S01E08 - "La mia città"

Pubblicato da flag-it Andrea Metafuni — 8 anni fa

Blog: Erasmuxelles
Tags: flag-be Blog Erasmus Bruxelles, Bruxelles, Belgio

E così la storia avanzava. Così nuovi elementi si aggiungevano alla mia nuova vita. Così la routine della vita italiana era stata tagliata fuori da quella belga. Perché sì, dopo un po' si raggiunge sempre una certa routine, ma la qualità di essa dipende molto da come è a sua volta strutturata. Tipo, ora passavo i pranzi, le cene, le pause studio o qualsiasi momento a contatto con i miei coinquilini a parlare di cose che erano per me interessantissime! Partendo dalle loro vite, ai loro percorsi, alle loro realtà diverse associate alla loro provenienza, alla visione del mondo attraverso i loro occhi e, certo, anche insegnare e imparare diverse lingue tutte in un colpo solo.

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Alla volta di domenica 21 settembre, l'università organizzò un tour guidato per gli studenti, al quale bisognava prenotarsi entro alcuni giorni prima di quella data per poter accedervi. Il ritrovo era alla sede dell'ICHEC, ma non quella a Rue au Bois, ma quella alla fermata di Montgomery. La ICHEC Brussels Management School ha, infatti, 2 sedi:

  • una situata a Rue au Bois, ed è dove praticamente vengono forniti la gran parte dei corsi accademici;
  • una a Montgomery, dove spesso venivano organizzati corsi con meno frequentanti oppure i corsi serali nel caso in cui vi siano delle sovrapposizioni di materie durante l'orario giornaliero.

Una volta giunti sul posto, io, Giacomo, Lucia e Lorenzo ci unimmo agli altri studenti dell'università. Ci raggiunse, dopo una quindicina di minuti, un signore sulla sessantina, con grandi baffi bianchi, occhiali da vista con una forte montatura nera ed un bel pancione a testimoniare l'eccellente qualità della birra belga. Il suo inglese era impeccabile, probabilmente veniva dall'Inghilterra ed era una guida turistica assoldata dall'ICHEC per farci da Cicerone. Finalmente avevo l'opportunità di vedere la città in maniera più dettagliata. Sì, ero già stato in centro e sì, avevo già visto tante cose, ma nessuno mi aveva spiegato o raccontato la storia dei monumenti, dell'architettura, delle leggende che si celano dietro alcune costruzioni. Tutto questo mentre, in data 21 settembre 2014, la città di Bruxelles viveva quella che loro chiamano "la dimanche sans voiture", ovvero: la domenica senza macchina. E' una giornata che è stata istituita in diverse città europee e la trovo bellissima: per una giornata non è permesso circolare in macchina! Le strade del centro e di alcuni quartieri residenziali sono piene di persone che si spostano a piedi, in bicicletta, con i roller blades, sui monopattini, con gli skateboard, in tandem, con i cavalli, con strane macchine a pedali e con qualsiasi altro mezzo che non abbia un motore, ma in macchina non si può! E' permessa la circolazione solo ad alcuni autobus, ad ambulanze, polizia e pompieri. 

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Qui l'itinerario. Così partimmo da Montgomery, prendendo la metropolitana (linea viola, la 1, in direzione Stockel) che ci portò verso il centro, per la precisione: al Parc de Bruxelles, il parco reale. Quella fu la prima tappa, in mezzo a questo piccolo ma belllissimo parco reali avvolto nei suoi colori tipici dell'autunno. Un meltin pot di colori caldi si stagliava sopra di noi, come se fossimo stati catapultati all'interno di un quadro di Monet, che con delicate pennellate di marrone, rosso, verdone scuro, arancio e giallo ci ha circondati dalla testa ai piedi in un abbraccio della natura. Essendo la dimanche sans voiture, il parco era vivo e pieno di gente. C'er anche un'orchestra che si stava esibendo, con archi, fiati e percussioni. Ricordo che tutto era estremamente piacevole. Da lì ci spostammo verso il Palazzo Reale che, come potete vedere dall'itinerario, è proprio lì di fronte. Un imponente e maestoso palazzo costruito verso la fine del 1700, tutt'ora residenza dei re del Belgio ma, l'attuale Re Filippo, non la utilizza come residenza ufficiale, dato che preferisce vivere nel castello reale di Laeken, in un sobborgo di Bruxelles. Ah oh, non gli va. Non hai voglia di vivere in un palazzo reale di fine 700, composto da una serie innumerevoli di stanze, proprio nel centro della città? Che problema c'è? Ti sposti in un gigantesco castello reale con tanto di giardino e serre reali senza orizzonte. Che sfiga, eh? Da lì ci spostammo a Place Royale, anche quella subito dietro al palazzo reale. 

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La piazza è interamente ciottolata. Al suo centro si erge la statua di Godefroid de Bouillon, conte belga e uno dei signori feudali della prima crociata, ritratto su di un cavallo con una delle zampe alteriori sollevate.

