Low cost trip: day 3 and 4 - Lago di Garda

Il terzo giorno ci siamo svegliati un po’ stanchi, vuoi per il freddo, vuoi per il fatto che forse i letti a castello non sono proprio il massimo della comodità. 

La sera prima eravamo arrivati con difficoltà all’ostello (sempre prenotato tramite Airbnb) perché si trovava in un punto isolato e le indicazioni erano parecchio approssimate. L’alloggio era a Carpeneda di Vobarno, tra i monti in provincia di Brescia e faceva un freddo insolito, dopo tutto il caldo dei giorni passati. 

Avevamo sfruttato la cucina dell’ostello per prepararci una cena a base di tonno e quinoa e quella mattina avevamo pensato bene di fare una bella colazione in un posto un po’ più carino. Con la macchina (non era possibile spostarsi altrimenti) abbiamo fatto tappa a Salò, a una ventina di minuti di distanza. 

Altra bella giornata, ennesima fortuna col parcheggio gratis (a dieci minuti di distanza dal paese ci sono diversi posti liberi dove lasciare la macchina).

Il nome di questa cittadina richiama alla mente momenti della storia recente e dell’epoca fascista. A Salò nel 1943 fu infatti fondata, per volere di Mussolini e della Germania nazista, la Repubblica Sociale Italiana con lo scopo di governare alcuni territori della penisola che si trovavano sotto il dominio di Hitler. In realtà quando la si visita c’è ben poco che ricorda direttamente il fascismo, almeno secondo me. 

Salò si affaccia su un golfo del versante occidentale del Lago di Garda. La camminata sul lungolago Zanardelli è decisamente uno dei luoghi più belli da vedere: tutta quella distesa di acqua azzurra e di motoscafi mi faceva pensare al mare. Non sono granché abituata ai laghi di queste dimensioni, quindi il paragone mi veniva quasi spontaneo. 

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Il lungolago è costeggiato da bar e ristoranti carini, ma un po’ turistici e, come ci si può facilmente immaginare, dai prezzi non proprio contenuti. In serata siamo tornati per una bevuta tranquilla e abbiamo preso due drink al bar Italia (ex Casa del Fascio), locale storico ed elegante. 

Proseguendo a diritto troviamo anche il Palazzo Municipale, ex sede del Consiglio della Magnifica Patria.

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Ci siamo inoltrati nelle strade interne del paese, dove abbiamo visitato il Duomo di Santa Maria Annunziata. La costruzione ha una facciata in mattoni molto semplice (in parte rimasta incompleta), ma dentro presenta uno stile più ridondante, con soffitti affrescati e un grande crocifisso in legno.

Poco dopo ci siamo diretti al MuSa, uno dei musei più importanti di Salò. Sotto consiglio di una mia amica che ci era stata il mese prima, ho voluto vedere la mostra temporanea dedicata alla follia (aperta da marzo a novembre 2017) che oltre a riunire installazioni, immagini e documenti di ex pazienti di manicomio, esponeva quadri di pittori famosi come Goya, Bacon e Ligabue. Al piano sottostante dell’edificio è possibile accedere al Museo del Nastro Azzurro, dove sono raccolti cimeli e testimonianze del Risorgimento e della I e II guerra mondiale. 

Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita del Vittoriale a Gardone Riviera, un altro paese che si affaccia sul lago di Garda. Pure stavolta siamo riusciti a trovare parcheggio gratis: basta solo cercare. Di parcheggi a pagamento ce n’è diversi, il migliore ovviamente rimane quello più vicino all’entrata in paese ed è anche abbastanza grande. Ad ogni modo, se da lì si scende un po’ più giù (ci troviamo su una collina) è possibile addentrarsi per strade ai cui lati ci sono posti liberi segnati in bianco. 

La costruzione del complesso del Vittoriale risale agli anni ’20 e ’30 del ‘900 e comprende alcuni parchi, giardini e la casa di D’Annunzio, probabilmente il poeta italiano più estroso e particolare della nostra cultura. Il posto sovrasta il lago, del quale si ha una vista mozzafiato da più punti. Varrebbe la pena fare un post a parte solo per descrivere il Vittoriale, tanto è vasto e articolato. 

