S01E07 - "Il mio primo viaggio nel viaggio"

Pubblicato da flag-it Andrea Metafuni — 8 anni fa

Blog: Erasmuxelles
Tags: flag-be Blog Erasmus Bruges, Bruges, Belgio

"Le mie toste giornate filavano così, tra una lezione di marketing e una birra a Saint Gille!"

Sì, la vita nuova stava prendendo il suo equilibrio, se così si può definire. All'ICHEC erano iniziate le lezioni di marketing e comportamento dei consumatori alle quali prendevo parte, oltre a quelle di lingua francese. Erano molto interessanti e notai fin da subito una sorta di nozioni pratiche all'interno di quello che era la teoria. Questa cosa era molto amplificata in altri corsi che alcuni dei miei compagni hanno seguito. Per esempio: Giacomo, Lucia e Lorenzo hanno frequentato un corso dove fu richiesto dal professore di fare piccoli gruppetti e trovare una ditta di Bruxelles, intervistarla e poi realizzare una presentazione sui loro punti di forza, debolezza, minacce ed opportunità. L'analisi SWOT, per i lettori economisti. In più stavo iniziando ad ingranare qualcosa, raccogliere dati e scrivere le pagine dell'introduzione della mia tesi. Ve l'ho detto che c'entra qualcosa con la trama, ma non è ancora il momento di parlare della mia memoire.

Del resto in casa si iniziava a respirare una bella atmosfera di famiglia. Ora; non ricordo di preciso quando Rue Goffart 82 ha confermato i suoi coinquilini ufficiali (almeno per noi), ma piano piano la situazione si stava evolvendo. Diciamo che i basilari eravamo io, Lucia, Lorenzo, Kevin, Federica e Valentine. Kevin è un ragazzo belga che studia legge a Bruxelles. Non lo vedevamo molto spesso, ma questo era dovuto non al fatto che lui ci evitasse, anzi, si rivelava carino con noi quando stavamo tutti insieme, ma più che altro per il fatto che praticamente viveva di notte, studiando in cucina. Di giorno dormiva, a meno che non avesse impegni o lezioni a cui doveva andare. Anche Valentine è belga, anche lei studia legge e anche lei la si vedeva poco in casa, ma comunque più presente di Kevin. Spesso era fuori per studio o lavoro e lavorando come bartender, capitava che usciva alla sera e tornava verso le prime ore della mattina e a volte saliva le scale con la grazie e l'eleganza di un pachiderma. Il ché era buffo, perché è molto magra e aggraziata, per di più di cognome fa "piccolo" in francese, ma di leggero in quei passi c'era solo... no, non c'era niente, non mi viene in mente niente di leggero in quei passi!. Sapete, un po' la stanchezza, un po' i cocktail e... Fortunatamente io non la sentivo praticamente mai e continuavo a dormire beato nella mia camera all'inferno.

Ad ogni modo, con il passare del tempo, la conformazione dei coinquilini cambiò, fino a raggiungerne una definitiva per quei 6 mesi che ho vissuto lì. Antoine e Laurent, i due coinquilini che vivevano nella dependance, rimasero per tutti i 6 mesi. Juncal, la ragazza spagnola, se ne andò quasi subito. Braulio, un ragazzo portoghese ospitato da Kevin per tipo 3 mesi, trovò una sistemazione alternativa intorno a novembre. Quindi ritornò Will, un ragazzo inglese che se n'era andato per un po' ma che aveva già pianificato di ritornare. E infine arrivò Pierre, un ragazzo francese che studiava architettura nella stessa università di Federica e che, tra l'altro, si conoscevano già dato che entrambi fecero l'erasmus a Valencia l'anno prima. Sì, Federica era al suo secondo anno di erasmus e bastarono poche settimane per realizzare che un po' la invidiavo, dato che io mi stavo giocando solo 6 mesi (il massimo fattibile con la mia università) nell'unica opportunità che avevo di fare l'ersamus. Ora la squadra era al completo, anche se non era affatto raro che altre persone venissero a mangiare o dormire con noi durante tutti i mesi di vita a cui quella casa ha assistito. Sembrava un porto di mare: uno va, uno viene. Bisogna che scriva un post esclusivamente dedicato a Rue Goffart 82 perché merita molte menzioni. 

