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Viaggio low-cost alla ricerca dell'aurora boreale


Ciao a tutti!

In questo articolo, vi racconterò il mio secondo bellissimo viaggio low-cost alla ricerca dell'aurora boreale... in Islanda!

Innanzitutto, per poter dividere le spese della benzina e del noleggio auto, ho pensato di estendere l'invito ad altre persone, pubblicizzando il mio programma di viaggio su internet. Dopo pochissimi minuti, avevo già formato la prima automobile, ma tantissime persone continuavano a scrivermi... ed alla fine... siamo partiti in tredici, noleggiando tre automobili, con maggiore esattezza, tre Dacia Duster del 2017, dotate di sedili riscaldati, GPS, porte USB, radio, stereo, ecc.

Le macchine avevano qualche piccola ammaccatura, ma camminavano perfettamente. In Islanda è pieno di Dacia Duster ed un motivo ci sarà! Evidentemente si tratta di macchine molto stabili, oltre che sicure, ed adatte a percorrere tutti i tipi di strade. Per la Dacia Duster nemmeno la neve rappresenta un pericolo!

Alcune volte ci siamo ritrovati in strade piene di neve, ma le nostre macchine le hanno attraversate senza alcun tipo di difficoltà, mentre abbiamo conosciuto due ragazzi toscani che avevano noleggiato un‘ altra Jeep di un noto marchio e sono rimasti bloccati nella neve per addirittura due volte!

Inoltre, la Dacia Duster, oltre ad essere una bella macchina esteticamente, ha anche dei begli interni, ed è molto comoda e spaziosa! Io e mio figlio, durante il mio primo viaggio in Islanda, nel novembre/dicembre del 2017, ci abbiamo dormito tranquillamente dentro per varie notti, quindi, volendo, la potrete usare anche come mini-camper, e risparmierete molti soldi, evitando di dover pagare per dormire in albergo, ed avendo molte più possibilità di assistere allo spettacolo dell’aurora boreale! Anche perché, gli alberghi, in Islanda, sono molto, ma molto cari! Non troverete un posto letto in un dormitorio misto a meno di 30/35 euro a notte, a persona. E non troverete una camera singola a meno di 100/120 euro a notte, a persona.

Quanto è costato il viaggio?

Il viaggio è costato dai 600 ai 680 euro a testa, a seconda del momento della prenotazione, più pasti e souvenirs (chi ha prenotato prima ha pagato 600 euro... chi ha prenotato dopo, ha pagato qualcosina in più, a causa degli aumenti dei prezzi dei voli). Io mi sono occupata dell'acquisto di tutti i biglietti aerei e delle prenotazioni di tutti gli alloggi, oltre che delle tre automobili.

Non è stato semplice trovare la combinazione vincente dei voli. Ho dovuto fare tantissime prove diverse prima di trovare quella più economica. Per i primi cinque partecipanti che hanno aderito ho potuto utilizzare il mio sconto per essere abbonata alla compagnia Wizzair. Ho scelto tutte tratte operate da questa compagnia, che ritengo molto valida, nonostante sia una compagnia low-cost. Negli ultimi mesi avrò preso una cinquantina di voli, tutti Wizzair, e nessuno ha fatto ritardo o ha avuto qualche tipo di problema.

Per le prenotazioni degli alloggi, invece, mi sono affidata al famosissimo sito booking, che ultimamente sta effettuando numerose promozioni super-convenienti. Praticamente, per alcune delle prenotazioni che ho effettuato, riceverò, molto a breve, un rimborso pari al dieci per cento dell'importo totale della prenotazione... per altre prenotazioni, invece, riceverò quindici euro. Forse, complessivamente, mi arriveranno intorno ai cinquanta euro, direttamente sul conto. Diciamo che questo può essere considerato una sorta di piccolo guadagno per aver organizzato il viaggio, preparato l'itinerario e gestito il tutto. Purtroppo, alcuni alberghi non si potevano prenotare utilizzando questa promozione... altrimenti il guadagno sarebbe stato molto maggiore.

Per quanto riguarda la cifra spesa per souvenir e cose da mangiare, ovviamente, è molto soggettiva. Io ho acquistato diversi giochi per mio figlio, varie felpe e magliette dell'Hard Rock, sia per me, che per mio figlio, qualche calamita, qualche cartolina, e poche cose da mangiare. Ancora non ho fatto il conto esatto di quanto ho speso, ma considerando che, soltanto all'Hard Rock di Danzica ho speso quasi cento euro, all'Hard Rock di Reykjavík ho speso più di cento euro... ecco che già sono a duecento euro solo di souvenir dell'Hard Rock. Poi, ho comprato una spada da dieci euro a mio figlio, a Danzica, e quattro pacchi di costruzioni della Lego, sempre a mio figlio. Una per ogni aeroporto in cui mi sono fermata, spendendo altri cento euro circa. E già siamo a trecento euro. Poi, avrò speso una ventina d'euro tra calamite e cartoline... e massimo un centinaio d'euro per mangiare. L'acqua... non l'ho mai comprata. Sono partita con una bottiglina vuota, di plastica, accartocciata, e poi l'ho riempita ogni volta che ne avevo la possibilità. Questo è un piccolo trucchetto che ho condiviso e fatto apprendere immediatamente anche ad altri componenti del gruppo. In ogni caso, mi ero portata le sigarette da casa, quindi non ho dovuto spendere soldi per comprarle.

In Polonia costano meno che in Italia. Io fumo pochissimo... ed avevo ancora dei pacchetti acquistati in Romania un mesetto fa... ed ho portato quelli... altrimenti, li avrei acquistati a Danzica, perché in Islanda costano circa dodici euro l'uno, indifferentemente dalla marca. Per fortuna, ho soltanto il vizio del fumo. Non bevo bevande alcoliche, né tanto meno bibite particolari, tipo coca-cola, Sprite, aranciata, Estathé, ecc. Bevo soltanto acqua naturale. Quindi non ho speso assolutamente niente per bere. Per qualcuno la vacanza è costata cara proprio a causa degli alcolici. Una birra in lattina in Islanda costa intorno agli otto euro! La bottiglia di vino più economica, al supermercato, costa intorno ai venti euro.

