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Universal Studios Japan


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Universal Studios Japan (parte 1)

Tradotto da flag-it Noemi Villa — 4 anni fa

Testo originale di flag-hr Grgo Petrov

Universal Studios Japan (parte 1)

Giorno 21 - Universal Studio Japan [parte 1]

Mamma mia… Ho evitato di scrivere sul blog riguardo a questa visita perché ci sono così tante cose da raccontare che mi ci è voluto del tempo per riorganizzare ed accertarmi di tutto… ancora adesso mi sembra una sogno… se potessi dare una valutazione a questo posto gli darei centro stelle! Haha

Riprendiamo la nostra avventura dal giorno 21 e dal 5° giorno al campo. Questo è stato di gran lunga il giorno migliore, il più memorabile e il più bello sotto ogni punto di vista che ho avuto la possibilità di avere negli ultimi anni e nella mia vita in generale, ho avuto esperienze che prima di allora non avrei neanche osato provare… come ben sapete. È stata una giornata particolarmente lunga visto che il posto che andavamo a visitare rimaneva aperto fino a tardi. Abbiamo programmato di rimanere 10-11 ore allo Universal Studio Japan ad Osaka. Non è fantastico?! +

Ricordo di aver letto prima di partire da Zagabria, un po' il programma che il campo aveva da propormi e di aver visto lo USJ come una delle attività che avremmo svolto. Se devo essere sincero, non sapevo di tutte le attrazioni e attività divertenti che la Universal Studio aveva da offrire. Ero stato a ‘Gardaland’ un paio di volte e conoscevo per sentito dire dell’esistenza di ‘Disneyworld’ e di ‘Legoland’. Oltre ad altri parchi divertimenti. Eppure, quando sono andato ad informarmi su cosa offrivano in questo posto e cosa ci avrebbe riservato, sono rimasto sbalordito e ho fatto salti di gioia.

Prima di addentrarmi nel racconto, lasciatemi riassumere quello che è successo nelle ore antecedenti la nostra partenza per lo USJ. Il giorno prima abbiamo passato quasi metà giornata all’isola di Miyajima e abbiamo visitato il suo famoso Tempio ed il Grande Torii, considerato uno dei tre punti panoramici principali del Giappone nell’ultimo secolo. Il restante della giornata, o meglio, le ultime 5 ore l’abbiamo passata sull’autostrada da Miyajima (e Hiroshima) fino ad Osaka. Siamo arrivati in albergo verso sera e dopo esserci sistemati nelle nostre rispettive camere, ci siamo diretti nell’area ristoro dell’albergo dove abbiamo avuto la cena di benvenuto e saremo rimasti lì per più di 2 ore. Prima di ritornare nelle rispettive camere a dormire, molti di noi sono recati nella sala lavanderia dove si deve pagare una piccola somma per fare il bucato (se non mi ricordo male era all’incirca 1€) e abbiamo steso i nostri panni sul balcone fuori così che la sera successiva sarebbero stati asciutti. Siccome da programma saremmo rimasti nello stesso albergo (cosa che è avvenuta di rado durante il nostro viaggio) ci siamo potuti finalmente prendere una pausa dal disfare e rifare le valige ogni sera.

A differenza delle camere d’albergo di Hiroshima, in questo dovevamo condividere la camera con 4-5 persone. Anche se dormivamo con materassi sul pavimento, eravamo abbastanza comodi. Però c’era un solo bagno con il gabinetto dentro… e il lucchetto della porta era rotto.

Mi sono accertato che la batteria della mia macchina fotografica fosse sotto carica insieme al mio cellulare. Avevo pensato di portarmi dietro la fotocamera analogica… cosa che ho fatto… ma le foto non sono uscite come speravo… e onestamente non c’era tempo per farle bene con questo tipo di fotocamera. Ahah In più ho passato gran parte della notte sveglio, fino alle 3 del mattino, perché dovevo preparami per la presentazione sul mio Paese visto che l’indomani sarebbe stato il mio turno.

Allora… siete pronti per il 21esimo giorno? Iniziamo!

Svegliarsi per colazione

Ci siamo svegliati intorno alle 7 così da poterci fare una doccia o altro prima di scendere al piano terra alle 8:30 per fare colazione. Dopo aver aspettato che tutti si fossero più o meno preparati, siamo scesi. Visto che la stanza era al 3^ piano abbiamo dibattuto se prendere l’ascensore o fare le scale. Una volta giunti al punto di ritrovo nel grande atrio dell’albergo, abbiamo incontrato altre persone del campo. Rientravamo anche noi nella categoria dei mattinieri. Se non erro, il nostro gruppo era spesso tra quelli che arrivavano presto (unica eccezione era Ugur, il mio amico turco, che preferiva dormire di più :D). Vicino all’atrio c’era un ristorante dove abbiamo fatto colazione con i coupon che il capo del campo ci aveva fornito. Non mi ricordo se ce li avessero chiesti ma è sempre meglio essere onesti e li abbiamo dati comunque.

