avventura in mezzo ai monti: l'inizio (parte 2) Madonna di Campiglio

Pubblicato da flag-it CHIARA GARBAGNATI — 6 anni fa

Blog: House of memories
Tags: flag-it Blog Erasmus Trento, Trento, Italia

Verso le sei di pomeriggio riesco per dirigermi alla tanto decantata Madonna di Campiglio, distante approssimativamente 15 minuti d’auto. Considerato l’orario tardo non ci sono grandi problemi per il parcheggio, ma vi consiglio vivamente di posteggiare non appena intravedete un posto libero, tenendo in conto la popolarità del luogo, uno dei più gettonati della provincia di Trento, ovviamente tranne per coloro che soffrono di nausea, perchè i tornanti possono essere micidiali. La sua rinomanza è dovuta dal panorama che circonda tutta la cittadina, oltre alla fama sciistica, della serie non sapete più dove girarvi per rimanere a bocca aperta. 

avventura in mezzo ai monti: l'inizio (parte 2) Madonna di Campiglio

avventura in mezzo ai monti: l'inizio (parte 2) Madonna di Campiglio

Se siete amanti della pesca, la distesa d’acqua nel cuore di essa è il posto che fa per voi, al di là della moltitudine di corsi d’acqua che l’ambiente di montagna può ospitare. Ad ogni modo il giro di perlustrazione è doveroso e qui troverete armonicamente in fila dietro l’altro un negozio di grandi firme e uno di attrezzatura sportiva, oltre a tante botteghe artigianali, vendita di prodotti gastronomici tipici, bar e ristoranti. La fortuna insita della mia disorganizzazione vuole che mi ritrovi nel bel mezzo di un evento di commemorazione storica, precisamente mirato all’Austria Asburgica, trovandomi di fianco gente che indossa abiti di due secoli fa’. Non ho ben capito la ragione di tale avvenimento, però mi ha comunque entusiasmato, vedere queste persone riunirsi, cenare attorno ai tavoli in mezzo a una piazza e ballare non curandosi del pubblico e dell’epoca attuale. 

avventura in mezzo ai monti: l'inizio (parte 2) Madonna di Campiglio

La gente si divide esattamente a metà: coloro che rimangono fino alla fine estasiati da ciò che stanno vedendo e la parte disinteressata che fa finta di nulla e si svaga come può, principalmente facendo un aperitivo. Dopo un po’ di tempo è inevitabile trovarsi come questi ultimi, ma malauguratamente scelgo il bar sbagliato. L’atmosfera in generale del luogo è alquanto chic e montanara e si riflette pienamente su questo locale, ma considerando i prezzi, oltre alla tipologia di città in cui ci si trova, è inevitabile pensare che il servizio sia senza ombra di dubbio alcuno impeccabile. Però, ahimè, il personale crede che sia sufficiente saper di essere a Madonna di Campiglio e niente di più per imporre cifre simili, trascurando l’interesse per la clientela. Trattasi di tale “Bar Maturi”, che non soltanto ha innescato la mia reazione, ma pure quella altrui dati i lunghissimi tempi di attesa. Chiedere una birra piccola alla spina non equivale prendersi i tempi di colui che ha il dovere di raccogliere i luppoli e lasciarli fermentare, soprattutto perchè la mia pazienza è messa a dura prova dai ritardi, figuriamoci da un servizio che non posso fare altro che pagare. Assieme alla consumazione, vedo i camerieri portare ai tavolini dei piatti colmi di stuzzichini, ma a me non arrivano che delle olive ascolane, pessime, e delle mozzarelle piccole fritte, buone ma palesemente surgelate. È comprensibile che ci sia tanta gente, ma vedendo le loro movenze, viene da pensare che qualcuno alla sua prima esperienza è di gran lunga più dotato. 10 minuti per aspettare che venga pulito il tavolo, 10 minuti affinché il cameriere ritornasse chiedendo se è opportuno portare la carta del menù, 10 minuti dopo si riesce a fare una sacrosanta ordinazione e ancora altri 10 minuti d’attesa per la birra. La tentazione di andarmene nel mezzo di questo lunghissimo test della pazienza è forte, ma resisto. Durante la mini esplorazione, non avendo visto insegne allettanti di luoghi dove poter cenare, ritorno a Pinzolo, ma ridendo e scherzando, o meglio innervosendosi, si fanno in un battibaleno le 9 e mezza di sera. Ben presto realizzo che anche il giro del primo pomeriggio è alquanto frugale, perciò non trovando un ristorante che ispiri fiducia, ritorno a “La briciola”, destando stupore nel personale, ma comunque un senso di piacere. 

Se a pranzo mangiate i carboidrati, non potete farlo anche di sera, ma anche se così non fosse, poco prima di andare a dormire sono nettamente sconsigliati. Di conseguenza, dopo questo intricato discorso da salutista, appellativo che stona di gran lunga sulla mia persona, decido di ordinare del roastbeefa cottura media, servito su un letto di rucola con una glassa di aceto balsamico e delle scaglie di trentingrana. Quest’ultimo ha un sapore sublime, di un gradino superiore al grana padano e al parmigiano reggiano, perciò è stato uno dei fattori più influenti della mia scelta. Ad ogni modo ciò che arriva è qualcosa di assolutamente delizioso, coi fiocchi oserei dire, e benché io cerchi di moderare il ritmo di masticazione e ingerenza, davanti a cotanta bontà ogni tentativo risulta inutile, pertanto finisco la mia portata in circa cinque minuti. 

avventura in mezzo ai monti: l'inizio (parte 2) Madonna di Campiglio

Chiudo il tutto con un caffè, molto buono, e stavolta decido di concedermi l’amaro, un banalissimo Baileys, data la mia chiusura mentale nei confronti degli alcolici. Sfortunatamente, dopo un’ora di permanenza al ristorante incomincia a piovere e l’atmosfera di festa che si respirava nelle piazzette del paesino viene messa a tacere con due gocce. Per vostra informazione la sera potete assistere a esibizioni di gruppi musicali, compagnie teatrali e varie ed eventuali. C’è anche la possibilità di andare al cinema, ma se siete alla ricerca di vita notturna, il massimo a cui si può aspirare è qualche cocktail all’interno di un qualunque pub del paese.

La mia prima giornata volge così al suo termine, pertanto faccio ritorno in albergo per rilassarmi e semplicemente pensare se effettivamente partire o meno per i sentieri nelle montagne, dato il repentino cambio climatico, guastafeste dei miei programmi. Dal caldo che si respirava poco tempo prima, al di là dell’abbassamento di temperatura a Madonna di Campiglio per il semplice motivo d’aumento d’altitudine, si ha un raffreddamento la sera in questi luoghi alpini, ma con l’arrivo della pioggia si assiste ulteriormente ad una discesa, rendendo felice una parte di me stessa che ha portato di tutto e di più per affrontare questa tipologia di ambiente poco noto alla sottoscritta e le sue condizioni.


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