Il Museo archeologico di Ioannina
In attesa di avere il Paso e la ESN card, indispensabili per avere gli sconti studenti e le gratuità sui trasporti, nei locali culturali di ogni genere (dai musei ai cinema) nonchè in ostelli e taverne, abbiamo deciso di visitare nelle prime settimane tutto ciò che Ioannina città può offrirci in termini culturali e paesaggistici.
Al Museo archeologico di Ioannina sta svolgendo il suo tirocinio una nostra collega più grande proveniente dalla nostra università, e abbiamo deciso quindi di visitare l'edificio per farle visita, considerando anche che avevamo letto in rete delle dimensioni contenute del posto, visitabile tranquillamente in una mezza mattinata (con i tempi degli archeologi…), ma anche della ricercatezza dei dispositivi tecnologici di sostegno didattico e della preziosità dei reperti esposti.
Il museo è inserito nel contesto del Parco Litharitsa, a pochi passi dalla Piazza centrale di Ioannina con l’orologio, punto di riferimento e luogo d’incontro per tutti i ragazzi della città. L’area del parco dovrebbe essere connessa ancora una volta alle vicende dei Turchi a Ioannina; ovunque, potete vedere statue di personaggi noti di questa parte della storia della città.
Le informazioni lette in rete non sono state assolutamente smentite, anzi: a queste aggiungo che mi ha colpito moltissimo vedere come, dalla prima comparsa dell’uomo nella Preistoria fino all’età moderna, l’arte dell’artigianato in metallo si sia sviluppata, arricchita, evoluta e trasformata senza mai scomparire, con una costanza che desta meraviglia. Amici greci mi hanno anche raccontato che alcuni (di più nel passato, ora sempre meno) hanno ancora nelle proprie case gli ergastiria, degli spazi simili a laboratori adibiti alla lavorazione di piccoli oggetti in metallo. Pare anche che per molti dei reperti provenienti dalla zona, la conoscenza dietro le tecniche di lavorazione sia andata in parte perduta.
I reperti provengono tutti dagli scavi svolti in Epiro; particolarmente interessanti sono sicuramente quelli appartenenti alle aree di culto del Necromanteion sull’Acheronte e del santuario di Dodona, dedicato a Zeus e a Dione e definito da Erodoto come il più antico di tutta la Grecia. Del santuario scriverò quando andrò a visitarlo (per il momento, la pioggia continua a presentarsi precisa all’appuntamento come una specie di maledizione…).
Dal santuario provengono numerose tavolette su cui erano incise le richieste che i devoti facevano alla divinità. Vi consiglio di leggere alcune delle traduzioni: alcune di queste sono davvero adorabili.
"Eurydamos asks about his lost kylix" - Essendo una persona che perde sempre le sue cose, probabilmente avrei fatto la stessa fine!
Molto ben fatti anche i cartelloni (tutti in greco e in inglese). Mi sono piaciuti in particolare quelli che raccontavano la storia degli Eacidi, ovvero i principi dei Molossi, la cui dinastia prende il nome dal fondatore Eaco, padre di Peleo, padre mortale di Achille, padre di Neottolemo, a cui si fa risalire la stirpe (lo so, è difficile, ma è normale per quanto riguarda le genealogie greche…). Attraverso questa discendenza, gli Eacidi poterono prendere parte alle Olimpiadi (a cui potevano partecipare solo i Greci) sebbene l’Epiro fosse considerato nell’antichità uno stato a parte. A questa dinastia apparteneva anche il famoso nemico di Roma Pirro, di cui è conservato un ritratto nel Museo.
Una nota sullo staff: la consueta gentilezza e il rispetto per la cultura e l’istruzione che c’è qui ci ha ancora una volta colpito molto. Non avendo ancora il Paso, non potevamo avere il biglietto ridotto per studenti, e abbiamo dovuto insistere molto con il signore alla biglietteria, dispiaciutissimo di doverci far pagare il biglietto a prezzo pieno (2 euro, per inciso).
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