Day 6 and 7: Granada

Il luogo di incontro con il tizio che ci avrebbe portato verso la prossima ed ultima meta era il terminal degli autobus di Cadice.

A darci il passaggio è stato un ragazzo simpatico, che aveva più o meno la nostra età e si era presentato con una ventina di minuti di ritardo. Diceva che avrebbe trascorso il weekend a sciare sulle montagne intorno a Granada.

Il viaggio in macchina è durato circa tre ore e mezzo, quindi la nostra mattinata è andata un po’ “a farsi benedire”. In più, eravamo in un bell’albergo, ma decisamente fuori centro. Con il fatto del fine settimana, i prezzi si erano alzati di botto e una sistemazione centrale ci veniva a costare davvero troppo. Pazienza.

Abbiamo pranzato velocemente e siamo salite sul primo autobus diretto verso la città. Ci siamo di nuovo improvvisate turiste, un po’ seguendo i percorsi consigliati da internet, un po’ prendendo le direzioni che più ci ispiravano. E infatti ci siamo perse più volte.

A grandi linee, abbiamo percorso le strade principali (tra cui ricordo Gran Vìa de Colòn), siamo sbucate in Plaza Isabel la Catòlica, dopodiché abbiamo deciso di visitare la Catedral.

Avevamo voglia di viverci la “vera Granada”, quella più tipica, così ci siamo addentrate nell’ Alcaicerìa e nei suoi negozietti di vestiti etnici, ceramiche, lampade orientaleggianti in vetro colorato e chincaglierie di ogni tipo. Ne abbiamo attraversato solo una parte, ma a me è piaciuta molto, nonostante sia ritenuta una zona un po’ troppo turistica.

Day 6 and 7: Granada

Fonte

Abbiamo proseguito fino ad inoltrarci nel quartiere dell’Albaicìn. Mano a mano che si saliva su per la collina le vie si stringevano, creando un labirinto di stradine dagli scorci pittoreschi. Le case erano tutte bianche, piccole, decorate con ceramiche colorate e fiori appesi ai balconi o alle finestre.

Alla fine di una scalinata si giunge finalmente al Mirador San Nicolàs, uno dei punti migliori per ammirare l’Alhambra e parte della città dall’alto. L’ora era più o meno quella del tramonto e la piazzetta era stracolma di gente, tanto che diventava difficile anche solo farsi una foto decente.

In ogni caso, ne era valsa la pena. La luce del sole che calava sulle montagne innevate e il contesto circostante delle viuzze e delle casette tipicamente andaluse contribuiva a creare un’atmosfera davvero magica.

Day 6 and 7: Granada

Fonte

Siamo ridiscese per Calle Elvira, famosa per le sue numerose “teterìas”, ovvero le sale da tè in stile arabo con tanto di narghilè e atmosfera orientale. Avrei voluto fermarmi a bere qualcosa, ma stava cominciando a farsi notte, perciò ci siamo subito dirette verso il quartiere universitario per cenare e fare una bevuta, come mi aveva consigliato la mia coinquilina spagnola.

La zona universitaria non è niente di speciale, ma in effetti i locali per mangiare a prezzi contenuti e passare una serata non mancano. Ci sono soprattutto molti pub e birrerie. Noi ci siamo intrufolate in una specie di disco pub un po’ più elegante degli altri e lì abbiamo conosciuto alcuni studenti che ci hanno chiesto se ci andava di fare serata al Mae West, una delle discoteche più belle della città. Era sabato sera, quindi ci poteva stare. Il problema era che tutto quel camminare e perdersi per le vie di Granada ci aveva dato il colpo di grazia e la mattina seguente avevamo un’altra alzataccia per la visita all’Alhambra. Abbiamo dovuto declinare l’invito e ce ne siamo tornate a casa in taxi.

Finalmente era arrivato il momento del tanto agognato tour dell’Alhambra. Ci siamo alzate (non con poche difficoltà) e tramite un bus navetta siamo arrivate in cima al colle.

Pure stavolta non posso proprio dire che non ne sia valsa la pena. È sicuramente il complesso più grande e maestoso che abbiamo visitato durante il nostro viaggio ed è praticamente una città in miniatura. Le sale dalle pareti intagliate si alternano a cortili, colonnati, patii e canaletti in cui scorre l’acqua. Eravamo come trasportate in un altro mondo.

Questa è la piantina dell’edificio, giusto per dare un’idea della sua complessità:

Day 6 and 7: Granada

Fonte

Ammetto anche che, avendo già visitato luoghi di questo tipo (gli Alcàzares di Cordova e Siviglia) non siamo rimaste a bocca aperta come le prime volte. Lo stile “mudèjar”, cioè ispano-arabo risalente al 1300, era ormai entrato nella nostra normalità.

Ciò non toglie nulla al fatto che la Alhambra sia forse una delle costruzioni più belle che abbia mai visto in vita mia. E la vista sulle case bianche del sottostante Albaicìn non può che completare la bellezza del luogo.

Day 6 and 7: Granada

Fonte

Ah, ovviamente è bene prenotare on-line la visita, soprattutto nel fine settimana. I turisti sono veramente una marea e presentarsi senza una prenotazione può equivalere a perdere tempo in fila con il rischio successivo di non riuscire nemmeno ad entrare. Il prezzo è sui 15 euro a persona.

Il resto della giornata lo abbiamo passato a zonzo per la città. Ormai il nostro viaggio alla scoperta dell’Andalusia stava per concludersi. La stanchezza si faceva sentire da ogni parte, ma allo stesso tempo avremmo voluto rimanere altri giorni per continuare a esplorare questa terra che a me, personalmente, ha lasciato più volte senza fiato. Giuro che quando avrò l’occasione di tornarci mi prenderò il tempo necessario per visitarne ogni angolo, senza tralasciare spiagge, paesini e luoghi meno turistici.

Dopo aver camminato un pezzo sul lungofiume, ci siamo sistemate in un bar con wi-fi per fissare il BlaBla Car che ci avrebbe riportato a Madrid. Il tizio stavolta era un uomo sulla quarantina che ha tenuto per quasi tutta la durata del viaggio (la bellezza di cinque ore) musica rock spagnola allo stereo della macchina. Nonostante tutto, io e l’altra ragazza ce la siamo dormita alla grande.

Abbiamo fatto ritorno nella capitale verso mezzanotte. Mi sembrava di essere stata in viaggio una vita, ma in fin dei conti ero contenta di tornare nella mia cara calle Atocha. E allo stesso modo ero soddisfatta del tour andaluso che avevamo perlopiù improvvisato momento per momento.

So che non fa per molti un viaggio di questo genere e che trovarsi ogni volta con l’acqua alla gola per fissare alloggi e quant’altro a lungo andare può diventare un po’ stressante. Ad ogni modo, rifarei tutto da capo senza esitazioni. Forse è proprio il tipo di avventura che cerco, quella che ti dà la possibilità di arrangiarti, improvvisare e vivere tutto alla giornata.


Galleria foto



Contenuto disponibile in altre lingue

Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!