Primo e secondo giorno alle Lofoten
La giornata del 15 marzo fu interamente dedicata al viaggio verso Avenes. Nel percorso conoscemmo tutti i membri della compagnia: Luigi, Mirko e la fidanzata Elisabetta, i coniugi Del Genovese, Claudio e Andrea. Tutti molto simpatici.
Il 16 invece ci dirigemmo verso Andenes. La giornata era semplicemente perfetta, tutto sole e temperatura mite. Avendo temuto di patire il freddo, non potei essere più felice.
Il percorso verso Andenes fu spettacolare e mi resi immediatamente conto di aver fatto la scelta giusta a partire. Ci divertimmo a fotografare strane facce trasparenti su basi di metallo, rincorremmo renne e aquile (ma il mio obiettivo, purtroppo, non era abbastanza potente) e ci arrampicammo su scogli ventosi in riva all'oceano. Iniziai subito a capire come facessero i fotografi ad attendere ore al freddo in attesa del momento ideale per lo scatto perfetto. Nonostante non mirassi affatto a realizzare gli scatti della vita o a vincere concorsi fotografici, il solo desiderio di immortalare qualcosa che fosse bello per me mi eccitava. E con l'adrenalina in circolo il freddo è veramente l'ultima cosa alla quale si pensa.
Poco dopo ci fermammo su un view point per vedere il tramonto sull’oceano. Nella sosta per il pranzo conoscemmo Benni, un fotografo del posto che ci mostrò orgoglioso alcune foto che lui stesso aveva scattato all'aurora boreale: ormai le aspettative erano alte, era una sfida fra noi e l'aurora boreale.
Quella stessa sera decidemmo con Benni di organizzare un'escursione notturna nei dintorni della sua abitazione, lontana dalle luci della cittadina di Andenes. Fu proprio lì, vicino a casa di Benni, che io e mio padre vedemmo la nostra prima aurora boreale. Fu debole, ma magnifica per forme, colori, e per via della location, sullo sfondo di un cielo stellato limpidissimo e sopra ad un piccolo lago ghiacciato.
Anche se non luminosissima, quell'assaggio di aurora boreale bastò ad esaltarci ancora di più. Fu veramente qualcosa di indescrivibile, mai visto, che rimangono impresse per tutta la vita.
Le luci, sui toni delicati del verde e del rosa, parevano letteralmente danzare nel cielo stellato, lentamente e con eleganza. Appena si manifestò scattai emozionata alcune foto, ma poco dopo mi dimenticai della macchina fotografica, e rimasi alcuni minuti imbambolata ad osservare le luci del nord muoversi sopra la mia testa.
Inutile dire che quella notte nessuno di noi chiuse occhio.
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