Viaggio di ritorno da Lione!
Miei carissimi lettori,
mi accingo a scrivere, più o meno dettagliatamente, il modo in cui si è svolto il mio viaggio di ritorno da Lione, nonostante abbia già parlato in un altro post del mio viaggio di andata, in quanto ritengo che sia giusto informarvi delle differenze che ho riscontrato con il primo viaggio.
In che orari è possibile viaggiare?
Ci tengo ad informarvi che, questa volta, a differenza del mio primo viaggio per Lione, non mi è concesso usufruire del servizio di viaggio, nello stesso modo in cui mi è stato possibile farlo durante il viaggio di andata.
Quanto dura il viaggio?
Il tempo stimato tra l’orario di partenza e quello di arrivo da Lione per Barcellona è, questa volta, di ben 10 ore. Si allunga, infatti, di circa 2 ore il tempo della durata del mio viaggio.
Il prezzo resta lo stesso?
Il prezzo, in realtà, subisce dei cambiamenti favorevoli alle tasche dei clienti, ma dipendono, esclusivamente, dai giorni in cui si desidera viaggiare e, ancora una volta, dalle modalità di acquisto del biglietto.
Le ore di viaggio previste sono risultate essere, dunque, circa due in più, rispetto a quelle del viaggio di andata.
Come mai il viaggio è durato di più?
Solo dopo aver terminato il mio viaggio ho capito che, le due ore in più, previste ed effettivamente necessarie per poter giungere al termine del viaggio di ritorno, erano dovute, non ad un’attesa dovuta ad alcuni cambi di mezzo, bensì alle diverse soste che il tragitto del bus aveva previsto.
Un “percorso alternativo”!
Ho così avuto modo di vedere e costatare le diverse strade che congiungono alcuni paesi, o piccole città, alla principale via autostradale che resta, in ogni caso, la strada principale utilizzata da questo autobus.
E’ possibile utilizzare il wifi?
Anche durante il viaggio di ritorno mi è stato possibile, come anche a tutti gli altri passeggeri dell’autobus, usufruire del servizio di wifi.
Funzionava efficacemente?
Non mi lamenterei di questo servizio aggiuntivo, oggigiorno molto importante, il quale mi ha concesso, durante il viaggio di andata, di poter comunicare liberamente attraverso delle applicazioni come Facebook e WhatsApp, al fine di comunicare con chi mi aspettava impazientemente dall’altra parte “del mondo”.
Eppure, a dire la verità, come sempre, devo avvisare, o per lo meno informare i miei lettori, del fatto che, per quanto riguarda la mia esperienza personale, non mi è stato possibile, in nessun momento, usufruire della possibilità di guardare neanche un solo video, o almeno, non grazie a Youtube.
Era una necessità molto importante per me, quel giorno, eppure chiunque di voi potrebbe ritenerla, semplicemente, poco necessaria.
Com’erano le condizioni meteo?
Le condizioni meteo che ho incontrato durante il mio viaggio sono state molto diverse, a seconda del luogo e del momento del mio viaggio.
La mia partenza è stata, infatti, accompagnata da un’iniziale cielo schiarito e quasi completamente senza nuvole, ma, dopo le prime ore di viaggio, non avrei potuto non notare una leggera, seppure sottile, pioggerella costante.
Il cielo è tornato ad essere sereno dopo poco meno di un paio d’ore, ma, dopo un’altra sosta di circa 2 ore, ha incontrato di nuovo la pioggia, questa volta, ancora più forte.
E’ stato un viaggio stancante?
Riporto, ancora una volta, il paragone con il mio viaggio di andata, semplicemente perché penso che sia molto utile, ma anche spontaneo e necessario da fare.
Sento, dunque, la necessità di dire che ho riportato un maggiore livello di stanchezza, durante la tratta che congiunge Lione e Barcellona.
Sicuramente, credo che ciò sia dovuto al fatto che le ore da spendere sull’autostrada e su strade meno importanti, siano state di più, ma penso anche che gli orari di partenza e di arrivo, abbiano impegnato completamente la mia giornata, in modo tale da farmi sentire meno coinvolta in altre abituali attività.
Ricorderete, o vi ricorderò, o vi annuncerò, che, sempre durante il mio viaggio di andata per Lione, ero partita alle ore 14:30 e posso pienamente confermare che, sebbene di una sola mattinata, la mia giornata ha dimostrato un importante “momento” di libertà che mi ha soddisfatta molto.
Non vorrei, però, essere costretta, come purtroppo credo accadrà comunque in futuro, ad utilizzare la corsa notturna che, eventualmente, mi richiederà un impegno maggiore, dal punto di vista fisico, ma anche un minore dispendio di ore diurne, utilizzabili, quindi, come delle normali giornate lavorative.
C’era tanta gente nel pullman?
Rispetto al mio viaggio di andata, posso dirvi che la gente presente sul pullman era ancora meno di quella presente durante il io primo viaggio.
Ci sono ragioni di disturbo su questa tratta?
Scrivo questo post con l’intenzione di partecipare al concorso di Erasmusu, dunque, mi attengo religiosamente alle linee guida che suggeriscono di evidenziare gli aspetti positivi di ciascuna cosa di cui andremmo a parlare, almeno è questo aspetto che mi piace leggere tra le righe delle indicazioni al riguardo.
