Ballando danza del ventre seguendo il maestro Samir Ben Mokhtar a Roma!

Introduzione al post.

La mia danza preferita!

Non saprei davvero da dove poter cominciare, nel voler raccontare tutti gli avvenimenti che mi hanno condotta, alla fine, a scoprire e soprattutto a vivere la danza del ventre. Posso dire però, molto semplicemente, che questa danza ha rappresentato, da sempre, un grande sogno, per me, che era molto difficile da sussurrare, persino a me stessa, per via degli errati luoghi comuni che si aggirano attorno ad essa. Tuttavia, posso dire, infine, che questa danza è diventata, anche e soprattutto grazi agli insegnamenti del mio maestro, una vera e propria necessità di espressione del femminile, tanto che, adesso, non riesco più farne a meno ed in più, in tutta sincerità, mi ritrovo ogni giorno a metterla in primo piano di fronte a tutte le mie altre passioni inerenti al ballo che toccano, quindi, delle realtà a volte simili, ma comunque sempre diverse, come quelle dei balli caraibici (salsa, merengue e bachata), della kizomba, del Tip Tap, del tango, del Lindy Hop, dello swing e di chi più ne ha e più ne metta!

In breve, fra i tanti balli che mi appassionano, sempre con la stessa intensità, ma in maniera del tutto diversa, io, prima di ogni altra cosa, sento il bisogno di esprimermi, da donna, secondo le leggi che detta la danza del ventre e che il mio maestro mi ha insegnato, nello stesso modo in cui, nell’approcciarmi ad iniziale una lezione di riscaldamento, inizio, prima di tutto, a fare lo stretching!

Una danza tabù!

E’ stato anche, a dire il vero, anche per i luoghi comuniche generalmente girano attorno a questa danza, non maniera del tutto erronea, che mi sono spesso “messa da parte”, cercando di nascondere a me stessa questo desiderio. Tuttavia, tutte le persone che, come me, condividono questa passione e la amano, sanno benissimo che dietro a questa forma di seduzione dell’occhio attraverso i movimenti leggiadri del corpo non si nasconde altro che una forma d’arte tanto difficile da coltivare, quanto preziosa ed incantevole agli occhi di chi la osserva, siano essi sguardi di donna, o di uomo.

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La figura del mio maestro.

Tuttavia, ho deciso di descrivere questa mia esperienza, non come “semplice”(!!) percorso formativo nella danza del ventre, bensì, penso che valga la pena di mettere in evidenza, all’interno dello stesso, l’importantissima figura che ho avuto la fortuna di conoscere, che è quella del mio maestro Samir.

Sebbene io abbia, infatti, sperimentato diverse volte questo tipo di affiancamento ad una figura specifica che mi insegnasse un corso di posturologia, piuttosto he uno di salsa cubana, credo che questa sia stata per me la prima vera volta in cui io abbia avuto modo di capire che cosa significa davvero la parola “maestro”, riferita al vero significato con cui veniva considerata tanto tempo fa.

Come è strutturata questa esperienza?

Voglio, per tanto, suddividere questa tanto preziosa esperienza, innanzitutto, in diversi momenti della mia formazione, proprio perché penso che la grandezza di questa figura di accompagnamento in questo percorso si sia messa particolarmente in evidenza, proprio nelle diverse situazioni che mi sono capitate di vivere, per quanto riguarda il campo della formazione in danza del ventre.

Benché io non abbia ancora condiviso questa mia grandissima passione insieme a tutte le persone che conosco, sono ormai ben 3 anniche ho iniziato questo cammino e che, nonostante alcune brevi pause, non ho masi cessato del tutto di percorrerlo.

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Che cosa significa per me seguire un maestro?

Proverò a rispondere a questa domanda fornendovi, come testimonianza, l’esperienza che ho vissuto in prima persona, insieme a tutte le altre allieve del maestro Samir. Prima di iniziare, però, vorrei specificare che, in particolare, nella danza del ventre, avere un maestro di riferimento, assume un significato molto più profondo ed indispensabile di quello che potrebbe intendersi, generalmente pensando.

E’ infatti un punto di riferimento stabile per la propria crescita, ma, soprattutto, equivale a sposare una precisa “filosofia” attraverso la quale si intende danzare. Equivale quindi, a scegliere, chi sarà la persona che deciderà come vestirete, dove si esibirete, un giorno (!!), e tutti i movimenti che saranno reputati sbagliati, oppure corretti.

Tanti maestri “un po’ confusi”!

Scritte queste ultime parole, non posso fare proprio ameno di aprire un’altra piccola parentesi che riguarda il generale livello di preparazione dei maestri, e delle maestre, che si propongono alla scelta delle tante e vogliose e future ballerine di danza del ventre.

