Famiglia + Lilla = FamiLilla!
Visto che vi ho già parlato di tutti i miei viaggi e di tutte le cose incredibili che ho vissuto in Francia, e ho anche descritto Lilla come città, oggi vi parlerò del mio Erasmus in generale.
Studiare all'estero
Quando ho iniziato a pensare di studiare all'estero? Penso di aver sempre voluto, in fondo, vivere all'estero. Da quando ero alle superiori, sono sempre stata gelosa di quei miei pochi amici che avevano avuto l'opportunità di studiare in un altro Stato, anche se per poco. Conoscevo in particolare alcune scuole estive dove era possibile stare per tre settimane, ma sfortunatamente non ho mai avuto l'opportunità di andarci, principalmente perchè a mio padre non interessavano questo genere di cose: lui sarebbe stato molto più contento se io fossi rimasta a Nové Město nad Metují, dove sono nata, per tutta la vita. Forse ho esagerato, ma lui davvero non mi ha mai incoraggiata in questo tipo di scelte. D'altra parte, mia mamma mi ha sempre sostenuta, al massimo. Anche se non era in grado di pagarmi questo tipo di esperienza, ha sempre detto che avrei dovuto provarci: è questo ciò che conta, perchè così ho sempre avuto qualcuno che mi sosteneva e credeva in me, nonostante tutto.
Ho vagliato diverse opzioni. In primo luogo, mi piaceva molto lavorare e viaggiare negli USA, ma a diciotto anni non avevo i soldi necessari per coprire le spese per il volo, il visto e così via. Poi, mi interessavano molto anche i lavori di volontariato offerti da AIESEC, ma anche in questo caso mi serviva parecchio denaro. L'unica possibilità che avevo, senza dover spendere, era fare l'"au pair" (la ragazza alla pari). Avevo alcuni amici che l'avevano fatto e per la maggior parte di loro era stata una bella esperienza. Per questo motivo, l'estate del 2013, visto che non avevo progetti, ho deciso di provare! Questa esperienza non è stata interamente meravigliosa: ho avuto molti alti e bassi e, oltre ai problemi con la mia famiglia ospitante, è stato piuttosto difficile per me incontrare nuove persone, dato che non frequentavo nessuna scuola. Tuttavia, sarò sempre grata per questa esperienza, perché è così che è iniziata la mia ossessione per l'estero.
Questa infatti è stata la prima volta che ho iniziato a parlare fluentemente inglese, perchè prima di allora non ero in grado di sostenere una normale conversazione. Visto che ci sono andata da sola, ho dovuto imparare l'inglese in fretta. Infatti, non conoscevo nessuna persona dalla Cecoslovacchia: se ci penso ora, mi rendo conto che è stato un grosso salto nel buio per me! Tuttavia, in fondo è stata una bellissima esperienza e ho potuto conoscere persone interessanti. La cosa più memorabile per me è stata andare una settimana a Londra, perchè era da sempre un mio sogno: mi sono divertita moltissimo in questo viaggio! Per la prima volta ho provato il Couchsurfing (un'applicazione grazie alla quale si può alloggiare gratis a casa di chi mette a disposizione il proprio divano) e sono rimasta così abbagliata da questa città che riuscivo a stare per ore seduta in un pub soltanto ad ascoltare l'accento inglese. Ero veramente ansiosa di conoscere la cultura britannica e mi sono totalmente innamorata di Londra. Durante il mio soggiorno, mi sono ripromessa di venire a viverci in futuro, almeno per un anno. I sogni però cambiano continuamente, quindi non so se ancora voglio farlo: vedremo.
Il fatto è che questa mia esperienza come ragazza alla pari è stata soltanto l’inizio: come si dice, viaggiare è una droga e io sono totalmente d'accordo. Inoltre, trovo che vivere all'estero sia un'esperienza veramente molto forte: mentre si viaggia, si esplorano nuovi posti, si conoscono nuove persone, ma è solo un soggiorno di breve durata e se non ti piace qualcosa ti trasferisci altrove e basta. E soprattutto, è un'esperienza divertente. Invece, quando ci si trasferisce, bisogna imparare a prendersi cura di se stessi, si è lontani dalle persone più care e bisogna trovare un equilibrio, ricominciare da capo e abituarsi al nuovo ambiente. Non ero preparata a rimanere all'estero per più di tre mesi quando sono andata in Inghilterra: infatti, dopo due mesi e mezzo volevo tornare a casa. Poi ho iniziato l'università a Praga e quando ho saputo dell'opportunità di studiare all'estero, grazie al progetto di scambio Erasmus, mi sono convinta di volerci provare, non mi importava come.
