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Il Carnevale di Tenerife


In Erasmus si sa, si fanno mille feste. Gli studenti vanno già preparati, con una mentalità diversa rispetto a quella che si ha nella propria città. Tra festini in casa, chuletadas, cene internazionali, serate a ballare si passa metà dell’Erasmus a bere e a divertirsi (e l’altra metà di solito a recuperare!). Ma di una cosa nessuno ci aveva preparato. Il Carnevale di Tenerife. Il secondo al mondo per importanza dopo quello di Rio.

I canari ci hanno parlato del Carnevale dal primo giorno in cui siamo arrivati. E piú si avvicinava il giorno piú ci iniziavano a dire cose strane del tipo: “iniziate a comprarvi tutto quello che vi serve prima di Carnevale, perché in quei giorni la città si ferma”, “la gente a Carnevale es loca”,“state sempre tutti in gruppo, non perdetevi mai di vista perché non vi ritroverete mai piú” o “state attenti alle ragazze, non fatele mai star sole per nessuno motivo”, o ancora “portatevi solo un marsuppio con telefono e soldi e nascondetelo, non portatevi nient’altro”. Sembrava dovessimo andare in guerra. Nessuno aveva preso l’evento cosí seriamente.

Qualche giorno prima dell’inizio siamo andati tutti insieme a comprarci i costumi e c’erano negozi apposta che vendevano esclusivamente maschere, trucchi e vestiti. Abbiamo speso una cinquantina di euro a testa, avevamo due o tre costumi da alternarci per quella settimana.

Il Carnevale si festeggia a Santa Cruz, la capitale, noi abitavamo invece a San Cristobal de La Laguna, la città universitaria patrimonio dell’unesco situata tra le montagne di Anaga e la Esperanza. Per scendere bisognava prendere il Tranvia, 40 minuti.

1 Marzo 2019. Finalmente é arrivato il primo giorno. Abbiamo iniziato a prepararci la sera dopo cena, ci siamo preparti i botteglioni con l’alcol da portarci dietro che dovevano durare tutta la notte e siamo usciti.  Per strada c’erano solo persone travestite di qualsiasi età. Prendiamo il Tranvia e rimaniamo stupidi nel vedere la gente cosa indossava. Abiti molto piu eleborati e originali dei nostri, eravamo incantati.

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Poi siamo scesi e abbiamo iniziato a seguire il fiume infinito di gente che ci portava fino alla parata di apertura dei carri. Li abbiamo seguiti fino a scendere a Plaza de España, la piazza principale in cui c’era la vera festa con il palco e la musica. Un milione di persone radunate tutte assieme. Arrivavano da ogni isola e da ogni dove. Durante questa notte é successo di tutto. Tutti gli Erasmus erano insieme e abbiamo ballato tutta la notte. La gente era pazza si vedevano scene di ogni tipo. Gente che si arrampicava ovunque, vetrine spaccate, oggetti lanciati, persone che non roiuscivano a aspettare le fila per andare in bagno e si accovacciavano per strada come se nessuno li vedesse in mezzo a tutti. Non si capiva niente, si seguiva solo la musica. Siamo tornati a casa con l’alba e siamo andati a dormire. Ci siamo risvegliati verso le due e ci siamo resi conto che dopo poche ore sarebbe dovuto inziare tutto da capo, per una settimana.

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Ogni giorno prima di riniziare avevamo paura, volevamo farlo ma avevamo paura. Di non farcela, di non reggere un’altra serata a tutte quelle persone. Sembrava che ci costringessero ad andare, perché l’isola é  veramente bloccata in quei giorni e sia giovani che adulti pensano soltanto al Carnevale. Tutti i negozi sono chiusi, tutte le macchine spariscono perché hanno paura dei danni, solo costumi e nient’altro. Alla fine della settimana eravamo quasi tutti malati o ci era successo qualcosa.

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 La cosa strana é che alle Canarie queste feste sono organizzate alla perfezione. Di notte c’era il delirio ma di giorno era tutto ordinato e pulito. Non si capiva quando passassero a mettere tutto a posto e a togliere i danni della festa ma ogni giorno plaza de España sembrava come nuova.

Abbiamo poi assistito, durante questa settimana a una serata originale per simboleggiare la fine del carnevale e l’inizio della quaresima. Festeggiavano la morte della sardina (entierro de la sardina). Si, i canari festeggiano la morte di un pesce, creando un funerale per questa sardina. Fiumi di gente dietro un carro che porta la sardina in una tomba circondata da preti che tenevano in mano il turibolo dove veniva bruciato l’incenso. Tutti si vestono di nero e fanno finta di piangere. E quando si arriva alla fine della parata la si brucia e ci sono i fuochi d’artificio.

 

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Carnevale é stata l’esperienze piu mistica e divertente a cui abbiamo assistito. Dopo Carnevale ci siamo dati tutti una calmata. Nessuna festa era piu paragonabile a ciò che é successo in quella settimana!


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