foto. Inoltre, l'uccello aveva iniziato a specchiarsi in acqua... Si trattava di un animale decisamente particolare!

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Quella sera avevamo organizzato di passare la serata con mia sorella che da Gran Canaria era venuta apposta il fine settimana a Fuerteventura per stare con noi. Mentre eravamo al Corralejo avevamo deciso di fare un salto di nuovo a El Cotillo. Essendoci sempre molto vento, la zona non è molto frequentata dai turisti; proprio per questo motivo avevamo deciso di andare vicino agli hotel per vedere com'era il mare. Come si può vedere dalla foto una volta scesi in spiaggia si trovano dei "rifugi" in roccia che sono stati costruiti per le persone che vogliono trascorrere una giornata con tranquillità.

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Dalla spiaggia si vede in lontananza l'isola di Lobos. Vi consiglio di visitarla e fare una passeggiata. L'isola è molto bella e si percorre in 45 minuti. Sull'isola vivono alcune persone ma non si possono più costruire case dato che è un'area protetta. Ci sono alcune case e un piccolo ristorante famoso per la sua "paella"!

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Durante il mio ultimo viaggio non ho visitato l'isola ma ci ero già stato tre volte in precedenza. Mia sorella invece era andata a visitarla durante il weekend e ha scattato alcune foto per farle vedere anche a voi. Sull'isola ci sono due spiagge principali in cui si può fare il bagno tranquillamente. Una si trova nella zona del ristorante che ho menzionato prima mentre l'altra è la spiaggia della Concha. Si tratta di una grande distesa di sabbia dove l'acqua è sempre molto bassa. Infatti, non conta per quanto camminerete perché l'acqua non vi arriverà mai alle ginocchia. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, anche se da lontano vi sembrerà una normale distesa di sabbia, questa isola è perfetta per fare snorkeling dato che il mare è cristallino e la sabbia è bianca.

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Potete tranquillamente raggiungere l'isola con un'imbarcazione dal porto di Corralejo. Per i residenti delle Canarie il biglietto di a/r viene 15 ‎€ mentre per i turisti il prezzo (sempre a/r) si aggira sui 20 ‎€. L'imbarcazione è piccola e a volte bisogna viaggiare ammucchiati. Si può partire la mattina e ritornare la sera. Se non ricordo male l'ultimo viaggio disponibile per ritornare a Fuerteventura è verso le 6 del pomeriggio. I biglietti li potete comprare direttamente al porto anche lo stesso giorno in cui volete partire.

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Dato che dovevamo lasciarci alle spalle l'isola di Lobos per tornare al Cotillo, avevo deciso di scattare una foto facendo lo stupido. Avevo scattato anche un'altra foto del tramonto. Fortunatamente quel giorno c'era un bel sole e il cielo non era troppo nuvoloso. Il risultato dello scatto è molto bello e il van sulla destra si confonde perfettamente con il paesaggio.

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Una cena a Corralejo in buona compagnia

Una volta visto il tramonto, avevamo deciso di prendere il van e spostarci verso Cotillo. Ci abbiamo messo circa 15/20 minuti per raggiungere la città. La strada è molto bella e si arriva facilmente. Una volta arrivati all'appartamento dove stavano alloggiando mia sorella, il suo fidanzato e altri amici, ci siamo fatti una bella doccia calda. Ci era mancata molto una doccia con l'acqua calda dato che era da un po' che non la facevamo. L'unica cosa che potevamo fare con il van era lasciare la tanica con l'acqua al sole per farla diventare tiepida. Una volta fatta la doccia, ci siamo vestiti e siamo usciti per fare una passeggiata in città. A Corralejo ci sono numerosi locali per fare festa e tanti ristoranti per mangiare.

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Essendo già tardi, avevamo paura di non trovare ristoranti aperti per cenare. Invece, eravamo riusciti a scovare una pizzeria che era la fine del mondo. Il personale era molto cordiale e, usufruendo di una promozione, avevamo ordinato 4 pizze in sei pagando solo 20 ‎€. Come vi avevo già detto in precedenza, Corralejo è piena di italiani quindi troverete pizzerie ovunque.

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Le pizze in foto sono una con la salsa barbecue e l'altra ai frutti di mare. Erano entrambe buonissime. Dopo aver cenato, volevamo andare a bere qualcosa nelle terrazze che circondavano la zona dato che stavano mettendo buona musica. In particolare, un bar aveva richiamato la mia attenzione dato che stavano facendo una gara di rap dal vivo. In realtà non so se era rap o hip hop, non sono molto bravo a distinguere questi due generi musicali.