Processo di ammissione
Il programma Erasmus è davvero un’ottima opportunità per gli studenti europei. Sapevo anche che c’erano altri accordi con le università degli Stati Uniti, dell'Australia o di altri paesi più lontani, ma sarebbe stato molto più costoso. Invece, l’Erasmus è abbastanza facile: anche se si può scegliere solo tra le università europee, si può andare quasi in ogni paese. Quando ho parlato con gli studenti più grandi della mia università, sono rimasta sorpresa che mi abbiano detto che non è difficile essere accettati per il programma Erasmus. Visto che la Facoltà di Economia è piuttosto piccola, quasi tutti quelli che vogliono studiare all'estero possono farlo: questo è un altro motivo per cui sono così felice di aver scelto di studiare all'Università Carlo di Economia (infatti, in altre università è più difficile). In realtà, al primo anno non ho pensato molto all'Erasmus perché ero più preoccupata per l'esame di matematica: gli altri studenti e i professori più anziani mi avevano spaventata così tanto che per questo esame ho studiato molto. E con molto intendo dire troppo! Penso seriamente che fossi arrivata al limite della sopportazione, ma fortunatamente non devo più preoccuparmene, perché è andato tutto bene.
Nella nostra università possiamo fare domanda per l'Erasmus solo al terzo anno di studi. La ragione di ciò è che di solito nei primi due anni si hanno tutte lezioni obbligatorie (matematica inclusa), mentre l’ultimo anno non è così difficile: c'è tempo per fare un tirocinio, l'Erasmus o per scrivere la tesi. Per questo motivo, durante il mio secondo anno, a gennaio, ho fatto domanda e speravo anche di superare tutti gli esami. La scelta della città dove andare è stata folle, perché sono pessima a prendere decisioni: ho passato molto tempo a chiedere informazioni sulle città, sulle università, ho cambiato spesso opinione e ho fatto molte domande agli studenti più grandi. Un ruolo importante ha giocato il fatto che David avrebbe studiato ad Amsterdam e volevamo essere vicini. Alla fine mi sono ritrovata con poche opzioni tra cui scegliere: Barcellona, Lilla, Maastricht e Lussemburgo.
Avevo voglia di studiare a Barcellona, inizialmente, ma poi non l’ho scelta per una serie di ragioni. In primo luogo, non avevo dei voti eccellenti e quindi non sapevo nemmeno se sarei stata accettata, perché Barcellona è una meta molto richiesta. La seconda ragione era che era lontana da Amsterdam e la terza che preferivo imparare il francese come seconda lingua, piuttosto che lo spagnolo. Credo di aver definitivamente deciso di non fare domanda per Barcellona dopo aver parlato con alcune persone che avevano studiato lì l'anno prima e avevano dovuto fare i pendolari per 30 minuti al giorno in treno per raggiungere l’università. Io ho già fatto questo tipo di esperienza con gli spostamenti, per 45 minuti al giorno in autobus, e mi è bastato.
Un'altra cosa importante da decidere era se volevo andarci da sola o no. All'inizio ne ho parlato con la mia migliore amica Lucy e avevamo deciso di partire insieme. Poi, ho sentito alcune opinioni contrastanti, di persone che dicevano che non era l'idea migliore, perché quando vai con qualcuno non vivi una vera esperienza Erasmus, visto che puoi sempre contare su un'altra persona e puoi sempre parlare nella tua lingua con lei: quindi tutto è più facile. In realtà, sorprendendo persino me stessa, sono stata avventurosa e ho deciso di andare da sola. Ho detto a Lucy cosa avrei preferito e, anche se lei non era molto d’accordo, abbiamo fatto come volevo io. Lei ha scelto il Lussemburgo e io sono andata a Lilla, perché due persone che ci erano state avevano detto cose meravigliose riguardo questa città.
Lilla è stata una scelta vincente, soprattutto per il francese. Sapevo che se fossi andata in un altro paese, avrei praticato l'inglese, ma in un semestre in Francia avrei potuto imparare entrambe le lingue. Tutti hanno fatto domanda per partire durante il semestre invernale, cosa che si è soliti fare per avere il secondo per scrivere la tesi. Avevamo una speciale tabella in Excel con tutte le scelte, quindi sapevo chi avrebbe fatto domanda a Lilla e siccome non era un'università tra le più richieste, pensavo di avere buone probabilità di essere accettata.