Questo in sintesi è ciò che vi si può trovare: la Prioria (casa di D’Annunzio), una piccola arena dedicata a concerti estivi, un auditorium in cui vengono proiettati documentari sul poeta (e sul cui soffitto è appeso l’aereo che lui utilizzò per il celebre volo su Vienna), un museo che raccoglie gli oggetti militari più significativi, un mausoleo, giardini, parchi e uno spiazzo su cui è collocata la nave Puglia. 

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Ci ero già stata in quinta superiore con la scuola, ma tornarci dopo una laurea magistrale in Lettere e Filosofia è tutta un’altra cosa. 

Un ragazzo giovane ci ha fatto da guida attraverso la Prioria e le sue stanze stracolme di oggetti. D’Annunzio mescolava cianfrusaglie di ogni tipo: volumi storici, strumenti musicali, mappamondi, lampadari barocchi, mezzibusti in bronzo e in marmo, vasi pregiati, colonne romane e chi più ne ha più ne metta. Le cose da sapere su ogni singola stanza sono tantissime e per osservarne ogni minimo dettaglio ci vorrebbero ore. In particolare, nel cosiddetto “bagno blu” sono presenti circa 600 oggetti tra porcellane, maioliche e utensili di vario tipo. La casa è perlopiù molto buia, con vetri colorati alle finestre ed è talmente sovraccarica da sconfinare nel kitsch. Ma è divertente proprio per questo. 

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Dopo la visita guidata abbiamo girellato per i parchi e i giardini del Vittoriale dove si possono trovare laghetti, fontane, aiuole, piante, statue più o meno antiche e alcune installazioni  temporanee. Consiglio di avere la cartina a portata di mano perché è tutto talmente grande che diventa facile perdersi (in ogni caso, ci sono anche i cartelli con le indicazioni). 

Oltre alla dimora di D’Annunzio e la sua sovrabbondanza di oggetti, un’altra cosa che colpisce molto è la presenza di un’imbarcazione (la nave Puglia) sulla terraferma. Essa venne donata al poeta dalla marina italiana nel 1923 e, come prevedibile, dovette essere smontata, trasportata fino alla collina di Gardone e poi rimontata pezzo per pezzo. È possibile entrarci e ammirare la vista sul lago sottostante.

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Per concludere, siamo saliti fino al mausoleo, il punto più alto dell’intero complesso. All’interno di questa struttura circolare sono sepolti in cerchio alcuni legionari fiumani e al centro la salma di D’Annunzio. Insomma, non si era fatto nemmeno mancare una tomba degna di un re. 

Il Vittoriale è gestito da un’associazione privata, perciò non effettuano molti sconti per studenti o over 60. Considerando però la grandezza del luogo e le infinite cose da vedere, 16 euro per una visita, tutto sommato, sono spesi abbastanza bene. Entrambi eravamo soddisfatti anche di questa tappa.

Veniamo al secondo giorno di permanenza sul Lago di Garda. Destinazione: Sirmione e Desenzano. Dal momento che su internet avevamo trovato una miriade di paesini che valeva la pena vedere, abbiamo optato per quelli più noti e più vicini alla nostra portata. 

Sirmione distava un’ora di macchina dal nostro ostello a Carpeneda, ma volevamo andarci a tutti i costi. Come al solito abbiamo lasciato la macchina in una zona residenziale tra alcune villette, dove il parcheggio era libero. In realtà anche se avessimo voluto metterla più vicino, al centro storico si arrivava solo tramite un servizio navetta (o almeno, era molto più conveniente dell’auto). In effetti, la parte interessante del paese si snoda lungo una piccola penisola all’interno del lago ed è quasi interamente pedonale. 

Essendo domenica, la navetta era piena di turisti - italiani e stranieri - che venivano a rilassarsi e a visitare questo luogo di villeggiatura. Le strade del centro erano abbastanza colme di gente, perciò abbiamo deciso di percorrere la spiaggia sassosa fino ad arrivare alla punta estrema di Sirmione. 