In compenso, in Polonia, la birra ed i super-alcolici costano davvero pochissimo! Sappiate però che è illegale il consumo di alcolici per le strade. C'è il rischio di incorrere in un verbale di circa cinquecento euro. Almeno a detta di uno dei baristi di un bar di Varsavia in cui alcuni dei componenti del gruppo si sono fermati a degustare birra... per poi tornare in albergo ubriachi fradici e super-puzzolenti di alcool... Anzi, in realtà, di tre, soltanto uno era ubriaco perso... e puzzolente. Uno era brillo... e puzzolente. E l'altro era soltanto puzzolente... nonostante i sette litri di birra e le varie vodka scolate (da solo, ovviamente). Il più ubriaco di tutti, quella sera, condivideva la camera con una delle signore, con cui aveva stretto particolarmente amicizia. Non avrei mai voluto essere al posto della signora...

L'ubriaco, non soddisfatto dei sei litri di birra e delle varie vodka che si era scolato, ha pensato bene di ri-uscire, nel quartiere sperduto in cui era situato il nostro albergo, lontano circa mezz'ora di autobus dal centro della città, nei dintorni dell'aeroporto Chopin di Varsavia... alla ricerca di un locale in cui potesse bere qualcosa.... Ma la cosa più divertente di tutto ciò è che, non volendo far chiudere il portone esterno dell'albergo, ci aveva messo delle foglie e del muschio in mezzo, per tenerlo aperto. Peccato che la sua idea non abbia funzionato ed ha dovuto svegliare, con una telefonata, un'altra signora del gruppo, che stava dormendo, perché alle tre di mattina ci saremmo dovuti svegliare per prendere l'aereo che ci avrebbe portato a casa... o meglio, in Italia, più precisamente, all'aeroporto Orio al Serio di Bergamo.

Chi ha partecipato al viaggio?

I primi ad aver appoggiato la mia idea e la mia proposta di viaggio sono stati Rosa, Daniela, Marco, ed Ilaria. A cui, poi, si sono aggiunti un poco alla volta: Manuela, Giorgia, Mauro, Claudio, Alessandro, Piera, Luisa, e Maria Ebe. Non sono abituata a fare viaggi di gruppo, ma, personalmente, mi sono trovata bene. È stata un'esperienza nuova per me, con i suoi pro ed i suoi contro. In ogni caso, mi sono divertita molto ed ho fatto nuove amicizie.

Io mi chiamo Roberta e compirò 28 anni a maggio. Sono laureata in Lingue e letterature moderne e la mia più grande passione è viaggiare. Ora vi presento un po' meglio gli altri partecipanti, per farvi avere un quadro migliore della situazione.

Comincerò dai quattro partecipanti che sono partiti in automobile insieme a me, da Perugia, e poi seguirò un ordine casuale:

  1. Alessandro è un ragazzo di Perugia... devo dire... un fantastico compagno di avventure. Ha ventisei anni e mezzo ed ha già girato tutta l'Europa. Si adatta tranquillamente ad ogni situazione ed è un grande avventuriero. Gli piace mettersi in competizione e gli piace molto anche mettersi in mostra. Gli piace avere attenzioni ed essere ascoltato e coccolato.
  2. Rosa è una bellissima e simpaticissima signora sulla cinquantina, single, alta più di un metro e ottanta, con un bel corpo, un fisico asciutto, pelle tonica, ed un enorme sorriso stampato sul volto. È di origine napoletane, ma ha vissuto per tanti anni a Verona, così che il suo accento è più veronese che napoletano... ed attualmente vive a Perugia.
  3. Claudio è un simpaticissimo camionista sulla cinquantina, separato, con una figlia di diciotto anni. Ha gli occhi azzurri come i ghiacciai islandesi, ed una forte passione per la fotografia, accompagnata da una costosisima Reflex con tanto di costosissimo cavalletto ed obiettivo. Ha la battuta sempre pronta ed un ottimo spirito di gruppo!
  4. Piera è una signora di settantatre anni, con la forza ed il corpo di una trentenne! Mio figlio l'ha soprannominata "la nonna" ed effettivamente, spesso mi ha aiutato proprio come se fosse stata realmente la nonna di Pietro, ma in realtà ha camminato di più di persone più giovani di lei! Ha una figlia di circa quaranta anni e due nipotini molto vispi di sette ed otto anni.
  5. Marco è un ragazzo di 39 anni, "ooscaano" (toscano), di Firenze, molto preciso e pignolo, ma anche molto disponibile, cordiale, gentile, ben educato, molto a modo, anche lui, come Claudio, con una grande passione per la fotografia, ed un'ottima Reflex a portata di mano. Qualcuno lo ha soprannominato "il rompipalle". Anzi, se non erro, lui stesso ha dichiarato di sapere bene di "essere un rompipalle". Ma io, personalmente, non l'ho trovato affatto un "rompipalle".
  6. Daniela è una simpaticissima e bellissima signora sarda, single, una persona di animo buono, disponibile, solare, gentile, cordiale, socievole, amichevole, anche lei con una grande passione per la fotografia ed un'ottima macchinetta fotografica che ha immortalato attimi stupendi.
  7. Luisa è una bellissima donna sulla cinquantina, pugliese. Purtroppo, si è unita a noi soltanto a partire da Reykjavík. Si era organizzata da sola il resto del viaggio, perché le veniva scomodo arrivare fino a Bergamo, per partire insieme a noi. È stata in macchina con me durante i tre giorni in Islanda e quindi sicuramente io sono stata la persona che ha avuto modo di conoscerla meglio e, conseguentemente, di apprezzarla molto. È stata di ottima compagnia e mi ha dato consigli preziosi per l'organizzazione dei prossimi eventuali viaggi. È una signora di classe, per bene, educata, affettuosa, molto riservata, laureata in Lingue e letterature moderne, ex-insegnante di Italiano per gli stranieri.
  8. Maria Ebe è una simpaticissima e bellissima signora sulla cinquantina, di Torino, separata, con una figlia di ventotto anni. È stata soprannominata "uno spirito libero". È una bravissima persona, molto "alla mano", colta, anche lei molto affettuosa, ex-assistente sociale.
  9. Manuela è una bellissima signora del nord Italia, separata, ma senza figli. Ha un bellissimo corpo, dei bellissimi capelli ricci biondi, con delle sfumature rosa, molto delicate. Purtroppo, soltanto la prima sera, a Danzica, ho avuto modo di chiacchierare piacevolmente con lei. Dopo non abbiamo avuto modo di legare particolarmente.
  10. Mauro è un simpaticone, di statura piccola, un po' buffo nel modo di vestirsi. Io l'ho soprannominato "Cucciolo" perché mi ricordava uno dei sette nani quando indossava un cappellino rosso con delle striscioline bianche orizzontali. Una brava persona, un "bonaccione". Una sera si è ubriacato e mi ha fatto morire dal ridere! Dopo essere rientrato alle 23:30 in albergo, è riuscito a mezzanotte in cerca di qualche bar aperto nei paraggi, per bere un altro po' di birra. È stato così "sveglio" da lasciare delle "foglie e un pochino di muschio" in mezzo alla porta d'ingresso dell'albergo, per non farla chiudere! Aahahahah! (Mauro e Manuela si erano già conosciuti precedentemente, dapprima su internet, e poi durante un breve viaggio insieme).
  11. Giorgia è una bella ragazza di trentuno anni, anche lei di statura piccola, ma con un bel corpo tonico. Non a caso, lavora come personal-trainer in una palestra e come insegnante di nuoto in una piscina... ma il suo sogno è quello di diventare insegnante di Educazione Fisica. Essendo mia coetanea, mi aspettavo di stringere di più con lei, ma purtroppo non c'è stato modo.
  12. Ilaria è una bella ragazza di 38 anni, single (almeno credo) con gli occhi azzurri ed i capelli biondi. Si è autoproclamata "la rompipalle", prima ancora di partire... sul gruppo WhatsApp che avevo creato per l'occasione. Purtroppo, non ho avuto modo di legare particolarmente con lei, ma mi è sembrata una ragazza precisa e garbata.