Ma non è stato così. Quando ho ricevuto la mail dalla mia università, è stato un perfetto esempio di situazione in cui sei sicuro di qualcosa e non hai dubbi che vada tutto come pensi, ma poi succede il contrario. Ero quasi sicura che mi avrebbero accettata e che quindi sarei andata a studiare all'estero nel semestre invernale, ma mi hanno detto che avrei potuto farlo soltanto se qualcun altro avesse deciso di non andare. Non potevo crederci! È stata una delusione terribile. Tuttavia, il problema non riguardava me nello specifico, perchè in realtà era la mia università ceca che non trovava abbastanza interessante l'università di Lilla: avevano infatti deciso di finanziare soltanto le prime 40 università di una loro personale classifica, e purtroppo Lilla veniva dopo. Quindi anche se teoricamente avevo i requisiti per andare, non avevano abbastanza soldi. Ovviamente potevo andarci senza borsa di studio, il che significava che avrei dovuto pagare tutto da sola, ma non volevo. In primo luogo, non mi andava di spendere tutti i miei soldi e in secondo luogo era ingiusto, perché i miei amici avevano ottenuto il sostegno finanziario. Mi sono lamentata molto di questo ed ero triste e arrabbiata. E non c’era modo di rimediare: ho anche cercato di cambiare la mia scelta e andare a Maastricht, ma era troppo tardi. Ho persino discusso con il direttore della nostra università, ma non ha funzionato: non sono riuscita a cambiare meta. Dovevo solo far pace con me stessa ed è quello che ho fatto.
Ho trovato un nuovo stage, ho lavorato molto anche in questo e durante i fine settimana andavo a casa o facevamo dei viaggi. Sono stata abbastanza felice in questo periodo e credo di essermi dimenticata dell’Erasmus per un po’. Poi è successo il miracolo e mi hanno chiamata per dirmi che qualcuno aveva rinunciato al suo posto e che potevo andare, se volevo. Ho detto di sì senza esitazione e ho confermato che mi sarei trasferita in Francia in due mesi (a gennaio). Quando ho riattaccato, avevo una confusione incredibile in testa. Non sapevo cosa fare! Sono quasi impazzita quando mi sono resa conto che avevo ancora tre esami difficili davanti a me, molte cose da organizzare, comunicarlo al lavoro e molto altro ancora. I due mesi che avevo per lasciare Praga sono passati molto velocemente. Seduta al lavoro avevo già iniziato a pianificare cosa avrei dovuto studiare. Quando ho controllato il programma in Francia, sono rimasta ancora più scioccata, perché il semestre doveva iniziare il 4 gennaio e quindi io dovevo finire gli esami prima di Natale. Sembrava impossibile! Ma, di nuovo, tutto è andato bene e ho anche avuto alcuni giorni per salutare e fare i bagagli. Mentre ero sull'autobus in viaggio verso la Francia ho iniziato a farmi delle domande: Cosa sto facendo? È la cosa che voglio? Perché vado da sola? E se...? Non avevo avuto il tempo di pensarci bene prima e ho passato tutta la notte in autobus a riflettere: mi sentivo confusa. Non è così facile in fondo andare in un nuovo paese e in una nuova città da soli. Infatti, l'inizio non è stato per niente una passeggiata.
Primi pensieri
Il mio primo giorno è stato terribile. Ho pianto molte volte, non riuscivo a immaginare di stare nell’alloggio che mi ero trovata per un intero semestre e avevo molti pregiudizi sulle persone che incontravo: non mi piaceva ad esempio che la maggior parte di loro non fosse europea e la città non mi sembrava attraente. Ho già descritto tutta la mia giornata a Lilla in un'altra storia sul mio blog. Fortunatamente, tutto è cambiato rapidamente.
Ho scoperto infatti che il fatto che la maggior parte della gente non fosse europea era un vantaggio: ho potuto incontrare tante persone di diversi continenti, ho conosciuto molte culture e sono stata curiosa di apprendere nuove informazioni. Mi sono abituata al mio alloggio e a vivere con una ragazza francese, cosa che è stata sicuramente piacevole perché il nostro padrone di casa ci ha mostrato la vera cultura locale. Ho anche scoperto che il tempo non conta quando si è con le persone giuste e ho capito che 5 mesi possono passare molto velocemente.
Credo di essermi sentita emozionata già dal secondo giorno della settimana introduttiva e il mio entusiasmo non è più scomparso: mi ha accompagnata per tutto il semestre e non voleva più andare via. Forse è soltanto una mia opinione, ma il mio soggiorno in Francia ha avuto molti lati positivi...
