Cosa fare a Seoul (parte 1)

Se la nostalgia canaglia prende il sopravvento dopo un viaggio appena compiuto, è inevitabile riscontrare lo stesso fenomeno per quanto riguarda tutte le altre avventure all’estero.

Recentemente mi è stata posta la domanda di un ipotetico tour a Seoul, Corea del Sud, della durata di qualche giorno, da parte di un lettore, qualora non ci si stia per un mese intero come la sottoscritta l’anno scorso proprio ad agosto. Senza ombra di dubbio, considerando le dimensioni di questa metropoli, consiglio minimo una settimana abbondante per godere pienamente della sua bellezza e di tutti i suoi intrattenimenti. Tirando le somme è stata una delle esperienze più significative della mia esistenza, in quanto primo viaggio al di fuori del continente europeo e in quanto finanziato con i miei risparmi di una vita, se mi è concesso. Parlando appunto di denaro, per chiunque fosse interessato, questa nazione per certi versi è sia più economica che più costosa, dipendendo da che bene o servizio si intende acquistare. In un mese, includendo volo aereo con Emirates dall’aeroporto di Venezia Marco Polo, appartamento e costo della vita, tra sfizi e bisogni primari, ho investito 1800-1900€ circa. Ora come ora viaggiare fino a là può essere di gran lunga più economico, considerando soltanto quest’anno, poiché Alitalia, dopo il preannunciato fallimento, offre una miriade di voli andata-ritorno intercontinentali a meno di 600€, quasi la metà di quello che avevo pagato io. L’anno prossimo resterà un mistero a tutti gli effetti.

Ad ogni modo, ci sono davvero tanti luoghi di interesse che vale davvero la pena visitare e vivere, ma su un arco di così tanto tempo, e in seguito a questa domanda, mi sembra doveroso effettuare una selezione, perciò diamo il via alla mia playlist.

Gyeongbokgung (경복궁)

cosa-seoul-parte-1-23e34d3d6083ed233e7fb

Ovvero il palazzo reale collocato nella parte settentrionale della città, costruito in epoca Choseon, ovvero l’ultima dinastia monarchica coreana, ed è raggiungibile tramite la metropolitana scendendo alla fermata avente lo stesso nome dell’attrazione, oppure Gwanghwamun (광화문). Io consiglio particolarmente quest’ultima, per poter ammirare da lontano l’edificio per poi avvicinarsi piano piano godendosi la sua imponenza e magnificenza. L’altra vi porterà ad avere direttamente nel vostro campo visivo un pezzo di fortificazione. Malgrado ciò, seguendo la prima opzione, camminando vi ritroverete in una gigantesca piazza, per l’appunto “Gwanghwamun Square”, dove sorge una statua raffigurante re Sejong, il fautore dell’alfabeto coreano nel 1443, la figura più importante dalla prospettiva culturale. Dietro di lui l’ingresso del palazzo, che non passerà inosservato, data la notevole concentrazione di persone che entrano ed escono. Il prezzo d’entrata non è molto elevato, ma qualora vorreste unire l’utile al dilettevole vi consiglio di cuore di noleggiare un hanbok, ovvero l’abito tradizionale coreano, per poter accedere gratuitamente calandovi nella parte di un personaggio venuto dal passato. Per sole quattro ore ho spesso 12000 won, ossia circa 10€. Indossandolo non solo potrete accedere in questo luogo, ma anche in tutti gli altri palazzi reali presenti all’interno della città. Troverete nei dintorni un sacco di sale adibite per questo servizio, ad esempio, io mi sono recata presso la “Gowoonsolhanbok”, a 10 minuti a piedi dal palazzo, ubicata in un condominio presso una piccola via interna.

Al di là di poter girare nei luoghi culturali gratuitamente, fa una bellissima figura indossare l’hanbok in giro, visto che nella mia esperienza ho potuto godere di quadretti molto simpatici, come gruppi di amiche attorno a un frullato in una caffetteria a pochi isolati, coppie di fidanzati attraversare un incrocio stradale, insomma, vedere un perfetto connubio armonico di modernità e passato. 

Oltre a ricevere l’outfit, avete la possibilità di poter noleggiare anche una borsetta e un cerchietto alquanto sgargiante da poter appaiare. Se siete persone sobrie, ovviamente potete optare per qualcosa di modesto, ma il tutto, indipendentemente dai vostri gusti e dalle vostre scelte, ricalca l’onda della tradizione. Nel luogo in cui sono stata ho trovato davvero un personale gentile e disponibile, che mastica un po’ d’inglese, qualora non sappiate parlare coreano. Non stupitevi nel trovarlo al quarto piano di un edificio anonimo, poiché è abbastanza comune trovare in Corea del Sud, vari palazzi che su vari piani ospitano diverse attività, che si tratti di un negozio, un servizio oppure un punto di ristorazione.