Qual è stato l'itinerario del viaggio?

Il nostro itinerario di viaggio è stato il seguente:

Primo giorno:

Partenza dall'aeroporto di Bergamo (Orio al Serio) alle 14:50. Arrivo a Danzica nel tardo pomeriggio. Sistemazione in ostello e cena in locale tipico.

Secondo giorno:

Visita di Danzica e gita in treno a Sopot. Pranzo a Sopot e rientro in tardo pomeriggio a Danzica. Giro in centro e cena in locale tipico.

Terzo giorno

Giro in centro a Danzica e partenza per Reykjavík alle ore 13:00 circa. Arrivo a Reykjavík alle ore 16:50 e ritiro delle tre auto noleggiate alle ore 18:00. Giro in centro. Sistemazione in ostello a 7 km dal centro di Reykjavík, e cena in ostello con risotti Knorr portati dall'Italia.

Quarto giorno:

Sveglia presto e partenza alle ore 08:00. Visita al Parco Nazionale di Thingvellir (Oxarafoss), visita alla località Geysir, visita della gigantesca e bellissima cascata Gullfoss, sosta-relax alle terme Secret Lagoon, sosta per rifornimento di cibo al supermercato, visita della meravigliosa cascata Seljalandsfoss, arrivo a Skógar, sistemazione in albergo in camere triple, a 500 metri dalla splendida cascata Skógafoss. Avvistamento aurora boreale!

Quinto giorno:

Sveglia presto e partenza alle ore 08:30. Visita della cascata Skógafoss, visita al promontorio di Dyrhólaey, visita alla bellissima spiaggia nera Reynisfjara, sosta per rifornimento di carburante e cibo a Vík, visita a Jökulsárlón e alla Spiaggia dei diamanti, visita al Parco Nazionale di Skaftafell (Svartifoss), rientro a Skógar, cena in albergo con zuppe Knorr portate dall'Italia. Avvistamento aurora boreale!

Sesto giorno:

Sveglia presto e partenza alle ore 08:00. Visita del relitto dell'aereo caduto a Sólheimasandur il 24 novembre del 1973, visita della sorgente termale di Reykjadalur, rientro a Reykjavík, consegna auto alle ore 20:30. Partenza per Varsavia alle ore 00:30. Notte in aereo.

Settimo giorno:

Arrivo a Varsavia alle ore 06:30. Sistemazione in albergo (in camere doppie). Riposo fino alle ore 11:00. Giro in centro a Varsavia, pranzo in locale tipico, rientro in albergo in serata.

Ottavo giorno:

Partenza da Varsavia alle ore 06:05. Arrivo all'aeroporto di Bergamo (Orio al Serio) alle ore 08:05. Colazione al bar tutti insieme e rientro a casa.

Ora descriviamo più approfonditamente cosa è avvenuto giorno dopo giorno...

Alessandro, Rosa, Piera Claudio ed io siamo partiti alle ore 05:15 di mattina, alla volta di Bergamo. Abbiamo scelto di comune accordo di far guidare il più esperto di tutti: Claudio, il camionista. Quindi... io mi sono addormentata tranquillamente pochi minuti dopo essere partiti e mi sono risvegliata pochi minuti prima di arrivare a destinazione. Avevo prenotato un parcheggio nei pressi dell'aeroporto, a 13, 90 euro, per l'intera settimana. Il nome del parcheggio, qualora vi doveste servire, è Orio Big Park e l'ho prenotato online, tramite il sito internet Myparking.

Siamo arrivati all'aeroporto intorno alle ore 10:00, con un notevole anticipo... ma meglio prima che tardi! Abbiamo subito incontrato Daniela, che era lì ad aspettare già dalle ore 08:00, in quanto, vivendo a Cagliari, aveva dovuto prendere un altro aereo per raggiungere Orio al Serio e poter partire insieme a noi. Piano piano sono arrivati tutti gli altri componenti del gruppo e ci siamo presentati. Poi... alle ore 14:50, finalmente, siamo partiti. Arrivati a Danzica, abbiamo preso un autobus per il centro della città. Il viaggio dall'aeroporto al centro è durato circa mezz'ora. La periferia di Danzica è piuttosto degradata. Una volta in centro, abbiamo impiegato un po' di tempo per cercare il nostro ostello, ci siamo sistemati e siamo usciti subito di nuovo, per andare a cenare. Dopo una perlustrazione approfondita dei vari ristorantini a disposizione, abbiamo scelto una taverna nella piazza principale, vicino alla fontana di Nettuno. E devo dire che abbiamo scelto davvero bene: il cibo era ottimo, i piatti erano impiattati divinamente ed i prezzi erano moderati. Dopo cena abbiamo preso una birra in un locale e siamo andati a dormire. Avevamo prenotato due camere familiari con sette letti ciascuna, quindi c'erano due letti in più.