Università
Studiare all'estero in un'altra lingua è stato per me stupefacente. Anche se l'inglese parlato con accento francese non suona molto bene, abbiamo avuto molti bravi insegnanti e un sacco di lezioni interessanti. Grazie a quello che avevo imparato nella mia università, a casa, non ho avuto problemi a studiare in inglese, visto che avevamo molte lezioni di inglese in Repubblica Ceca: per me quindi non ha fatto alcuna differenza. Invece, quello che era molto diverso era il modo di insegnare. In primo luogo, la maggior parte delle classi erano composte da pochi studenti e, in secondo, il voto finale dipendeva da diverse attività svolte durante il corso: comprendeva infatti la frequenza, i compiti, le presentazioni e altre cose: non ero abituata a nulla di tutto ciò! A Praga, il nostro voto finale dipendeva principalmente dall'esame di metà trimestre, da quello finale e dai compiti a casa. In Francia, invece, davano molto peso alle presentazioni. All'inizio ero nervosa e mi lamentavo, ma mi ha fatto bene farle. Quasi per ogni corso avevo una presentazione. Così ho imparato a farle tranquillamente e alla fine del semestre non mi dispiacevano in fondo: anche se le presentazioni in francese sono state abbastanza difficili per me, mi hanno aiutata molto.
Inoltre, mi è piaciuto anche il sistema di lezioni francese, che ci permetteva di scegliere tra corsi intensivi ed estensivi e avevamo un programma completamente diverso ogni settimana. Questo mi ha permesso di finire la mia tesi di laurea durante l’Erasmus e di viaggiare molto. Per quanto riguarda proprio la tesi, è stata un’esperienza molto divertente: dato che avevo tanta paura di scriverla durante lo scambio, ho iniziato molto presto, già a gennaio o febbraio. In molti mi avevano detto che avrebbero voluto fare come me, ma non erano stati in grado di gestire tutto. Quindi, ho cercato di imparare dalla loro esperienza e ho incontrato il mio coordinatore già a dicembre: da questo momento ci ho lavorato su. I primi due mesi non ho avuto molti corsi intensivi, quindi sono riuscita a scrivere la tesi, perché la maggior parte dei miei amici andava a lezione ogni giorno dalle 8 alle 12 e, dato che non io avevo scuola, potevo scrivere. Naturalmente ero pigra e quindi non scrivevo tutte le mattine: ce ne sono state molte in cui mi sono alzata tardi, dopo una festa la sera, e anche se andavo in biblioteca non facevo molto. Quando ho iniziato a scrivere ho anche iniziato a fare progressi, anche se lentamente. Inoltre, sono sempre rimasta in contatto con il mio coordinatore e lui mi ha aiutato molto: ha esaminato i capitoli che gli ho mandato e ho così avuto la possibilità di correggerli.
Un brutto momento è stato a marzo, quando ero in Francia con i miei amici e stavo aspettando una delle sue ultime mail, perché dovevo far approvare la tesi per iniziare a riscriverla utilizzando il linguaggio di programmazione Latex. Inoltre, la mia scadenza era anticipata rispetto ad altre persone, perché avevo comprato i biglietti per andare in Portogallo una settimana prima della scadenza effettiva. In fondo andava bene perché, sapendolo in anticipo, potevo organizzarmi, ma c’era ancora la possibilità di non partire, se non l’avessi finita in tempo. E sarebbe stato un peccato perdere il miglior viaggio del semestre. La mail infine è arrivata, ma era negativa: ho dovuto correggere molte cose ed è forse questo il motivo per cui ho ricevuto come voto finale B invece che A, ma in realtà tutta la mia esperienza è stata più importante del voto della tesi.
Anche se le mie lezioni non sono state difficili, mi sono piaciute molto. Mi chiedo come ho fatto a fare così tante attività: viaggiare, fare festa, studiare e scrivere la tesi. È stato un semestre intenso! Anche se dico sempre che l'università in Francia è stata facile e che non ho studiato molto, ho passato tanto tempo a preparare presentazioni e compiti. Una grande differenza poi è che ho frequentato quasi tutte le lezioni, cosa che non faccio molto a Praga. In primo luogo, perché la frequenza era obbligatoria e in secondo luogo perché erano davverp interessati. Le migliori erano ”Excel Expert”, “Game Theory” (Teoria del Gioco), Introduzione ai derivati, Inglese Colloquiale e Mercato monetario e dei capitali. Erano tutte materie abbastanza pratiche se confrontate alle lezioni di Statistica e Matematica che frequentavo a casa e riuscivo a seguire l'insegnante e stare concentrata quasi per tutto il tempo. Non mi piaceva affatto, invece, Finanza aziendale, non so se per l’insegnante o per l'argomento in sè. Tuttavia, ho dovuto frequentarlo lo stesso a causa della mia domanda per Amsterdam.
