Pietra Ligure parte 1

Pubblicato da flag-it CHIARA GARBAGNATI — 6 anni fa

Blog: House of memories
Tags: flag-it Blog Erasmus Savona, Savona, Italia

Se a volte ritornano e i ritorni di fiamma non passano mai, evergreen senza precedenti è il 15 agosto, che pervade ogni italiano, che sia un semplice ferragosto o l'Assunzione di Maria al cielo, se siete credenti. La necessità di fare qualcosa di diverso contagia tutti senza alcuna distinzione. C'è chi è già al mare da tempo perché le ferie sono iniziate da tempo, c'è chi le ha inaugurate da pochissimo e c'è chi fugge in giornata, tipo la sottoscritta, come ho fatto quest'oggi, in una località a me tanto cara, che mi ha accompagnato in ogni estate della mia vita, da quando ero ancora una bambina in fasce all'età di sedici anni. Questo luogo, che per alcuni forestieri di passaggio può rappresentare una qualunque località della riviera ligure, ha una sua unicità innocente e affascinante e porta il nome di Pietra Ligure, comune in provincia di Savona. Ogni angolo del luogo, da quello più remoto di un carruggio (per chi non lo sapesse, denominazione della classica via stretta ligure) a quelli più in vista nelle zone centrali, cela un ricordo, o talora una marachella.  

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Per raggiungere questo paese da dove vivo io, ossia la provincia di Milano, occorre imboccare l'autostrada e proseguire sempre per Genova, fino a quando non compare la deviazione per Ventimiglia, che vi porta a costeggiare il mare e a qualunque località della Liguria di ponente e alla fine conduce alla Francia. Considerando la giornata, la partenza dalla base è alle 8, con una sosta in un autogrill, il più triste della storia umana, per questo lascerò solo una foto e non la collocazione, augurandovi di non trovarla nel vostro cammino. 

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Intendo sfatare il mito circa l'impossibilità di muoversi in uno dei giorni più caldi dell'anno, sia per il livello di spostamenti degli italiani e sia per la temperatura. Smettetela di barricarvi in casa e di scegliere mete meno allettanti solo perché temete di rimanere imbottigliati nel traffico, in autostrade con indicazioni chiare e coincise l'unico motivo per il cui il tempo di viaggio potrebbe allungarsi è la presenza di un incidente, niente di più. Sono i tg che calcano su servizi che fanno apparire un esodo di massa verso una sola destinazione. Appena dopo le 10, vedo l'uscita, il cartello ufficiale d'entrata nel paese, la prima via, dove tuttora c'è l'appartamento che mia nonna era solita ad affittare e attorno le case delle sue amiche. Vedo a malincuore, strada facendo che parecchie attività commerciali hanno chiuso nel corso degli anni, mentre vedo altre ancora scadenti e spilla soldi andare a gonfie vele. Proseguendo dritto, si arriva a una rotonda e svoltando verso sinistra si va verso il centro. Sulla via troverete la stazione ferroviaria che in quarant'anni non ha cambiato, stando ai filmati realizzati con uno dei primi prototipi di videocamera degli anni settanta, viene soltanto riverniciata la facciata di tanto in tanto. Potete arrivare anche col treno qua, facendo qualche cambio, oppure col pullman, la cui fermata sorge di fronte all'ingresso di questa.
Uno dei problemi principali di recarsi in un posto del genere che sorge seduta stante, se si è in macchina è la questione parcheggio, per il quale ci si può impiegare anche mezz'ora. Dato che ci troviamo in un paese altamente turistico, i posteggi non mancano, ma arrivarci può essere una gran difficoltà. Tra la zona a traffico limitato, e la via del lungomare, accessibile, ma comunque ultra affollata. Per intenderci è come guidare in mezzo ai turisti a Venezia, ed ora realizzo perché sia una città dove i veicoli non sono permessi. Girando nelle strade attorno al centro, si vedono dei parcheggi, tutti a pagamento o destinati ai residenti. Finalmente trovato il posto prediletto, o meglio una signora che se ne va via, ho un incontro ravvicinato con un signore di terza età su un apecar o come si scrive che impedisce, che vuole fare retromarcia perché a parer suo ha sbagliato strada. Pure la signora accenna a un atteggiamento del genere, pertanto sbollisco la mia indignazione e rabbia perché mi rendo conto che il solo modo per uscire da lì è guidare all'indietro, poiché si rischia di finire su una strada dove transitano visitatori e non. Se pensate che durante i giorni festivi in Liguria si può scampare ai pagamenti extra, vi sbagliate di grosso. Ben 10 euro per una giornata intera, o meglio per sette ore, dato che dalle 8 di sera alle 8 del mattino rientra in vigore la ZTL. Tutte queste conoscenze di certo non le avevo ai tempi, io e mia nonna non sfrecciavamo per la carreggiata come due bifolche.

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Se c'è un punto fisso che rimane nel tempo in questo paese è la panetteria Noja Anna, in via Garibaldi 7, nel centro, consolazione contro ogni sentimento negativo e soprattutto ogni lacuna provata nel proprio stomaco. Qui si prepara e si vende la migliore focaccia del paese, da quella liscia presente in vari formati, ai gusti più classici, ossia formaggio, cipolle o pomodori secchi e olive, fino ai più insoliti, con farina nera di riso Venere o curcuma. Non sto scherzando, dato che un sapore del genere non lo scorderete mai più nella vita. Sembra preparato dagli angeli, dato il suo gusto a dir poco divino, oltre all'abbondanza nell'aggiungere l'olio. Sappiate che non si tratta di una vera e propria focaccia se non è unta, specie nella preparazione dell'impasto. Essendomi dilettata in questa maestosa ricetta, posso garantirvi che più olio viene versato, più è deliziosa, e senza ombra di dubbio alcuno è più calorica. Ma come i detti di una volta ricordano: "mai piangere sull'olio versato!". Insomma, provare per credere!

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Oltre a ciò pizzette, pane e torte salate, tanto gettonate in questa regione, e alimenti base di tutti i giorni. Prendo il numero, E02, ciò vuol dire che dall'apertura fino alle undici stanno per fare il quinto giro, ergo si stanno raggiungendo i 400 clienti. Non è più grande di una panetteria normale, perciò la gente si accalca fuori, visto che il servizio non è velocissimo, considerando che ci sono solo 3 persone all'interno a lavorare, e di consueto 40 numeri di differenza. Perciò sapete di avere raggiunto il posto giusto quando vedere gruppi di persone in attesa, indicatore fondamentale visto che manca l'insegna. È così famosa all'interno di questa cittadina che non ne ha assolutamente bisogno.


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