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-7b0c46

Ricordo che una delle prime domeniche di settembre me ne andai con Lucia, Braulio, Kevin e Juncal a Bois de la Cambre. Bois de la Cambre è un parco gigantesco situato a sud di Ixelles, dove è possibile rilassarsi o farsi una remata nel laghetto, come ho scritto nel post linkato qui sopra. Me lo girai un po' a piedi mentre loro rimasero a prendere il sole nel parco. Passai per le stradine che costeggiano il lago mentre osservavo le coppiette che vi remavano all'interno. Era tutto molto piacevole. Mi fermai a dare da mangiare alle anatre, poi proseguii e mi sedetti su una panchina che dava sul lago, con alle spalle cespugli ed alberi che mi facevano ombra. Rimasi lì un po' a leggere un libro di Terzani che mi ero portato dall'Italia, sbomgrai la mente ed entrai in una sorta di misticismo e tranquillità. Ero lì, da solo, in mezzo alla natura. Allo starnazzare delle oche, alle risate degli innamorati, alle urla divertite dei bambini, alle persone che passeggiavano o facevano jogging. Mi sentii immortale e circondato di vita. Ero il presente. Ero quel momento. Ero un attimo. Non c'era passato e non c'era futuro. Ora. Qui. Per sempre.

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-3d85a7

Poi mi alzai. Mi spostai verso la zona dove avevo lasciato gli altri che, nel frattempo, mi avevano avvisato che sarebbero andati a casa, ma io decisi di rimanere lì da solo. Ci arrivai dall'altro lato del lago, in modo da esplorare il più possibile il parco. Stetti ancora un po' lì in mezzo a tutta quella pace, poi me andai. Rifeci la strada al contrario per andare a prendere il bus con il quale eravamo arrivati, il 70. Lo presi dall'altro lato della strada perché, secondo il mio ragionamento, "se il bus di prima, per portarci qui, ci ha lasciati la di là, ora, per tornare indietro, devo prenderlo da questo lato". Sbagliato Andrea, sbagliato. Il bus faceva un giro ciclico e quindi, se lo prendi da un altra stazione, non torna indietro, ma fa proprio un altro giro. Così, nella mia più totale inesperienza riguardo Bruxelles, me ne stetti seduto tranquillo credendo di riconoscere i posti che vedevo fuori dal finestrino. "Ma qui ci siamo passati prima? Ma sì, dai.. mi sembra di riconoscere quel negozio di pakistani" (ce ne sono 100 mila tutti uguali). La mia illusione si spense quando si spense anche il motore del bus: CAPOLINEA!

"Dove minchia sono?!"

Leggo sull'insegna della fermata "DELTA" e penso "ok, sono tipo finito nella zona di Bruxelles più lontana da ogni mio punto di riferimento!". Il ché era vero, ma fortunatamente non mi trovavo così lontano come credevo. Scoprii che Delta si trova proprio dietro al campus dell'ULB, una zona che comunque non conoscevo. Così tirai fuori la mappa con la quale giravo durante i primi giorni attinendomi al pensiero prudente del "non si sa mai che magari mi perdo"... taaaac! In più avevo sul telefono l'applicazione della STIB, la compagnia di trasporto di Brx: utilissima! Ti dice gli orari e le linee di bux, metro e tram della città con tanto di tempo di attesa in ogni stazione. Insomma, riuscii a tornare a casa in maniera molto semplice grazie alla metro che mi portò a Arts-Loi e poi Porte de Namur, quindi la solita camminata di 15 minuti per tornare in Rue Goffart. Sicuramente c'era un modo più veloce ma oh, regà... ero lì da pochissimo e non sapevo praticamente nulla ancora di come spostarsi in città!

Il secondo sabato che mi trovavo in Belgio me ne andai a fare un viaggetto, per visitare, senza ancora aver visto bene nemmeno Bruxelles, una qualche città belga di cui tanti parlavano e consigliavano: Bruges! Così, io, Giacomo, Zrinka e David, una ragazza ed un ragazzo croati, molto simpatici e con i quali abbiamo avuto il piacere di uscire altre volte, abbiamo preso un treno da Gare Centrale per raggiungere questa Bruges, chiamata anche "la Venezia del nord", ed in 30 minuti eravamo lì. Era davvero carina! Appena scesi dalla stazione abbiamo preso una mappa e con grande analisi della zona, seguendo anche le persone, ci siamo diretti "là, dove c'è quella torre alta: sicuramente c'é altro!". Che poi era comunque vero, ovviamente. Sta di fatto che appena si entra in città le strade cambiano, diventano ciottolate. Le case a punta, con i mattoni rossi in vista. Le finestre di legno, il tutto avvolto in questo cielo grigio di settembre che rendeva il posto un po' magico e un po' spettrale. Nel complesso, però, era tutto così affascinante, così "c'era una volta". Avete presente quei paesini dove la Disney ci avrebbe ambientato una fiaba antica? Con i canali, l'odore di pane caldo, i cavalli con le carrozze, le case di legno e mattoni tipiche del nord del Belgio o della Francia... ecco, noi eravamo lì. A Bruges.