Francese
Uno dei miei obiettivi era migliorare il mio francese. Ad essere onesti, mi aspettavo di vedere un progresso maggiore, perché è noto che i Francesi preferiscono parlare nella loro lingua piuttosto che in inglese. Tuttavia, nella nostra università, quasi tutti gli studenti parlavano inglese ed era difficile trovare qualcuno che parlasse solo francese. Ho incontrato pochi amici con cui poter fare pratica, ma non mi sentivo a mio agio perché dovevo stare in silenzio per la maggior parte del tempo, visto che non parlavo la lingua molto bene. Comunque, sono migliorata sicuramente, perché prima di andare a Lilla non ero in grado di dire nulla. Ho anche una storia divertente che è successa all'inizio del semestre da raccontare. A dicembre abbiamo ricevuto una mail con il test di francese, con cui potevano dividerci in gruppi per il corso. Tuttavia, questo io non lo sapevo e pensavo che fosse un test solo informativo. Quindi, l’ho fatto in un momento in cui mi annoiavo e ho risposto alle domande quasi in modo casuale. Quando sono arrivata in Francia, l'insegnante mi ha detto che secondo il test ero tra l’A2 e il B1 e che avevo avuto risultati disuguali nelle diverse parti. Pensava addirittura che avessi imbrogliato, perché il mio livello di scrittura era troppo buono. Ma poi è arrivata la parte peggiore! L'insegnante mi ha suggerito di fare una conversazione con lei per decidere a quale gruppo appartenevo. Non me l'aspettavo affatto! Dato che non avevo studiato il francese il semestre precedente e che avevo avuto molte lezioni di spagnolo, la conversazione è stata un disastro. Ricordo che ho mescolato inglese, ceco, spagnolo e francese e l'insegnante deve aver pensato che fossi pazza. Alla fine, ha detto solo che potevo decidere il livello che preferivo e potevo poi nel caso cambiare gruppo durante le prime due settimane. In realtà, volevo andare nel gruppo superiore perché volevo migliorare il mio francese il più possibile e lì insegnavano anche alcune competenze per un altro corso che volevo frequentare, cioè quello che preparava per il DELF: per questo, veniva richiesto almeno il B1 in francese. Ecco perchè ho deciso di provare il gruppo superiore e alla fine è andata bene.
Inoltre, ho deciso di seguire un corso di Econometria in francese per rendere la cosa ancora più difficile, ma non è stata una buona idea. Sono andata alla prima lezione e non sono migliorata, perché tutte le presentazioni erano in inglese e solo l'insegnante parlava francese. Inoltre, era Econometria di base e sapevo già tutto quello che avrebbero insegnato durante il corso. Quindi l’ho abbandonato.
Viaggiare
Viaggiare è stata la parte migliore! Ricordo che uno dei motivi per cui ho scelto Lilla è che la città è ben posizionata, ma non pensavo di poter viaggiare così tanto. Probabilmente non ho mai visto così tante città in 5 mesi e non soltanto grazie alla posizione e alla distanza rispetto alle altre città, ma anche perché tra Lilla e Bruxelles c'è un aeroporto chiamato Charleroi e Ryanair offre spesso biglietti davvero economici per voli che partono da qui. Non poteva capitarmi meglio di così. Oltre a Ryanair, abbiamo usato spesso anche Flixbus, Megabus o un'altra compagnia di autobus, perché anche loro offrivano spesso biglietti economici. All'inizio, ho pensato che sarebbe stato fantastico vedere anche soltanto Parigi per la prima volta e andarci durante un weekend libero. Sono così felice di averla vista più di una volta... e non solo Parigi!
Cercherò di raccontarvi le mie esperienze passo dopo passo. Il primo viaggio è stato proprio a Parigi. Abbiamo trovato dei biglietti incredibili a 1 euro! Avevamo sempre la possibilità di scegliere tra andare in treno per 25 euro circa e un viaggio di 30 minuti o andare in autobus per 1 euro, in un viaggio che se si è fortunati dura tre ore. Io volevo prendere sempre l'autobus per risparmiare. Parigi è stata fantastica! Più visitavo quella città, più me ne innamoravo. In più, ero felice di vivere a Lilla e di essere solo un turista a Parigi. Mi manca questa città! A febbraio, avevamo già una settimana di vacanza, che si è rivelata una grande occasione per viaggiare! Prima sono andata ad Amsterdam per tre giorni, poi con le mie amiche a Dublino e volevamo anche visitare Bruxelles, ma mi sono ammalata e non siamo potute andare. Dublino mi ha sorpresa molto! Forse perché non mi aspettavo nulla da questa città. Quando l'ho vista, potevo facilmente immaginarmi a lavorare o studiare lì! Il problema è che ci sono solo università sono molto costose.