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Dopo aver bevuto qualcosina in quella zona avevamo deciso di ritornare a Cotillo per poter dormire e ricaricare le energie per proseguire il viaggio in van.

Il panorama che potete vedere nelle foto che seguono è la vista dalla casa in cui alloggiava mia sorella. Il mio van era parcheggiato proprio davanti e come sempre era sporco di vernice, ma è davvero il top.

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Come vi avevo già anticipato all'inizio della sezione n. 4.1 di questa avventura con il van a Fuerteventura, sull'isola ci sono benzinai che alzano di molto i prezzi della benzina. Nella foto che segue potrete vedere un prezzo vantaggioso della benzina che avevamo fatto per proseguire il nostro viaggio verso Cofete. Sarebbe stato un peccato lasciarci sfuggire un'occasione simile quindi dopo aver salutato mia sorella e i suoi amici e dopo aver fatto benzina, ci siamo diretti verso la nostra nuova destinazione.

Visite culturali nel centro di Fuerteventura

Dopo aver fatto benzina e dopo aver comprato del ghiaccio... Quasi mi dimenticavo di dirvelo! Per poter utilizzare il nostro frigo dovevamo inserire del ghiaccio al suo interno. Dopo aver fatto tutte queste cose avevamo deciso di visitare la "Casa de los Coroneles".

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La "Casa de los Coroneles" si trova a La Oliva ed è stata costruita intorno al XVII secolo. Si tratta di un monumento molto importante in tutta la Spagna dal punto di vista artistico. Gli spazi al suo interno sono molto ampli anche se inizialmente sembrerebbe tutto il contrario. Questo edificio era di proprietà della famiglia di Bethencourt. Al suo interno viene spiegata la sua storia dal momento della costruzione, così come tutti i colonnelli che negli anni sono passati di lì.

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A mò di esposizione, al piano terra era esposta la storia di Anna Frank in relazione alla Seconda Guerra Mondiale, all'orrore dell'olocausto e a tutta la storia legata ai nazisti.

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Vale la pena andare a visitare la casa dei colonnelli perché al suo interno vengono raccontate molte cose interessanti. Inoltre, anche l'architettura è molto bella ed il terrazzo con la sua torre sono unici nel loro genere. Dato che eravamo residenti per entrare abbiamo dovuto pagare solo 1 ‎€ a testa. Per i turisti penso che i biglietti si aggirino intorno ai 2.50 ‎€.

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Dopo aver visitato la "Casa de los Coroneles" siamo andati nella piccola cittadina di La Oliva dove c'è una chiesa che, se non ricordo male, è dedicata alla Madonna della Candelaria. Abbiamo visitato l'interno della chiesa scattando alcune foto. Successivamente, avevamo deciso di comprare dei formaggi più a sud, al museo del "queso majorero", un formaggio spagnolo caprino tipico di Fuerteventura.

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Il Museo del Queso Majorero è diviso in diverse sale, ognuna con un numero diverso. Dovrete farci attenzione ed iniziare a visitarlo dalla parte giusta. Noi non ci avevamo fatto caso e avevamo iniziato dall'ordine sbagliato. Non è successo niente però se seguite l'ordine è meglio. La prima cosa che abbiamo fatto è stata comprare del formaggio dal negozio. Io ho comprato quattro formaggi di Tetir semistagionati invece María, la mia ragazza, ha comprato un formaggio che si chiama La Pared. Ci sono diversi tipi di formaggio all'interno del museo e il prezzo è sempre lo stesso, anche se il formaggio è diverso. Ad esempio, se comprare un pezzetto di formaggio di Tetir, vi verrà tanto quanto un pezzetto di La Pared. Stessa cosa se decidete di prendere dei pezzi più grandi. Il pezzo di formaggio piccolo viene 4 ‎€, quello medio 12 o 14‎€; tutto dipende dai grammi che comprate.

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Come potrete notare, sull'isola ci sono molte capre. Alcune sono lasciate libere sulle montagne, mentre la maggior parte è rinchiusa per la produzione del latte. Se andrete al museo troverete un cartello con i diversi tipi di capre che esistono così sarete in grado di riconoscere una capra majorera la prossima volta che ne vedrete una. Guardando le diverse foto, la mia preferita è senza ombra di dubbio la pecora "Baya".

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In questa parte del museo vengono descritte le diverse tipologie di pecore, la loro carne e la loro anatomia. Inoltre, c'è anche una parte in cui viene descritta l'alimentazione delle capre e la loro storia, così come la loro origine e perché si trovano alle Canarie. La cosa più bella di questa zona è che potrete provare a mungere una capra (finta). Io ci avevo provato e mi è piaciuto molto. Più o meno ero riuscito a mungere 15 L di latte. Sfortunatamente non avevo spazio nel van, altrimenti avrei portato il latte finto fino a casa mia.

