Il sesto giorno alle Lofoten
Il 20 Marzo era la giornata dell'eclissi e del campionato di pesca al merluzzo. Appena uscimmo di casa piazzammo le macchine fotografiche per l'eclissi: il tempo era bellissimo. Io, mio padre e Claudio, dal momento che avevamo abbastanza tempo, decidemmo anche di fare un giro per il porticciolo. Purtroppo, la natura norvegese ci volle riservare un ultimo, poco gradito scherzetto: non riuscimmo neanche a percorrere 100 m che il cielo divenne completamente nero e iniziò a nevicare. Le foto di strada erano ovviamente compromesse, ma lo erano ancora di più quelle dell’eclissi. Tornammo quindi verso il resto del gruppo e, nonostante nevicasse su di noi intensamente, cominciò a rivedersi il sole, proprio nella fase migliore dell'eclissi.
Senza bisogno di alcun filtro riuscimmo così scattare foto meravigliose con un piccolissimo lembo di luce, con la neve e con le nuvole illuminate dalla parentesi del sole. Ci facemmo emozionare dalla strana luce e dal comportamento degli uccelli acquatici, forse confusi dallo strano fenomeno. Ci spostammo poi verso Svolvaerper il campionato di pesca.
Il campionato di pesca al merluzzo in Norvegia è un evento nazionale. Si tratta di una manifestazione particolarissima, divertente e interessante da vedere. Pescatori professionisti in questa occasione escono a pescare con la canna con l'obiettivo di catturare l'esemplare più grosso.
Durante il viaggio individuammo una location che ci sembrò adatta in caso di aurora. Le barche per la competizione arrivarono sotto una fitta nevicata che rese la situazione ancora più caratteristica. Ebbi anche modo di immortalare proprio il vincitore con un esemplare da 29 kg.
Al rientro decidemmo di andare alla spiaggia di Unstad ma una nevicata, questa volta veramente clamorosa, ci impedì di raggiungerla. Rientrati all'appartamento, cenammo con un merluzzo da 8 kg comprato la mattina da Andrea e Mirko e, per l'ultima volta, uscimmo per l'aurora.
Notammo subito i primi segni di attività per cui andammo nel posto che avevamo scelto durante il giorno, nello scenario più suggestivo. Il tempo, ormai l'avevamo capito, era variabile come nessun italiano può neanche immaginare: passava da nevicate abbondanti a completamente sereno ogni 15/20 minuti.
I primi avvistamenti furono già tra i più belli fatti fino a quel momento, per cui ci esaltiamo talmente tanto da decidere di restare, anche dopo l'ennesima nevicata che mi aveva completamente inzuppato i capelli. E per fortuna che siamo rimasti!
Dopo la nevicata assistemmo all'aurora boreale in assoluto più bella e maestosa: scie luminose verdi e viola si muovevano velocissime nel cielo andando a coprire tutti i lati sopra le nostre teste in mezzo a fiordi e montagne innevate, al di sopra dello specchio d'acqua ghiacciato dove ci eravamo appostati.
Nessuna foto può rappresentare questo spettacolo in cui la dinamicità ha un ruolo fondamentale. Nel momento di massimo splendore, inoltre, l'emozione e l'eccitazione era tale che nessuno di noi riuscì a fare nessuna foto perché era impossibile smettere di guardare.
Andammo a letto strafelici.
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