José Santos Chocano, vita e luoghi del poeta d'America

Salve a tutti! Spero che stiate tutti bene, in quest'occasione parleremo della vita di un poeta unico e di un talento enorme conosciuto come il cantore d'America, morto tragicamente assassinato in un tram in Santiago del Cile sapete a chi mi riferisco? A niente di meno che José Santos Chocano.

Nel centro di Lima come in diverse parti del Peru possiamo trovare il busto raffigurante questo peruviano che ha scosso il paese con le sue opere, è la figura peruviana più importante della prima metà del XX secolo, nei suoi versi si può trovare scritta la sua turbulenta vita e il sentirsi in qualche modo incompreso dalla società del suo tempo.

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Infanzia

José Santos Chocano nacque a Lima il 14 Maggio del 1875, suo padre combatté nella guerra contro il Cile, si dice che sua madre sia stata una donna severa, per cui sia cresciuto con una disciplina rigida e si dice che scorressero nelle vene di José Santos Chocano parole molto patriottiche.

La famiglia Santos Chocano visse in quella che oggi è jirón Cayoma ("via Cayoma") nel centro di Lima a due edifici di distanza dal Palazzo del Governo. José Santos Chocano nacque e crebbe in un epoca difficile in cui la capitale del paese visse un momento di depressione a causa della Guerra con il Cile, si tratta di una Lima stanca e relativamente in crisi.

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Dopo aver compiuto sei anni, José Santos Chocano fu testimone dell'occupazione cilena nella città di Lima come si più leggere in questa frase del riassunto della sua infanzia:

  • italiano: "Il primo regalo che mi diede la vita, fu la morte. Mi abituai da allora a vivere, anche se desideroso di tranquillità, dentro un ambiente di tragedia. Io non corsi, non risi, non giocai, non ebbi propriamente un infanzia" José Santos Chocano. Memorie 1940.
  • originale: : “lo primero que yo tuve de la vida, fue la muerte. Me he acostumbrado desde entonces a vivir, aunque deseoso por lo mismo de tranquilidad dentro de un ambiente de tragedia. Yo no corrí, yo no reí, yo no jugué, yo no tuve propiamente niñez# José Santos Chocano. Memorias 1940.

Frequentò la scuola tedesca e l'istituto a Lima dove divenne amico del figlio di Ricardo Palma, quando si diplomò da quell'istituto volle entrare all'Università Nazionale Maggiore di San Marcos (la mia università) ma non concluse i suoi studi.

Ribellione e carcere

La sua, fu una generazione che visse gli orrori della Guerra del Pacifico, che crebbe con voglia di vendicarsi, nel 1892 con appena 17 anni José Santos Chocano scrisse, sotto pseudonimo per non essere scoperto, contro il governo d'allora.

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Quando fu scoperto iniziarono contro di lui la repressione e fu carcerato nella Fortezza del Reale Felipe nel Callao, qui il poeta soffrì per vari mesi e la storia racconta che conobbe colui che più avanti divenne presidente, mi riferisco a Oscar Benavides.

Se andate alla Fortezza del Reale Felipe vedrete che nel luogo dove è stato tenuto carcerato oggi si trova un magazzino di armi, in seguito José Santos Chocano fu liberato e così continuò il suo apporto ai giornali scritti.

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Prime opere e viaggio in Europa

Fu nella "Imprenta del Peruano" ("stampa del peruviano") dove iniziò a pubblicare i suoi primi romanzi, Josè Santos Chocano non riconosceva se stesso un autore modernista, egli si considerava uno scrittore dall'indole puramente personale.

Nel 1896 pubblicò il suo terzo libro; "Azares" in onore alla sua prima moglie (ne ebbe tre in totale).

Nel 1901 Santos Chocano fu nominato console del Centro America, allora i temi di manovra erano Tacna e Arica, iniziò a cercare sostenitori e amici in caso di arbitrato. Fece ritorno nell'anno 1921 per continuare a pubblicare le sue opere, tra cui "Poesías Completas" ("poesie complete").

Nel 1905 iniziò il suo viaggio in Europa, contattò differenti letterati dell'epoca ed a Madrid pubblicò la sua opera "Alma América" ("anima America").

Qui da esempio riporto la sua poesia "Blason"

  • originale:

    Soy el cantor de América autóctono y salvaje:

    mi lira tiene un alma, mi canto un ideal.