Dal castello Scaligero, la prima architettura che si nota entrando in paese, abbiamo preso una scorciatoia per il lungolago e ci siamo ritrovati a camminare su lastre bianche di roccia su cui i villeggianti prendevano il sole. 

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La spiaggia Grifone mi è piaciuta tantissimo; a tratti sembrava un luogo caraibico o comunque molto diverso da quelli a cui siamo abituati. Le pietre chiare riflettevano intorno la luce del sole e si estendevano nell’acqua trasparente creando isolette e piccole pozze. I colori predominanti erano il bianco/giallo delle rocce, l’azzurro del lago, il verde delle montagne della riva opposta (quella veronese) e della vegetazione che spuntava in qua e là tra i sassi. Alcuni uccelli bianchi dal collo lungo saltellavano indisturbati nell’acqua. Era un posto davvero rilassante.

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Siamo arrivati fino a Jamaica Beach, situata proprio sulla punta estrema della penisola. Qui era ancora più affollato: uno stereo sparava musica lounge e la gente si riposava su amache o seduta a un tavolino bevendo un drink.

Abbiamo deciso di proseguire, risalendo lungo la costa opposta che non avevamo ancora visto. Le cosiddette grotte di Catullo si trovano esattamente in questa zona e sono un sito archeologico interessante, oltre che molto bello per via della loro posizione sul lago. Siamo saliti fino ad arrivare alla chiesa di San Pietro in Mavino, una piccola costruzione antica che sorge su una collinetta e abbiamo continuato per delle strade asfaltate che si perdevano tra hotel e villette.

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Ci siamo chiesti quanto potesse costare qui una casa vacanze, ma abbiamo preferito non risponderci. Il luogo è senz’altro turistico, ma anche parecchio raffinato: non tutti potrebbero permettersi una residenza da queste parti.

Abbiamo oltrepassato alcuni alberghi di lusso (tenuti benissimo) e l’Aquaria Termal Spa, per dirigerci a mangiare qualcosa. I ristoranti era tutti abbastanza cari, quindi ci siamo fermati per una pizza al volo e abbiamo fatto un ultimo giro per le vie del centro storico di Sirmione.

Siamo giunti a Desenzano in macchina tramite il viale sul lungolago, in poco più di un quarto d’ora e abbiamo parcheggiato l’auto in una strada residenziale, a meno di venti minuti dal centro del paese.

Il comune di Desenzano è tra i più abitati del Lago di Garda e per certi versi è fatto molto più a cittadina rispetto a Sirmione o a Salò. Da quanto abbiamo capito, è qui che si concentra gran parte della vita notturna della zona tra locali, pub e discoteche.

Passando da Piazza Malvezzi siamo saliti fino al castello, una costruzione risalente all’anno 1000 che sovrasta il paese e che attualmente è utilizzato come spazio espositivo per mostre d’arte o eventi culturali. Devo dire che non mi ha entusiasmato tantissimo, però la vista da lassù merita senza dubbio.

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Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato a rilassarci su una delle tante spiagge nei pressi del centro (spiaggia Feltrinelli mi sembra di ricordarmi), alle quali si può accedere direttamente dal viale Lungolago Cesare Battisti. Ho preferito di gran lunga la spiaggia di Sirmione, ma in fin dei conti anche quella non era male; solamente continuava a farmi strano l’idea di trovarmi di fronte a un lago e non al mare. Si vede che non ci sono per niente abituata. E anche vedere cigni e anatre nuotare tranquillamente accanto ai bagnanti era parecchio strano.

Siccome il cielo si era un po’ annuvolato, non abbiamo fatto il bagno e verso le 19:30 ci siamo diretti a un’altra spiaggia a pochi passi dalla nostra, dove servivano aperitivi a prezzi abbordabili. Sono abbastanza sicura che il posto si chiamasse Mariky Beach. Uno spritz a quell’ora e con vista lago ci stava tutto. 

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