Al ristorante avevamo una varietà di pietanze tra cui scegliere sia dalla cucina giapponese che da quella occidentale. Per cui uno poteva prendersi delle patatine fritte (alcuni non hanno resistito alla tentazione di mangiare cibi che ricordavano casa ahah) e altro ancora. Siccome avremmo avuto una giornata intensa, ho cercato di mangiare il più possibile per resistere fino a pranzo e per rifornirmi di energie.

La sala ristoro era abbastanza capiente con grandi finestre e un bel paesaggio. Del paesaggio ricordo soltanto il verde e il profilo della città in lontananza. A dirla tutta, quando avevo consultato la mappa di Google per sapere dov’era l’albergo (cosa che mi aveva turbato visto che la collocava vicino alle coste) non mi aspettavo di scoprire che in realtà si trovasse al centro del fiume di Osaka e che era collegata alla terra ferma da due-tre ponti! E lo USJ non era nemmeno così lontano da dove alloggiavamo.

Visto che avevamo un’ora di tempo per prepararci alla presentazione dei rispettivi Paesi, evento che sarebbe durato in tutto un’oretta. Sono salito in camera per prendere la chiavetta USB con sopra i miei documenti.

Presentazione dei Paesi - il mio turno

Siamo saliti al 2^ o 3^ piano in una sala munita di proiettore e verso le 8:30 ”lo spettacolo” ha avuto inizio. Ero seduto vicino al mio amico australiano Jessie dietro al palco aspettando il mio turno. Non mi ricordo chi avesse la presentazione prima o dopo di me (eccetto per gli italiani). Ho portato un cappello e un costume folcloristico tradizionale del Nord della Croazia… ho portato anche alcuni souvenir come "i cuori di Licitar" che ho scoperto essere il simbolo di Zagabria.

La mia presentazione consisteva prevalentemente di fotografie e perciò è durata all’incirca 10 minuti, ho provato ad essere il più calmo possibile durante l’esposizione. Basandomi su quello che i miei amici mi hanno detto, erano rimasti colpiti da quello che avevano visto ed ascoltato… e mi hanno riconfermato quanto fossi stato bravo dicendomi diverse volte che “non vedevano l’ora di venire a trovarmi nel mio Paese! ”.

Adesso è giunto il momento di parlare dello USJ!

Viaggio in taxi per la Universal Studios Japan

Universal Studios Japan (parte 1)

In seguito davanti allo Universal Studios Globe.

Fonte

Avevamo a disposizione una mezz’oretta prima di avviarci verso il parco divertimenti. Ci hanno cosigliato di indossare la nostra polo della LC Japan così da essere riconosciuti come gruppo, evitare di perderci e fare una bella foto tutti insieme. Il mio unico problema era che non sapevo cosa portarmi per proteggermi la faccia dal sole… alla fine ho optato per un cappellino di paglia e l’ho riposto nello zaino. Il cappellino di paglia, un regalo ricevuto dalla mia famiglia Yansee in Gobo per un giro in bici, è diventato al campo una specie di reliquia santa ed un artefatto popolare tra gli altri ragazzi (che lo hanno anche provato ahah). Oltre a questo, mi sono anche accertato più volte di essermi portato dietro la fotocamera completamente ricaricata insieme a quella analogica.

Ci siamo radunati tutti nell’atrio 10 minuti prima della nostra partenza ed abbiamo aspettato che ci fossero tutti. Una volta avvenuto ciò, siamo stati indirizzati verso l’uscita dove il nostro mezzo di trasporto ci aspettava. Mi aspettavo di vedere un pullman e invece c’erano diversi taxi ad aspettarci davanti all’albergo. Ci credete! Un viaggio di gruppo in taxi, incredibile! Una volta che abbiamo deciso chi sarebbe andato con chi e su quale taxi, sono salito su quello che mi era stato assegnato. Per sbaglio stavo per sedermi sul lato destro della vettura dove c’era il guidatore dimenticandomi che in Giappone guidano dal lato opposto ahah. Il taxista naturalmente si è messo a ridire e mi sono messo a sedere alla sua sinistra.

Durante il tragitto di 10 minuti ci è sembrato inutile tentare di conversare con il taxista perché era alquanto vecchio e anche se fosse stato più giovane, dubito fortemente che sarebbe riuscito a parlare inglese. Quindi mentre i ragazzi nei sedili posteriori chiacchieravano, io sono rimasto in silenzio.