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La mattina dopo io mi sono svegliata intorno alle ore 07:30. Qualcun altro si era già svegliato, ed abbiamo fatto colazione insieme. Io ho bevuto un bel bicchiere di latte e caffè. Poi abbiamo aspettato che tutti gli altri fossero pronti e siamo usciti, verso le ore 10:30, se non erro. Dopo un breve giro in centro tutti insieme, il gruppo si è diviso. Io, Alessandro, Maria Ebe, Rosa, Claudio, e Mauro abbiamo pensato che due giorni a Danzica fossero troppi ed abbiamo deciso di andare a visitare Sopot. Gli altri sono rimasti in centro. Ci siamo poi rincontrati ad ora di cena. Abbiamo mangiato tutti insieme in un bel ristorante lungo il fiume. Dopo di ché, siamo tornati in ostello, abbiamo bevuto un bicchierino di grappa locale che aveva comprato Claudio e siamo andati a dormire. Intanto... erano già nate, all'interno del gruppo, le prime discussioni... per via del russare! Hahahahahahahahahahahahaha.

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La mattina seguente, dopo aver fatto colazione, io sono scesa con Alessandro a fare una passeggiata, mentre gli altri si preparavano. Poi, alle ore 10:00 ci siamo incontrati e siamo andati a prendere l'autobus per l'aeroporto. Qualcuno non era d'accordo con l'orario. Lo riteneva "troppo presto", ma io preferisco arrivare in anticipo, piuttosto che in ritardo. Non potevamo assolutamente perdere quel volo, altrimenti sarebbero saltati tutti i nostri piani... e la nostra vacanza. Quindi, alla fine, siamo partiti "troppo presto", arrivando abbastanza in anticipo all'aeroporto. Abbiamo pranzato tranquillamente al McDonald's ed abbiamo preso il nostro aereo alle ore 14:30.

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Siamo arrivati a Reykjavík alle ore 16:50. Il volo è stato molto tranquillo. C'erano tanti posti vuoti e quindi siamo stati seduti molto larghi. Appena l'aereo è atterrato, sono saliti due uomini che si sono diretti verso uno dei passeggeri... e l'hanno ammanettato. Non abbiamo saputo che cosa avesse fatto quel tizio, ma la cosa ci ha leggermente turbato. Alle ore 18:00, dopo circa quaranta minuti di attesa, ci è venuto a prendere il ragazzo dell'agenzia di auto-noleggio Lava, con un minibus da otto posti. Ha dovuto fare due viaggi, ma intanto io ho avuto modo di compilare i vari documenti e di pagare le tre automobili.

Intorno alle ore 19:00 abbiamo recuperato la nostra tredicesima compagna di viaggio, Luisa, la signora pugliese che si era organizzata autonomamente ed era arrivata a Reykjavík il giorno prima di noi. Abbiamo parcheggiato le macchine nel parcheggio della Chiesa principale della città, Hallgrímskirkja, che però aveva già chiuso i suoi battenti al pubblico, alle ore 17:00. La progettazione di questa chiesa fu commissionata nel lontano 1937; tuttavia, la sua costruzione cominciò solo nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, e fu completata nel 1983, dopo quasi quaranta anni di lavori. Si tratta della quarta struttura architettonica più alta dell'intero Paese. È alta quasi 75 metri, il che la rende facilmente individuabile da qualsiasi parte della città. Deve il suo nome al poeta e pastore islandese Hallgrímur Pétursson vissuto tra il 1614 ed il 1674, autore dei famosi "Inni della Passione". La facciata esterna è formata da enormi blocchi di cemento armato disposti come due grosse ali ai lati dell'altissimo ed imponente campanile. È considerata un capolavoro del particolare stile nazionale "basaltico" islandese. Ecco a voi la Hallgrímskirkja:

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Dopo aver scattato qualche fotografia vicino la Hallgrímskirkja, abbiamo imboccato la strada principale della città e l'abbiamo percorsa tutta fino ad arrivare alla zona portuale. Ci siamo fermati a guardare il bellissimo edificio conosciuto come l'Harpa. Qui ho ricevuto le prime lamentele da parte degli altri partecipanti. Ho camminato troppo velocemente per i loro gusti. In realtà, sapevo che, a parte i negozi, c'era poco da vedere e quindi avevo aumentato il passo per non arrivare troppo tardi in albergo...cosa che, non sono comunque riuscita ad evitare.

Vi giro qualche informazione su questo bellissimo edificio e vi allego una sua fotografia.

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Dopo aver scattato qualche fotografia all'Harpa, abbiamo proseguito sul lungo-mare sino ad arrivare alla Solfar (Viaggiatore del Sole), la scultura più famosa di Reykjavík. Si tratta di una scultura fatta interamente in acciaio, la cui struttura ricorda lo scheletro di un'imbarcazione vichinga. Eccovi una sua fotografia:

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È stata progettata da Jón Gunnar Árnason, un famosissimo scultore islandese conosciuto in tutto il mondo. Simboleggia la storia di Reykjavík, una città conquistata dai Vichinghi, il cui motore dell'economia è la pesca, che rappresenta ben l’80 % delle esportazioni dell'isola. Gli Islandesi possiedono una flotta di oltre 1. 500 imbarcazioni e sono molto rinomati per la loro incredibile esperienza nella caccia alle balene, che però credo sia un'attività soggetta ad una moratoria internazionale, attualmente. Infatti, gli Islandesi sono stati costretti ad orientarsi verso la pesca di merluzzi, aringhe e gamberetti.

Per scoprire tutto quello che c'è da sapere sulla storia delle tradizioni marittime islandesi, vi consiglio di visitare il Museo Marittimo di Reykjavík, ubicato nel porto vecchio, allestito in una vecchia fabbrica di frigoriferi. Noi, purtroppo, non abbiamo avuto la possibilità di visitarlo, in quanto ci siamo trattenuti pochissimo tempo nella capitale islandese. Infatti, dopo aver scattato qualche fotografia con la Solfar, abbiamo fatto un altro giretto nel centro, ci siamo fermati a fare spesa, abbiamo fatto una breve sosta all’Hard Rock e siamo ritornati alle macchine e ci siamo diretti all’ostello.

Siamo arrivati intorno alle 22:30 e non c’era nessuno alla reception ad aspettarci. Mi avevano inviato una e-mail con il codice che ci sarebbe servito per aprire la porta esterna e tutti i numeri delle camere a noi riservate. Avevamo prenotato dei posti letti in dormitori misti e ci avevano sparpagliato in ben quattro camere diverse, mettendoci insieme ad altre persone che non conoscevamo. L’ostello non era pulitissimo. Era pieno di gente. I frigoriferi erano stracolmi di roba da mangiare, tra cui ve ne era molta anche già scaduta e puzzolente. Personalmente mi adatto a tutto, ma ho notato un po' di malcontento tra gli altri partecipanti.

