Lavorare o studiare? Il modo migliore per trascorrere il vostro anno all'estero

Per chiunque studi una lingua qui in Inghilterra, l'anno all'estero molto probabilmente è obbligatorio, quindi non c'è molto da dire per pubblicizzarlo. Tuttavia, nonostante le vacanze obbligatorie e l'opportunità di viaggiare in tutto il mondo con poche o nessuna responsabilità, un approccio troppo entusiasta verso l'anno all'estero può essere pericoloso. La decisione più importante da prendere non è in quale paese andare o quanto siano vicine le spiagge, ma in realtà è se si dovrebbe passare questo tempo a studiare o a lavorare.

Studio spagnolo e portoghese all'Università di Nottingham e ho trascorso la prima metà dell’anno a studiare in Brasile, ora mi trovo a Murcia e sono tirocinante presso la stessa Erasmusu, traduco e creo contenuti. Mi piacerebbe pensare che il fatto che stia vivendo un po' di entrambe le esperienze quest'anno, mi dia una sorta di competenza in materia.

In fin dei conti, l'anno all'estero è un'esperienza incredibile, indipendentemente dall'opzione scelta. Nonostante ciò, quello che si ricava dall'anno all'estero varia in base alle due opzioni, mentre l’esperienza nel suo insieme sarà alquanto diversa, questo articolo è semplicemente la mia opinione su ciò che rende ogni opzione valida.

Studio

Studiare all'estero è senza dubbio l'opzione meno stressante, per molte ragioni. La vostra università avrà tante opzioni tra cui scegliere, le università partner sono disseminate in tutta Europa e sono anche disponibili alcuni scambi intercontinentali (anche se ricordate che questi non vengono finanziati dall’Erasmus). Studiando si ha un anno di pausa da esami e lezioni, un'occasione per immergervi in un'altra cultura, tutto ciò con l'obiettivo di migliorare la lingua da voi scelta, visto che i moduli e gli esami che si fanno, non valgono nemmeno per la vostra laurea (o perlomeno questo è il mio caso).

Vantaggi

  • Vita senza stress: avrete lezioni, sì, ma non seguirle all’estero è molto meno problematico che non seguirle a casa. Sconsiglio di saltarle tutte, ma la verità è che la parte dello studio nell’esperienza all'estero ricopre un ruolo secondario rispetto alla necessità di migliorare la lingua.
  • Tempo libero: questo va di pari passo con il fatto che la vita da studente è una vita senza stress. Non essere legati a una routine settimanale, vuol dire avere molte più opportunità per viaggiare ed esplorare le città circostanti o anche i paesi. Non dico che non si possa fare nel fine settimana se si lavora, ma con le vacanze sempre più lunghe per gli studenti e un calendario meno rigido da seguire, studiare all'estero vi dà sicuramente maggiore libertà per viaggiare.
  • Più persone, più feste: andando all'università, ovviamente, si incontreranno più persone. Fare amicizia non dovrebbe essere un problema grazie alla presenza degli altri studenti internazionali, oltre a quelli del posto. Avendo tutti come obiettivo l’Erasmus e le molte possibilità che offre, trovare cose da fare e luoghi in cui andare non sarà difficile.
  • Strutture universitarie: è forse un vantaggio sottovalutato, ma io personalmente lo ritengo importante. In Brasile l'università aveva una palestra e un campo da calcio che ho usato frequentemente. Qui a Murcia, tuttavia, sebbene ci siano molte palestre in città, trovare un posto in cui giocare a calcio è stato difficile e frustrante, ancor di più dopo aver scoperto che le università qui hanno la propria squadra.
  • Sconti: dipendono generalmente dall'accesso alle strutture, in quanto non solo si può entrare, ma lo si fa anche a un prezzo più basso. La carta studenti può essere usata in alcuni posti, perciò se si lavora non è sempre un problema. Tuttavia, con i risparmi in più che si hanno da studente Erasmus e da studente della città in cui ci si trova, è sicuro che studiare all'estero darà più benefici in questo senso.