Mentre andavamo, siamo passati vicino alle banchine poste lungo l’autostrada (anche in questa città le strade si estendevano l’una sopra l’altra). Passando nuovamente attraverso l’area con alti edifici e grattacieli, ho notato subito in lontananza un paio di montagne russe sulla nostra destra. C’erano anche le torri di Hogwarts! Ormai eravamo tutti entusiasti.

Il taxista ci ha portati all'entrata del parco sul lato nord e dopo averlo ringraziato, ci siamo riuniti con il resto del gruppo.

Luogo, orari di apertura e i prezzi dello USJ

Come ho menzionato in precedenza, il parco è nelle vicinanze della costa nella parte centro-occidentale di Osaka e relativamente vicino (almeno sulla mappa) alla terra ferma e al delta che sfocia presso la città. Purtroppo, non saprei dirvi “come raggiungere il parco” se non con il taxi dall'albergo in cui soggiornavamo. Comunque, sul sito del parco potrete trovare le indicazioni stradali.

Il parco è aperto fino a tardi. Se paragonato a quello di Gardaland in Italia che è vicino al lago di Garda e alla città di Verona, rimane aperto un paio d’ore in più. Durante i giorni feriali solitamente lo USJ rimane aperto dalle 9 e chiude i suoi cancelli alle 20, mentre nel fine settimana dalle 9 alle 21! Inoltre il parco non è grande come quello di Gardaland quindi il fatto che si riuscisse a visitare tutto in giornata l’ho apprezzata molto.

Per i prezzi invece ecco di seguito il listino per le entrate diurne:

  • adulti (>12): 6890 yen o circa 55€
  • bambini (4-11): 4880 yen o circa 38-39€
  • anziani (>65): 6270 yen o circa 49€

Insomma, caro o meno...ne vale davvero la pena. Spero di riuscire a tornarci una volta diventato milionario. Magari quest’anno.

Ci dividiamo in gruppi e programmiamo l'intera giornata

Universal Studios Japan (parte 1)

Attraversando la strada, ci siamo avviati all'entrata del parco visibile dalla nostra parte dove gli altri ci avevano detto di raggiungerli. Ovviamente il parco era circondato da una fitta siepe di cespugli che impedivano la vista al suo interno e che ci faceva diventare matti perché riuscivamo a sentire rumori strani senza capire di cosa si trattasse. Soltanto una parte del parco era visibile (esclusa l’entrata) ed era Hogwarts! Si inizia a scorgerlo arrivando in macchina, in taxi o in pullman dalla strada principale fino al parcheggio e davanti all'entrata.

Una volta radunati tutti ci siamo nuovamente divisi in gruppi. Siccome dall'inizio del viaggio eravamo stati raggruppati per colori, abbiamo deciso di mantenere questa disposizione. Io facevo parte del gruppo Rosa con Lukas che proveniva dalla Repubblica Ceca, Beatriz dalla Spagna, Rainbow da Hong Kong, Anita dal Canada e altri 2 membri dello staff che ci facevano da guide turistiche e si accertavano che non ci capitasse nulla di male. Si chiamavano Chiho e Kengo.

Come da programma, ci siamo avviati tutti insieme alla prima attrazione dove poi ci siamo divisi e spostati liberamente. Prima di andare ci siamo messi d’accordo sul luogo e sull’orario di ritrovo: all’entrata del parco davanti all’enorme globo della Universal World alle 21:15. Quindi avevamo 10 ore di svago.

Ognuno di noi aveva la mappa dello USJ in inglese e il biglietto d'entrata. Era ora di andare!

Entriamo allo USJ

Universal Studios Japan (parte 1)

Ci stavamo dirigendo verso i portoni d’ingresso dello USJ! C’erano bandiere issate su degli alti pali ovunque e si riusciva a sentire la folla dall’altra parte delle mura. Oltre alle urla provenienti dalle montagne russe principale – “The Hollywood Dream” che era anche la nostra prima meta (ammetto di aver avuto paura all’inizio ahah ma è stata un’esperienza talmente incredibile che mi sono dovuto ricredere).

Entrando nel parco troverete un grande spiazzo o “atrio” dove dovrete già essere in possesso del biglietto per poter varcare gli imponenti cancelli. La prima cosa che noterete sarà l’enorme globo rotante della Universal… che sarà anche il luogo dove farete il primo selfie.

Universal Studios Japan (parte 1)

Beccati, abbiamo fatto anche noi delle foto lì prima di entrare nel parco dall’ingresso principale muniti di biglietti. Erano tutti colpiti dalla frenesia e ripetevano Ancora un po', manca poco per poi saltare di gioia una volta entrati ahah. Dopo aver mostrato il biglietto, mi sono ritrovato davanti a una delle migliori attrazioni di quel posto.

