Terzo e quarto giorno alle Lofoten

il 17 il programma prevedeva l'esclusione per l'avvistamento delle balene. Purtroppo però il cielo era coperto di nuvole fittissime e stava iniziando a piovere. Sembrava insomma che anche il resto della giornata fosse segnato, perchè le nuvole non avevano affatto intenzione di dileguarsi. Decidemmo comunque di prendere parte ad un breefing molto interessante sulla storia e sulle particolarità dei cetacei, ma l'esclusione venne annullata per mare mosso. Un po' sconsolati, dedicammo quindi la giornata alla ricerca di qualche spunto da fotografare. La sera, a causa del cattivo tempo, non riuscimmo a vedere niente di interessante e ci ritirammo nei nostri alloggi, con la speranza che il giorno successivo il tempo sarebbe stato più clemente.


Il 18 partimmo subito per la nuova destinazione Henningasvaer. Il lungo viaggio (oltre tre ore effettive di macchina) ci permise di attraversare innumerevoli scenari mozzafiato, dei quali approfittammo per fermarci e scattare qualche foto. Ammirammo la bellezza incontaminata di spiagge, fiordi, montagne e cascate. 

Come avrei scoperto tre anni dopo in Islanda, le regioni del nord hanno un fascino tutto loro e particolarissimo, che va ben oltre la bellezza di prati e vette innevate. A parer mio questo fascino misterioso deriva dalla potenza della natura, che qui si percepisce forte e chiara. Seppure gli esseri umani si siano adattati a vivere in questi luoghi, nulla hanno potuto contro la natura, che è maestosa ed indomabile come in nessun altro luogo. Il silenzio è totale, interrotto di tanto in tanto da boati lontani di ghiaccio che si spessa o dallo sgocciolio continuo dell'acqua. 

Verso sera arrivammo a Henningsvaer. La chiamano la Venezia delle Lofoten ed è evidente il motivo: un insieme infinito di piccole isolette unite da ponti. Vedemmo per la prima volta anche la collocazione dei merluzzi ad essiccare sulle rastrelliere in legno. Ce ne sono a migliaia, e l'odore pungente e sapido raggiunge i nostri nasi da centinaia di metri di distanza. 

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