Il mio primo giorno

Nessuno racconta mai dell'impatto, dell'essere catapultati in una realtà totalmente differente, usi e costumi con i quali non siamo assolutamente cresciuti. Bene non vi mentirò e vi racconterò tutto assolutamente tutto ma per gradi!

Il mio viaggio è iniziato all'aeroporto di Olbia, sono una studentessa sarda, che svolgerà un periodo di ricerca di cinque mesi in Germania, più precisamente a Monaco di Baviera. Sono riuscita a non piangere salutando tutti, anche se un pochino di nodo in gola c'era, insieme all'adrenalina di andare in una nuova città certamente, mettersi in gioco, vedere nuove cose, ma tutti siamo umani e il distacco si sente. Una volta atterrata in Germania l'ansia è arrivata di botto, non spiccico una parola di tedesco, perciò anche solo i cartelli del ritiro bagagli sono stati un incubo! 

il-mio-giorno-66766f6bc95a9f19cebed478f4

http://www.monacobaviera.com/wp-content/uploads/sites/53/aeroporto-monaco.jpg

Trovata la biglietteria per il treno inizio a respirare e scendo al piano di sotto per prendere la metro, incubo uno parte seconda, le fermate sembrano avere tutte gli stessi nomi, come farò? Bene ci si riesce, è il tuo corpo che fa tutto, come in ogni situazione di stress che si rispetti!

il-mio-giorno-0787466867bb519c64cb7a1835

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/85/MPI_fuer_Psychiatrie_Muenchen.JPG/295px-MPI_fuer_Psychiatrie_Muenchen.JPG

Arrivata alla fermata di interesse inizia la ricerca della clinica dove lavorerò, il Max Planck Institute of Psychiatry, che per fortuna mette a disposizione un edificio con diversi appartamenti, dove i ragazzi possono alloggiare per un massimo di sei mesi (da quello che ho capito, perché io starò qui cinque mesi!) pagando un affitto onesto... Una volta arrivata alla reception chiedo le chiavi del mio appartamento, ma ovviamente ho sbagliato reception, quella che serve a me è più distante, perciò con la mia valigia leggermente ingombrante e la mia stanchezza vado alla reception successiva, dove mi scambiano per una paziente della clinica (ottimo direi!). Quindi per verificare che io stia dicendo il vero contattano il mio tutor presso la struttura e chiedono se corrisponde al vero che io lavorerò presso i suoi laboratori. Per fortuna "lui" è una persona veramente disponibile, che si catapulta a raggiungermi presso quella reception e mi aiuta sia con la valigia sia accompagnandomi nel giusto appartamento, e lasciandomi il resto della giornata libera per sistemare tutte le mie cose, poter fare la spesa e così via!

Una volta sola nell'appartamento la solitudine inizia a farsi sentire, sei lì seduta sul letto, in una decisione di vita tutta tua, assolutamente appoggiata da tutti quelli che ti circondano, ma in quella che io definirei una solitudine assordante.

Mi armo di forza e coraggio e vado al supermercato, qui l'esperienza ha del mistico, perché in realtà mi servirebbe assolutamente qualsiasi cosa, ma giro tra gli scaffali guardando tutto con diffidenza, perciò compro la carta igienica ed esco dal supermercato senza niente di concreto! 

Torno a casa, nella disperazione più totale ma per fortuna la stanchezza vince su tutto, mi metto a letto e crollo in un sonno senza sogni.

Ovviamente questo è il mio primo giorno, fatto di stanchezza e nostalgia, ci tengo a precisarvi che passa, ma era giusto raccontarvi il mio primo giorno in totale sincerità!


Galleria foto


Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!