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Esperienza Erasmus a Maiorca


Perché hai scelto di andare ad Maiorca, Spagna?

Perché il mio liceo aveva in programma un gemellaggio con l’istituto IES Bendinat del comune di Calvià, situato nel paese di Portals Nous, in provincia di Palma. A dire il vero, ai tempi non si chiamava Erasmus, ma Comenius, finanziato dalla Comunità Europea e atto per studenti di istruzione non universitaria in modalità di scambio. Ad ogni modo era la mia unica opzione, ma comunque mi attirava una meta così poco convenzionale o per lo meno conosciuta solo come destinazione balneare estiva e niente di più. Mi incuriosiva semplicemente andare al di là di quel poco che si conosce di autentico dell’isola.

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Quanto tempo è durato il tuo soggiorno? Quanto denaro hai ricevuto come aiuto?

Sono stata 3 mesi precisi precisi. La Comunità Europea mi ha rimborsato il biglietto aereo andata e ritorno, ma per il resto la famiglia ospitante ha provveduto ai miei bisogni come se fossi una figlia.

Com'è l'ambiente studentesco a Maiorca?

È molto stimolante ed è molto variegato. Considerando di esser stata in uno dei comuni europei con più coppie miste, è stata da un lato un’esperienza più che multiculturale. Inoltre i professori nella maggior parte dei casi son sempre stati disponibilissimi nei miei confronti. L’unica pecca è forse stata dover seguire qualche lezione in catalano, ma niente di più. Sono riuscita nel mio intento di raffinare le mie conoscenze sullo spagnolo.

Mi hanno fornito il badge e ogni agevolazione, non tagliandomi mai fuori, anzi, sono riusciti a farmi sentire proprio a mio agio.

Consiglieresti la città di Palma di Maiorca ad altri studenti?

Certamente, la consiglio vivamente e non smetterò mai di ripetere che c’è molto di più rispetto a quello che si conosce. La gente del posto è molto aperta e non ho avuto nessuna difficoltà nel legare, al che sono ancora in contatto con qualcuno, nonostante siano passati 4 anni.

Com'è la cucina del paese?

Devo ammettere che rispecchia molto il gusto mediterraneo e che ogni piatto può esser preparato tranquillamente con alimenti che crescono in tutta l’isola, visto che è molto variata a livello di paesaggio, tra mare, montagna e collina. I maiorchini hanno una vera e propria ossessione nel mangiare “pan amb oli”, il pane con l’olio e altri cibi freddi d’accompagnamento che siano salumi, formaggi e sottaceti, così via discorrendo. Uno degli alimenti che ho mangiato più spesso è la “sobrasada”, un insaccato a base di maiale piccante, molto simile alla "nduja calabrese", oppure ricordo che andavo matta per il “fonoll marí", le alghe marine sotto aceto e per i rubiols, dolci a forma di mezza luna con varie farciture, ma in generale la pasticceria dell’isola ha soddisfatto molto le mie papille gustative. Nei ristoranti tipici, lontani da località turistiche come Magaluf o Palmanova, offrono davvero di tutto, dalla carne al pesce, tutto sempre molto fresco.

Com'è il costo della vita?

Molto simile a quello italiano, forse leggermente inferiore, però dipende molto da cosa si acquista. Ovviamente nelle località frequentate da turisti il cibo e i negozietti non offrivano niente di speciale, un prezzo esagerato confronto a ciò che proponevano. Il cinema, ad esempio, costa molto meno, rispetto a certe catene di multisala qui in Italia. Però per il resto dipende che locali si intendono frequentare e che passatempi avere, se di bassa, media o alta fascia di prezzo.

Com'è l'apprendimento della lingua? Sei stata a dei corsi di lingua organizzati dalla scuola?

Avendo studiato spagnolo per anni al liceo, non ho riscontrato grandissime difficoltà, ma l’apprendimento nella propria istituzione, rispetto all’applicazione nel paese stesso è un altro paio di maniche. Conversare tutto il giorno in una lingua che non è quella nativa, non è qualcosa di automatico, ma dopo qualche settimana mi ci sono abituata e devo dire che mi sono pure abituata a pensare in tale lingua.

Il trauma è avvenuto una volta tornata in Italia, sentendomi un attimo alienata e soprattutto, usando strutture grammaticali italiane formulate come se fossi stata spagnola. Ai tempi, dovendo seguire delle lezioni e sostenere i test delle mie stesse materie in Italia, salvo qualche materia, mi è toccato svolgere un tema in italiano e la professoressa, al mio ritorno, è rimasta un attimo sconcertata per quanto riguarda la stesura del testo, benché corretto. Mi sono immersa eccessivamente nell’impostazione mentale della lingua spagnola.

Qual è il modo più economico per andare a Maiorca dalla tua città?

L’unico modo per raggiungerla è la via aerea, d’estate c’è anche l’eventualità di trovare dei voli diretti, ma d’inverno necessariamente dovrete fare scalo.

Quali sono i posti che consiglieresti per far festa?

Consiglio spassionatamente le feste di paese, che non sono la solita farsa italiana piena di gente in là con gli anni in stile sagra. Lì si hanno solo giovani da tutte le parti e musica a tutto volume. Una cosa del genere qua in Italia, avrebbe già causato lamentele e bavagli vari per il chiasso. Ad ogni modo per locali come discoteche o bar un attimo sofisticati, raccomando il Paseo Marítimo di Palma. Se invece si cerca un’atmosfera meno impegnata, ma comunque degna di nota, la zona di Gomila è perfetta. Ovviamente Magaluf offre una movida sfrenata, quello che succede nell’isola di Ibiza, si concentra in questo piccolo distretto, sempre sotto il comune di Calvía.

E per mangiare? Quali sono i tuoi posti preferiti?

Non ho un posto preferito, ho già scritto mesi fa delle recensioni a riguardo, ma se dovessi scegliere qualcosa di specifico, il miglior pesce che ho mangiato è stato a Soller, in un ristorante in riva al mare, mentre per una full immersion nella cucina maiorchina, devo dire a Génova, in un ristorante squisito chiamato Mesón Ca’n Pedro.

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E quali visite culturali consigli?

Consiglio di prendere una macchina e girar l’isola da cima a fondo. Come attrazioni più gettonate ci sono la Cattedrale di Maiorca, a pochi passi da questa, l’Almudaina, e il centro di Palma. Sparse per l’isola c’è la Cueva del Drach oppure la riserva naturale di Sa Dragonera. Ad ogni modo ogni spiaggia che ho visto è bellissima, e soprattutto pulita. Infatti colori cristallini che tengono fede all'immaginario paradisiaco del Mar Mediterraneo.

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Un consiglio da dare ai futuri studenti a Maiorca?

Divertitevi e conoscete più gente possibile. Non fossilizzatevi solo sui vostri compagni di viaggio, perchè è proprio un'esperienza unica. Uno dei cliché più comuni, quando si parte in compagnia con gente del proprio paese, è che tendono nel paese straniero ospitante, a considerare l'ospite come un pacchetto tutto incluso, ergo osate e siate avventurieri. I maiorchini sono particolarmente alla mano e simpatici, visto che faranno di tutto per mettervi a proprio agio!


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