Svantaggi

  • Troppo rilassato: non fraintendetemi, non sono assolutamente uno che si lamenta di potersi riposare ogni giorno e ammetto che fare il minimo indispensabile, a volte, è una cosa piacevole. Tuttavia, a essere totalmente onesti, non c'è nulla di più difficile che passare un anno di studio senza preoccuparsi di niente, per poi dover tornare a settembre per iniziare il quarto anno, l’ultimo anno, l'anno in cui si scopre se ne è valsa la pena o no... vi viene il dubbio. Il pericolo di tornare a casa e di essere sopraffatti è molto reale, quindi se studiate, assicuratevi di non prenderla troppo alla leggera.
  • Trappola linguistica: potreste aver letto l’altro mio articolo sulla difficoltà di parlare spagnolo in Spagna, e per quelli di voi che non l'hanno fatto, sappiate che ve ne parlerò qui. Incontrare persone da tutto il mondo significa che non c'è alcuna garanzia che parlerete tutti nella stessa lingua. Inoltre, nonostante passiamo un anno all'estero per studiare la lingua, non è sempre così anche per gli altri. Avere un gruppo di amici da tutto il mondo può portare a parlare inglese più spesso della lingua che sei venuto a imparare. Fortunatamente per me, in Brasile, nessuno parlava inglese, quindi in questo caso andare all'università e incontrare un sacco di gente era una cosa positiva, parlavo sempre portoghese. Tuttavia, ascoltando le esperienze dei miei amici, sembra che succeda spesso di parlare inglese per agevolare la comunicazione tra un così vasto assortimento di nazionalità. Basta essere attenti, e forse essere anche leggermente testardi, nel trovare il vostro gruppo di amici. Dopotutto, l'obiettivo è di migliorare la lingua straniera, non l'inglese.
  • Noia: essendo uno studente internazionale le opzioni di scelta tra ciò che si può studiare, sono limitate. Inoltre, l’università potrebbe anche porre delle restrizioni su quali moduli poter scegliere, o anche richiedere un requisito minimo. È rischioso, o comunque lo è stato per me. Sebbene alcuni dei moduli fossero interessanti, ce n'erano altri che non lo erano particolarmente. Diciamo solo che la motivazione per alzarsi presto e andare a una lezione di 3 ore che né comprendevo né mi interessava, iniziava a scarseggiare e, alla fine, è sparita del tutto.

Lavoro

Ora parlerò dei vantaggi e degli svantaggi di fare uno stage o di lavorare durante l’anno all'estero. Questa parte, comunque, sarà leggermente più breve, molte cose passeranno dall'essere positive a negative e viceversa, e non voglio annoiarvi o insultare la vostra intelligenza, spiegando ognuno di essi fino a intorpidirvi la mente.

Vantaggi

  • Nuova esperienza: la parola "lavoro" potrebbe non suggerirlo, ma un lavoro vi dà una pausa dagli studi rispetto all'alternativa di cui ho parlato in precedenza. Fornisce un'esperienza e un ambiente completamente nuovi, piuttosto che una versione alleggerita di ciò che avete fatto negli ultimi 2 anni.
  • Prospettive future: sebbene il tempo trascorso all'estero, sia che si studi o che si lavori, sarebbe un'aggiunta preziosa sul CV di chiunque, l'esperienza lavorativa stessa è uno degli elementi distintivi più ricercati. Quindi l’opportunità di combinare le due cose non è né completamente impensabile né assurda.
  • Imparare qualcosa di nuovo/specializzarsi in un'area di proprio interesse: con l'autonomia che vi dà la ricerca di un posto di lavoro, le possibilità sono davvero infinite. Sì, la vostra università d’origine vi aiuterà e vi invierà per e-mail il vostro posto di lavoro, ma non ci sono restrizioni in atto che vi impediscano dal trovare qualcosa da voi stessi. Ci sono molti siti web dedicati alla ricerca di lavoro, che si basano sui vostri interessi, e alcuni sono più utili di altri, il punto è che si può fare quasi tutto ciò che si vuole. Esplorate una professione a cui potreste essere interessati in futuro, o fate un salto nel vuoto ed esplorate qualcosa di nuovo. Lavorare all'estero vi offre una vasta possibilità di scelta.
  • Indipendenza: lavorare all'estero, come ho già detto un milione di volte, è una nuova esperienza che vi porterà a badare molto a voi stessi. Avere un posto di lavoro significa dover trovare un appartamento, condiviso o meno, e non si può fare affidamento su un unico alloggio per iniziare l'anno. Ovviamente farete amicizia con i vostri colleghi, ma andare e tornare dal vostro posto di lavoro sarà una missione solitaria, mentre adattarsi alle cose da fare in giro per gli impegni di lavoro è molto più difficile di quanto sembri. Organizzare, gestire il proprio tempo, tutto questo linguaggio tecnico da CV giocherà un ruolo importante e, ancora una volta, il livello di maturità e d'indipendenza richiesto per ottenere il massimo rendimento sul posto di lavoro, è maggiore di quello necessario per studiare.
  • Infine: sembra una prospettiva spaventosa, il che non è un gran vantaggio, ma il fatto di lavorare all'estero rende improbabile la possibilità di parlare inglese. Mentre gli amici universitari potrebbero voler praticare il loro inglese con voi, l'ambiente di lavoro professionale potrebbe consentire la condivisione di parole insolite, ma allo stesso momento sarete molto più esposti, e in maniera più intensa, alla lingua straniera che si è decisi a praticare.