La mattina dopo siamo partiti presto, intorno alle ore 08:00, in direzione del Parco Nazionale di Thingvellir, un luogo famoso per essere la sede di uno dei primi parlamenti al mondo, Il suo nome deriva appunto dalle parole "þing", che significa «assemblea», «parlamento», e "vǫllr", che significa «pianura», dunque, «pianura del parlamento». A partire dal 903, i parlamentari islandesi hanno cominciato a riunirsi, una volta all'anno, per promulgare nuove leggi, dirimere dispute varie e persino organizzare feste e gare sportive. Nell'anno 1000, qui, gli Islandesi decretarono che l'unica religione di stato sarebbe stato il Cristianesimo; e sempre qui, nel 1944, fu proclamata l'indipendenza dell'Islanda. Questo parco è molto famoso anche perché, dal punto di vista geografico, si trova su una frattura dovuta alla deriva dei continenti.

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La faglia più grande (raffigurata nella foto sopra) si chiama Almannagjà ed è un vero e proprio canyon. La riconoscerete facilmente in quanto è proprio quella da cui casca la cascata Oxaràfoss, indicata sui cartelli che incontrerete lungo il sentiero, dopo aver parcheggiato la vostra auto nel grande parcheggio in cui vi farà fermare il vostro navigatore satellitare. Inoltre, nei pressi del parco, potrete ammirare il lago più esteso d'Islanda (Þingvallavatn, con una superficie di 84 km² ed una profondità massima di 114 metri), per poi dirigervi verso la valle di Haukadalur e la cascata Gullfoss, che, insieme al Parco Nazionale, fanno parte del famosissimo Circolo d'Oro.

Dopo una sosta di circa quaranta minuti, abbiamo proseguito per la valle di Haukadalur e ci siamo fermati un'altra quarantina di minuti ad ammirare i bellissimi geyser nella località di Geysir. Poi abbiamo proseguito verso la cascata Gullfoss, dove ci siamo fermati circa tre quarti d'ora, per ammirarla da tutti i suoi lati. Eccovi delle fotografie che la mostrano nella sua maestosità:

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Dopo aver ammirato queste meraviglie della natura, siamo andati a rilassarci un paio d'ore alla Secret Lagoon, una piscina termale piuttosto famosa, chiamata Gamla Laugin, frequentata soprattutto da islandesi, e che mantiene prezzi moderati. Vi allego un articolo scritto da me, a riguardo della Secret Lagoon. Li troverete tutte le informazioni di cui avrete bisogno.

Mentre eravamo in acqua ha cominciato a grandinare. È stata un'esperienza molto particolare... a dir poco indimenticabile, secondo il mio punto di vista. E, sicuramente, molto divertente! Dopo esserci rilassati ed esserci lavati ed asciugati, abbiamo fatto una breve sosta in un supermercato lì vicino, per comprare qualcosa da mangiare e poi siamo partiti verso la cascata Seljalandsfoss. Siamo arrivati proprio nel momento giusto... al tramonto!

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La cascata era a dir poco meravigliosa, illuminata dal rosso del sole ed attraversata da un bellissimo arcobaleno. I più impavidi del gruppo sono andati dietro la cascata... all'interno della cavità sottostante il salto della cascata. Io facevo parte dei più impavidi, ovviamente. È stato molto emozionante e ne è assolutamente valsa la pena... nonostante ci siamo bagnati dalla testa ai piedi! Sapevo che dopo una ventina di minuti saremmo arrivati al nostro albergo e quindi non mi sono preoccupata. Avremmo avuto il modo per asciugarci nell'immediato.

Abbiamo alloggiato per due sere consecutive all’Hostel Skógar, dove dormivamo in camere triple, a 500 metri dalla splendida cascata Skogafoss. Ci siamo sistemati, ed i più volenterosi hanno preparato la cena per tutti: minestre Knorr portate dall'Italia. Appena abbiamo finito di mangiare... l'aurora boreale! Non si è capito niente. Tutti si sono alzati da tavola ed hanno lasciato quello che stavano facendo, per correre fuori a vedere lo spettacolo che tanto desideravano di poter vedere... almeno una volta nella loro vita. E quella volta era arrivata. C'è chi è uscito fuori scalzo... chi in ciabatte... chi a mezze maniche... chi in pigiama. Io sono corsa fuori, urlando: "l'auroraaaaaaaaaaaaa! ". Come credo di aver già scritto... questa non è stata la prima volta che l'ho vista... Se vi interessa, la prima volta che l'ho vista è descritta qui.

L'inizio dell'aurora è stato molto simile. Il cielo ha cominciato a schiarirsi in alcuni punti, o meglio... in alcune fasce. Le fasce sono diventate verdi a poco a poco... ed hanno cominciato ad estendersi. Andavano da una parte all'altra dell'orizzonte. E poi... hanno cominciato a danzare. Si muovevano velocissime, cambiando forma e colore. È stato meraviglioso. I fotografi erano intenti a fotografare. Io anche avevo portato una Reflex che mi aveva prestato un mio cliente del bar, ma senza il cavalletto le fotografie venivano mosse. Quindi le ho potute fare soltanto poggiando la macchina fotografica a terra (come potete notare voi stessi nelle foto in basso). Ne ho scattata qualcuna, e dopo ho preferito godermi lo spettacolo.

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Dopo aver guardato l'aurora per una ventina di minuti davanti la porta dell'albergo e dopo aver scattato queste fotografie, ci siamo spostati qualche centinaio di metri più avanti, con le macchine, per andare in un posto senza la minima traccia di luce. Ci siamo accostati in un campo lungo la strada e qui i fotografi hanno fatto altre fotografie. Ma dopo un'altra ventina di minuti, l'aurora ha cominciato ad affievolirsi... ed abbiamo deciso di rientrare, soddisfatti dell'apparizione dell'aurora boreale e dell'esperienza vissuta...

