Un giorno a Perouges

Ciao a tutti!!

Oggi vorrei parlarvi di uno tra i più belli e rinomati borghi medievali francesi, in cui il tempo sembra essersi fermato a molte centinaia di anni fa. Il suo nome è Perouges e si trova a circa 30 minuti da Lione, nella regione Francese del Rodano – Alpi. Mi è capitato di visitare questo piccolo villaggio incantato durante il mio Erasmus, insieme alla mia amica Daniela (di cui avete già sentito parlare in alcuni tra i post precedenti). Decidiamo di andare perché avevamo sentito molto parlare di questo borgo piccolo ma davvero caratteristico, costruito tutto in ciottoli e legno, ed eravamo davvero curiose di poterlo vedere con i nostri occhi.

Un giorno a Perouges

Prendiamo allora un treno che dalla Gare di Lyon Part-Dieu ci porta fino a Meximieux, circa quaranta minuti dopo. La stazione è molto piccola e ci sono poche persone che hanno tutta l’aria di essere dei turisti. Quindi, dato che non avevamo la minima idea di dove andare, decidiamo di seguirli. Dopo circa quindici- venti minuti di cammino, ci troviamo di fronte alla “Porte d’En Haut”, una grande porta in stile medievale che segna l’ingresso principale del villaggio di Perouges.

Un giorno a Perouges

Una volta entrate, cominciamo a passeggiare per le stradine del borgo lastricate di ciottoli e curate nel minimo dettaglio, dall’arredamento dei locali fino alla calligrafia dei menù. Alziamo lo sguardo e siamo circondate di antiche abitazioni, nella cittadina regna il silenzio e la tranquillità e ogni decoro contribuisce a rendere l’esperienza simile ad un lungo viaggio nel tempo. Sembra quasi che non vi abiti nessuno, e le uniche presenze sono quelle dei pochi turisti che in questo periodo dell’anno vi arrivano (come noi) per visitarla. Documentandoci, scopriamo infatti che vi è stata una forte spopolazione nel borgo nell’800, per cui oggi è molto difficile incontrare degli abitanti del posto e, dunque, le nostre supposizioni non erano molto lontane dalla verità. Dopo circa un’ora di perlustrazione, decidiamo di visitare la chiesa del XV secolo e di sederci nella piazza principale al sole per prendere un caffè nel “medioevo” e assaggiare le tipiche“gallette di Perouges”. Queste hanno la forma di una pizza (a cui Daniela le ha paragonate con mio grande disappunto) ed esistono in versione sia dolce (con lo zucchero) che salate (esistono vari tipi di condimenti). Ogni locale offre le proprie versioni, e quindi è praticamente impossibile visitare Perouges senza assaggiare “les gallettes”.

Un giorno a Perouges

Dopo pranzo, decidiamo di dirigerci nuovamente verso stazione, rendendoci conto di avere ormai visitato tutto il villaggio. Lì incontriamo una piacevole signora del posto che inizia a parlare con noi. Ci dice che in questo periodo dell’anno non ci sono molti turisti (questo è il motivo per cui ci sembrava tutto così tranquillo) ma che nel corso dell’estate il borgo si popola e che, in assoluto, raggiunge il suo massimo grado di affluenza (parliamo di migliaia di persone) durante il primo primo weekend di aprile, data in cui ha luogo il famoso “Carnevale di Perouges”. Esso rappresenta una tradizione molto sentita soprattutto dalle persone del posto, le quali cominciano a preparare le loro maschere addirittura dall’anno prima. Sono presenti ogni anno circa 50 maschere, le quali partecipano tutte ad una sfilata che parte dietro la Chiesa principale e prosegue poi nell’intero villaggio. Ogni maschera rappresenta una caratteristica umana – l’invidia, la divinità, la passione- o qualunque altra cosa si possa immaginare. Ci dice che i turisti trascorrono ore scattando foto con le maschere e che nella città si respira in quei giorni un incantevole clima di festa. Dopo averla ringraziata, le promettiamo che faremo di tutto per tornare durante questa festività di cui va tanto orgogliosa e a cui ora siamo davvero curiose di assistere, e ci rimettiamo in viaggio verso Lione.

Un giorno a Perouges


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