Prima impressione

Prima impressione?

Ebbene sì. Gli svedesi sono veramente tutti biondi!  

È stato impossibile non notarlo appena scesa dall’aereo, anche se la cosa non mi lasciava troppo stupore, perché si sa, stereotipi. Il vero stupore è stato invece notare quante giovani famiglie e quante giovani persone in generale popolano questa città!

Viva e gioiosa mi è sempre apparsa,

pacifica, ma mai noiosa. 

Addentriamoci un po’ di più...

La Svezia è latipica terra dei sogni seamisentirti perso nella natura, in queste foreste a cui appartengono numerose leggende su fate e folletti, che riesci quasi a percepire. Abeti, querce e betulle sono i caratteristici alberi che le popolano, assieme ai cervi se sei fortunato, e alci se lo sei ancora di più. Ma esse in questo periodo dell’anno sono particolarmente silenziose, un silenzio quasi irreale per essere immersi nella natura quasi incontaminata. Terra di numerosi e unici laghi, che si ghiacciano completamente d’inverno, e ci puoi fare il bagno d’estate (anche se le loro temperature estive sono ben lontane da quelle mediamente calde mediterrane ). 

10 milioni di persone vivono in tutta la Svezia, impressionante se si guarda a tutta la sua estensione, comparata a quella italiana ad esempio, che possiede sei volte gli abitanti pur essendo estremamente piccola a confronto. 

Gothenburg, la città del mio erasmus, ne ha 1 milione ed è considerata la seconda piu grande dopo Stoccolma, bensì nel vero cuore ne abbia solo 500000. Questo personalmente è il motivo per cui la amo di più, ha le sembianze di una città di modesta grandezza, con meravigliosi edifici di architetture tipiche e tutto il necessario all’ interno, ma mai troppo affollata o caotica. Ricca di spazi verdi, giardini e riserve naturali appena fuori, che non ti fanno sentire parte di una cosiddetta grande città, anche perché di ”grande”, scoprirete, ne ha davvero poco. 

Accoglienza è la miglior parola per descriverla. Accoglienti le case e le università, sempre munite di una cucina comune che ti fa sentire proprio come fossi a casa tua, con tanto di tazze, posate, piatti, frigo e tutto il necessario (trovo ancora strano vedere le persone gironzolare per le aule con la propria tazza in mano o appoggiata sul banco, non è qualcosa di comune nella zona dove vivo io). Accoglienti soprattutto le persone che ci vivono, malgrado lo stereotipo dell’uomo freddo nordico, abituate a ricevere studenti “international” grazie alla sua perfettamente integrata multiculturalità. 

Per quanto riguarda la lingua, beh...non si capisce una sola parola; è parecchio simile al tedesco come scrittura e grammatica ma la pronuncia ha qualche influenza slava/russa. Non spaventatevi non è cosi tremenda come sembra, vi abituerete in fretta e addirittura inizierete ad apprezzarla. 

Per gli studenti e non, vengono offerti corsi gratuiti di svedese per chi volesse partecipare, ma sono numerati quindi se si è intenzionati a intraprenderne uno, è bene deciderlo in fretta e iscriversi subito. 

Gothenburg centro, come ho già menzionato, non è grande anche se inganna parecchio. È collegata efficientemente coi tram e i bus, ad ogni ora del giorno e della notte anche durante la settimana. Tutte le università sono incluse nella zona centrale e le case dello studente invece sono sparse su tutto il territorio.

IMPORTANTISSIMO è cercare un abitazione con largo anticipo, in quanto sono sempre più numerose le persone (specialmente studenti, una media di 1000 studenti erasmus ogni 4/5 mesi) che vogliono soggiornarci. 

Siticonsigliati(utilizzati da me):SGS(case dello studente);boplats(private);bostader(private);blocket(private);airbnbper brevi periodi eventualmente perché è molto costosoErasmusu; housing everywhere.  

In tutto ciò non ho ancora detto cosa ci facevo io la: ora mi spiego.

La Svezia era la mia prima scelta e fortunatamente sono stata l’unica a richiederla nella mia facoltà quindi il mio posto era sicuro. Ho scelto di trascorrere solo un semestre inizialmente, quindi 5 mesi, perché, bensi mi ispirasse molto come paese, era pur sempre la mia prima esperienza fuori casa, vivendo da sola ecc, quindi ho preferito tastare prima il terreno. GRAVE ERRORE! Mi pento tutt’ora di non aver scelto un periodo più lungo, certo non potevo prevedere che si sarebbe rivelata la città dei miei sogni, ma un vivido consiglio che rivolgo è quello di scegliere come minimo 8/9 mesi, per vivere fino in fondo la città.

Tuttavia ho avuto la fortuna di poterci tornare, sempre col progetto Erasmus ma stavolta Erasmsus+traineeship, non più con Erasmus+study, quindi per svolgere in tirocinio obbligatorio per la laurea triennale. Solo 3 mesi ahimè. 

Quindi si ora sono di nuovo a Göteborg, ed è meraviglioso rivedere tutti i miei vecchi compagni e amici che avevo lasciato qua lo scorso Gennaio. 

Nei prossimi blog cercherò di focalizzarmi su un argomento preciso alla volta, altrimenti la gente qui si addormenta a leggere tutto ! 

Alla prossima, le domande sono ben accette!

Ps. quando ho parlato di prospettiva “paesana” mi riferisco al fatto che sono cresciuta e tutt’ora vivo, in Friuli Venergia Giulia, più in particolare Udine, e più particolare ancora in un paesino di soli 3000 abitanti. 


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