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Ora che controllo la foto la capra ha le mammelle un po' deformate ma in realtà non è male come idea per far capire alle persone come si munge. È l'ideale soprattutto per i bambini. Dalla foto potete vedere il cambiamento drastico di capelli dopo essere andato dal parrucchiere.

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Oltre al modellino della capra, c'è anche un piccolo laboratorio dove viene analizzata la qualità del formaggio e dove viene spiegato anche come si fa il formaggio. Nel corridoio sono esposti tutti i diversi tipi di formaggio di capra che esistono. Arrivati nell'altra sala abbiamo visto una parete dove sono esposte le marche di formaggio "majorero" più importanti dell'isola (sono le stesse che potete trovare nel negozio del museo).

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Oltre a questa sezione dedicata alle capre e al formaggio c'è anche una sala sulla flora e la fauna dell'isola. inoltre, si spiegano le teorie e i modi in cui si sono formati i vulcani sull'isola. Nel museo c'è anche un mulino a vento in ottime condizioni che veniva utilizzato in passato per macinare il grano.

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Le spiagge di Jandía

Una volta usciti dal museo ci siamo diretti verso le spiagge di Jandía e, c'era da aspettarselo, stavamo percorrendo di nuovo delle strade non asfaltate. Per accedere alla maggior parte delle spiagge infatti dovrete percorrere delle strade sterrate che sono comunque tenute bene. Avevamo visitato la spiaggia dove si festeggia la festa della Carpa, una festa notturna durante i mondiali di Kitesurf e Windsurf che si svolge una volta l’anno.

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Questa spiaggia è molto ventosa, per questo motivo è il paradiso per gli amanti del Kitesurf e del Windsurf. Dato che noi stavamo cercando una zona per fare il bagno tranquilli in modo da poterci rinfrescare un po' (faceva infatti molto caldo), avevamo deciso di scendere nella spiaggia che potete vedere nella foto seguente. Non c'è bisogno di dire molte cose su questa spiaggia perché l'immagine parla da sola... Si tratta di un paradiso terreste.

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Come ogni volta, avevamo lasciato il van alla fine della strada in modo che lo potessimo vedere. Inoltre, non lo avevamo mai parcheggiato lontano nel caso in cui dovevamo prendere qualcosa o se ci fosse stata un'urgenza.

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Il pomeriggio era quasi terminato e la notte stava arrivando. Dovevamo prepararci per cenare e successivamente cercare un'altra spiaggia in cui dormire. Per questo motivo avevamo salutato la spiaggia con questa immagine:

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Mentre cercavamo una nuova spiaggia, ci siamo imbattuti in un'avventura molto simpatica che ha come protagonista una donna. In poche parole, la signora stava camminando in mezzo ad una delle tante strade sterrate ma avendo gli auricolari e la musica altissima non sentiva che eravamo dietro di lei chiamandola e suonando il clacson. Siamo rimasti così per più di tre minuti, con la signora in mezzo alla strada e tutte le macchine bloccate dietro di lei. Ho anche un video di questa disavventura ma dato che non posso caricarlo qui dovrete accontentarvi del mio racconto. Quando la signora, finalmente, si era accorta di noi ci aveva chiesto scusa. La cosa simpatica è che tornando indietro la situazione si era ripetuta di nuovo anche se quella volta non siamo rimasti indietro per così tanto tempo.

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La notte nella "playa de las Gaviotas" (la spiaggia dei gabbiani)

Mentre cercavamo un'altra spiaggia, perché quella di prima non ci aveva convinto molto a causa del vento, siamo passati per un luogo chiamato butihondo. Nella zona ci sono molti hotel e un grande supermercato nel quale siamo stati a prendere qualcosa da mangiare per la cena. Alla fine, ci siamo fermati nella spiaggia delle Gaviotas vicini ad una rotonda con una scultura di un bambino che guarda verso il cielo.

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Per la cena avevamo deciso di cucinare delle "fajitas", un piatto tipico messicano a base di guacamole. Devo dire che era molto buono, sembrava fosse cucinato da una chef! In realtà tutto quello che avevamo cucinato durante i vari giorni era squisito. Quindi se ve lo state chiedendo sì, si può mangiare bene anche se si viaggia in van. Se volete copiare la ricetta vi lascio gli ingredienti: formaggio di capra, insalata, pane, cipolla, "jamón serrano", guacamole e formaggio Grana Padano. Scaldate una piadina ed inserite successivamente i vari ingredienti e voilà... Un piatto squisito pronto per voi!

