Destinazione Marsiglia
Martedì – Destinazione Marsiglia
“Coucou?” – busso alla porta di Niki, la mia coinquilina tedesca. La sento urlare “Sheisse!!” e allora ne ho la conferma: non ha sentito la sveglia. Sono le 6.00 di mattina e tra dieci minuti dobbiamo uscire, quindi comincia a prendere di fretta le ultime cose mentre io e Daniela, la nostra amica della Repubblica Ceca, la aspettiamo sulla porta. Trenta minuti più tardi siamo alla stazione di Lyon Perrache e, dopo aver preso un caffè che ci riporta in vita, ci avviamo verso il binario per prendere il nostro treno verso Marsiglia.
Quando arriviamo il sole illumina la città, siamo sulle scale della Gare St Charles e siamo curiose e felici di trascorrere qualche giorno in questa città di cui abbiamo tanto sentito parlare, tanto in bene quanto in male. Ci avviamo verso il famoso “Vieux Port”, e cominciamo a vedere le prime barche ormeggiate, persone del luogo e turisti che girovagano nel mercatino lungo tutto il porto. Ci sono vari ristoranti che si preparano per l’ora di pranzo e l’odore del sapone di Marsiglia dai vari negozi arriva fino alla strada. Arriviamo fino alla fortezza sul mare e da lì raggiungiamo il Mucem, il Museo di civilizzazione d’Europa e del Mediterraneo. Niki non vede l’ora di visitarlo ma in realtà realizziamo che oggi è martedì, giorno di chiusura del museo. Allora, dopo una sosta per osservare per un po’ quel mare che a Lione non possiamo vedere, proseguiamo verso la Cattedrale de la Major e da lì ci perdiamo per le originali stradine del quartiere antistante, fino a che non ci fermiamo a mangiare in una piazza poco distante. Fa davvero caldo ma è piacevole stare sedute al sole a parlare del più e del meno mentre programmiamo cosa fare nel pomeriggio.
Finalmente sono le 14:00 ed è l’ora di prendere la stanza e posare le valigie. Ad accoglierci nell’airbnb c’è Maya, una ragazza super friendly del nord della Francia che vive a Marsiglia, perché dice di essere innamorata dell’aria internazionale e spensierata che si respira in città. Ci mette subito a nostro agio e lì abbiamo la possibilità di poterci riposare qualche minuto e di ricaricare i telefoni prima di affrontare la seconda parte di questa giornata: Le Calanques. Usciamo poco dopo per prendere l’autobus che ci porta fino all’ingresso di un enorme parco naturale. Il nostro entusiasmo è a mille. Dopo circa mezz’ora arriviamo alla vetta della montagna e la vista, in un momento, ci toglie il fiato: a circondarci ci sono coste rocciose che scendono a strapiombo sul mare e in lontananza c’è barca che sta per sparire in un punto ormai già troppo lontano. Ci sediamo per osservare in silenzio il panorama. Daniela è già stata qui, durante il suo scorso Erasmus a Nantes, e ci parla di una spiaggetta bellissima tra le rocce a cui si arriva discendendo lungo la montagna. Decidiamo allora di andare, nonostante sappiamo che la strada sarà lunga e la stanchezza si fa già sentire. Cominciamo a scendere mentre intanto Niki e Daniela mi prendono in giro per il mio accento italiano, parliamo poi di viaggi passati e di quelli che abbiamo in programma in futuro. Dopo circa un’ora in di scalata in discesa tra le rocce, finalmente arriviamo.
C’è qualche altra persona in spiaggia e addirittura qualcuno che fa il bagno. Ci sediamo e apriamo una birra, mentre cerchiamo di non perderci nemmeno un particolare della meraviglia che ci circonda. L’acqua è limpida e intorno a noi le rocce si innalzano e fanno da cornice a quel piccolo spazio selvaggio nascosto tra le montagne. Dopo un’ora comincia a fare freddo e a malincuore decidiamo che è ora di ripartire, anche perché la strada ora è in salita e sarà ancora più dura. Con i muscoli delle gambe doloranti, le mie vans ormai completamente ricoperte di polvere ma anche con tanta soddisfazione, finalmente riusciamo a prendere l’autobus che ci porta di nuovo verso l’airbnb. Una volta arrivate crolliamo sul divano e realizziamo di per camminato già per più di venti chilometri, ma è la nostra prima notte a Marsiglia e per Niki è anche l’unica, e allora a turno facciamo la doccia e ci prepariamo per uscire. Quando siamo tutte pronte apriamo una bottiglia di vino per brindare a quel momento e con noi c’è anche Lisette, la coinquilina di Maya. Ci racconta del suo lavoro come veterinaria, di come Marsiglia possa essere pericolosa per via della criminalità, ma anche di come abbia catturato il suo cuore con la sua arte, la sua cultura, la libertà di espressione e la mentalità aperta e amichevole dei suoi abitanti. Dopo circa mezz’ora decidiamo di uscire e scopriamo che ci troviamo nel quartiere più artistico della città. Arriviamo a Cours Julien e ci sono tanti ragazzi nei bar o seduti in piazza a bere e a chiacchierare, e dopo qualche minuto facciamo già amicizia con un gruppo di studenti in Erasmus a Marsiglia. Parliamo con loro delle differenze tra le varie città francesi che abbiamo visitato, e poi decidiamo di tornare a casa e, data l’intensità della giornata, non appena ci mettiamo a letto ci addormentiamo immediatamente.