Svantaggi

  • Dalle 9:00 alle 17:00: potreste non dover lavorare effettivamente dalle 9:00 alle 17:00, ma il pensiero è sempre lì. Lavorare un certo numero di ore è ovviamente più faticoso che andare a una o due lezioni al giorno e, di conseguenza, la stanchezza e la voglia di riposare sono comprensibili. Il motivo per cui ho fatto riferimento a questa cosa è che inciderà sulla vostra voglia di viaggiare. Dopo una lunga e gratificante settimana di lavoro, viaggiare nei posti più affollati dai turisti potrebbe non essere il modo più gradevole per trascorrere i vostri due giorni liberi.
  • Meno persone, meno feste: ne ho già parlato nei vantaggi dello studio. L'ho aggiunto qui perché è una delle più grandi differenze. Tuttavia, se lavori in una città studentesca, come faccio io qui a Murcia, la paura di perdersi le feste Erasmus è piuttosto irrazionale. Sì, se non vai all'università si incontrano meno persone, ma questo accade solo se si pensa di aver bisogno dell'ambiente universitario per fare queste amicizie (o se si vuole affrontare il doversi alzare per il lavoro con i postumi della sbornia).

Ho detto all'inizio di questa parte che non volevo ripetere tutto (ironico che stia ripetendo proprio questa cosa) e perciò ci sono solo due contro per la parte del lavoro. Potreste facilmente includere i vantaggi dello studio per riempirla un po' di più.

Quindi, lavoro o studio?

Potreste aver letto tutto questo e non essere più vicini a una decisione. Potreste averlo letto e sapere esattamente cosa state per fare. Lo scopo principale di questo articolo era quello di darvi un'idea di ciò che ciascuna opzione offre e come può aiutare a migliorare la lingua.

Quando tutto è detto e fatto, dipende interamente da voi. La cosa più importante da ricordare è che state andando via per imparare la lingua, quindi il mio consiglio è di scegliere l'ambiente in cui pensate di imparare di più.

Per quanto mi riguarda, fare un po' di entrambe è stata una boccata d'aria fresca. Mi è piaciuto studiare in Brasile, soprattutto per il tempo che non ho passato a studiare. Avendo dovuto affrontare altri 5 mesi in cui ho frequento mezza lezione su argomenti di cui non poteva importarmi meno, avevo paura che potesse andare a scapito del desiderio di migliorare il mio spagnolo. Lavorando qui a Murcia, non solo ho una preziosa esperienza lavorativa in un'area che mi interessa per il futuro, ma mi offre anche qualcosa di completamente diverso dallo studio, preparandomi ad andare dritto verso il quarto anno, anziché lasciarmi completamente demotivato o spaventato per la prospettiva futura.

Lavorare o studiare? Il modo migliore per trascorrere il vostro anno all'estero

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