Per questa importantissima ragione, eviterò, volontariamente, di evidenziare degli aspetti negativi, in maniera troppo eccentuata.
In questo caso, ho riportato il disagio di trovarmi di trovarmi abbastanza vicino una donna di origini africane, tanto da essere fortemente infastidita dal volume della sua voce che, in maniera molto veemente, sembrava voler comunicare con l’uomo seduto dietro di me.
Ho quindi richiesto, molto gentilmente, alla donna, di abbassare il volume della sua voce e, senza essere costretta a richiederlo una seconda volta, sono stata soddisfatta.
Ovviamente, non conoscevo la sua lingua, dunque non sono sicura di ciò che abbia detto al suo compagno, dopo aver acconsentito alla mia richiesta!
Un consiglio!
Vi consiglio, quindi, di richiedere sempre con la giusta moderatezza di cambiare delle eventuali disposizioni che non corrispondono con le norme di viaggio, indicate, in maniera molto precisa, in ciascuna fermata di sosta del veicolo, in cui era previsto l’arrivo di nuovi passeggeri.
C’era cattivo odore come nel viaggio di andata?
Questa volta, fortunatamente, non ho avuto problemi del genere! Essendo molto meno occupato, rispetto al mio primo viaggio, il pullman, era anche più areato e, nonostante la costante presenza di persone provenienti da nazioni diverse da quella spagnola e da quella francese, è stato possibile viaggiare in maniera tale da poter respirare liberamente.
E’ possibile mangiare e bere sul pullman?
Purtroppo, no! E’ uno degli aspetti che maggiormente mi ha intristito, anche quando mi sono ritrovata a viaggiare sugli autobus della piccola e grande Odense, in Danimarca!
Sono state effettuate delle soste durante il viaggio?
Si. Questa volta, le soste, sono state addirittura 3, sebbene quelle annunciate fossero solamente 2. La prima sosta è stata effettuata dopo circa un’ora e mezza di viaggio ed è durata poco più di mezz’ora, con lo scopo di soddisfare le esigenze nutrizionali di tutti i passeggeri che si erano avventurati per il nuovo viaggio, senza avere fatto colazione. La seconda, invece, durata per più di 45 minuti, ha avuto il prevedibile scopo di soffi sfare le esigenze di chiunque fosse a bordo del pullman, in quanto considerata come sosta per il pranzo. Infine, la terza e non aspettata sosta, è durata poco più di 15 minuti, durante la sosta necessaria a far scendere e salire dal bus tutte le persone che avevano, per lo meno quel giorno, dei rapporti con la città di Girona! E’ stato molto piacevole, per me, poter scendere dal bus per prendere un po’ d’aria fresca e, soprattutto, per potermi fermare a bere un po’ d’acqua e mangiare qualcosa, come mi è solito fare durante il mio abituale spuntino pomeridiano, presso una simpatica panetteria che si trovata a pochi metri di distanza dalla corsia in cui il mio pullman si era appena fermato.
I lettori più attenti avranno già notato che ho scritto, in ciascuno dei 3 casi, riferendomi alle 3 soste effettuate, che ho utilizzato sempre l’espressione “poco più di”. E’ per questa ragione, oltre che permetterlo in evidenza anche per tutti coloro i quali non se ne siano ancora resi conto, che mi accingo a specificare, nel dettaglio, che cosa significa quel “poco più di” e, soprattutto, a dire come mai ho ripetuto la stessa espressione, in tutte e tre le frasi riferite alla descrizione, seppure molto breve e concisa, delle soste.
Devo, infatti, dire che, ad ogni sosta, il gentilissimo autista ha annunciato, quando soltanto in lingua francese, e quando soltanto il lingua spagnola, il tempo effettivo previsto per la durata della sosta in questione, specificandolo e ripetendolo con precisione per almeno due volte e raccomandandosi con i suoi passeggeri del giorno di non trattenersi più del tempo da lui indicato, al fine di evitare dei problemi di ritardo, che sarebbe in tal caso stati verificabili, qualora qualcuno dei clienti della ditta degli autobus avesse tardato a riavvicinarsi al proprio pullman di appartenenza.
Nonostante ciò, per ogni sosta, ricordo di aver atteso, davanti alla porta dell’autobus, almeno 5 minuti, prima di poter rientrare nel pullman e sedermi al mio posto. Bisogna considerare questa ripetuta ed importante variazione di orari, non come un ritardo dell’autista, ma come una fortunata attenzione che egli ha manifestato, nell’attendere, seppure all’interno dei luoghi di ristoro, i suoi passeggeri, o, quantomeno, questo è il punto di vista che esprimo, personalmente, in qualità di “esperta viaggiatrice”, per lo meno sugli autobus!
Viaggeresti ancora in questi orari e con questa ditta di autobus francese?
Tutto sommato, il mio viaggio di ritorno non è stato né pessimo e né inferiore alla media dei viaggi che ho avuto di effettuare nella mia vita (maggiormente in Italia, vi ricordo!) e dunque, qualora se ne presentasse la necessità, affronterei nuovamente questo viaggio, in questi orari, con questa ditta di autobus francese.
Mi piacerebbe, però, poter provare una nuova alternativa, in modo da poter verificare se questa sia, in realtà, la migliore tra le alternative proposte.
Se ciò accadrà, ne sarete, ovviamente, avvisati anche voi!
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