Days 3 and 4: Siviglia

Siamo arrivate a Siviglia che erano ormai le 21 di martedì sera (day 2). L’hotel stavolta era decisamente migliore di quello della notte precedente, anche se un po’ decentrato.

Tra sistemarci e lavarci avevamo quasi fatto le 22, quindi abbiamo rimandato giri e visite varie al giorno seguente per cenare (con due pizze medie a testa) nel primo ristorante che ci è capitato sotto tiro.

La mattina dopo ci siamo svegliate abbastanza riposate, pronte a scoprire una città del tutto nuova. Dato che lo spirito del viaggio era “low cost”, abbiamo evitato fin da subito autobus e mezzi di trasporto, finendo così per “macinare” parecchi km a piedi, come due perfette turiste.

Partendo dall'albergo abbiamo attraversato un quartiere carino e tranquillo per poi sbucare dietro il Metropol Parasol (detto anche Setas), una struttura moderna costruita molto recentemente e adibita a spazio per eventi e per ristoranti vari.

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Non ci siamo soffermate più di tanto e abbiamo tirato dritto, imboccando una delle strade principali che conducono verso la cattedrale. Una volta uscite da queste viuzze piene di negozi e bar ci si trova infatti di fronte alla immensa Catedral de Sevilla.

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È veramente qualcosa di imponente, sia per le dimensioni che per lo stile gotico e solenne che la contraddistinguono. Abbiamo deciso di pagare il biglietto per salire sulla torre Giralda, simbolo della città. La vista da lassù è favolosa, nonostante rampe e rampe di scale a chiocciola. Dalla Giralda si può ammirare la parte superiore della cattedrale, piena di guglie e cupole, e il sottostante quartiere "bianco" della Judería.

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Già entusiaste di quel poco che avevamo visto di Siviglia, abbiamo deciso di starcene a zonzo senza un piano preciso. Abbiamo passato l'Archivo de Indias, siamo entrate dentro la Universidad come due studentesse del posto e ci siamo aggirate per il Casino de la Exposiciòn, un edificio abbandonato ma ancora molto bello e tenuto in buono stato.

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Da lì siamo capitate direttamente in Plaza de España e per l’ennesima volta sono rimasta a bocca aperta. Sarò io ad essere esagerata, ma tra Cordova e Siviglia non riuscivo veramente a trovare uno scorcio, un angolo della città che non mi piacesse. Le giornate erano meravigliose e i colori, i fiori, le architetture mi apparivano come qualcosa di nuovo, di particolare. Stavo sperimentando un aspetto della Spagna che prima mi era del tutto sfuggito.

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Plaza de España è davvero grande e spettacolare. A quanto ho letto, la sua forma semicircolare rappresenta l’abbraccio della nazione e delle sue antiche colonie. Sul canale che la attraversa si trovano alcuni ponti ed è possibile fare un giro in barca. La piazza si trova all'interno del parco di Marìa Luisa, uno dei principali giardini della città. Noi lo abbiamo visto appena, ma consiglio assolutamente di visitarlo.

Nel tardo pomeriggio ci siamo imbattute nel Museo del Flamenco proprio nel momento in cui stavano cominciando lo spettacolo di danza. Abbiamo trovato magicamente due posti vicini nelle file principali e, bevendo una sangria buonissima, ci siamo godute lo show. Il tutto (gratis) è durato circa un’oretta e penso di non aver mai assistito a uno spettacolo così intenso. I ballerini erano veramente bravissimi e per l'ennesima volta, ho avuto l'impressione di essere trasportata in un mondo magico e lontano.

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Intanto si era fatta di nuovo sera. Abbiamo deciso di concludere la giornata avviandoci verso l’albergo e mangiando di nuovo qualcosa nei dintorni. Anziché fare a ritroso la strada dell’andata, abbiamo preso il giro largo, in modo da passare dalla passeggiata sul lungofiume e dal ponte Isabell II illuminato a notte.

Il “Day 4” è iniziato con la visita all’Alcàzar Real, il palazzo reale costruito dai mori intorno al 1300. Lo stile è molto simile a quello di Cordova tra grandi sale, mosaici, intagli nella pietra, patii e giardini con palme e fontane. Non starò a dilungarmi su quanto l’abbia trovato stupendo, perché ormai è più che palese la mia adorazione verso l'arte mudéjar.

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La nostra ultima tappa sivigliana infine, è consistita in un tour guidato per la famosa Arena de Toros e per il museo annesso. Non sono una grande fan della corrida, ma il luogo merita sicuramente una visita, data l’importanza che essa ha ricoperto e ricopre tuttora nella storia della città.

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In seguito, ci siamo fermate a mangiare in un ristorante carino e raffinato: ogni tanto ci possiamo anche concedere di spendere qualche euro in più! Tramite il wi-fi del posto mi sono messa a cercare la sistemazione per quella sera stessa. La nuova meta, sotto raccomandazione della receptionist del nostro albergo sivigliano, era Cadice. Malaga, secondo lei, era un po' troppo "fatta a grande città", quindi poco caratteristica sostanzialmente.

Stavolta ho voluto utilizzare Airbnb per fissare casa, ma ho avuto dei problemi per autenticarmi, dato che era la prima volta che lo usavo. Ci abbiamo quindi messo un po' prima di cercare, trovare e fissare il posto giusto. Burocrazia a parte, il sito è buono e mi ci trovo ancora molto bene per fissare le vacanze, solo che all'inizio per motivi di sicurezza e privacy la registrazione risulta un po' complicata. Bisogna fornire documenti di identità, dati su se stessi e crearsi un profilo con foto e informazioni varie, in modo tale da essere bene identificabili. Allo stesso modo di BlaBla Car, nessuna delle due parti conosce l’altra, quindi è bene costruire fin da subito un profilo chiaro di chi si è, così che ognuno possa sapere con chi avrà a che fare in futuro. Detto questo, il sito è affidabile e pure i prezzi sono molto più convenienti rispetto a quelli degli alberghi.


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