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8 mesi a Roma


Arrivata a questo punto, quasi per concludere l'Erasmus, in attesa degli esami finali, ho deciso di condividere la mia esperienza fino ad ora... Quando ho chiesto la borsa di studio Erasmus per Roma, ho sentito commenti come: "che furba, vai in Italia, non si fa niente", "a vivere la pazza gioia, un anno di feste e cibo" o "Imparerai l'italiano? Ma se non serve a niente, e poi è uguale allo spagnolo... " Beh, alcuni di questi commenti hanno un fondo di verità ma non rispecchiano completamente la realtà.

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Io sto frequentando un anno completo di Amministrazione e Gestione d'Impresa a La Sapienza, e prima di venire qui ho fatto un corso di italiano di livello A2, per sapere le cose basiche e poter sopravvivere. La sorpresa c'è stata quando sono arrivata e mi sembrava che mi parlassero in cinese o in qualche altra strana lingua... Non capivo niente, ed in generale, il livello di inglese degli italiani non è buono. Tuttavia, l'università vi offre un corso di italiano a seconda del vostro livello, e anche se molti hanno deciso di non farlo, io ho apprezzato molto le lezioni, per imparare e per cavarmela meglio. In questo modo, dopo due settimane qui, potete parlarlo già ad un livello sufficiente.

Il primo problema che mi si è presentato è stato trovare l'alloggio. L'ho cercato nei gruppi di Facebook, ma sapevo che le distanze su Google Maps non erano troppo affidabili. Per di più, prima di venire, non sapevo come funzionassero i trasporti a Roma. In realtà con il pullman puoi arrivare dappertutto, purtroppo però gli autobus sono sempre pienissimi e spesso bisogna fare dei cambi, quindi diventa pesante se fatto ogni giorno. Perciò, ho deciso di cercare una casa più vicina all'università. Tuttavia, i proprietari di solito non vogliono affittare per periodi inferiori ai 12 mesi, e ancor di meno agli spagnoli, perché "facciamo baccano e molta festa" e per di più "li imbrogliamo e alla fine ce la filiamo senza pagare gli ultimi due mesi" ed effettivamente, un po' è vero, perché nessuno sta qui 12 mesi interi. Alla fine ho avuto la fortuna di trovare una stanza in un appartamento molto vicino alla mia università e con due ragazze italiane. Sono stata lì tutto il primo semestre, e questo mi ha aiutato tantissimo con la lingua, con le espressioni tipiche di qui ed inoltre, ho cominciato ad uscire con una di loro ed i suoi amici che sono stati sempre molto gentili. Tra l'altro, erano molto interessati allo spagnolo e volevano sempre imparare da me, anche perché siamo molto simili nelle tradizioni, ecc. In pratica, il primo quadrimestre mi è servito molto per conoscere davvero la cultura e per vivere come gli studenti italiani.

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Ho avuto la buona o cattiva sorte che a febbraio tornasse la padrona della mia stanza e così ho dovuto cercare un'altra casa (già la terza... ) molto molto vicina alla precedente. In effetti questa era migliore e più grande, ma non aspettatevi di trovare un appartamento con salotto perché è quasi impossibile. Qui viviamo in 5, di cui 4 spagnoli e un italiano. Vivendo in questa casa, il secondo semestre è stato completamente diverso, nonostante abbia continuato a conoscere e ad uscire con persone italiane, mi sono sentita molto più "Erasmus". Di solito usciamo ogni fine settimana, andiamo alle feste Erasmus, e alcune di queste sono organizzate in casa, il che è una pazzia. Il bello di uscire con gli spagnoli è che mi posso esprimere molto meglio e mi sento sollevata per poter parlare delle mie cose ed essere capita. Il lato negativo è che abbia perso un po' l'italiano però va bene, se voglio, posso mantenerlo o migliorarlo molto.

Non parlo molto del cibo... le cose tipiche: pizza, pasta, gelato, sushi, voglio provare questo e quello... in sintesi: è tutto molto buono.

E per quanto riguarda lo studio, sì "è più facile, vi regalano i voti, se siete Erasmus non fate niente"... Ci sono molte versioni al riguardo, dipende dalla facoltà che studiate, dalla vostra università e anche dalla fortuna. Nel mio caso, per esempio, non è stato più facile. Io pensavo che avrei studiato un po', il necessario per passare gli esami, convinta che leggere con attenzione fosse abbastanza. Invece devo ammettere che, almeno nella mia facoltà, a La Sapienza non è così. È vero che la frequenza alle lezioni non è obbligatoria, quindi nel primo semestre sono andata abbastanza regolarmente, mentre nel secondo ho frequentato pochissimo. Il problema principale di non seguire i corsi è che poi vi trovate senza appunti, quindi dovete arrangiarvi e, in un posto dove non conoscete nessuno, non è facile. Se avete la fortuna di trovare riassunti o appunti fatti bene allora è perfetto, altrimenti dovete studiare dal libro. Di solito non vi tolgono degli argomenti, fate lo stesso esame degli italiani, in italiano, lo stesso giorno.... in pratica, siete degli studenti come gli altri, senza aiuti per il fatto di essere Erasmus, a parte qualche eccezione che ora vi dico. Qui gli esami sono formati da due parti, una scritta (che si valuta in 30esimi e serve un 18 per passare) e, se prendete tra 26 e 30, dovete sostenere una prova orale (perché sembra che gli italiani puntino sempre al massimo, e quindi il 18 è una vergogna, anche se vi dirò, a me va benissimo! ). L'eccezione che dicevo prima è che tra le materie che ho scelto, per una mi è stato permesso di non fare lo scritto e di sostenere direttamente l'orale, però in fin dei conti ho dovuto studiare tutto comunque.

Con questo, credo di avervi detto tutto, a parte le cose scontate e cioè che Roma è meravigliosa, in qualsiasi posto in cui andiate c'è qualcosa che incanta, ecc. È senza dubbio una città da vedere. Va detto, gli automobilisti corrono come pazzi, e non mi aspettavo una cosa simile. Per quanto riguarda la casa invece, io vi consiglierei di cercarne una più vicina all'università o alla metro, perché poi per uscire la sera ci sono moltissimi collegamenti con gli autobus notturni e dato che non c'è traffico, spostarsi è più veloce. Per di più si può bere sia in metro che in bus, quindi nessun problema.

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Raccontandovi la mia esperienza, non voglio che pensiate che si viene qui solo per studiare, che sia una noia o che vi tolga la voglia di vivere, al contrario, è un'esperienza che rifarei e che non voglio che finisca. Ciò che voglio farvi sapere è che non è così facile come dicono, perché non vi regalano le cose e non si viene qui per fare niente, però in generale si vive molto bene, per questo ve la consiglio al 100%.

Presto caricherò altre esperienze più dettagliate. Nel frattempo, se volete vedere un po' come vivo qui, potete vedere le mie storie di Instagram (@_10ea) e le foto che pubblico :)


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