Un altro viaggio indimenticabile è stato quello a Disneyland! Immaginavo che sarebbe stato fantastico ed è stato anche meglio! Sono un'amante dei parchi di divertimento, come Disneyland. Qui pensano proprio a tutti: ci sono molte belle attrazioni sicure e non spaventose per i bambini, montagne russe pazzesche per gente come me, spettacoli e sfilate per adulti. L'intero parco è semplicemente stupendo e ho una voglia matta di andare in quello negli Stati Uniti!
Dato che Lilla è a soli 30 minuti da Bruxelles, era chiaro che dovessimo fare un salto anche in Belgio. Abbiamo iniziato con la famosa Brugge e ci siamo uniti ad un'organizzazione durante questo viaggio e poi sono andata a Bruxelles con David. Brugge è una piccola e carina città turistica e anche se Bruxelles non mi ha impressionata molto, il viaggio è stato fantastico! Comunque, ho sicuramente mangiato i migliori waffle di tutto il Belgio.
Quando la mia amica Lucy è venuta a trovarmi dalla Repubblica Ceca, abbiamo avuto la grande idea di incontrarci a Londra. Sapete già che tre anni fa ero rimasta molto colpita da questa città e avevo bisogno di rivederla. Non è cambiato nulla! Londra è il mio unico amore e voglio ancora vivere lì: con i suoi edifici, il fiume e la lingua... è semplicemente unica.
Sono anche andata a Praga con l’International Club. È stato bello stare con la gente di Lilla nel mio Paese, ma quando se ne sono andati è stato un po' triste e volevo tornare indietro...
Finalmente arrivo alla parte più importante. Lilla è una città piovosa e io odio il freddo. Dopo cinque mesi che vivevo lì desideravo andare in un posto dove ci fosse il sole. E qui arriva il miglior viaggio del mio semestre, quello in Portogallo. Ho sentito parlare molto di questo Stato e ho sempre voluto visitarlo. Avevamo già iniziato a cercare i biglietti a gennaio. Ryanair faceva un'offerta speciale a maggio: partendo da Charleroi e arrivando a Porto avremmo speso circa 30 euro. La storia di quando abbiamo acquistato i biglietti è divertente: grazie a Lilian, Andreas e Arnaud abbiamo ci siamo riusciti e ce la siamo spassata in Portogallo! Non riesco nemmeno a descrivere quanto mi sono sentita bene lì: è stata pura felicità. Eravamo un gruppo perfetto di amici nel posto giusto. Anche se il mare non era abbastanza caldo per nuotarci (solo per i nuotatori invernali), mi è piaciuto comunque. Sono rimasta stupita da entrambe le città che abbiamo visitato, Porto e Lisbona. Abbiamo provato il cibo portoghese, la gente era estremamente amichevole, avevamo un ottimo alloggio, abbiamo visto molte cose e le persone con cui sono partita erano incredibili.
In Portogallo ho capito che il modo migliore per conoscere le persone è viaggiare. Di solito, se vedi i tuoi amici solo una volta alla settimana, è facile andare d'accordo. Basta condividere i momenti felici o lamentarsi delle cose della propria vita. Quando invece si viaggia insieme e si passano diversi giorni dalla mattina alla sera a stretto contatto, ci si rende davvero conto di tante altre cose. Si può vedere di più, ad esempio come la persona si comporta quando si presenta un problema, se è affidabile, come si comporta quando è di cattivo umore o se è divertente. Durante questo viaggio, ho avuto modo di conoscere più da vicino le persone con cui sono partita e non volevo più andarmene da quel posto... Ho così tanti ricordi incredibili di questo viaggio che probabilmente non lo dimenticherò mai.
Abbiamo poi finito in bellezza con Barcellona. A parte il fatto che ci sono andata con la mia migliore amica Mára, abbiamo incontrato persone affascinanti che ci hanno ospitato e che speriamo di rivedere. Lo ripeto ancora una volta, le persone sono tutto. Abbiamo anche incontrato lì due ragazzi croati ed è stato un piacere passare le nostre giornate con loro. Quando ho saputo che le temperature a Barcellona erano intorno ai 25 gradi da febbraio, mi sono pentita per un secondo di non averla scelta come meta del mio Erasmus. Però, il sole era così forte che dopo tre giorni ero completamente abbronzata. Sono rimasta totalmente affascinata dalla bellezza di Barcellona, che è sicuramente la numero uno tra le città in cui siamo andati. Ha una combinazione perfetta di tutto: la bella lingua, la spiaggia, la gente amichevole, le attrazioni turistiche, il palazzo di Gaudí e le palme. Tre giorni non sono stati sufficienti per vederla come si deve!
