Quarta tappa: Una domenica di riflessione a Sachsenhausen

Durante il mio soggiorno di tre settimane a Berlino che ho effettuato nell'agosto del 2011 grazie al progetto PON C1 "Deutchpass", in una nuvolosa domenica d'agosto ho avuto l'occasione di visitare il campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, situato nella località di Oranienburg, a circa 35 chilometri a nord di Berlino.
Visitare questo campo di concentramento è stato per me un'esperienza significativa, molto intensa e toccante che mi ha permesso di riflettere su una delle pagine nere della storia internazionale, ossia l'Olocausto degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. In realtà in questo campo di concentramento morirono un gran numero di oppositori politici e sovietici.
Ciò che mi ha colpito di più è stata la vastita di questo luogo, nonchè il senso di vuoto e desolazione che si percepiva nell'aria. Sembrava di essere immersi in un'atmosfera di sacro e doveroso silenzio per commemorare tutti coloro che hanno perso la vita tragicamente in questo campo di concentramento, a causa dell'accecante e delirante furia nazista.
Anche le foto che ho scattato e che allego qui di seguito lasciano trasparire tutte le sensazioni che ho avvertito...

L'ingresso al campo di concentramento è totalmente gratuito ma è possibile acquistare con soli 2€ un'audioguida in lingua italiana che fornisce in maniera dettagliata la descrizione di ciò che si vede e della vita quotidiana dei prigionieri.
All'interno del campo, è possibile inoltre visitare un museo che raccoglie le testimonianze di vita degli internati. Ad esempio in questa foto che ho scattato e che vedete qui di seguito c'è una teca che conserva due oggetti che sono appartenuti a questo uomo ossia una coperta e un taglierino.

Quest'altra foto ritrae le baracche dormitorio dei prigionieri internati dove le condizioni abitative e igienico sanitarie erano pressochè precarie.

La visita di un campo di concentramento, come questo, è sempre dolorosa e  triste ma è il modo più efficace per non dimenticare tutte le atrocità commesse, con la speranza che non vengano compiuti gli stessi errori in futuro.

Spero che questa quarta tappa sia stata di vostro gradimento. 
Arrivederci alla prossima tappa! 

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