Viva Las Vegas (ed il Grand Canyon).
Non so se siete mai stati a bordo di un pullmino diretto a Las Vegas con circa cinquanta studenti da ogni parte del mondo, io però sì, e vi posso garantire che se gli italiani fanno casino quando si riuniscono insieme, avere un sacco di nazionalità insieme è anche peggio. Ognuno fa come gli pare, in base alle sue abitudini, e il pullman si trasforma in diverse sezioni, c'è la fila che si guarda un film e si isola dagli altri, l'altra fila che invece fa il karaoke, chi guarda fuori dal finestrino e chi invece fa giochi per passare il tempo. Io facevo parte di tutti questi gruppi un poco alla volta durante il corso di tutta la gita, che è partita a Denver ed è finita a San Francisco. Oggi però vi parlerò del frammento Grand Canyon - Las Vegas.
Il Grand Canyon.
L'organizzazione con la quale siamo partiti aveva creato per noi un programma da sogno e adesso vi spiegherò il perché. Quando siamo arrivati in Arizona abbiamo pernottato presso un ranch poco distante da Williams, una cittadina a sud del Grand Canyon. Aveva anche una piscina e una hot tub fuori e nonostante il caldo che faceva di giorno, la sera avevamo il coraggio di immergerci nell'acqua bollente. Quando abbiamo ragigunto il Canyon abbiamo fatto tutti lo stesso tragitto, ma ci siamo divisi in base alle capacità e alla velocità con cui si voleva andare. Scendere è stato abbastanza semplice, ad un certo punto ci siamo fermati e non siamo andati oltre, ci siamo riempiti le bottigliette di acqua alla fontanella e poi abbiamo fatto delle foto di gruppo con le bandiere dei nostri paesi di provenienza, oltre alla miriade di selfies e video con la GoPro.
Il ritorno invece è stato una tortura, ci abbiamo impiegato il quadruplo del tempo e faceva talmente tanto caldo che quando sono arrivato in cima ero bagnato come se avessi fatto la doccia. Mi sono sentito fiero di me stesso perché ad un certo punto dei miei amici, che pensavano di essere bravi e veloci, hanno pensato bene di accellerare mentre io invece ho continuato con lo stesso ritmo dacendo anche diverse pause per riprendere fiato. Il risultato è stato che gli ho beccati prima che arrivassero in cima senza di me, ed erano tutti moribondi prché non avendo aspettato e fatto delle pause si sono sforzati troppo e quindi poi si sono fermati a lungo. Karma, questo è perché mi hanno lasciato indietro haha.
Poi per pranzo ci siamo fermati al ristorante del parco nazionale, dove ho ordinato un'insalata (tanto le porzioni Americane sono giganti quindi che sia verdura o che sia pasta tutto ti sazia). Ci siamo fatti un selfie li al tavolo che è praticamente mostra davvero quanto eravamo provati ed avviliti dopo la camminata ma allo stesso tempo felici edeccitati di essere li.
Il pomeriggio abbiamo preso il pullman per raggiungere i diversi punti di osservazione del Canyon, invece di intraprendere altre passeggiate. E' stato veramente bellissimo poter vedere il Colorado river scorrere in mezzo a tutte quelle rocce rosse. Le foto non rendono davvero giustizia al posto, che è veramente qualcosa di mozzafiato. Delle volte questo termine viene usato per cose che neanche se lo meritano, vi posso assicurare invece che il Grand Canyon se lo verita. E' indescrivibile a parole, e tutta quella distesa infinita di rocce colorate mi ha aiutato a capire quanto gli umani siano minuscoli di fronte alla natura, e mi ha fatto anche riflettere su quanto sia bella la libertà, il potersi affacciare a tanta bellezza a braccia aperte e urlare a squarciagola qualcosa che ci siamo tenuti dentro per tanto tempo.
