Low cost trip: day 1 - Mantova
L’estate scorsa un mio amico ed io abbiamo deciso di intraprendere un bel viaggio da qualche parte: tra lavoro e università ce lo meritavamo tutto.
All’inizio ci mancavano la meta e pure i soldi. È andata a finire che di mete che ci piacevano ne abbiamo trovate diverse, di soldi meno, ma siamo comunque riusciti a infondere alla vacanza quello spirito “low cost” che ci ha permesso di vivercela al meglio e con una spesa minima.
Sulle orme della mia passata esperienza in Andalusia (di cui ho parlato nel blog precedente) ho utilizzato Airbnb e mi sono gestita in modo tale da spendere il meno possibile durante la settimana che avevamo a disposizione. A differenza di come avevo fatto in Spagna, a questo giro mi è toccato prenotare in anticipo tutte le sistemazioni dato che nel periodo estivo diventava più complicato improvvisarsi sugli alloggi.
Stavolta siamo partiti, con la Suzuki a metano del mio amico, in un caldissimo giovedì mattina di metà agosto. In meno di due ore eravamo già in dirittura d’arrivo alla prima tappa del nostro viaggio: Mantova. Il profilo della città visto dal ponte che attraversa il fiume Mincio è forse la cosa che mi ha colpito di più.
In assenza di parcheggi liberi in prossimità del centro, abbiamo lasciato la macchina nei pressi di Piazza Virgiliana, pagando il parcheggio giornaliero (qualcosa sui cinque euro).
Ero già stata a Mantova in seconda superiore, ma non ricordavo granché: il mio interesse per le città d’arte al tempo era davvero ai minimi storici.
Siamo sbucati quasi subito in Piazza Sordello, proprio durante il giorno di mercato. Tra bancarelle, gente e un caldo umido micidiale, era difficile poter ammirare la bellezza del posto. Nonostante tutto, in mezzo a quegli edifici si respirava ancora una forte atmosfera rinascimentale.
Abbiamo visitato l’interno della cattedrale di San Pietro: l’ho trovata davvero molto bella, solenne. Così come la maggior parte delle costruzioni e dei monumenti circostanti, quasi tutti in mattoni e in pietra. Il Palazzo Ducale, il Palazzo della Ragione, i portici e le case antiche della famosa Piazza delle Erbe conservavano tutti una particolare grandiosità.
Di Piazza delle Erbe ci ha attirato soprattutto la Torre dell’Orologio (dotata di orologio astronomico) e la Rotonda di San Lorenzo, una chiesa a pianta circolare risalente all’anno 1000.
Per visitarne l’interno (che è comunque molto piccolo) bisogna pagare l’entrata, che se non ricordo male, ha un prezzo abbastanza ridotto.
Passeggiando tra ponticelli, canali e case dal gusto medievale, siamo giunti fino al castello di San Giorgio, appartenuto alla famiglia dei Gonzaga (strano) e situato nelle vicinanze delle sponde del Mincio. Non siamo entrati dentro, ci siamo solo limitati ad osservarne da fuori gli scorci sul fossato e sulle aree interne visibili da alcune arcate.
Abbiamo pranzato con un’insalata di riso a testa, seduti su una panchina e avvolti dal silenzio estivo di piazza della Lega Lombarda. Fino a quando una squadra di disinfestatori non ha pensato bene di mettersi al lavoro. A quel punto ci siamo spostati.
Mantova mi piaceva, ma il caldo era veramente eccessivo. Sudavamo anche solo stando fermi. Abbiamo deciso di concludere in bellezza vedendoci il famoso Palazzo Te per poi proseguire verso "the next destination". In serata infatti, avevamo fissato un Airbnb in un appartamento di Verona.
Mi vergogno ancora ad ammettere di essere stata a Mantova senza aver visitato Palazzo Te, ma una volta arrivati (dopo trenta minuti a piedi) avevamo solo voglia di prenderci un gelato e di risalire in macchina. Ad ogni modo, abbiamo avuto modo di girare per il giardino circostante e osservare l’edificio da più parti. Se fossimo entrati anche nel museo credo che non avremmo potuto godercelo quanto necessario.
Verso le sei siamo ripartiti alla volta di Verona. Per evitare l’autostrada abbiamo imboccato le strade provinciali, che perlomeno ci hanno mostrato una nuova parte di mondo. La macchina sfrecciava con i vetri spalancati per le strade di campagna tra campi, trattori, case coloniche e paesini. Mi sentivo veramente in vacanza.
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