Struttura del blog sull'Islanda

Introduzione

Per l’Islanda, visto il gran numero di tappe imperdibili e di meraviglie della natura che abbiamo incontrato durante il nostro viaggio di dodici giorni, ho deciso di fare un blog strutturato in modo leggermente diverso, di più leggera e facile lettura e più comodamente consultabile.

Nella sezione “Blog”, oltre a questo post generale sui motivi per cui abbiamo deciso di recarci in Islanda, posto anche una guida riassuntiva (divisa in due parti)a questo spettacolare Paese, un’idea di tour a tappe in tutta la regione meridionale ed orientale dell’Islanda, che include anche alcune tappe nell’interno dell’isola. Il tour che propongo è ovviamente quello che abbiamo svolto noi, e che mi sento veramente di consigliare.

Struttura del blog sull'Islanda

Infatti avevamo deciso in maniera conscia di non completare il “giro dell’Islanda”, che avrebbe comportato la partenza da Reykjavik ed il ritorno da Reykjavik, dopo aver percorso tutta la Ring Road intorno all’Islanda. Questo sarebbe stato il tour più convenzionale, che avrebbe comunque permesso in dodici giorni di apprezzare tutte la maggiori, più famose e frequentate attrazioni dell’isola.

Abbiamo preferito invece fare un tour leggermente diverso, che ci ha portato ad uscire dai percorsi più battuti e di ammirare luoghi un po’ più segreti, dove pochissimi turisti si spingono, proprio perché non ne conoscono l’esistenza. Di conseguenza, oltre a proporre nella guida la visita a luoghi che sono veramente spettacolari, la maggior parte di questi sono anche quasi del tutto liberi dalla folla (talvolta fastidiosa) che si ritrova un po’ ovunque in Islanda, almeno nei posti più noti e soprattutto nel mese di Agosto.

Nella guida troverete citati i nomi di tutte le località nelle quali abbiamo fatto tappa durante il nostro viaggio, senza però lunghe descrizioni sulle loro caratteristiche, particolarità o sulla loro storia. 

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Per questo, vi rimando alla sezione “Luoghi”, dove troverete descrizioni dettagliate ed approfondite di tutte le cascate che abbiamo ammirato (come Skogafoss, Gullfoss, Seljalandsfoss, Svartifoss e Gljufrafoss), di tutte le località più suggestive (come Dyrholaey, Landmannalaugar, Kerlingafjoll, Reynisfjara, Jokursarlon e Reykjavik), e di alcune perle nascoste che non vi dovete assolutamente perdere (come il caffè Bryggjan e la piscinetta di acqua termale di Seljavallalaug). 

Come abbiamo deciso di fare un viaggio in Islanda

Mio padre era già stato in Islanda nell’inverno del 2014, durante il suo primo “vero viaggia fotografico”. Oltre a impazzire ancora di più per la fotografia, era letteralmente impazzito per l’Islanda. Per mesi e poi anni non aveva fatto altro che parlarne, ci aveva mostrato le foto di tutto quello che aveva visto almeno un centinaio di volte, ci aveva raccontato aneddoti e storie sull’Islanda così spesso che non ne potevamo più di sentirne parlare.

Sia io, che mia sorella che mia madre sapevamo praticamente tutto sull’Islanda pur senza esserci mai state. 

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Tra l’altro, seppure mi sarebbe piaciuto molto andarci, non era esattamente fra i primi posti ai quali avrei pensato come meta del mio prossimo viaggio. All’inizio dell’estate del 2018 avevo già prenotato il mio volo per Bali (dove sarei rimasta circa due mesi, a questo proposito vi rimando al blog esclusivamente dedicato a Bali), e stavamo pensando ad un viaggio da fare con il resto della famiglia.

Come ho avuto modo di spiegare in molte occasioni, nella mia famiglia abbiamo gusti molto diversi in fatto di viaggi, e soprattutto limiti diversi. Mentre io e mio padre andremmo ovunque senza problemi, senza curarci della distanza, del clima o tantomeno del cibo, mia madre è sempre molto difficile da accontentare. Predilige il relax, il cibo italiano, il sole e il caldo; e, se possibile, la gente del luogo deve parlare italiano ed essere molto tranquilla ed educata. 

Mia sorella invece si era innamorata degli Stati Uniti quando ci eravamo andati tutti insieme nel 2015, ed avrebbe voluto tornarci per visitare la costa ovest.

Questa ultima opzione fu esclusa quasi immediatamente: i miei genitori non volevano allontanarsi dall’Europa, ma io non volevo per nessuna ragione al mondo tornare in uno Stato che avevo già visitato.

Quasi subito, quindi, riprese piede l’idea dell’Islanda: a mio padre evidentemente il viaggio che aveva fatto quattro anni prima non era bastato, ed era convinto di volerci tornare d’estate, anche per vedere come cambiavano i paesaggi islandesi di stagione in stagione.

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Alla fine, tra le opzioni Europee, a me l’Islanda andava più che bene (volevo anche capire come mai mio padre era così fissato con quel Paese), mia sorella si lasciò convincere facilmente e incredibilmente, anche mia madre non parve troppo turbata all’idea di recarsi in un Paese freddo (le temperature, anche d’estate, variano fra i 4/5 gradi ed i 15 gradi, che sono però rarissimi), e dove per giunta saremmo stati costretti a camminare molto. 

Per questo decidemmo di prenotare il nostro volo per l’Islanda e di elaborare un tour non proprio convenzionale del Paese.

Saremmo partiti il 18 agosto e tornati il giorno 30 dello stesso mese.


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