Universal Studios Japan (parte 1)Universal Studios Japan (parte 1)

All’inizio del parco divertimenti ci siamo subito ritrovati circondati da una miriade di altri visitatori. La prima cosa che colpisce è il tracciato di una delle montagne russe che sovrastava l’ampio tetto ovale sopra le strade e i negozi. Parlando dei negozi, erano tutti variopinti. I negozi erano decorati alternativamente secondo il tema del film occidentale che rappresentava per poi essere affiancato da un altro negozio in stile nordafricano o arabico in relazione ai diversi film prodotti dallo Universal.

Prendendo la prima strada che porta al centro del parco sulla destra è presente un bagno. Menziono questo bagno perché dovrò andarci prima di salire sulla giostra Hollywood Dream (non è come potreste immaginare, avevo semplicemente bevuto troppa acqua e volevo sentirmi “leggero” mentre dibattevo sulla mia sopravvivenza o meno al giro in giostra ahah).

Dovete sapere che gran parte se non tutte le cose all’interno del parco sono artificiali e delle repliche, la grande quantità di ‘kitsch’ servono più che altro ad attirare i visitatori. Mentirei però se vi dicessi che non mi sono divertito ahah e come gli altri le repliche sparse ovunque mi sono piaciute.

Le stradine coi negozi

Universal Studios Japan (parte 1)

Onestamente non so proprio come descrivervi e come esprimermi però farò del mio meglio. Le strade principali erano alquanto grandi così da permettere non solo un flusso maggiore di persone contemporaneamente ma anche ai grandi mezzi o ai veicoli di circolare. In seguito, comunque, scoprirete molto di più.

Sul lato di ciascuna strada vedrete degli edifici di 2 piani ognuna con facciate diverse, prevalentemente nello stile architettonico dell’America dei primi anni ’20. Avrete l’impressione di camminare tra i vicoli di qualche distretto di Manhattan (preparatevi però per quando visiteremo l’area che ospita il cinema 4D di Spiderman). Naturalmente gran parte dei negozianti cercherà di attirarvi dentro i loro negozi per farvi comprare qualcosa ed è possibile che siano anche ristoranti.

Universal Studios Japan [part 1]

Penso che la cosa migliore da fare a questo punto sia lasciare che le foto sottostanti parlino da sé.

Era ormai da 5 minuti che camminavamo, fermandoci per qualche secondo a scattare qualche foto, puntando il dito verso qualche particolarità ed entusiasmandoci ogni qual volta che scorgevamo dei dettagli nascosti o riconoscevamo qualche film. Arrivati ad un incrocio abbiamo svoltato a destra. Inoltre, come potete notare dalle foto, lunga la strada c’era anche una replica del “Walk of Fame” ad Hollywood. Abbiamo proseguito verso la nostra prima destinazione ed iniziato ben presto l’attesa in coda.

Hollywood Dream/La prima attrazione sulla lista e il rompi ghiaccio (per me)

Universal Studios Japan (parte 1)

Fonte

Mi ricordo di non essermi affatto sentito a mio agio dato che giostre come Hollywood Dream mi mettevano paura. Eppure, eccoci lì e cercavo di distrarmi guardando la prossima attrazione mentre la giostra stava salendo sempre più in cima. Non era un buon inizio ahah. Ho tentato comunque di autoconvincermi che era il momento di sconfiggere le mie paure e lasciarmi andare. Dopo tutto, le persone che erano presenti erano tutte in fermento per salire sulla giostra, così mi sono sforzato di esserlo anch’io. Per mia fortuna Lukas, il grande e grosso ragazzo dalla Repubblica Ceca mi aveva confidato che pure lui aveva paura. Quello che mi disse mi fece subito star meglio e la giostra iniziò a farmi meno paura. O almeno finché non mi ci sono seduto sopra e doveva partire.

“Hollywood Dream” è una delle attrazioni principali dello USJ, probabilmente subito dopo il recente inaugurato ”Harry Potter World”. La corsa in sé durava all’incirca 2 minuti e mezzo…. Eppure, sembrano fin troppi specialmente una volta iniziata la salita. L’altezza massima che abbiamo raggiunto e che coincideva con il punto più alto della giostra, era circa 44 metri. Da lì in poi il vero divertimento ha inizio.

Ancor prima di metterci in coda, una forza maggiore (“vis major”) mi ha spinto ad andare in bagno con un altro ragazzo del gruppo. Il ristante del gruppo Rosa ci ha assicurati che ci avrebbe mantenuto il posto in coda. Il mio amico ed io ci siamo recati al bagno più vicino che era all’entrata del parco e dopo 5 minuti eravamo giù di ritorno.