Tornati all'Hostel Skogar, abbiamo bevuto un tè caldo ed abbiamo mangiato degli ottimi biscotti torinesi che Mauro ha gentilmente condiviso insieme a tutti. La mattina seguente siamo partiti con un lieve ritardo ed abbiamo fatto una sosta leggermente più lunga del dovuto alla cascata Skogafoss, che avevamo visto soltanto al buio, di sfuggita, la sera precedente. Al lato destro della cascata, c'è una scalinata piuttosto stancante che porta in cima al salto della cascata. Non so quanto valga effettivamente farla. Dipende da quanto tempo avete a disposizione e da quanta resistenza avete in corpo. Se visiterete l'Islanda durante l'inverno, quando ci sono pochissime ore di luce, allora vi sconsiglio di non salirci, in quanto ci sono tante cose più belle da vedere e troppe ore di buio che rischieranno di non farvi vedere tutto.

Dopo aver visto la cascata, abbiamo proseguito verso il promontorio di Dyrholaey, dove ci siamo fermati circa una mezz'oretta per ammirare il panorama mozzafiato e scattare qualche fotografia.

Poi, ci siamo diretti alla bellissima spiaggia nera di Reynisdrangar, una tappa obbligatoria in Islanda.

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Dopo esserci trattenuti circa una mezz'oretta/tre quarti d'ora, abbiamo proseguito per Vík, dove però ci siamo soltanto fermati a fare rifornimento di carburante, e qualcuno ha approfittato per andare in bagno o comprare qualcosa da mangiare.

Siamo partiti alla volta di Jökulsárlón, per ammirare la spettacolare laguna dei ghiacciai e la meravigliosa spiaggia dei diamanti. Durante il tragitto, ci siamo fermati a scattare delle fotografie ai bellissimi cavalli islandesi. Fate attenzione a dove vi fermate! Noi eravamo entrati in una proprietà privata ed il proprietario... se avesse avuto un fucile a portata di mano... ci avrebbe sicuramente sparato senza pensarci due volte.

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Arrivati a Jökulsárlón, sono rimasta un poco delusa. Sia la laguna degli iceberg che la spiaggia dei diamanti sono molto più affascinanti durante l'inverno. Tantissimi ghiacciai si erano già sciolti ed i diamanti sulla spiaggia erano pochi ed avevano un'evidente forma di pezzo di ghiaccio... non sembravano veramente dei diamanti, come invece sembravano la prima volta che li ho visti, nel mese di dicembre. Non so spiegarmi bene, ma credo che abbia a che fare con la consistenza del ghiaccio in base alle diverse temperature esterne. Vabbè... in ogni caso Jökulsárlón meritava di essere visitata, anche secondo gli altri partecipanti... nonostante le tante ore di viaggio (circa due e mezza da Vík).

Anche perché, di ritorno da Jökulsárlón, abbiamo avuto tempo per fermarci al Parco Nazionale di Skaftafell, per vedere la bellissima cascata Svartifoss. Per arrivare alla cascata bisogna percorrere circa un paio di chilometri in salita, in montagna. Uno dei nostri ha preferito rimanere in macchina, perché gli facevano un poco male i piedi. Ma, secondo me, se avete tempo a disposizione, merita una visita. Ecco a voi qualche fotografia:

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Dopo aver fatto un giro nel Parco Nazionale di Skaftafell, siamo rientrati in albergo. Ancora una volta, i più volenterosi hanno cucinato per tutti: zuppe e risotti Knorr portati dall'Italia. Ed ancora una volta, appena abbiamo finito di mangiare... è apparsa l'aurora boreale! Tutti sono usciti fuori ad affacciarsi, per vederla, e molti hanno indossato giacca e scarpe, si sono armati di macchina fotografica e cavalletto e sono usciti a fotografarla, con l'intento di rimanere a guardarla fino alla fine. E devo dire che i nostri fotografi Claudio, Daniela e Marco hanno fatto davvero un ottimo lavoro! Colgo l'occasione per ringraziarli ancora una volta per le meravigliose foto che hanno scattato e condiviso insieme a tutti i partecipanti. Ecco a voi qualche fotografia della nostra seconda serata con l'aurora boreale:

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Il mattino seguente siamo partiti intorno alle ore 08:15, in direzione di Sólheimasandur, per vedere la famosa carcassa dell'aereo schiantatosi quarantacinque anni fa, nel bel mezzo di questa spiaggia nel bel mezzo del nulla... Non tutti erano d'accordo con questa tappa... ma io l'avevo prevista sul programma iniziale e la maggioranza del gruppo voleva andarci... me compresa, personalmente, perché era una cosa che non ero riuscita a vedere durante il mio primo viaggio in Islanda. E sono contenta che anche a mio figlio sia piaciuto vederla. Vi allego questo articolo che ho scritto riguardo la carcassa dell'aereo caduto a Sólheimasandur.

E vi allego anche qualche fotografia della carcassa dell'aereo caduto a Sólheimasandur:

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Sarà sicuramente un'esperienza che ricorderò bene per il resto della mia vita, anche perché mi è successa una cosa clamorosa. Ve la racconto. Innanzitutto, c'è da dire che per arrivare alla carcassa dell'aereo, bisogna percorrere quasi quattro chilometri, sulla sabbia che vedete nelle fotografie. Mentre raggiungevamo l'aereo, ho pensato di cambiare il posto delle chiavi della macchina, non credendole al sicuro. Le ho passate dalla tasca del giubbino a quella dei jeans. Poi mi sono arrampicata sull'aereo per fare questa fotografia tanto carina... e, tornata alla macchina, mi sono resa conto di aver perso le chiavi! In preda al panico, ho telefonato subito l'agenzia di auto-noleggio Lava per chiedere come procedere per risolvere il mio enorme problema.

Nel frattempo, ho cominciato a cercare le chiavi insieme a Marco e Daniela, due persone favolose, e... a quasi metà strada, mentre io urlavo disperata al telefono perché il tizio dell'agenzia mi aveva appena detto che avrei dovuto pagare la bellezza di 700 euro, oltre a dover aspettare tre ore il loro arrivo con la chiave nuova dell'auto, Daniela e Marco hanno fermato due ragazzi che venivano dalla direzione opposta alla nostra ed avevano qualcosa tra le mani, che penzolava. Gli hanno chiesto se avessero trovato un mazzo di chiavi... e alla loro risposta positiva, io ho cominciato ad urlare... di felicità, questa volta. Ho abbracciato i due ragazzi, gli ho regalato due barrette di cioccolata che avevo nelle tasche e sono tornata vittoriosa, dagli altri. Spero che la mia disavventura possa servire da lezione per voi che state leggendo. E se vi state chiedendo se avessi fatto l'assicurazione completa al momento del noleggio della macchina, la risposta è sì, ma purtroppo l'assicurazione non copre lo smarrimento della chiave. In ogni caso... tutto è bene quel che finisce bene!

