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La mia esperienza di ricercatrice al Foro Italico.


Introduzione al post.

Mi accingo a descrivere, con tanto entusiasmo, l’esperienza che avuto modo di vivere presso l’Università del Foro Italico di Roma, in qualità, a tutti gli effetti, di una ricercatrice, così come, da sempre, desidero di essere.

Come hai avuto questa opportunità?

Mi è stato possibile realizzare questo piccolo grande sogno, almeno per il periodo inteso nel contratto, grazie alla vincita di una borsa di studio, o meglio, di una borsa di ricerca, esposta in un bando proposto dall’Università degli Studi del Foro Italico di Roma.

La mia esperienza di ricercatrice al Foro Italico.

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Quanto tempo è durata questa esperienza?

Questa meravigliosa esperienza è durata, come da contratto, per la durata di un mese, sebbene le ricerche, personali e collaborative, si siano poi estese ben oltre i tempi previsti dal contratto, in quanto, tutt’ora, fanno parte della sfera dei miei interessi di ricerca, tanto che da questa esperienza sono nati dei nuovi sistemi di collaborazione, soprattutto nella mia amata regione Calabria.

Lavoro d’equipe.

Vorrei ricordare, in questo post, l’utilità che ho riscontrato, e che di sicuro aiuterebbe anche voi in una situazione simile, nell’avere al mio fianco un’equipe molto preparatadi ricercatori e professori, i quali mi hanno sapientemente ed opportunamente guidata verso la realizzazione dei determinati compiti a me assegnati.

La mia esperienza di ricercatrice al Foro Italico.

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Consigli utili.

In primo luogo, vorrei consigliare, a tutti coloro i quali si apprestano a sviluppare un lavoro simile a quello che ho riportato in questo post, di lasciarsi guidare dalle voci più esperte e ragionevoli che sapranno, sicuramente, coordinare i lavori, senza però sminuire l’importanza della vostra voce, in qualità di ricercatori.

Secondariamente, vorrei consigliare di creare una propria rete relativa ai contatti utili a cui fare riferimento nel momento in cui, eventualmente, sorgessero degli aspetti poco chiari riguardo la valutazione dei dati ottenuti, e fosse richiesta, dunque, una informazione maggiormente accurata dei dati ricevuti.

In terzo luogo, in qualità di ricercatrice europea, posso suggerire di confrontare i propri dati, non soltanto a livello regionale o nazionale, ma anche e soprattutto a livello europeo e magari anche mondiale.

Dico questo perché, non soltanto credo che il paragone con gli altri popoli sia uno dei primi mezzi necessari affinché possiamo comprendere gli atteggiamenti degli altri, e quindi, in essi, anche noi stessi, ma anche perché è più che probabile che riusciamo a cogliere, nel contesto mondiale, le ragioni primordiali e più naturali che accomunano l’uomo nello sviluppare degli atteggiamenti di vita sbagliati, quale, ad esempio, la cattiva alimentazione.

La mia esperienza di ricercatrice al Foro Italico.

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Un contesto mondiale.

L’importanza che ricompre oggi, anche, e soprattutto, nell’ambito della ricerca, la contestualizzazione mondiale di una qualsiasi aspetto, è, a mio avviso, uno dei pochi punti di forza certi, e necessri, affinchè il proprio lavoro possa essere ritenuto valido.

Siamo tutti, infatti, oggigiorno, “cittadini del mondo”. Non siamo più cittadini soltanto europei o soltanto asiatici. Siamo tutti cittadini del mondo ed è questa la ragione per cui consiglio fortemente,a tutti coloro i quali intendono approcciarsi allo sviluppo di questo importantissimo lavoro, con le migliori delle intenzioni, di contestualizzare, a livello mondiale, la propria ricerca, affinché, alla fine, non si possano rendere conto di aver lavorato sodo per aver poi ottenuto dei risultati che, in realtà, erano già stati scoperti ed evidenziati in “qualche altra parte del mondo”.

In ultimo, ma non per importanza, consiglio vivamente a tutti colori i quali siano tanto fortunati da vincere una borsa di studio, di non tralasciare molto l’aspetto burocraticoche riguarda la compilazione dei modelli di accettazione della vincita e, in particolar modo, il contratto da firmare, assolutamente prima di iniziare a fare la benché minima ricerca.

La mia esperienza di ricercatrice al Foro Italico.

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Quote rosa.

Ricordo con piacere, e voglio evidenziarlo, per tutti coloro che possono essere interessati a questo importante dato, che le quote rosa erano presenti, attraverso un’ampia percentuale, nel gruppo di equipe venutosi a creare.

Anche questo non è un dato da dare per scontato. Sebbene, infatti, siano passati molti anni dall’emancipazione femminile vera e propria, il ruolo che la donna occupa nel mondo del lavoro oggi, ed in particolare in quello della ricerca, non è sempre così fortunatamente valorizzato.

Non nego, infatti, di aver notato, ripetute volte, ahimè, una maggiore preferenza maschile riguardo la stesura di alcuni progetti ad opera di alcuni professori.

Mi permetto di evidenziare queste situazioni, semplicemente perché ho avuto più di una esperienza, purtroppo, nel notare, ancora oggi, questo comportamento tanto bigotto che, di certo non dovrebbe appartenere ad una persona tenuta a ricoprire un ruolo di elevata importanza sociale, quale quello del ricercatore.

Conclusioni.

Infine, in conclusione, posso dire di essere stata molto soddisfatta da questa esperienza che, a dirla tutta, rappresenta, per me, una vera e propria conquista personale, oltre che la più nobile fra le opportunità lavorative che ho svolto fino ad oggi!

Grazie per aver letto questo post!

Se avete dei dubbi, o domande, non esitate a scrivermi privatamente, oppure a commentare, semplicemente, questo post!

Vi aspetto alla prossima!!

Grazie ancora per la vostra attenzione!!


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