Prima di salire su qualunque delle attrazioni del parco vi sarà chiesto di lasciare il proprio zaino o similari in un apposito armadietto. Si può legare al polso la rispettiva chiave con laccetto così da essere sicuri di non perderla. Un metodo molto pratico. Siccome ero preoccupato che i miei occhiali sarebbero potuti cadere durante la corsa (anzi, ero più che sicuro che mi sarebbe successo), ho preferito lasciarli nello zaino insieme alla fotocamera. Mi era dispiaciuto lasciare quest’ultima nell’armadietto ma era severamente vietato fare riprese sulle attrazioni e mi hanno raccontato la storia di un ragazzo che recentemente è stato scoperto a bordo con una telecamera, hanno fermato immediatamente la giostra e gli hanno vietato l’ingresso al parco. Perciò ho preferito non fare la stessa fine. Mi sarebbe piaciuto condividere con tutti voi la corsa però… qualcuno su “Youtube” ci ha pensato al posto mio. Comunque mi ha dato fastidio, essendo mezzo cieco di potermi perdere dei particolari importanti di ciò che ci circondava e rischiare di mettermi nei guai. Ho chiesto ai miei amici di aiutarmi ed avvisarmi se c’era qualcosa che valeva la pena vedere.

La coda zizzagante era talmente lunga che si estendeva per un centinaio di metri. Abbiamo individuato in mezzo alla folla davanti a noi i nostri amici preceduti da circa 100-150 persone. Gli altri gruppi invece erano più avanti di loro… circa 50 persone più avanti e ci hanno invitato ad oltrepassare la fila. Dopo aver ponderato per qualche secondo sul farlo o meno, abbiamo deciso di saltare la coda e ci siamo uniti a loro. Fortunatamente indossavamo tutti la stessa polo bianca, quindi sembrava che ci avessero riservato il posto.

La parte peggiore dell’attesa era che quando finalmente ci si muoveva e si salivano i gradini che avrebbero portato ai vagoni… si scopriva che c’era un ulteriore fila di persone in attesa di salire. Però andava bene lo stesso. C’era ancora tempo… tempo per prepararmi mentalmente (anche per Lukas). Ho smesso per poco di preoccuparmene solo per avere la paura che mi riaffiorasse quando abbiamo iniziato a salire i gradini delle scale ed infine quando abbiamo dovuto aspettare l’arrivo del prossimo vagone – il nostro – per salirci sopra.

Una volta arrivato il nuovo vagone, se volevamo lasciare a terra qualche altro oggetto personale, dovevamo attraversare la piattaforma della giostra. Essendomi ricordato di aver lasciato lì il mio zainetto, ho sistemato i miei occhiali nella custodia al suo interno. Anche se ero nervoso cercavo di non pensare a nulla eccetto al gelato. Infine, ci siamo dovuti sedere. Le file di ciascun vagone avevano 4 sedili e una peculiarità di questa giostra era che si poteva scegliere quale canzone ascoltare per tutta la durata dei 2 minuti e mezzo di corsa. Si poteva scegliere tra brani di vario genere: rock, pop, rap e altro ancora.

Non ricordo se c’erano 3 o 4 persone sedute sulla mia fila ma Chiho e Aoi, entrambi capi gruppo, si sono seduti rispettivamente alla mia sinistra e alla mia destra, quindi ero in mezzo ahah. Appena ci siamo seduti, gli addetti del parco ci hanno chiesto se stessimo bene e si sono accertati che i sedili e le cinture fossero allacciate correttamente ed in sicurezza. Anche se gli addetti stavano cercando di spiegarmi che potevo scegliere la musica d’ascoltare, il mio cervello in quel momento era troppo indaffarato a calcolare le possibilità di sopravvivenza e ho finito col non capire quello che dovevo fare scegliendo una canzone a caso.

Ci sono due cose che procurano paure in questo tipo di giostre. La prima di queste è che cinture e sedili non siano agganciate in maniera sicura e che si slacceranno e ti faranno cadere e morire. La seconda, invece, è se tu non sia troppo alto per alcune parti del tracciato e non venire decapitato. Come potete constatare, nessuna delle mie due paure si è realizzata.

Una volta che il vagone è partito (dimenticavo di dirvi che eravamo situati al centro) mi è venuta in mente la frase di Théoden (de “Il Signore degli Anelli”) che diceva “Avanti! ” e mi sono fatto il segno della croce scherzosamente ma i miei amici giapponesi pensavano che stessi facendo sul serio e hanno iniziato a ridere e gridare “No, no, no! Non c’è bisogno di preoccuparsi! ”. Come faccio a non esserlo? Ahah.