Abbiamo proseguito il nostro tour verso la sorgente termale di Reykjadalur. Due dei partecipanti hanno preferito rimanere in auto perché sapevano che c'era da camminare abbastanza ed erano stanchi. Un terzo si è fermato poco dopo metà strada ed è tornato indietro. Degli altri dieci che sono arrivati fino in cima, soltanto in sei si sono fatti il bagno! Io, ovviamente, ero tra quei sei. Credo che sia un'esperienza unica, memorabile, da provare almeno una volta nella vita. Sicuramente non è bello spogliarsi al freddo... ed è ancora più brutto uscire dall'acqua calda ed asciugarsi e vestirsi senza avere nessun tipo di appoggio, nessuna cabina. Ma stare immersi in quell'acqua calda, immersi nella natura... non ha prezzo!

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A questo punto il nostro giro in Islanda era terminato ed abbiamo riaccompagnato Luisa a Reykjavík, perché lei si sarebbe trattenuta altre due notti nella capitale. Dopo esserci salutati, purtroppo piuttosto frettolosamente, siamo andati a consegnare le automobili e siamo andati all'aeroporto... dove abbiamo preso l'aereo per Varsavia alle ore 00:30.

Siamo arrivati a Varsavia alle ore 06:20. Abbiamo fatto colazione al McDonald's dell'aeroporto, e poi abbiamo preso due taxi per raggiungere l'albergo. Qui avevamo camere doppie. Avevamo preferito un albergo vicino all'aeroporto, piuttosto che vicino al centro, in quanto avremmo dovuto prendere l'aereo la mattina successiva, alle ore 06:00. Ci siamo disposti nelle camere, abbiamo riposato un pochino e, alle ore 11:00 siamo andati in centro, tutti insieme. (Che gruppo! )

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Una volta giunti in centro, però, ci siamo divisi, perché qualcuno voleva subito fermarsi a pranzare, qualcuno preferiva fare colazione, e qualcun altro ancora preferiva semplicemente passeggiare per la città.

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Io già ero stata a Varsavia due anni prima, insieme a mio figlio Pietro, mio grande compagno di avventure. La trovo una città molto carina, che merita senz'altro una visita.

Qual è stata la cosa del viaggio che ti è piaciuta di più?

Personalmente, mi è piaciuto vedere Danzica, che non conoscevo, ed ho apprezzato moltissimo. Mi è piaciuto, indubbiamente, anche vedere l'aurora boreale per ben due notti di seguito, e mi è piaciuto vedere la carcassa dell'aereo caduto, che non avevo visto durante il mio precedente viaggio alla ricerca dell'aurora. Infine, mi è piaciuto conoscere nuove persone e mi è piaciuta la convivenza insieme a loro. Ma la cosa che forse mi è piaciuta di più in assoluto... è la Ring Road, la strada che abbiamo percorso, la strada principale d'Islanda. Vi allego qualche fotografia e vi consiglio di percorrerla, almeno una volta nella vostra vita!

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Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: la carcassa dell'aereo caduto a Sólheimasandur.

Rosa: sicuramente l'aurora boreale, ma anche andare dietro la cascata Seljalandsfoss insieme a quella pazza di Roberta, fare il bagno nella sorgente termale a Reykjadalur... tutto!

Claudio: l'aurora boreale ed i geyser.

Piera: la cascata Seljalandsfoss che era attraversata da un bellissimo arcobaleno nel momento in cui ci siamo trovati lì, ed i geyser.

Marco: sicuramente, in primis, l'aurora boreale... e poi... la sorgente termale di Reykjadalur e la bella camminata accompagnati dalla nevicata....

Daniela: risposta scontata... l'aurora boreale!

Luisa: il viaggio stesso... on the road!

Maria Ebe: l'aurora boreale!

Manuela: sicuramente l'aurora boreale. A seguire, Jökulsárlón.

Mauro: l’aurora boreale!

Giorgia: l'aurora boreale!

Ilaria: l'aurora boreale!

Qual è stata la cosa del viaggio che ti è piaciuta di meno?

Non saprei... mi è piaciuto tutto. Se proprio dovessi scegliere qualcosa, allora direi che non mi sono piaciuti alcuni orari dei voli, piuttosto scomodi.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: non mi è piaciuto il fatto di non poter avere sempre internet a disposizione.

Rosa: Mmmm... non saprei!

Claudio: l'andatura troppo svelta di Roberta.

Piera: la carcassa dell'aereo caduto a Sólheimasandur e l'andatura troppo svelta di Roberta.

Marco: il passo troppo svelto di Roberta, anche alla guida della macchina.

Daniela: il comportamento di alcuni componenti del gruppo.

Luisa: principalmente l'atteggiamento di alcuni dei partecipanti in determinate occasioni.

Maria Ebe: la carcassa dell'aereo caduto a Sólheimasandur.

Manuela: dormire in ostello a Danzica e Reykjavík. Non mi è piaciuto condividere la camera con troppe persone, e non mi sono piaciute le cucine degli ostelli, in quanto erano troppo disordinate.

Mauro: la spiaggia dei diamanti.

Giorgia: alcuni elementi del gruppo.

Ilaria: la carcassa dell'aereo caduto a Sólheimasandur.

Che voto merita, complessivamente, questo viaggio?

Io gli darei un bel 10, ma forse non faccio testo... perché l'ho organizzato io.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: 10.

Rosa: 9.

Claudio: 8 +.

Piera: 8.

Marco: 8 +.

Daniela: 8.

Luisa: 8.

Maria Ebe: 8.

Manuela: 8.

Mauro: 9.

Giorgia: 8.

Ilaria: 9.

Che voto merita, per quanto riguarda l'organizzazione, questo viaggio?

Il viaggio è stato organizzato nei minimi dettagli per quanto riguardava la visita dell'Islanda, mentre è stato lasciato quasi completamente al caso per quanto riguardava la visita delle due città polacche, che, fondamentalmente, non erano l'obiettivo primario del viaggio. Meglio di così, al prezzo che è costato, era praticamente impossibile organizzarlo. Come voto... darei un 8.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: 9.

Rosa: 9.

Claudio: 8.

Piera: 7.