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Lo sapevate? Le zampe dei cavalli delle statue che ritraggono personaggi famosi stanno a significare le cause della loro morte:

  • se il cavallo ha tutte le zampe poggiate a terra, il cavaliere è morto per cause naturali;
  • se il cavallo ha una sola zampa anteriore alzata, il cavaliere è morto per le ferite riportate in battaglia;
  • se il cavallo ha entrambe le zampe anteriori sollevate, il cavaliere è morto in battaglia.

"Sapevatelo, su rieducational channel!"

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Alle spalle della statua si erge la chiesa neoclassica di Saint Jacques-sur-Coudenberg, che più che una chiesa sembra anch'essa un palazzo reale.

Da lì, siamo scesi verso Mont des Arts, lasciandoci dietro il museo di Magritte ed il MIM, il Musical Instrument Museum(molto bello, con tanto di visuale della città da una terrazza posizionata sull'ultimo piano dell'edificio, dove è possibile degustare alla caffetteria del MIM un ottimo cappuccino alle 6 di sera da vero nordeuropeo) che, se ricordo bene, sono gratis ogni primo mercoledì di ogni mese, come tutti i musei della città. Approfittatene! 

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A Mont des Arts c'è una bellissia visuale della città, con la torre della Grand-Place all'orizzonte, un bel parco ai piedi della scalinata ed una fontana nella piazzetta. A Mont des Arts si trovano la biblioteca reale del Belgio, dove è possibile andare anche a studiare liberamente, l'Archivio di Stato e il Palazzo dei Congressi. Da lì ci spostammo verso Bozar, un palazzo in stile Art Nouveau costruito da Victor Horta, nel quale sono contenute stanze adibite a conferenze ed esposizioni, un cinema (abbastanza di nicchia e per cultori dell'arte cinematografica) e una sala per concerti, spesso utilizzata dalla National Orchestra of Belgium. Da lì abbiamo tagliato verso est, attraversando la Galerie Ravenstein  e siamo sbucati alla Gare Centrale, appunto, la stazione centrale. Da lì abbiamo proseguito verso la Place d'Espagne, dove vi sono le statue di Don Chisciotte a cavallo e Sancio Panza sul suo mulo. Ma non solo: siccome il belgio, assieme alla Francia, è un paese che può vantare di aver inventato tantissimi fumetti, tra cui Lucky Luke, Tintin e Marsupilami, esso ha anche l'onore di aver creato I Puffi (che io, da piccolo, odiavo). Ebbene, all'interno di Piazza di spagna c'è anche una (orribile) statua dei Puffi (vi odio). 

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Una volta vista questa bellissima opera d'arte siamo andati alle Gallerie Reali, passando per la carinissima piazzetta di Marché de l'Agora. All'interno delle Gallerie Reali si trovano molti negozi, spesso di cioccolata, poiché qui vi è il primo negozio di Neuhaus, colui che ha inventato le praline al cioccolato. "Rendiamo grazia a Neuhaus". La guida ci spiegò che la polizia di Bruxelles non può agire all'interno di queste gallerie, poiché sono private! Quindi ci sono addetti appositamente dedicati alla sorveglianza e alla sicurezza della galleria che, tra l'altro, comprende al suo interno delle abitazioni. CIoè, le finestre che si vedono all'interno della chiassosa galleria sono finestre di case, di gente che ci abita, che tutti i giorni ha migliaia di persone che passeggiano sotto le loro orecchie. Ma non è tutto, ci disse anche che quelle erano le uniche finestre di quelle case. Dall'altro lato non ce ne sono, poiché le gallerie confinano su altre abitazioni. Pazzi! Va beh, parlo io che vivevo in un sottosuolo...

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Da lì siamo ritornati indietro e ci siamo diretti verso la Grand-Place, che è sempre uno spettacolo. Qui la guida ci disse una curiosità, una leggenda: il palazzo che si affaccia sulla piazza, il Town Hall, una volta era costituito solo dall'ala sinistra e dalla torre altissima. Fu poi successivamente ampliato con l'ala destra, la quale è costruita con metodi leggermente diversi e ha finestre e decorazioni simili, ma non uguali rispetto alla sua controparte sinistra. Si narra poi che l'architetto, completata l'opera, si accorse che la parte destra era più corta rispetto a quella sinistra, il chè è vero, e che preso dallo sgomento di questo errore salì sulla torre altissima e si buttò giù. Ma questa è solo una leggenda, falsa al 99,9% direi. Finito il tour abbiamo salutato e ringraziato il nostro Cicerone e noi studenti siamo andati da Starbucks lì in piazza a berci qualcosa insieme e a scambiarci una piacevole chiacchierata. Eravamo proprio un bel gruppetto.

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Ma questi sono solo alcuni dei luoghi principali da vedere a Bruxelles. Farò un post dove integrerò anche quello che credo meriti di essere approfondito all'interno di questa città, capace di allietare gli occhi di qualsiasi viaggiatore.

Sipario.


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