Universal Studios Japan (parte 1)

Fermo immagine preso da un video.

Fonte

Appena dopo la partenza, il binario fa una sorta di mezzo cerchio prima di iniziare la salita di 43 metri attraverso un tunnel. Si riusciva a vedere soltanto il blu del cielo alla sua fine e nulla più. Ero sicuro che niente di buono ne sarebbe uscito fuori e ho iniziato a pensare “Oh mio Dio, se già non mi vedo vivo nei prossimi 10 secondi… i restanti 2 minuti della corsa saranno un’eternità! ”. Per fortuna non mi è balzata davanti agli occhi la mia vita intera, piuttosto mi sono convinto che se fossi caduto sarei sopravvissuto. Ancora qualche secondo prima della discesa e già si sentivano le prime file del vagone urlare come dei pazzi. In quel momento pensavo solo “Oh caspita…” ahah. Arrivati in cima sono riuscito in qualche modo ad intravedere uno scorcio di ciò che ci circondava prima di precipitare. Mi è sembrata un’eternità. Ricordo soltanto di aver intravisto sfocato qualche grattacielo fuori dal parco (ricordatevi che non sto portando gli occhiali) e il binario poco lontano da noi. E poi siamo discesi velocemente.

Ricordo di aver sentito una forte pressione allo stomaco che mi spingeva contro il sedile. Penso che fossimo tutti piegati a 90° con la testa schiacciata contro il paraurti, i miei occhi fissi in avanti… non so cosa sia successo nei primi 2 secondi di discesa. Tutti gridavano mentre io rimanevo in silenzio. Avevo la sensazione che la mia anima stesse per fuoriuscire dal mio corpo… chissà per quanto tempo sarò rimasto così… poi il vagone mentre stava discendendo si è fermato quasi verticalmente prima di ritornare a salire.

Sono riuscito a sopravvivere al tratto peggiore! Una sensazione meravigliosa! Ho iniziato a gridare ed urlare dalla felicità per tutta la durata della corsa. Non avevo più paura! Bastava solo rompere il ghiaccio.

Universal Studios Japan (parte 1)

Fonte

Per i rimanenti 2 minuti non ci sono stati altri tratti spaventosi come questo appena passato. Il tracciato proseguiva sopra l’area dei negozi vicini alla “strada e piazza principale” e sopra il lago nella parte centrale del parco fino all’area riservata a ‘Lo Squalo’ e ‘Jurassic Park’. C’erano delle curve abbastanza strette che davano l’impressione di farti saltare fuori dal sedile. Non ci ho pensato nemmeno di portare le mani al cielo e salutare visto che avevo il terrore che venissero tagliate dai tubi vicini, ahah.

Quando abbiamo iniziato a rallentare e la corsa stava volgendo al temine, ero pieno di aspettative e non vedevo l’ora di rifarlo. Anche se avevo un po' di mal di testa ero comunque euforico. Persino Lukas era del mio stesso avviso. Dopo aver recuperato le nostre cose abbiamo deciso dove saremmo andati successivamente.

Universal Studios Japan (parte 1)

Vi consiglio vivamente di salire sullo ‘Hollywood Dream’ perché è la seconda attrazione più visitata dello USJ e la coda d’attesa ne vale davvero la pena. In particolare, la possibilità di scegliere la musica d’ascoltare durante la corsa rende l’intera esperienza semplicemente perfetta. Inoltre suonava nel sottofondo dietro alla testa però la prima volta che ci sono salito non l’ho sentita.

Aggiungo inoltre che un giorno e mezzo dopo, verso sera ci siamo ritornati e siccome avevamo tempo per fare solo una giostra abbiamo scelto di rifarla. Siamo stati gli ultimi a salirci sopra quel giorno e questo ha reso il tutto perfetto. Anche se ero seduto sul lato esterno, la cosa non mi aveva turbato più di tanto. Ho persino apprezzato la canzone rock di sottofondo.

Tour del parco prima di recarci alla prossima tappa

Universal Studios Japan (parte 1)

Siccome Chiho era la nostra “capo” gruppo, l’abbiamo seguita con l’intento di andare a vedere ‘Hogwarts’ e 'Il mondo stregato di Harry Potter'. Ci siamo rianimati e non vedevamo l’ora di affrontare la prossima sfida. Ci siamo incamminati lungo un’altra grande strada che portava dritto in mezzo al lago dello USJ in un’area piena di ristoranti. Se non mi sbaglio, in uno degli angoli del posto c’era un ristorante enorme che somigliava ad un’officina meccanica dell’ultima decade con appesi dei vecchi ‘timer’ sulla facciata. Saremo ritornati in quest’area 2 ore più tardi per pranzare.