Mercoledì – Notre Dame de la Garde
Il sole illumina tutto il salone quando apro gli occhi, e sento che anche le ragazze si stanno svegliando. Facciamo colazione e ridiamo perché ci fa male ogni singolo muscolo per i chilometri del giorno prima. Nonostante questo, anche oggi ci abbiamo molta strada da fare per raggiungere a piedi la cattedrale di Notre Dame de la Garde, che vediamo erigersi sulla cima della montagna davanti a noi guardando fuori dalla finestra. Decidiamo di fare prima un giro nel nostro quartiere in cui scopriamo dei graffiti che sono delle vere e proprie opere d’arte.
Ci avviamo poi verso la cattedrale e arriviamo in cima circa 40 minuti più tardi. La Chiesa è bellissima e ancora una volta c’è un panorama fantastico sul mare e su tutta la città. Poco lontano dalla costa vediamo un’isola molto piccola con una fortezza che cattura la nostra attenzione. Dopo una breve ricerca scopriamo che si tratta della prigione del “conte di Montecristo”, nel romanzo di Dumas. Rimaniamo sedute al sole per un bel pò per recuperare un po’ di energie prima di scendere e, dopo un kebab veloce ma non troppo, decidiamo di tornare a casa perché per Niki è ora di partire.
La accompagniamo per un pezzo di strada e poi la salutiamo, mentre lei si avvia correndo verso la stazione per non perdere il treno. Siamo solo io e Daniela ora e, dopo aver riposato per un paio d’ore, decidiamo di andare a bere un bicchiere di vino in un bar poco distante. Lì conosciamo Abdel, un ragazzo francese con delle origini marocchine che, dopo averci presentato i suoi amici e le sue amiche, ci racconta dei suoi primi anni in Marocco, dei sette vissuti a Parigi e della sua ultima tappa a Marsiglia, in cui vive da un anno e mezzo. È un ragazzo super sorridente pieno di energia e non smette un attimo di parlare. È piacevole ascoltare le sue storie ma noi ci rediamo conto di essere davvero troppo stanche, quindi auguriamo a tutti una buona serata e torniamo a casa perché entrambe non vediamo l’ora di addormentarci.
Giovedì
È il nostro ultimo giorno a Marsiglia. Prepariamo le valigie, ringraziamo Maya per l’ospitalità e ci avviamo verso il Museo che non abbiamo potuto visitare due giorni prima. La struttura è particolare e moderna e affaccia direttamente sul mare; anche all’interno il museo è interessante ed possiamo assistere alle varie esposizioni sia temporanee che permanenti. Non abbiamo però molto tempo perché ad aspettarci poco lontano da lì c’è Audrey, una ragazza super simpatica che ho conosciuto a Barcellona l’anno prima e che vive a Marsiglia. È più di un anno che non ci vediamo ed è bello poter parlare di nuovo con lei, ricordare le serate insieme e la scalata verso la cima di Montserrat, una montagna altissima vicino Barcellona. Ci parla dei suoi piani per il futuro e ridiamo insieme del più e del meno di fronte ad un McFirst. Dopo pranzo ci salutiamo promettendoci di vederci presto in Italia e io e Daniela ci avviamo verso la stazione dei treni. Una volta lì ci sediamo sull’enorme scalinata della Gare e guardiamo Marsiglia ancora una volta, commentando insieme i giorni trascorsi lì. Le vibrazioni della città sono positive, abbiamo visto il suo lato multiculturale, l’arte di strada che la caratterizza e la musica in ogni angolo; realizziamo che ci ha regalato dei panorami pazzeschi e ci ha mostrato una parte della Francia in cui il sole, il mare, i colori e i mille profumi fanno da sfondo ad un clima di felicità e spensieratezza che pervade tutti coloro che camminano tra le sue strade.
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