E’ infatti molto facile affidarsi alle “cure” di persone che si improvvisano maestri dopo pochissimi anni di studio, o che, semplicemente, interpretano il reale senso e scopo della danza del ventre a modo proprio, modificandone, però, la purezza dei movimenti e l’arte dei gesti. Ecco perché mi ritengo davvero molto fortunata dell’aver incontrato, per purissimo caso, un bravissimo maestro quale è Samir!

Informazioni generali.

Quanto tempo è durata questa esperienza?

Mi piace pensare che questa esperienza non sia ancora finita!E non lo è, in realtà! Sento infatti di continuare a seguire i suggerimenti “del mio maestro” anche se sono diversi mesi che, per via del mio periodo di vita vissuto nella città di Barcellona, non posso seguire una tradizionale lezione insieme al mio maestro, per l’appunto. Tuttavia, non avendo mai smesso di esercitarmi, quando più, quando meno, per quanto riguarda la danza del ventre, nonostante io sia stata lontana dal mio maestro e nonostante non sia potuta andare sempre in palestra (!!), ho comunque, infatti, seguito sempre le sue indicazioni.

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Dove si è svolta questa esperienza?

I luoghi in cui si è svolta esperienza sono stati, addirittura 3!

Ho infatti conosciuto, inizialmente, il maestro Samir presso la palestra “Farnesina”, che si trova, per l’appunto, in Via della Farnesina, ovvero molto vicino alla zona di Ponte Milvio, dove ho felicemente abitato durante la mia permanenza a Roma durata più di 2 anni.

In seguito, però, per via della chiusura dei corsi in questa palestra, non molto frequentata nell’ambito di danza del ventre, mi è stato suggerito, proprio dal mio maestro, di seguire i corsi che avrebbe continuato a tenere abitualmente presso la struttura dello IALS di Roma, non molto lontana dallo Stadio Olimpico e, comune, molto vicino alla famosissima Via Flaminia. Aver conosciuto questa struttura mi ha poi aperto le porte per lo studio di un’altra mia grande passione: la recitazione. Ho infatti incontrato proprio qui un altro valido insegnante che ha avuto modo di seguirmi, tuttavia, per un periodo minore, rispetto al mio maestro Samir.

Sempre in questa struttura, inoltre, ho avuto modo di frequentare diversi corsi di approfondimento, davvero molto interessanti, riguardo ai ritmi della danza del ventre anche e soprattutto grazie alla presenza di artisti straordinari nell’ambito delle arti della percussione.

In ultimo, l’ultimo luogo in cui ho visto il mio maestro Samir è stata una palestra che si trova a pochi passi dalla fermata “Cipro” della metro di Roma. Purtroppo non ne ricordo il nome perché è successo durante il mese di Gennaio! In questa palestra ho potuto finalmente approfittare della lezione di stretching orientale che, in tutta sincerità, vi consiglio vivamente! Lo stretching è infatti una componente più che fondamentale di questa danza e soffermarsi a svilupparla, significa offrire al nostro corpo la migliore base possibile per iniziare a svolgere un buono lavoro!

L’assistente Marialuisa!

Una figura molto importante e di riferimento, è stata quella dell’assistente Marialuisa, la quale si è sempre occupata delle faccende informative ed economiche con molta precisione e disponibilità, dimostrando di essere una di quelle poche persone che da sempre svolge il proprio lavoro con serietà al mondo d’oggi!

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La mia esperienza personale.

Per quanto riguarda la mia esperienza, in particolare, posso dire liberamente che, da studiosa delle Scienze Motorie, è stato molto istruttivo per me iniziare a seguire questo percorso che, in tutta sincerità, è appena cominciato! Credo che la danza del ventre non sia una semplice passione oppure “un’attività in più” da saper svolgere. E’, al contrario, per me, una forma di arte che merita e richiede tantissimo tempo e molta di più dedizione e sacrificio!

Conclusioni.

In conclusione, posso soltanto aggiungere che sono molto felice di essere un’allieva del maestro Samir, ed anche se la prima partecipazione attiva alle lezioni si è interrotta per via del mio periodo di soggiorno all’estero, nella città di Barcellona, porto sempre con me i suoi insegnamenti, ogni volta che, quasi ogni giorno, mi dedico al ripasso di quelle piccole e grandi attenzioni che la danza del ventre richiede!

Consiglio, infine, la danza del ventre a tutte quelle persone che amano sentirsi donne e che si sentono un po’ represse nella loro femminilità. La danza del ventre è capace di riavvicinarci alla nostra parte più intima e alla nostra natura più nascosta, scatenando in noi, a prescindere dalle sensazioni esterne, un fortissimo senso di felicità!

Grazie infinite per aver letto questo articolo! Spero di ritrovarvi ancora una volta tra l’elenco dei miei prossimi lettori!

Vi ringrazio ancora e alla prossima!!