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-353181

Una volta arrivati verso la parte più centrale della città notiamo di essere in mezzo a tantissima altra gente, per lo più visitatori e turisti: la città probabilmente vive proprio di questo. Le carrozze trainate dai cavalli ed il suono dei loro zoccoli interrompevano le tante lingue che si mischiavano tra quelle vie affollate di fotocamere e mappe. I negozi, lungo la strada principale, erano per lo più attività che vendevano cianfrusaglie e calamite della città. Bah, non sono mai stato attratto dai souvenir.
Tutto d'un tratto, quasi senza accorgercene, sbuchiamo in questa piazza enorme con al suo centro una fontana, tutta circondata da casette tipiche della città e palazzi monumentali. L'impatto fu molto positivo, era tutto così bello! E scoprimmo che alla sera, tornandoci prima di andarcene, la piazza rendeva ancora di più grazie alle luci delle casette colorate affacciate sul manto ciottolato. 

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-c8a27f

(fonte: Bruges)

Sulla piazza si trova anche il comune della città ed all'interno dello stesso palazzo vi è anche il museo di Bruges. Siamo entrati in questo museo e quello a cui abbiamo assistito era una sorta di storia ambientata nella città, dove l'evoluzione era legata all'avanzamento fisico di noi visitatori attraverso alcune stanze dove venivano ricreate le location del paesino in maniera interattiva (tipo, se nel film si sentiva un rumore provenire da dietro di noi, cadeva davvero qualcosa. In una scena con la neve venne fatta scendere, all'interno della stanza, una neve artificiale in modo da coinvolgere i visitatori in maniera amplificata. Fu molto interessante, ma in quanto a nozioni storiche della città c'era ben poco. Ad ogni modo lo consiglierei perché è un'esperienza. Il biglietto per studenti, se ricordo male, costa 9 euro). Alla fine di questa proiezione si poteva salire sul balcone del municipio e ammirare la piazza dall'alto. Purtroppo non siamo riusciti a salire sull'altissima torre, simbolo della città, ma da lì la vista deve essere ancora più bella.

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-ecb4d7

Ci eravamo dotati di una mappa fatta dai locali, dedicata agli "young travellers" e fatta dalla USE-IT (voi chiedete la mappa "made by locals for young travellers. Ce n'è una in molte città europee, anche di Bologna). Su questa mappa c'erano segnati consigli e posti che probabilmente in altre mappe non sarebbero stati segnalati. Così pranzammo in un locale, il Pasta Delizia, dove facevano pasta a 4 euro. I proprietari probabilmente avevano legami italiani, ma nn è che lo consiglio tantissimo. Oddio, la pasta poteva essere peggiore: te la servono in quei box, tipo cibo cinese, comunque cotta sul momento. Il problema è che ci mettono tantissimo condimento. Io presi dei maccheroni al salmone, ma erano praticamente maccheroni in brodo di salmone! Va beh, non pretendiamo troppo... Da lì ci spostammo verso un'altra zona della città e ci incamminammo verso una strada che costeggia il fiume che taglia il paese. 

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-7268c7

Per puro caso finimmo davanti a quello che pare essere il più vecchio pub di tutta Bruges! Potevamo non entrare? Si chiama Herberg Vlissinghe e ci siamo entrati per berci chi un thé caldo e chi un caffé. Era molto carino, proprio in stile fiammingo, con tavoli e sedie di legno, muri bianchi ed un cortiletto interno molto accogliente. Dopo un po' uscimmo e continuammo il giro seguendo un po' i corsi d'acqua e finimmo in una zona molto bella e molto antica, vicino ad una chiese, con un piccolo ponte di pietra che oltrepassava un canale, nel quale un gruppo di turisti si stava facendo accompagnare da una guida su di una imbarcazione. Perché a Bruges si può fare anche questo: un visita della città attraverso tutti i canali. Un po' come a Venezia insomma.

s01e07-il-mio-viaggio-nel-viaggio-9297f1

La città ci è piaciuta molto, ma ci chiedevamo come sarebbe stata a natale e saremo voluti tornarci nel periodo natalizio per ammirarla in tutta la sua natalità! E' un paese che si presta molto alle luminarie ed alle decorazioni nataliezie. E' davvero una città fiabesca!

Verso sera siamo tornati in stazione e abbiamo ripreso il treno per tornare a Bruxelles. Ci siamo salutati con Zrinka e David a Gare Centrale, ringraziandoli per la giornata, poi io e Giacomo ci siamo diretti a Porte de Namur e infine ognuno a casa sua.

Buona la prima!

PS: ma lo sapete che esiste un film totalmente ambientato a Bruges? Si chiama In Bruges, con quel boss di Colin Farrell. E' una specie di trhiller-giallo poliziesco, ricco di riprese della città ed è un must per chiunque torni da Bruges con un pezzetto di quel paesino nel cuore!


Galleria foto


Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!