Marco: 6 e mezzo.

Daniela: 9.

Luisa: 8.

Maria Ebe: 7.

Manuela: 7.

Mauro: 9.

Giorgia: 7.

Ilaria: 7.

Che voto merita, per quanto riguarda le cose visitate, questo viaggio?

Io gli darei un bel 10. Abbiamo visto tantissime cose, tutte molto belle!

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: 9.

Rosa: 9.

Claudio: 10.

Piera: 9.

Marco: 10.

Daniela: 8.

Luisa: 8.

Maria Ebe: 9.

Manuela: 8.

Mauro: 9.

Giorgia: 9.

Ilaria: 9.

Che voto merita, per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo, questo viaggio?

Io qui darei un 10 e lode... per un viaggio del genere, un'agenzia di viaggi non chiede meno di 1600 euro a persona... e non permette di vedere tutte le cose che abbiamo visto noi.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: 10.

Rosa: 8.

Claudio: 10.

Piera: 8.

Marco: 9.

Daniela: 9.

Luisa: 7.

Maria Ebe: 8.

Manuela: 8.

Mauro: 9.

Giorgia: 7.

Ilaria: 9.

Questo viaggio alla ricerca dell'aurora boreale ha soddisfatto o meno le tue aspettative?

Personalmente, sì. Il solo fatto di essere riusciti a vedere l'aurora boreale ha fatto in modo che le mie aspettative venissero soddisfatte. Poi, qualche litigio e qualche incomprensione a parte, tutto è andato bene, e secondo i programmi. Anche il tempo ci ha graziato. Siamo stati molto fortunati. Il giorno dopo che siamo rientrati dall'Islanda, hanno chiuse diverse strade a causa del vento forte.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: soddisfatto in pieno!

Rosa: sì, super-soddisfatto!

Claudio: sì, super-soddisfatto!

Piera: sì, anche se l'aurora boreale che avevo visto anni fa a Capo Nord mi era piaciuta di più.

Marco: sì!

Daniela: assolutamente soddisfatto!

Luisa: un po' più di aurora boreale sarebbe stato meglio... ma va bene così.

Maria Ebe: sì!

Manuela: sì!

Mauro: sì! Assolutamente soddisfatto... come si può notare dai voti che ho dato alle altre domande. P. S. : Ho messo sempre 9 non 10... Non per l'organizzazione o le cose viste, ma perché per poter dare un 10... i prezzi in Islanda dovrebbero essere più bassi... Non abbiamo potuto nemmeno assaggiare una birra in un pub di Reykjavík!

Giorgia: certamente! Ho visto l'aurora boreale!

Ilaria: pienamente soddisfatta!

Ti piacerebbe vivere in Islanda? Ci torneresti in vacanza?

No, onestamente non mi piacerebbe vivere in Islanda. Per quanto possa essere una bellissima isola... è pur sempre un'isola, sperduta quasi al Polo Nord e per una persona che ama viaggiare come me, sarebbe una base d'appoggio molto scomoda ed anche molto costosa. Tuttavia, ci tornerei volentieri in vacanza, anche per un paio di mesi, per respirare un po' d'aria poco inquinata e per poter vivere un po' di tempo a stretto contatto con la natura.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: No, non vivrei mai in Islanda, ma molto probabilmente ci tornerei in vacanza.

Rosa: No, non vivrei in Islanda, ma ci tornerei volentieri in vacanza!

Claudio: No, non vivrei mai in Islanda, ma molto probabilmente ci tornerei in vacanza.

Piera: No, non vivrei mai in Islanda, ma ci tornerei volentieri in vacanza, per visitare la parte settentrionale ed orientale dell'isola, che non siamo riusciti a vedere.

Marco: No, non vivrei mai in Islanda, ma molto probabilmente ci tornerei in vacanza...non subito anche perché ormai ho visto tutte le cose che mi interessavano. Non c’è nemmeno un albero... c’è un’enorme desolazione che all'inizio affascina, ma poi diventa monotona...

Daniela: No, non vivrei mai in Islanda, ma ci tornerei volentieri in vacanza!

Luisa: No, non vivrei mai in Islanda, ma probabilmente ci tornerei in vacanza... non subito... tra un po' di tempo...

Maria Ebe: No, non mi piacerebbe vivere in Islanda, ma ci tornerei volentieri in vacanza, per rivedere l'aurora boreale.

Manuela: No, non vivrei mai in Islanda, però ci ritornerei. Sono rientrata con la voglia di rivedere l'aurora boreale e spero di poter fare un altro viaggio, magari in Lapponia.

Mauro: No, non mi piacerebbe vivere in Islanda perché sentirei troppo la mancanza dei miei amati boschi, ma se dovesse capitare, non esiterei a tornarci in vacanza! Certo... Con i luoghi dell’Islanda... le bellissime cascate ed i bellissimi geyser... le aurore boreali... i boschi delle Valli di Lanzo... i prezzi della Bulgaria e la nostra cucina italiana sarebbe il top!

Giorgia: No, non vivrei mai in Islanda e probabilmente non ci tornerei nemmeno in vacanza.

Ilaria: No, non vivrei mai in Islanda, e probabilmente ci tornerei soltanto per visitare le gallerie di ghiaccio... ma non credo lo farò.

E... tra Danzica e Varsavia, quale città ti è piaciuta di più?

Personalmente, mi è piaciuta di più Danzica, più piccolina, più concentrata, e con il fiume più a portata di mano.

Ho fatto la stessa domanda ai vari partecipanti... ed ecco a voi le loro risposte.

Alessandro: Danzica (e Sopot).

Rosa: forse Danzica.

Claudio: ho lasciato il mio cuore nelle birrerie di Varsavia... ma forse Danzica è più bella...

Piera: Danzica.

Marco: Danzica.

Daniela: Danzica. Varsavia, onestamente, non mi è piaciuta.

Luisa: non ho fatto tappa a Danzica, ma Varsavia mi è piaciuta.

Maria Ebe: Danzica.

Manuela: non saprei scegliere. Le ho trovate entrambe carine.

Mauro: Danzica... anche perché già ero stato a Varsavia e Danzica era per me una novità. Inoltre, a Danzica, ho avuto modo di incontrare un’amica lettone che non vedevo da tempo e mi ha fatto molto piacere.

Giorgia: Danzica.

Ilaria: Varsavia.

Non mi resta che augurare anche a voi un fantastico viaggio alla ricerca dell'aurora boreale!


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