Rivivere il '68 parigino in fotografia
Sapete, l'arte e la cultura mi appassionano. Non che in Italia queste ci manchino eh, ma...Parigi è imbattibile. Qualunque sia il nostro ambito di interesse (arte, musica, danza, storia, società, ...), l'offerta culturale è vastissima e alla portata di tutti, tanto in centro quanto in periferia. Vi racconterò in svariati altri post come approfittare al massimo di quello che capitale e dintorni offrono, al di là delle solite attrazioni per "turisti" (come la Torre Eiffel o il Louvre). Sono in misura di farlo almeno in parte, perchè mi trovo pienamente nel mio ambito di studi. Vi spiegherò meglio di cosa si tratta, ma in ogni caso accontentatevi di sapere che tra un anno sarò a tutti gli effetti mediatrice artistica e culturale e che, di conseguenza, devo conoscere veramente come le mie tasche il mondo della cultura, specialmente del centro parigino.
Ebbene, lo scopo di questo post è di permettervi di approfittare di una mostra temporanea che ha luogo in questo momento all'Hôtel de Ville (ve lo dico perché ci sarà solamente fino al 28 luglio, così avete ancora il tempo di farci una scappata se leggerete il mio blog in tempo). Si tratta di un'esposizione gratuita dei lavori del fotoreporter Gilles Caron intorno al tema delle manifestazioni del 1968, anno fondamentale per la Francia, di cui si festeggia il cinquantesmo anniversario. Anche se non siete appassionati di storia e società, è un'occasione per vedere Parigi...letteralmente in altri colori.
Ma cos'è successo nel 1968?
Giusto per fare una super sintesi: si tratta di un anno attraversato da movimenti soprattutto giovanili in mezzo mondo, nati in reazione a certi valori della società che iniziano ad essere percepiti come obsoleti, ad una classe dirigente da cambiare, al sovraffollamento delle università e alla svalutazione di certe facoltà, alle difficoltà di impiego.
Ci troviamo a Parigi all'inizio del 1968, governo Georges Pompidou. Il Ministro dell'Educazione di allora, Christian Fouchet, fa approvare una riforma per rafforzare il legame università-mondo produttivo, ciò che crea scontento tra gli studenti, specialmente nelle facoltà umanistiche, che si sentono marginalizzate. Per farla breve, il 22 marzo circa 200 studenti occupano il campus universitario di Nanterra - quartiere molto importante di Parigi - e dopo 40 giorni di occupazione, il 2 maggio 1968, la polizia sgombera l'università.
Questo provoca la reazione degli studenti, che il giorno dopo, guidati da Daniel Cohn-Bendit, occupano la Sorbona. Si innesca così una reazione a catena in cui cortei, barricate, manifestazioni e repressioni da parte della polizia si susseguono, specialmente nel Quartiere Latino, dove a gran voce si gridano gli slogan "L'immaginazione al potere", "Vietato vietare", o "E' solo l'inizio, la lotta continua". Anche le fabbriche iniziano ad essere occupate e anche gli operai scendono in strada, e non solo nella regione parigina.
E' in questo clima che ci immergiamo nell'esposizione. Attraverso una macchina fotografica, Caron ci racconta i momenti salienti di queste rivolte, dal loro inizio al loro spegnersi. Ah, sì, giusto, magari volete sapere come tutto questo si è concluso? Per farla breve, a fine mese la situazione inizia a degenerare, ci sono dei morti e si inizia a parlare di razionamento della benzina. La popolazione è esausta. Se ne accorge De Gaulle, che scioglie il Parlamento e indice nuove elezioni, stravincendo da un punto di vista tanto politico quanto sociale, ponendo fine così a questo periodo turbolento.
L'esposizione
Sette sezioni ci permettono di rivivere il '68 parigino: la prima è dedicata alle giovani celebrità degli anni '60 e al retroscena, rivelando l'umanità dele star dietro a riflettori e ad interviste; troviamo poi una sezione su De Gaulle, fotografato quasi come una persona "invecchiata", quasi a prefigurare la sua prossima uscita di scena; arriviamo finalmente nella terza parte a Nanterra, centro dei primi fermenti e proteste. In seguit, in "Le manif - un teatro fotografico" troviamo le manifestazioni pacifiche per soddisfare le rivendicazioni della popolazione, fino a che queste si trasformano in insurrezione nella quinta sezione, dove Caron documenta la "guerriglia urbana" che prende piede. Tema numero 6: "Parigi si sveglia" e ritorna all'ordine dopo il voto e mostra l'impatto delle rivolte sulla città: danni a cose ed edifici, graffiti, resti di barricate. L'ultima sezione è uno sguardo sul resto del mondo, in particolare sul "Terzo Mondo" che nasce proprio in questo momento nell'immaginario mediatico. Le foto riguardano specialmente la guerra del Biafra in Nigeria.
Vi lascio con qualche foto (oltre quelle che avete già visto nel testo), invitandovi a passare all'Hôtel de Ville. Info pratiche:
- Dove? Hôtel de Ville
- Prezzo: gratuito
- Quando? Fino al 28 luglio. Se passate dalle parti di Notre Dame, bastano 15 minuti per farsi un giro, o anche più se la pioggia vi sorprende (cosa che non mi stupirebbe in questi ultime settimane). Apertura dalle 10 alle 18.30.
- Trasporti: RER A - Chatalet-Les-Halles, oppure metro 1 - fermata Hôtel de Ville
Alla prossima!
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