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Il mattino successivo ci siamo svegliati presto con una bella giornata di sole perché volevamo andare a mangiare alla spiaggia di Cofete e visitare la casa Winter. Per questo motivo mi sono svegliato presto e, senza fare colazione, mi sono buttato direttamente in acqua. Se non ricordo male ve ne avevo già parlato nella sezione n. 1 ma comunque ve lo dico di nuovo. Se non lo avete mai fatto, non c'è sensazione più bella che svegliarsi e buttarsi direttamente in acqua. Si prova una forte sensazione di libertà. Nelle foto avrete sicuramente notato la mia faccia appena sveglio con i capelli bagnati, e il segno dell'abbronzatura della maglietta, che non se n'è ancora andato perché sono davvero bianco. Questo ovviamente per colpa degli esami di luglio.

La spiaggia si estende molto più in là rispetto alla foto principale che avevo scattato io. Oltrepassando il molo ci sono altre distese di sabbia infatti la spiaggia si estende per molto tempo.

Dopo la prima sessione di foto in questa spiaggia avevamo fatto colazione sul retro del van. Successivamente ci siamo spostati verso Cofete per visitare la casa Winter.

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Cofete, un paradiso tranquillo e misterioso

Per raggiungere Cofete bisogna dirigersi verso Morro Jable e prendere una strada sterrata che circonda il Parco Naturale di Jandía per arrivare fino alla spiaggia di Cofete. Il viaggio dura circa 40/45 minuti da Morro Jable alla spiaggia di Cofete o alla casa Winter.

La strada si può percorrere anche con una macchina normale anche se è vero che è consigliato un fuoristrada per potersi muovere con tranquillità. Con questo mezzo potrete muovervi molto più velocemente dato che in alcuni tratti ci sono delle buche. Comunque se viaggiate con una macchina che non è troppo bassa non avrete problemi.

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Durante il tragitto troverete molti turisti che si muovono con mezzi speciali ad esempio 4x4 o veicoli appositi per fare escursioni che si si possono noleggiare a Morro Jable, in questo modo il tragitto è una vera e propria avventura. Noi avevamo visto molti turisti sia sulle Jeep che in gruppi da safari. Inoltre, ci sono veicoli appositi che portano i turisti a Cofete, Faro de Jandía e Morro Jable.

Arrivati vicino alla scogliera la strada si divideva in due, si poteva decidere di proseguire fino a Jandía oppure a Cofete. Noi Avevamo deciso di avvicinarci alla parte più alta della collina per goderci il panorama. La spiaggia di Cofete è molto lunga e viene chiamata in diversi modi come, ad esempio, spiaggia di Barlovento. Quest'ultima è divisa in due da un piccolo isolotto che c'è nel mezzo. Questa spiaggia è lunga circa 13/14 chilometri, quindi sicuramente troverete uno spazio che fa al caso vostro. In spiaggia ci sono persone di ogni tipo. Inoltre, dato che si estende per molti chilometri, ci sono aree riservate ai nudisti. Quando si torna indietro bisogna fare attenzione perché la strada è a doppio senso di marcia. Quindi, dato che non in tutti i paesi si guida come da noi, potrebbero esserci turisti che imboccano la strada nella corsia opposta. Questo è pericoloso se vi trovate in una curva e quindi non avete piena visione su chi vi sta venendo in contro. Fate molta attenzione.

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Stavamo per raggiungere Cofete quando, in mezzo alla strada, ci siamo imbattuti in alcune galline con la testa nera. Non c'era modo per spostarle da in mezzo alla strada e restando sulla macchina non ci consideravano nemmeno. Per questo motivo sono sceso, perché solo spaventandole si sono spostate e ci hanno lasciato passare.

Arrivati al piccolo villaggio devo dire che avevo delle aspettative diverse. Mi aspettavo un posto più abbandonato, invece c'erano delle case e addirittura un bar.

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Se proseguite, più avanti potrete trovare un cartello con le indicazioni per il cimitero sulla spiaggia. Il cimitero è talmente pieno di sabbia che non si riescono ad aprire nemmeno le porte. Nel cimitero sono seppelliti i vecchi abitanti di Cofete ed ora viene conservato come un monumento del luogo. Vi lascio alcune foto del cimitero e nel prossimo articolo vi parlerò della Casa Winter e il suo ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale per i Nazisti. C'è da dire che gli storici sono ancora al lavoro per confermare la veridicità di questa storia, ma si narra che nella casa viveva un tedesco. Per questo motivo era stata utilizzata dall'esercito nazista durante quegli anni. Se volete conoscere qualcosa in più su Fuerteventura, venite a leggere il mio prossimo articolo! Lì vi svelerò molti altri aneddoti sul nostro viaggio in van.


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