Ultima, ma non meno importante: le città francesi. È stato divertente il fatto che volevamo visitare molte città in Europa, ma abbiamo avuto qualche problema nell'organizzare i nostri viaggi in Francia. Naturalmente la migliore esperienza è stata quella a Parigi. Poi, abbiamo fatto un viaggio più lungo a Marsiglia e Lione, che è stato piuttosto avventuroso: durante quei giorni abbiamo incontrato Walter e Bruno. Alla fine del semestre sono andata con Bruno e Joshue a vedere Bordeaux, Nantes e Arcachon. Siamo andati anche a Mont St Michel. Il castello è fantastico, ma abbiamo passato molto tempo in autobus. Abbiamo anche visto Versailles! Tutte queste città erano belle e mi è piaciuta soprattutto la cultura francese. Il cibo è semplicemente fantastico per me!
Cibo in Francia
Un'altra cosa incredibile che ho sperimentato lo scorso semestre è stata la cucina francese. Non so se sia stato un vantaggio o uno svantaggio per me che mi piacesse così tanto, perché era molto difficile non ingrassare, anche se andavo a correre almeno tre volte a settimana. Qualcuno potrebbe dire che il cibo francese non è niente di speciale, ma per me è stata una rivelazione! Sono un’amante del formaggio e non ho trovato nulla che non mi piacesse. Vorrei parlarvi del miglior formaggio secondo me: il Maroilles. Non riuscivo a smettere di mangiarlo quando lo trovavo in un piatto chiamato “Welsh” (pane con questo formaggio fuso sopra). È stato bello provare le vere crepes, assaggiare molti tipi diversi di formaggio, mangiare per colazione un “croissant” (cornetto) o un “pain au chocolat” (una brioche per la colazione con gocce di cioccolato), fare cene con la “raclette” (formaggio fuso) e mangiare naturalmente “baguette” (un pane allungato con la crosta croccante) con tutto, anche con la pasta! Inoltre, non mi piaceva soltanto il Maroilles! Ho partecipato al Cooking Contest (una gara di cucina) dove abbiamo provato molte specialità di diversi paesi e abbiamo anche organizzato cene dove abbiamo assaggiato le “empanadas” argentine (fagottini di pasta ripieni di verdure o carne), piatti marocchini, cibo speziato indiano, “tortillas” messicane (pane sottile croccante) e molti altri piatti!
Persone
Ora che vi ho parlato dei posti che ho visto, delle cose che ho studiato, del cibo che ho assaggiato, posso raccontarvi delle persone che ho incontrato, la cosa più preziosa di questa esperienza. All'inizio avevo paura di passare un intero semestre con persone di tutto il mondo, cosa che invece si è rivelata la migliore in assoluto. Può sembrare un cliché, ma le persone che ho incontrato lì mi hanno aperto gli occhi! Quando ci si trasferisce in un posto dove non si conosce nessuno e tutto è nuovo, non si ha niente e nessuno su cui contare. Le persone nuove quindi sono l'unica cosa su cui poter fare affidamento e quindi se si incontra qualcuno con cui si va d'accordo, tutto è improvvisamente più facile. La famiglia è lontana e di conseguenza gli amici diventano la famiglia più vicina. È più facile superare gli ostacoli insieme, è divertente viaggiare insieme, è utile studiare insieme ed è indimenticabile passare le notti insieme.
Tutto è iniziato con l'incontro con i miei coinquilini. Sono stati incredibili! Infatti, per tutto il semestre non ho mai avuto problemi con loro. Sono stata fortunata e ho avuto dei coinquilini davvero facili con cui vivere, gentili e socievoli. Abbiamo trascorso molte serate insieme e abbiamo parlato mentre cucinavamo o andavamo a scuola a piedi, per esempio, o altro. È stato un piacere passare un semestre con loro nella stessa casa.
All'inizio, ho deciso di non cercare Cechi o Slovacchi a Lilla perché volevo migliorare il mio inglese, ma non ci sono riuscita e ho conosciuto Lucia dalla Slovacchia e Katarina dalla Repubblica Ceca abbastanza velocemente e abbiamo trascorso insieme numerose notti e giorni. È stato un sollievo potergli raccontare tutti i dettagli e le mie opinioni nella mia lingua. Abbiamo trascorso quasi tutte le sere prima di uscire per andare a delle feste insieme nella stanza di Lucy o nella mia. Mi mancano tantissimo quei momenti! Mi trovavo meravigliosamente bene con quelle ragazze e ci siamo divertite davvero tanto. D'altra parte, non abbiamo avuto problemi a parlare inglese insieme mentre eravamo in compagnia, quindi non mi dispiaceva affatto parlare la stessa lingua quando invece eravamo da sole. Abbiamo anche viaggiato molto insieme. Non vedo l'ora che arrivino ad Amsterdam!