    Mi verso no se mece colgado de un ramajecon

    vaivén pausado de hamaca tropical...

    Cuando me siento inca, le rindo vasallajeal Sol,

    que me da el cetro de su poder real;

    cuando me siento hispano y evoco el coloniaje

    parecen mis estrofas trompetas de cristal.

    Mi fantasía viene de un abolengo moro:

    los Andes son de plata, pero el león, de oro,

    y las dos castas fundo con épico fragor.

    La sangre es española e incaico es el latido;

    y de no ser Poeta, quizá yo hubiera sido

    un blanco aventurero o un indio emperador.

  • italiano:

    Sono il cantore d'America autoctono e selvaggio:

    la mia lira ha un anima, il mio canto un ideale.

    Il mio verso non ondeggia da un ramo

    piacevole oscillazione dell'amaca tropicale...

    Quando mi sento un inca, rendo vassallaggio al Sole,

    che mi da lo scettro del suo potere reale;

    quando mi sento ispanico ed evoco il colonialismo

    le mie strofe sembrano trombe di cristallo.

    La mia fantasia viene da un antenato moro:

    Le Ande sono di argento, ma il leone, d'oro,

    e le due caste fondò con fragore epico.

    Il sangue è spagnolo e il battito inca;

    e se non fossi Poeta, chissà sarei stato

    un avventuriero bianco o un imperatore indio.

L'opera più importante di José Santos Chocano fu senza alcun dubbio "Alma América", si denominava poeta d'eccellenza e si considerava "il poeta del Peru", le sue poesie brillanti divennero un nuovo legame tra Spagna e America.

Oppositori

Così come ebbe gente che lo sosteneva e valorizzava il suo lavoro, aveva anche i suoi detrattori, mi riferisco a José Carlos Mariátegui il quale affermava che José Santos Chocano fu un uomo proveniente dalla costa che venne influenzato dalla letteratura spagnola e per tanto non poteva rappresentare la poesia autoctona.

José Santos Chocano per altro scrisse una poesia nella quale parlava dei cavalli spagnoli, forse fu questo il motivo del disaccordo di José Carlos Mariátegui, in quanto Santos Chocano straboccava amore nei confronti degli eroi della conquista e non per gli indios autoctoni del Peru.

La mia opinione si inclina verso quella di José Carlos Mariátegui, ma non possiamo negare che la sua poesia parlava anche della natura in altri versi, dove ritmo e variazione della ripetizione sono semplicemente musica per le orecchie.

Accuse di frode e ritorno in America

In Spagna José Santos Chocano fu collegato con uno scandalo di truffa per cui si dovette trasferire in Messico dove conobbe Pancho Villa.

Dal Messico si trasferì in Guatemala dove fu condannato a morte e si salvò grazie all'intervento del Papa stesso e di diversi presidenti della regione e d'Europa, così miracolosamente si salvò dalla morte.

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Nel 1921 José Santos Chocano torna in Perù dove fu ricevuto dagli intellettuali del momento, gli fu reso omaggio straordinario nelle piazze e nei teatri di Lima, dopo essere stato fuori dal Perù praticamente 17 anni. José Santos Chocano divenne così una figura continentale.

Il 5 novembre del 1922 per iniziativa della municipalità di Lima gli fu reso onore con il pomposo titolo di Poeta d'America, questo all'epoca causò una rivolta in quanto ci furono persone in disaccordo perché il poeta appoggiò le dittature organizzate. Alla fine fu separato l'artistico dall'ideologico e precisamente nel Palazzo dell'Esposizione, dove oggi si trova il parco di Lima gli è stato concesso un alloro completo d'oro, in quell'onorificenza lui disse "beati i popoli che amano i loro poeti, perché loro è il regno dell'immortalità"

Il riconoscimento dato al José Santos Chocano fu uno dei più importanti, sembra che nessun altro poeta peruviano lo abbia ricevuto in vita come fece lui.

Appoggio alle dittature organizzate e critiche

Il poeta si convertì in maniera palese in un sostenitore del presidente Augusto Leguía, mostrando la sua inclinazione a stare sempre dalla parte del potere e festeggiare questo tipo di dittatorie organizzate.