Universal Studios Japan (parte 1)

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Siamo passati davanti alla biglietteria automatica del ‘mondo stregato di HP’ e Chiho ci ha avvisati che non saremmo riusciti ad entrare senza un altro biglietto perché per via del gran numero di visitatori si rischiava il sovraffollamento. Così abbiamo continuato a camminare sulla destra e ci siamo ritrovati all’incrocio per il ‘mondo dei bambini’. Ovviamente non ci interessava visitarlo. Dietro di esso c’era ‘Hograwarts’ nascosto da fitti ed alti alberi. Prestando particolare attenzione ai suoni circostanti si riusciva a sentire della musica, come la sigla principale dei film e quella di Dolores Umbridge. Non penso che dimenticherò mai lo scenario e la musica.

Comunque abbiamo cercato di vedere il più possibile senza avere l'altro biglietto. Chiho è rimasta indietro e ci avrebbe raggiunto presto. Invece, Kengo è rimasto con noi quindi non eravamo preoccupati. Passando davanti all’entrata di ‘Hogwarts’ ci siamo diretti verso l’area dedicata a ‘Lo Squalo’.

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Come mi aspettavo, c’era una grande replica del famoso squalo bianco che pendeva dalla sua coda su una trave di legno alta diversi metri e i visitatori si facevano delle foto tra le sue fauci. Se quella era realmente le dimensioni dello squalo del film, onestamente me la sarei fatta addosso. Meraviglioso. Anche se repliche, erano veramente belle. C’erano diversi distributori di bevande situate sull’intera area e diversi negozi di souvenir che vendevano magliette e cappellini con il logo de ‘Lo Squalo’. Sono riuscito a resistere alla tentazione di comprarli.

Universal Studios Japan (parte 1)

Universal Studios Japan (parte 1)

Infatti avremmo visitato ‘Lo Squalo’ in seguito. Si poteva percorrere la ricostruzione della città dei pescatori del film e c’era anche la possibilità di fare un tour del lago che era l’attrazione principale del posto. Secondo quanto indicava la mappa e da quello che avevano adocchiato, si poteva iniziare a intravedere l’attrazione che non vedevo l’ora di visitare! Ho visto che mura giganti circondavano l’area e dei cancelli che portavano il nome di un altro famoso parco ma con animali molto più grandi. Ho subito detto ai miei amici di dirigerci lì…

L'area di Jurassic Park era chiusa

Universal Studios Japan (parte 1)

Avvicinandoci all’entrata di poteva sentire in sottofondo la sigla principale di John Williams. Ero euforico come i bambini del film che avevano visto per la prima volta i dinosauri. Però un freddo benvenuto mi attendeva, infatti i cancelli erano sbarrati e su un tavolino c’era una nota che diceva che ‘Jurassic Park’ sarebbe rimasto chiuso per restauri. Credo che fosse dovuto al fatto che a breve sarebbe uscito un nuovo film della serie e quindi volevano includere i nuovi scenari all’attrazione. La nota proseguiva dicendo che sarebbe stato riaperto nel 2016. C’era anche un ristorante che ricordava le case del primo film con le palme sul tetto… e di nuovo il sottofondo musicale. Va beh, sarà per la prossima volta. Non volevo più pensarci visto che c’erano tante altre cosa da visitare e… YOLO!

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Attraverso il centro di USJ fino all'altra parte

Con musi lunghi a causa della chiusura di ‘Jurassic Park’, siamo ritornati da dove eravamo venuti. La mappa dello USJ segnava la presenza di un passaggio che costeggiava l’attrazione di ‘Jurassic Park’ e percorreva in tondo il punto nord del lago artificiale al centro del parco.

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In quel punto abbiamo trovato diversi ristoranti e catene di ‘fast food’, ma abbiamo deciso che avremmo aspettato ancora un po' prima di pranzare. La gran parte dei ristoranti e dei negozi erano stati allestiti per somigliare a locande del ‘Wilde West’ o de ‘Lo Squalo’ (e visto che avevamo una fame famelica…). Ad un certo punto ho notato un molo in legno e ho colto l’occasione per scattare qualche fotografia velocemente. Restando lì, sia ha una bella visuale dell’altra parte del lago.

Sono riuscito a vedere la nostra prossima destinazione – la ricostruzione delle strade di New York, la città natale di Spiderman. Sui margini della riva opposta (ovviamente recintata) ci si poteva anche sedere sotto un ombrellone e sorseggiare un caffè o mangiare qualcosa.