Un'altra esperienza fantastica è stata incontrare persone provenienti dall'America Latina, che si dice siano amichevoli per natura e che sia facile andare d'accordo con loro. Posso confermare che per me è stato proprio così: ho apprezzato molto il fatto che sia stato sufficiente trascorrere con loro pochi minuti per sentirmi come se ci conoscessimo già da anni. Forse esagero, ma queste persone mi sono sembrate sempre di buon umore, in cerca di divertimento e gentili, piene di vivacità e molto positive. Mi piacerebbe raccontarvi dell'incontro con Lilian e Andreas: questi ragazzi mi sono diventati così cari che davvero mi sembra di conoscerli da sempre. A volte incontri qualcuno che è perfetto per te! Immagino che sia grazie a loro e a molti altri che ho conosciuto che sono diventata ossessionata dall'idea di andare in Messico: quasi ogni sera pensavo a che fantastico paese sia e al fatto che dovrei proprio visitarlo.
A volte la gente diventava pazza e le feste erano folli. Ci sono state delle volte che non sapevo che giorno fosse perché eravamo fuori letteralmente sempre. Alcune delle nostre feste non erano proprio perfette, come per esempio quando è arrivata la polizia o durante le feste all'aperto. Ma non mi lamento affatto: faceva tutto parte della mia esperienza e non la cambierei per niente al mondo. Non sono venuta in Francia per stare seduta a casa a studiare. Conoscere nuove persone e creare ricordi era lo scopo di questa esperienza! Grazie ai miei amici, il mio scambio è stato pieno di felicità e allegria: spero di vedere tutti in qualche parte del mondo un giorno.
La parte peggiore è stata andarmene: non mi ero resa conto che potesse essere così difficile lasciare la mia casa all’estero…quasi non riuscivo a passare l'esame di stato perché stavo tutto il tempo a piangere. In realtà, non mi dispiaceva essere triste o non avere buoni voti (in fondo, dovevo solo passare), perché semplicemente non potevo cambiare e smettere di vedere i miei nuovi amici così d’un tratto: avevo bisogno di un po' di tempo per riprendermi e riacquistare un equilibrio.
Non ci sono molte cose che rimpiango della Francia: penso che tutto sia successo per un motivo. L'unica cosa di cui potrei pentirmi sono le cose che non ho avuto il tempo di fare. Per esempio, avrei voluto assolutamente andare al festival di Dunkerque o visitare Nizza. Penso anche di aver incontrato molte persone simpatiche alla fine del mio scambio e se le avessi incontrate prima avrei potuto godere della loro compagnia più a lungo. D'altra parte, però, non avevo nemmeno il tempo di mantenere i contatti con i miei amici della Repubblica Ceca via skype o con mia madre e mia sorella: non penso che avrei potuto fare di più. Ho fatto tanti viaggi, ho finito la tesi, ho superato gli esami e sono andata a molte molte feste. È difficile gestire tutto! Ma sono arrivata ad una conclusione importante: non voglio più perdere nessuna opportunità. È sempre meglio provare tutto che rimpiangere di non averlo fatto. Ho capito che il tempo vola velocissimo e non si può esitare: bisogna fare quello che si ama.
Il ritorno a casa è stato difficile. All'inizio era bello essere al centro dell'attenzione e rivedere tutti i miei amici. Ma dopo un po’, nessuno si preoccupa davvero di conoscere la tua esperienza e la gente non vuole più sentire le stesse cose. Tu, visto che l’hai vissuta, sei l'unico che avrà dei meravigliosi ricordi per sempre. Grazie a questo, ho capito che non mi fermerò mai: non voglio stare in un posto solo, voglio esplorare! Sei mesi fa non sapevo se tornare in Repubblica Ceca dopo lo scambio o se provare a vivere di nuovo all'estero. Dopo lo scambio, sono sicura di cosa voglio fare: vivere un'altra avventura. Per questo mi trovo qui ad Amsterdam. La mia unica preoccupazione è che temo di diventarne dipendente e che mi annoierò a stare in un posto solo dopo tutto quello che ho vissuto. L'unica soluzione è: non smettere mai di sognare e di vivere nuove avventure.
Grazie FamiLille (famiglia + Lilla): mi mancate davvero moltissimo!
Riportatemi indietro per favore!
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