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Nel Pantheon Nazionale dei personaggi illustri, inaugurato nel 1924, José Santos Chocano iniziò ad indagare la vita dei liberatori di allora. Si dice inoltre che arrivò a contattare spiritisti per trovare il modo di mettersi in contatto con loro.

In quest'occasione scrisse l'opera "Ayacucho en los Andes"("Ayacucho nelle Ande"), nell'anno 1924 e invitò diversi poeti della regione per celebrare questo traguardo.

Dimostrò sempre firme appoggio verso le dittature Americane e com'era prevedibile si alzarono diverse voci contro il cantore d'America. Tra queste quella del messicano José Vasconcelos, il quale scrisse un articolo criticando gli intellettuali che appoggiavano le dittature.

José Santos Chocano prese l'allusione nel personale e fece una parodia del suo cognome "Vas con celos" ("sei geloso"), nonostante questo ci furono molti peruviani che appoggiarono l'intellettuale messicano, tra loro il grande José Carlos Mariátegui.

Processo per omicidio e viaggi in Cile

Come abbiamo potuto osservare finora José Carlos Chocano aveva un carattere focoso, un altro dei suoi oppositori fu Ewdin Elmore, un giorno si incontrarono nell'edificio antico del Centro di Lima, e si racconta che in questo luogo il poeta gli sparò e due giorni dopo Elmore morì.

José Santon Chocano non finì in carcere dopo l'accaduto in quanto contava con l'appoggio di Augusto Leguía, dal ricovero in un ospedale psichiatrico iniziò a scrivere contro il figlio dell'uomo che era morto. Durante il processo José Santos Chocano cercò di portare la giuria dalla sua parte, se c'era qualcosa che possiamo riconoscergli è di essere stato bravo con le parole.

Nel giugno del 1926 fu emessa una sentenza di tre anni di carcerazione; e dopo tanti problemi fu finalmente liberato. Uscito trovò poche persone nella società limeña che lo appoggiarono, per cui non ebbe altra scelta che lasciare il paese.

La sua meta fu il Cile, in una carta ad un amico José Santos Chocano scrisse "voi sapete che vado in Cile, in Argentina, in Patagonia, da qualunque parte, perché non posso continuare, confondendomi con i miei compatrioti, tornerò quando potrò civilizzarli con il mio diario"

Morte

Nonostante i riconoscimenti che ricevette in Cile, la sorte avversa perseguiva il poeta, tradotta in problemi sentimentali e sopratutto povertà, arrivò anche a vendere gli allori di oro che aveva ricevuto in onorificenza.

La sera del 13 dicembre del 1934 mentre viaggiava in un tram nella città di Santiago del Cile, fu assassinato da un uomo di 60 anni, l'intero continente si commosse per la morte di José Santos Chocano.

José Santos Chocano fu una persona superstiziosa, infatti si racconta che si fece predire il futuro; seppe che la sua morte sarebbe stata tragica, ma non si aspettava arrivasse così presto.

Tempo dopo le sue spoglie furono trasferite a Lima e fu sepolto nel cimitero Prebistero Matías Maestro, nella sua lapide si può leggere il seguente epitaffio "Qui è sepolto in piedi, com'era suo desiderio, l'albero più rigoglioso della poesia castigliana, il poeta peruviano José Santos Chocano"

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  • originale:

    “Este metro cuadrado que en la tierra he buscado, vendrá tarde a ser mío, Muerto, al fin, lo tendré. Yo no espero ya ahora más que un metro cuadrado donde tenga un día que enterrarme de pie” José Santos Chocano, Vida Naufraga.

  • italiano:

    "Questo metro quadrato che cercai nella terra, tardi diventerà mio, Morto, alla fine, lo avrò. Ora non aspetto altro che un metro quadrato dove un giorno verrò sotterrato in piedi" José Santos Chocano, Vita Naufraga.

José Santos Chocano, il poeta, fu considerato il rivale di Rubén Dario, giusto nei suoi ultimi anni lo possiamo vedere guadagnarsi un vero titolo, senza dubbio la sua vita intensa lo ha portato ad un destino tragico.

Amato o odiato si tratta di un autore imprescindibile della letteratura peruviana, fu un uomo che in qualche modo lottò per i propri sogni.

Spero che vi sia piaciuta questa storia di un peruviano che ha lascialo la propria impronta nella letteratura peruviana, ci rivediamo alla prossima occasione e molte grazie per aver letto! A presto!


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