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Voltandosi sul lato sinistro, si poteva intravedere una parte del tracciato di ‘Hollywood Dream’. Quando più tardi siamo passati lì davanti abbiamo riconosciuto dei ragazzi del nostro campo che si stavano divertendo sopra di esso. Non riesco ancora a ricordare gli edifici che lo circondavano quando ero anch’io sopra la giostra… Ricordo qualcosa di blu ma è tutto offuscato… non avevo gli occhiali quindi non giudicatemi. Vicino al lago c’era anche il ristorante in cui avremo pranzato. Però ve ne parlerò dopo.

Voltandosi sul lato destro, invece si vedevano altre 2 piattaforme più grandi (o almeno così mi parevano) e delle case costruite lungo la riva del lago. L’area successiva era dedicata al film ‘Ritorno al Futuro’. Sfortunatamente non abbiamo avuto il tempo di visitarla quindi non posso dirvi nulla al riguardo. Una cosa che non si poteva non evitare di notare era l’autostrada poco fuori il retro del parco.

Mentre ritornavamo alla biglietteria per il ‘mondo stregato di Harry Potter’, mi sono accorto che su un tavolo c’era un tabellone con dei numeri che potevano indicare i visitatori in lista d'attesa… oppure il numero dei minuti d'attesa per poter entrare?

Ritornando indietro abbiamo attraversato per la prima volta l’altra parte della grande strada vicino ad uno dei ristoranti che avevamo visto. Non sono sicuro che fosse questo o meno (i ristoranti si assomigliavano tutti all'esterno ma che all'interno erano diversi tra di loro), ma aveva diversi oggetti antichi posti all’entrata. Saremmo passati più tardi per fare qualche foto. A questo punto Chiho non era ancora ritornata ma Kengo ci aveva detto di non preoccuparcene.

Ci stavamo avvicinando al quartiere di New York, alla cui sinistra c'era il nostro ristorante.

Mi sono fermato ancora una volta a scattare qualche foto dato che adesso avevo una bella visuale della sponda opposta del lago dove eravamo 7-10 minuti prima. Si potevano vedere perfettamente le case di ‘Jurassic Park’ coi tetti di paglia e altri materiali. "Ah, ci rivedremo un’altra volta ‘Jurassic Park’". Comunque, proseguendo sulla destra si aveva una visuale ancora più bella di ‘Hollywood Dream’, sempre le parti basse della giostra che non erano per niente spaventose.

Attraverso la ricostruzione dell'America dall'est all'ovest

Universal Studios Japan (parte 1)

Abbiamo passeggiato nelle strade dei quartieri americani, rigorosamente ispirate alle architetture del ‘Wild West’ o della costa occidentale seguite dagli edifici più moderni degli inizi del secolo scorso delle grandi città della costa orientale.

Universal Studios Japan (parte 1)

Nell’insieme era tutto ben riprodotto ed affascinante. Ho apprezzato in particolar modo l’uso delle mattonelle che conferiva all’ambiente un aspetto anteguerra… come nei film datati. Mi è piaciuta inoltre l’attenzione ai dettagli delle facciate e della realizzazione dei balconi che viste nel loro insieme davano l’impressione di essere appena usciti da un film della Marvel.

Universal Studios Japan (parte 1)

Un'altra tocco piacevole è che pure i negozi situati al piano terra o al primo piano seguono uno stile rétro che da l’impressione di farti trovate su un set cinematografico. È proprio questa sensazione di essere in un'altra epoca che accompagna mentre si cammina per le strade e il resto dello USJ rimane nascosto. Sembra d’essere davvero sul set di un film.

Universal Studios Japan (parte 1)

Abbiamo poi imbucato una strada ancora più grande ed ampia che iniziava da un monumento, o meglio, da un’enorme statua argentata di un uomo e proseguendo verso la fine della quale si trovava un edificio da una struttura con facciata moderna. E’ proprio questo l’edificio in cui dovevamo entrare per l’attrazione di ‘Spiderman 4D’. Devo però aggiungere un particolare che è impossibile da non notare: la presenza di bandiere americane ovunque all’interno del parco e su quasi tutti gli edifici costruiti al suo interno.

Penso di aver già commentato da qualche parte riguardo al fatto che i giapponesi sembrino adorare gli Stati Uniti ed indossino magliette con la stampa della bandiera americana. Mi sembrava che lo USJ cercasse di far propaganda agli americani, cercando di entrare nella nostra mente con le loro bandiere ad ogni angolo. Comunque, ritornando all’edificio, ci siamo avvicinati e…

Per sapere cosa succede dopo dovrete leggere la seconda parte!

Grazie per aver letto!

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