Prima tappa: Corinto
Da Atene a Corinto
Ci svegliamo di buon ora nella nostra bella stanza neoclassica dell'hotel Diethnes, facciamo colazione con lo yogurt greco, i cereali e il succo comprati la sera prima al vicino Carrefour e partiamo alla volta di Kifissou.
Non è stato semplicissimo riuscirci ad arrivare a piedi, perché la zona della stazione sembra una specie di labirinto di capannoni tutti uguali, ma alla fine riusciamo a trovarla e a prendere l’autobus delle 8:40.
La tratta Atene-Nuova Corinto ha svariate corse mattiniere e pomeridiane, dura 90 minuti e il biglietto, con il 25% di sconto studenti erasmus, costa 13,60 (andata e ritorno).
Salutando l'istmo di Corinto dal finestrino dell'autobus
Arrivate nella parte nuova di Corinto, ci viene indicata la fermata, davanti a un bar, presso cui poter prendere la navetta oraria che ad un costo irrisorio porta i turisti nei pressi del sito archeologico e del Museo, distanti circa quindici minuti da lì.
Ero esaltata dall’idea di camminare sulle rovine di una grandissima potenza, rasa al suolo dai miei avi romani. Ubi sunt qui ante nos fuerunt?
Corinto, la fertile città micenea in Omero; Corinto e il diolkos, il punto di contatto tra Mediterraneo orientale ed occidentale; Corinto, madre di Corcira e Siracusa; Corinto, potente e lussuosa, tra Bacchiadi e Cipselidi; Corinto in competizione con Atene e Sparta; Corinto, sede delle Istmiche; Corinto, centro della lega panellenica di Filippo; Corinto rasa al suolo da Lucio Mummio; Corinto rifondata da Cesare e Augusto… Potrei continuare per ore.
Distruzioni e battaglie, invasioni, terremoti: la città visitata da San Paolo sembra, paradossalmente, essere stata in qualche modo maledetta e destinata all’oblio.
E mi spiace un sacco sapere che, la maggior parte delle volte, i “non addetti ai lavori” hanno sentito magari parlare di Atene e di Sparta, ma mai di questa terza, grande protagonista.
La visita al Museo archeologico di Corinto
Per poter meglio "leggere" le rovine che avremmo visitato, abbiamo deciso di visitare prima il museo e poi il sito.
A Corinto gli scavi sono stati effettuati a partire dallo scorso secolo, e sono tutt’ora in corso. Ho visto archeologi lavorare in alcune delle aree principali del sito, e ho provato tanta invidia per la fortuna di lavorare in un posto così suggestivo, promettente e stimolante!
Nel mezzo del sito archeologico, una struttura degli anni ‘30 ospita il piccolo Museo che espone i reperti provenienti da questi scavi.
Premetto che l’allestimento è datato ed avrebbe urgente bisogno di un restyling, secondo me. Ciò, comunque, non toglie nulla alla bellezza e alla ricchezza della collezione esposta.
Museo archeologico di Corinto, galleria romana
Nell’atrio di accesso sono esposte varie statue, sculture e stele in greco e in latino, insieme a reperti che attestano la presenza di una comunità ebraica nel sito.
Il resto del Museo è composto da quattro gallerie:
La prima galleria è dedicata ai ritrovamenti di epoca preistorica, costituiti da vasi, figurine e strumenti vari, provenienti dall’area dell’antica Corinto, la collina Korakou e il sito di Zygouries;
La seconda galleria espone i vari reperti di età geometrica, arcaica e classica, provenienti dall’antica città di Corinto;
La terza galleria, quella che mi ha colpito di più, ospita le statue, i mosaici, le pitture murarie di epoca romana e il vasellame di epoca bizantina, insieme a reperti rubati negli anni ’90 e ritrovati nel 2001;
L’ultima galleria è dedicata, infine, ai ritrovamenti provenienti dall’Asklepieion e dal cimitero paleocristiano.
Il sito archeologico dell’antica Corinto
Dopo la breve visita al museo, depliant alla mano ci siamo dirette verso le varie strutture indicate dalla mappa, scoprendo che alcune non erano purtroppo accessibili ai visitatori, non so se per lavori o per mancanza di personale addetto alla sicurezza (tra l'altro, il personale in Grecia prende davvero sul serio il proprio lavoro, per fortuna: pensate che mi era volato il depliant oltre una recinzione e nel momento in cui mi sono avventurata aldilà delle sbarre mi hanno "fischiata" all'istante, pur essendo abbastanza lontani...).