Poi purtroppo abbiamo dovuto dire arrivederci (addio non si dice mai) al Parco Nazionale, e siamo andati a cena presso un ristorante a Williams. E' stato molto divertente perché ci hanno fatto ballare e cantare, c'è stata addirittura una ragazza che si è messa a suonare uno strumento musicale con la band. E' stata veramente una bella esperienza, e nel locale c'eravamo solo noi studenti e un gruppo di bikers dalla Germania, a detta di un nostro amico tedesco. Poi siamo tornati e ci siamo immersi nella bollente piscina perché boh, il caldo ci aveva dato alla testa.
Seligman, il Villaggio di Cars.
Il giorno seguente ci siamo messi in pullman di nuovo e la nostra road trip continuava alla volta di Las Vegas. Per strada però ci siamo fermati in una piccola città a cui i creatori di Cars si sono ispirati per creare il film d'animazione per ragazzi. Infatti c'erano le auto del film parcheggiate presso una gas station e un sacco di gift shops che vendevano souvenirs della Route 66. Tra le automobili parcheggiate c'erano ovviamente Saetta McQueen, Fillmore, Sceriffo e Cricchetto.
Mi sembrava di stare dentro un film Americani, fino a quando ho fatto la cazzata. Mi sono seduto su una delle moto che c'erano esposte fuori per fare una foto. La moto era impennata e io avevo il telefono di tipo 5,7 pollici (una bestia di telefono) nella tasta dei pantaloncini della tuta. Il telefono mi è caduto e mi sono accorto di esserne senza soltanto quando ero rientrato nel pullman. Era ancora parcheggiato e quindi l'ho subito detto alla chaperon, la quale l'ha detto alla conducente che se ne stava andando. Ho avuto un attimo di panico perché sapevo che il telefono lo avevo con me fino a poco tempo, prima in quanto avevo fatto delle foto, e sapevo anche che uno dei posti dove poteva esser era sotto la moto, perché è stato l'unico momento dove il telefono non lo avevo in mano. Io di solito non lo perdo mai il telefono proprio perché lo uso sempre. Comunque, sul telefono fortunatamente avevo attaccato lo sticker con il numero di emergenza da chiamare, così se l'avesse trovato una buon'anima magari avrebbe chiamato e me lo avrebbe restituito. Alla fine la conducente, che io pensavo se ne stesse andando fregandosene, ha soltanto fatto il giro e mi ha permesso di scendere e cercare il telefono, che ho trovato subito sotto la motocicletta. Dopo questo spavento, ci siamo rimessi in moto per arrivare a Las Vegas, dove poi a perdere il telefono sarà la mia amica.
Las Vegas.
Abbiamo fatto tappa al centro commerciale che si trova appena fuori dalla città, è grandissimo e ci han dato la possibilità di mangiare e di fare un po' di compere prima di andare in hotel e lasciare le borse. Quindi ci siamo messi a mangiare ad una catena di fast-food e poi ci siamo divisi in gruppi in base alle cose che volevamo comprare. Io ho comprato dei pantaloni della Michael Jordan da regalare a mio fratello e poi ho vagato un po per il centro commerciale con i miei amici, fino a quando abbiamo visto uno stand particolare. Questa persona vendeva cravatte e cose che si illuminavano con il beat della musica. In sostanza se entravi in una discoteca con quella gravatta, quella non avrebbe smesso di illuminarsi, era una cosa molto figa, cos abbiamo pensato di comprarla tutti e tre e tenerla nascosta fino a quando saremmo andati in Limousine. All'uscita dall'enorme mall, la mia amica Thaiandese sale sul pullman e ci dice "Ragazzi ragazzi, guardate cosa ho comprato!" e ci ha fatto vedere le borse di adidas e via discorrendo, poi si rende conto di non avere il telefono con se, ma non avevamo il tempo di fermarci e tornare al negozio per controllare così il bus se n'è andato e lei ha cominciato ad entrare nel panico. Tutti ci siamo messi a scriverle così che magari qualcuno, la stessa buon'anima a cui mi riferivo prima, potesse leggere i messaggi e riconsegnare il telefono. Alla fine la cosa più intelligente da fare è stata chiamare i vari negozi del centro commerciale dove la mia amica era entrata e verificare se qualcuno lo aveva trovato, e fortunatamente la risposta è stata positiva, così il giorno dopo la mia amica ha preso un taxi ed è andata a prendersi il telefono. La corsa è stata salata, ma almeno si è ripresa il telefono e non ha perso foto video e contatti.
