Dozza, un museo a cielo aperto

Pubblicato da flag-it Sara Armani — 7 anni fa

Blog: Una gita nei dintorni
Tags: flag-it Blog Erasmus Bologna, Bologna, Italia

Mentre frequentavo l’università a Bologna, non sapendo come impiegare un sabato pomeriggio, ho deciso di prepararmi un panino, riempire la borraccia di acqua e mettere il tutto nello zaino per andare a visitare qualche località fuori dalle mura.

Dando una scorsa al web mi sono lasciata incuriosire da Dozza, un piccolo borgo poco distante da Imola e nel quale i muri delle case sono dipinti, trasformandolo in una galleria d’arte a cielo aperto.

Dozza, un museo a cielo aperto

Ho percorso quindi i 40 km che separano Dozza dal capoluogo emiliano, passando in mezzo a frutteti e rivendite, e ho lasciato la macchina in un parcheggio ai piedi del paese; quest’ultimo si sviluppa infatti in collina (ci sono parcheggi liberi anche in centro) ma la salita per raggiungerlo è breve e poco impegnativa.

Prima di entrare nel cuore del borgo è possibile fermarsi a mangiare sui tavoli di marmo e passeggiare un po’ nel parco sul retro della cinta muraria, da cui si gode una bellissima vista sui vigneti e le colline circostanti.

Finito il panino ho cercato il varco tra le mura, una sorta di passerella che conduce direttamente al centro del paese. Fin dai primi metri si può cominciare ad ammirare la particolarità di Dozza: i muri di molte case, come già anticipato, sono dipinti, non da murales in senso moderno ma da opere più pacate ma allo stesso tempo molto colorate.

Dozza, un museo a cielo aperto

Ogni dipinto sembra essere a sé stante, senza un collegamento con quello della porta accanto, ma s’inserisce perfettamente nella sua facciata, negli spigoli delle finestre e della porta d’ingresso. Non fanno eccezione i portici, rivestiti sia nel volto che sul muro esterno.

Soggetti e colori sono molto diversi tra loro, alcuni rappresentano scene di vita quotidiana che potrebbero tranquillamente svolgersi all’interno di quelle case, altri sono più astratti, altri ancora colorati con toni vivaci tanto da sembrare disegni di bambini.

Dozza, un museo a cielo aperto

Il paese racchiuso tra le mura non è grande; per fare il giro completo non s’impiega più di dieci minuti, ma vale davvero la pena andare a visitarlo: a quanto pare l’idea di dipingere i muri è nata con la Biennale d’Arte del Muro Dipinto la cui prima edizione risale a più di sessant’anni fa e nel corso del tempo ha portato a Dozza moltissimi artisti.

I turisti a Dozza non abbondano ma si tratta comunque di una realtà che potrebbe benissimo figurare nel catalogo provinciale dei musei bolognesi meritevoli di una visita.

Il tour culmina giungendo alla Rocca, un enorme complesso circondato da un fossato; in parte è possibile visitarla (io purtroppo ero fuori orario), in alternativa al suo interno ospita anche un’enoteca con prodotti provenienti dalle cantine locali.

Mi accontento di vedere la fortezza dal di fuori e faccio ritorno al parcheggio, sodisfatta della mia scelta.

Dozza, un museo a cielo aperto


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