Dalla croce... alla delizia

“Quant’è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi” cantavano i Lunapop. In effetti, il ragazzo italiano con lo scooter è uno stereotipo duro a morire, perché fondamentalmente vero. “Of course you have a scooter! You are Italian!” è stata la risposta classica, quasi prefabbricata che tutti usavano quando spiegavo che per sopravvivere a Roma avevo bisogno di un motorino.

Vi avevo lasciato con il racconto dei primi, durissimi anni col trasporto pubblico romano, peraltro abitando a una certa distanza dalla più vicina stazione metro. Oggi voglio raccontarvi come la qualità della vita sia radicalmente diversa con un mezzo privato, e perché lo scooter sia la scelta migliore per spostarsi in una città come Roma.

Trasporto pubblico: croce e (nessuna) delizia

Incominciamo ricordando che il trasporto pubblico locale di Roma è un colabrodo, e questo è un grosso problema non solo per i pendolari che lo utilizzano, ma anche per coloro che decidono di spostarsi con un mezzo proprio. Il traffico a Roma è un problema molto presente, anche se viene spesso affrontato con una certa rassegnazione e un certo menefreghismo da chi non ha troppi problemi a fare tardi al lavoro additando la situazione dei pendolari romani come scusa.

Purtroppo questo ragionamento non si applica per noi studenti:arrivare tardi a lezione è una danno per noi e noi soltanto. D’altra parte non vogliamo nemmeno sacrificare preziosi momenti di sonno la mattina. Come venirne a capo? Con le due ruote, ovviamente!

La rivoluzione ha due ruote

Roma si basa su un sistema di strade radiali, le vecchie consolari, la cui costruzione risale all’epoca romana. Ovviamente le strade sono state aggiornate, e i loro tracciati anche modificati in parte, ma l’impianto resta sostanzialmente quello. Si tratta di stare a grande scorrimento cittadine; di autostrade vere e proprie ce ne sono solo due. Un motorino - anche di piccola cilindrata - vede pertanto preclusa solo una porzione insignificante dei tragitti disponibili.

Per contro, le due ruote hanno l’immenso vantaggio di svincolarsi meglio nel traffico cittadino: anche quando le automobili si incolonnano ferme per un incrocio congestionato, ci sarà sempre spazio per i motorini per passare sulla sinistra. Sembra una teoria azzardata, ma è una teoria che funziona.

Un esempio comparativo

Per farvi un esempio, i tempi medi di percorrenza da casa mia nella parte sud-est della città al campus della Sapienza sono di circa 60 minuti con i mezzi pubblici (nell’ordine: bus, metropolitana. e ultimo tratto a piedi), di circa 40 minuti in automobile e di circa 20-25 minuti in scooter. Il tempo utlizzando uno scooter è più che dimezzato rispetto ai mezzi pubblici.

Conclusioni e consigli

Cosa posso lasciarvi con questo breve racconto della mia esperienza? Per prima cosa: non portate l’automobile a Roma: costa molto più di un motorino e non è assolutamente paragonabile in efficacia. Guadagna in comodità, certamente (pensate a quando piove per esempio), ma l’efficienza è quella che vi permette di ottimizzare e giornate e ritagliarvi più tempo per voi senza restare imbottigliati nel traffico.

Secondariamente, se non vivete troppo lontano dall’università e siete a Roma per periodi troppo brevi per giustificare l’acquisto di uno scooter, potreste optare per una bicicletta. Roma non è una città bike-friendly, ma la situazione sta lentamente migliorando, con nuove piste ciclabili in costruzione e molte altre già progetto. Vale la pena provare! Certamente, rimane il fatto che Roma rimane la “città dei sette colli”, ma di questo si può vedere il lato positivo: fa bene al vostro sistema cardiocircolatorio!

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