Come dicevo quella sera avremmo preso una limousine e quindi dopo lo shopping siamo andati in hotel per farci una doccia, cambiarci e poi trovarci nella hall tutti agghindati. Io ed i miei due amici ci eravamo gia preparati con la cravatta in tasca e quando ci han detto che potevamo uscire siamo usciti. Le tre limousine sportive erano li fuori parcheggiate che aspettavano solo noi.
Erano incredibili e luccicavano tutte. Noi eravamo stati assegnati alla limo bianca e una volta saliti io e i miei amici ci siamo messi le cravatte. L'atmosfera era bellissima e ad ogni semaforo rosso che beccavamo, c'erano dei cinesi che si avvicinavano al veicolo per guardare attraverso i finestrini oscurati così da farci sentire delle stars. Ci hanno portato un po' dappertutto in tour, prima siamo andati a cenare presso un casinò con un grande buffet, poi siamo andati a Bellagio a vedere il gioco d'acqua e poi siamo andati a Fremont Street, che sarebbe un grande tunnel pieno di luci con gente che addirittura fa zip lining da una parte all'altra, c'è musica dal vivo e la gente passeggia, balla e canta! E' stato molto bello ed emozionante, queste cose non succedono tutti i giorni.
Il giorno dopo abbiamo fatto tutti i giri di Las Vegas possibili ed immaginabili ma è stato bello soprattutto perché abbiamo avuto un sacco di tempo libero, abbiamo pranzato con una granita fresca del mcdonald's, ci siamo fatti scattare una foto con un plastico di una cornice stile polaroid mentre camminavamo per le strade del centro. Poi siamo entrati dentro il Ceasar Palace, dove abbiamo assistito ad uno spettacolo. Abbiamo visto Venice che è veramente una bellissima copia dell'orgininale, ci sono persino le gondole all'esterno dell'edificio. Poi ci siamo fatti camminando tutto lo strip, passando per Paris, New York, entrando nel negozio di Hershey's e costeggiando tutti gli altri casinò. Insomma siamo andati veramente dappertutto. La sera invece siamo andati a mangiare ai piedi della Stratoshpere Tower, ma prima ci han dato la possibilità di fare le sue attrazioni. Ve ne sono quattro: Insanity, Big Shot, X-Scream, SkyJump. Il primo consiste nell'essere sospesi nel vuoto e poi cominciare a girare, la seconda è la torre più alta a caduta libera nel mondo, il terzo è come una roller coaster ma da brivido e l'ultimo è bungee jumping controllato. I miei amici volevano fare l'Insanity, ma soltanto un gruppo è riuscito a farla perché poi era troppo ventoso, ma loro si sono sentiti meglio così e per non lasciare che il biglietto andasse male hanno fatto la Big Shot e le foto che gli hanno scattato mentre venivano sganciati ad alta velocità fanno morire dal ridere. Dopo la cena, durante la quale abbiamo fatto un brindisi alla nostra amicizia, siamo andati al Cirque du Soleil. Lo spettacolo è stato strepitoso e i ragazzi erano molto talentuosi. Ci siamo arrivati con un partybus. Era come essere in una limousine ma era grande quanto la nostra corriera e dentro c'era addirittura un palo per ballare, oltre che alle luci e alla musica. Era come esser in una discoteca a quattro ruote.
Tutti dicono che Las Vegas è divertente solo se si hanno più di ventun'anni, e sono d'accordo, ma se ci si accontenta vi posso garantire che ci si può divertire anche quando se ne hanno di meno. Non abbiamo bevuto, ma le cose che abbiamo fatto li io non le ho mai fatte più da nessun'altra parte, quindi sono contento di esserci andato quando ho potuto. E poi da li è stata la volta dell città degli Angeli...
- Cristian
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