Colori, armi, bandiere: Liberation day of Ioannina

Una domenica mattina di sole e di vento così bella non poteva andare sprecata. Dopo aver festeggiato il compleanno di una delle nostre amiche Erasmus dalla Bulgaria (tra l’altro, con una torta meravigliosa comprata alle 8 di mattina in una delle ζαχαροπλαστεία - pasticcerie - più buone di Ioannina, Bretania), i nostri coinquilini ci raccontano di questa tradizionale parata in costume che proprio non potevamo perderci.

Durante il viaggio in autobus chiedo un po’ ai ragazzi greci e agli Erasmus più anziani di cosa si tratti, e mi spiegano che ogni anno, il 21 febbraio, tutte le scuole e tutti i militari della città sfilano sul viale principale (Λεωφορος δωδωνης - αβέρωφ), all’altezza di Centrale Square, davanti a una seduta composta da tutti i personaggi più importanti della città; alcuni dei partecipanti alla parata vestono costumi tradizionali, che richiamano la battaglia con cui Ioannina si liberò dall’egemonia dei Turchi. Tra l’altro, questo anniversario pare che venga festeggiato in maniera particolarmente sentita qui, perchè Ioannina fu la prima città del territorio a rendersi indipendente dagli Ottomani.

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La banda, le bandierine greche vendute ovunque e sventolate da tutti i bambini, i costumi tradizionali locali molto simili a quelli che è possibile vedere nei vari musei della città, le classi che sfilano in ordine e a passo di marcia con grande serietà e rigore, guidate da un piccolo capofila che dovrebbe essere, secondo quanto ci hanno spiegato, il migliore allievo della scuola…Tutto contribuisce a dare alla giornata un tono solenne ma festoso.

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Non ricordo precisamente quanto sia durata nel complesso, ma credo non più di un’ora, un’ora e mezza. Non avevo mai visto prima così tante persone per le strade della città: tutti partecipano all’anniversario, molto sentito anche perchè decisamente recente: solo nel 2013 si è festeggiato il primo centenario della liberazione della città.

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Finita la parata, dopo aver scattato un po’ di foto alle montagne, al lago e alla street art di Central Square, abbiamo mangiato ovviamente una pita gyros in uno dei locali sulla strada principale che collega la piazza centrale al Castello.
Nel pomeriggio ho raccolto un po’ di informazioni per capire meglio la festa a cui avevamo assistito.

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In breve: durante le ultime fasi della Prima guerra balcanica fu combattuta, dal 19 al 21 febbraio del 1913, la battaglia di Bizani, piccola e vicina città essenziale per il possesso di Ioannina; il conflitto vide schierate le truppe del regno greco guidate dal principe Costantino e quelle ottomane, asserragliate nella cittadina.

In seguito ai successi ottenuti, nel frattempo, sul fronte macedone, il fronte greco in Epiro si rinfoltì di un gran numero di soldati e riuscì così a liberare la città di Ioannina, la più grande e la più importante della regione.

La parata e la partecipazione che essa ha attirato ha reso evidente la presenza di un grande attaccamento all'addestramento militare, che quindi non è solo un'impressione dovuta al mio occhio estraneo, almeno da quanto ho potuto ascoltare dai ragazzi che sono qui da più tempo (sebbene vadano considerate le dovute eccezioni, ovviamente).

Addirittura, in Grecia esiste ancora la leva obbligatoria: i ragazzi hanno tempo dai 19 ai 45  anni per prestare il servizio militare obbligatorio per un periodo di almeno nove mesi; possono rimandarlo se studiano all'università, ma conclusi gli studi, molti partono subito, per fare il periodo di addestramento quando sono ancora giovani.

La Grecia, insieme all'Austria, è l'unica nazione dell'UE ad aver mantenuto il servizio militare obbligatorio, ritenuto da alcuni una ormai troppo esosa e accessoria spesa per lo Stato.

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