Le "Dancing Houses" di Amsterdam

Le “Dancing houses”di Amsterdam

 

Il primo giorno in cui ci trovavamo ad Amsterdam, rientrando dal quartiere Jordaan (al quale ho dedicato un post in questo blog), verso l'ostello vicino a piazza Dam, ci fermammo ad ammirare alcuni dei canali più pittoreschi della zona.

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 Questi erano stretti e graziosi, affiancati da file ordinate di biciclette e sui quali si affacciavano palazzi alti e stretti, certe volte leggermente storti. Fin dal primo giorni, incuriositi da questa caratteristica, iniziammo a chiederci il motivo per cui alcuni dei palazzi di Amsterdam erano pendenti verso un lato, o sporgevano rispetto agli altri. 

Volevamo riuscire ad arrivare da soli alla risposta, senza farci aiutare da internet, per cui ognuno di noi avanzò le ipotesi più fantasiose: c’era chi pensava che fosse per un fattore estetico e chi riteneva che fosse solo un effetto ottico, che si accentuava quando gli edifici ci si riflettevano sull’acqua del canale. Personalmente mi pareva plausibile credere che certi palazzi pendessero a causa del fondo poco solido dove erano state edificate le loro fondamenta.

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Ad ogni modo, nessuno di noi riuscì ad arrivare a quello che era il vero motivo di quella caratteristica così strana ed unica degli edifici del centro di Amsterdam, che di fatto ci stupì molto.

Infatti, a quanto pare, le case della capitale olandese sono sbilenche per una grande varietà di motivazioni diverse.

In primis, come pensavo, dal momento che il suolo è paludoso, la città di Amsterdam ha ed ha sempre avuto notevoli problemi di fondazione. Proprio per questo motivo gli edifici tendono ad essere molto instabili, anche perché erano in origine costruiti su pali di legno, che con il tempo finivano per deteriorarsi. Per mantenere le strutture più stabili possibile le case venivano normalmente legate le une alle altre: quando invece non erano sorrette dalle altre, gli edifici tendevano ad inclinarsi. Oggi fortunatamente le loro fondamenta non sono più realizzate con assi di legno, bensì con il cemento, decisamente meno sensibile alle infiltrazioni dell’acqua.

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Tuttavia, non tutte le “case sbilenche” sono il risultato di errori architettonici. Altre furono edificate in questa forma volontariamente, con il piano superiore sporgente rispetto al piano inferiore. Infatti in certi casi si può notare che il piano terra degli edifici è perfettamente perpendicolare al suolo, mentre inizia a pendere solo nei piani più alti. Questa scelta architettonica, che in olandese si chiama “op de vluch bouen”, derivava innanzitutto dall’intento di limitare le infiltrazioni d’acqua nei solai di legno. D’altra parte essa permetteva anche al piano superiore di avere una maggiore metratura rispetto ai piani bassi, pur occupando di fatto lo stesso spazio. 

Le cosiddette “Dancing Houses”, sono oggi tra le caratteristiche più note, riconoscibili e particolari della città di Amsterdam, ma non è finita qui. 

Oltre ad essere spesso storte, tutte le case di Amsterdam sono anche decisamente strette, talmente strette che a volte viene naturale chiedersi come sia possibile vivere al loro interno. 

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Anche in questo caso, la ragione è piuttosto particolare, e tutt’altro che facilmente intuibile. In passato infatti esisteva un regolamento edilizio in base al quale si pagavano le tasse in base alle dimensioni della facciata dell’edificio. Dal momento che la maggior parte degli abitanti di Amsterdam desiderava avere un affaccio sui canali, che costituivano le autostrade del tempo, i lotti sui tre principali (i canali di Herengracht, Keizersgracht e Prinsengracht), furono pensati per avere una larghezza decisamente ridotta, non superiore ai sette metri. 

Proprio per far fronte alla mancanza di spazio in altezza, poi, le case si sviluppavano soprattutto in altezza, con facciate strette e profonde, e spesso nascondevano un piccolo giardino sul retro. 

 

 

 

 


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