Una volta entrati verrete catapultati in una realtà diametralmente opposta ai grattacieli e al caos di questa metropoli cosmopolita, respirando a pieni polmoni una senso di tranquillità in mezzo a una rigogliosa vegetazione e a scenari architettonici orientali, oltre a distese d’acqua e larghi viali. Oltre a questo belvedere è possibile visitare anche il museo posto a metà del percorso, ovvero il National Palace Museum of Korea (국립고궁박물관), con un orario di permanenza di circa un’ora.

Dietro il palazzo sorge la Casa Blu, ovvero la residenza del presidente della Corea del Sud, pertanto non sorprendetevi di vedere in giro forze dell’ordine che possono fermarvi per chiedervi informazioni per una pura prassi di controllo. Detto ciò girate sempre muniti di passaporto, specialmente in queste circostanze.

cosa-seoul-parte-1-eaed0fc76662f6b9b88f8

Samcheong-dong (삼청동)

Già che siete nei dintorni del palazzo reale, fate una capatina in questo quartiere tranquillo, caratterizzato da negozi, alcuni vintage, altri di piccoli impresari al di là delle solite catene di fast fashion diffuse nel paese. Oltre a ciò potrete trovare anche posti carini per rilassarvi, bere qualcosa oppure imbattervi in alcune gallerie d’arte contemporanea. Non è molto noto ai turisti che preferiscono tendenzialmente altre opzioni. Oltre a ciò, qualora ne siate appassionati, è presente un Museo del Treno, dove purtroppo non ho avuto l’opportunità di entrare in quanto luogo visitato nel tardo pomeriggio. Accortezza che vorrei sottolineare è l’orario di chiusura di certe attività, in anticipo rispetto a ciò che siamo abituati a vedere in Italia, quindi occhio ai siti interessati!

cosa-seoul-parte-1-6c4fb025d9d8d3507cdbe

Gangnam (강남)

cosa-seoul-parte-1-610fd486ef1e58b029197

Il tanto decantato quartiere della canzone tormentone di qualche estate fa, trattasi del cuore pulsante della città dalla prospettiva commerciale, oltre ad essere uno dei quartieri più popolari della movida. Basti pensare alle dodici, dico ben dodici uscite dalla metropolitana che conducono a varie  traverse o parti del vialone principale, che fanno intendere l’imponenza e l’importanza di questa zona. Oltre al fatto che nel quartiere troviamo molte altre linee che toccano questo magico luogo e tantissimi bus che ci passano. Se avete tanti soldi da spendere e amate il caos cosmopolita, qui avrete il ben servito in fatto di pernottamento. Se siete meno propensi a questo tran tran, per alcuni soffocante, consiglio di alloggiare altrove, ma questa tappa non può mancare alla lista, specie se siete fanatici delle compere. Si trovano una miriade di negozi di cosmesi dei marchi più comuni della nazione e allo stesso modo per quanto riguarda abbigliamento sullo stradone principale. Ivi troverete anche tantissime caffetterie sulla scia di Starbucks, che offrono una gran varietà di beveroni caldi e freddi che saranno vitali a seconda della stagione in cui vi recherete. In aggiunta a ciò, ci tengo a sottolineare la presenza all’interno di essi se siete dei fumatori, dato che non potete permettervi di farlo in strada, semplicemente perchè è vietato e rischiereste magagne con la polizia che vi multerà profumatamente. Se proprio non volete entrare in questi luoghi mettetevi in angolini molto nascosti, come se steste in castigo. Capirete di aver scelto bene quando troverete un vostro pari di sventura, oppure dei mozziconi per terra. Oltre a ciò c’è un’area all’aperto, ma ne ho viste davvero pochissime per la città e non è di grandi dimensioni.

Una dei dettagli che non è passato inosservato davanti ai miei occhi è la presenza nel mezzo della via di due code di gente molto consistenti. La prima per entrare nel negozio di gadget dei Kakao Friends, gli animaletti/emoji dell’app più utilizzata in loco, diciamo una sorta di WhatsApp coreano, mentre l’altra fila era per un ristorante di hamburger e stando all’opinione della gente è forse il migliore della città, malauguratamente non mi sovviene il nome.

Se imboccate delle traverse vi ritroverete davanti a una scelta ultra variegata di punti ristoro, dai più commerciali ai più tipici, sia sull’impronta del pub che per ristoranti veri e propri. Una soluzione che vorrei consigliare è provare almeno una volta, o più volte mangiare il pollo fritto con la birra, o meglio allungare quest’ultima con del soju, il liquore nazionale a base di riso. Il pollo viene preparato nei modi più disparati e una buona parte è piccante, ma assolutamente delizioso.

Un’attività abbastanza comune la sera, al di là delle discoteche è andare a cantare in un karaoke, in coreano Noraebang (노래방), letteralmente stanza della canzone, e troverete locali di questo calibro a bizzeffe, usufruibili a poco prezzo, ma anche internet cafè oppure noleggiare delle stanze per vedersi un film. I divertimenti non finiscono qua, perchè questo luogo pullula anche di cartomanti, che con meno di 5€ si offriranno di leggervi il futuro con i tarocchi. Pare essere molto popolare tra i giovani, ma solo perchè è un fenomeno di massa, non perchè le predizioni siano veritiere.


Galleria foto


Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!