Era una giornata un po’ nuvolosa, e la bellissima collina dell’Acrocorinto, su cui un tempo sorgeva l’acropoli dell’antica città, regalava una cornice mozzafiato allo scenario.
Tempio arcaico di Apollo
Sono rimasta un po’ dispiaciuta per il fatto che la complessità del sito renda la lettura da “autodidatta” molto difficile. Non avendo studiato bene il sito prima di visitarlo, non ho potuto apprezzarne appieno la bellezza e la ricchezza. L’ideale secondo me sarebbe visitarlo con una guida esperta. Infatti, il mio professore di archeologia ha recentemente organizzato un viaggio interamente incentrato proprio su Corinto.
Il monumento più importante è sicuramente il tempio arcaico di Apollo, sorto su una collina rocciosa, attorno a cui si costruirono gli spazi in cui si svolgeva la vita commerciale, culturale e religiosa della città: l’agorà, santuari e templi, teatri, fontane ed edifici pubblici...
Vorrei sottolineare, tra l'altro, il ritrovamento del ceramico, il quartiere artigianale, nella parte meridionale del sito.
Durante la visita ho potuto constatare la presenza preponderante di svariati gruppi di pellegrini, provenienti da tutto il mondo, in visita a Corinto per vedere e pregare nei posti in cui San Paolo aveva predicato.
Una lapide in corrispondenza dell’altare di una chiesa, sorta nel sito sulle rovine di epoca romana, ricorda il passaggio del santo con una citazione dalla Seconda Lettera ai Corinzi.
"For this light momentary affliction is preparing for us an eternal weight of glory beyond all comparison", Seconda Lettera ai Corinzi, 4:17.
Acrocorinto
Per completare la visita avremmo dovuto visitare anche l’acropoli con il suo castello, ma non sapevamo bene se e come fosse possibile raggiungerla con i mezzi pubblici e quanto tempo ci sarebbe voluto, considerato che dovevamo riprendere il bus per Atene in città, quindi alla fine desistemmo, rimandando la visita per il futuro.
Da quel che ho potuto leggere su internet, non ci sono autobus che ti portano in cima, e si può quindi solo servirsi dei taxi oppure, per i più avventurosi e volenterosi, affrontare la faticosa salita di 4 km a piedi.
Mi è dispiaciuto molto non andarci, soprattutto dopo essere venuta a sapere che è la parte più suggestiva da visitare, per la sua imponenza e bellezza.
Occupato costantemente dall’epoca arcaica fino al XIX secolo, oggi si presenta come una grande fortificazione stratificata e composta da elementi romani, bizantini, franchi, veneziani, turchi, al cui interno, come uno scrigno, vi sono resti di case, fontane, chiese, moschee sorte sulle rovine dei templi arcaici.
Da Corinto ad Atene
Visto che il sito archeologico sorge in un’area della città un prettamente rurale, ma ben attrezzata per il turismo, abbiamo approfittato dell’oretta di attesa per prendere la navetta che ci avrebbe riportato nella parte nuova della città, facendo un giro per le vie del quartiere turistico sorto intorno al sito.
Bar, ristoranti e negozi di souvenir ovunque, intervallati da qualche più rara casetta. Lo scenario mi ha ricordato un po’ Paestum.
Abbiamo pranzato in un locale carino con i nostri cari club sandwich salva-portafoglio, preso un gelato in un bar che offriva il wifi gratuito e poi ci siamo avviate verso la strada assolata che s’inoltrava nelle campagne, come indicatoci dagli addetti della biglietteria. La pensilina persa in mezzo al nulla se non altro era all’ombra...
Il ritorno non fu per nulla problematico, e la giornata tutto sommato poco impegnativa ci aveva lasciato ancora energia per fare un giro ad Atene.
Scese a Monastiraki, saltammo la fila di locali turistici sulle vie principali e decidemmo di addentrarci in un quartiere più moderno, pieno di ragazzi e di locali meno “tradizionali”, di diverso genere.
Cenammo in un posto che fa dei fantastici kouloria a forma di smile, farciti in vario modo, sia salati che dolci, con l’acropoli all’orizzonte sempre a vegliare su di noi.
Un koulori farcito che sembrava molto felice all'idea di essere mangiato...
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