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Jagellonica, Soplica, Piwo e molto altro...


Eccoci qui di nuovo, mia cara Cracovia.

Non so se ti ricordi di me, ma io mi ricordo bene di te. Persino ora, mentre steso a letto scrivo questa lettera, ascoltando Hungarian Dance #5 in G minore, diretta da Ivàn Fischer, durante il mio secondo Erasmus, a Madrid. Ebbene sì, il mio secondo Erasmus. Perché grazie a te, mia piccola grande città, la necessità di vivere un'altra esperienza era diventata indispensabile. Per questo ora sento il bisogno di scrivere un poco di te, in modo che chiunque dubiti della tua bellezza, del tuo cibo, del tuo castello, del tuo freddo e, ovviamente, della tua Soplica (la più antica marca di vodka polacca), possa ricredersi e conoscerti.

Cercherò di narrare la mia esperienza tentando di non dimenticare nulla, cosa che sarà veramente difficile.

Tutto iniziò il 21 di settembre del 2016, quando per la prima volta misi piede in suolo polacco e la mia pelle fu sferzata dal suo leggendario freddo.

Jagellonica, Soplica, Piwo e molto altro...

Vivevo in Ulica ("via") Westerplatte, vicinissimo alla Galeria Krakowska, il principale grande magazzino di Cracovia. Casa mia era semplicemente enorme, economica, antica e incredibilmente bella. Bella esattamente come i miei tre coinquilini: David, Javier ed Etienne, le persone che hanno reso il mio Erasmus meraviglioso. L'abitazione era a breve distanza dal centro, non più di quattro o cinque minuti a piedi, e abbastanza vicina anche alla mia università, l'Università Jagellonica.

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Vi racconterò innanzitutto della cultura di Cracovia, scriverò della sua Università, dei suoi musei e del suo castello.

Ci sarebbe molto da dire sull'Università, ma mi limiterò a poche parole. È la più antica università della Polonia e, indubbiamente la più importante. Ho studiato lì per cinque mesi, seguendo diversi corsi, e non c'è stato un momento in cui mi sia annoiato. Ne ero entusiasta. Magari un po' meno visitando i musei, molti dei quali sull'Olocausto. Tutto sembrava provenire da un'altra era, incredibilmente lontana da noi. La sensazione che si prova è indescrivibile, un'emozione che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Non parlerò di Auschwitz, che do per scontato, ma la Fabbrica di Schindler, ora museo, va menzionata e soprattutto visitata.

Chiaramente i musei di Cracovia non trattano solo delle pagine nere della storia, ci sono moltissimi luoghi d'arte in tutta la città. Il principale di questi è il Castello del Wawel, ubicato nel sud della città vecchia. Ah, il Castello, il mio posto preferito sotto il sole, la neve e la pioggia, ma soprattutto incredibilmente poetico al tramonto.

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Ricordo quando i miei amici ed io ci andavamo ad ammirare il tramonto e per poi mangiare in qualche tipico ristorante polacco. Cracovia, sei una città tanto meravigliosa, perché anche se sembri così moderna, non hai mai perso le tue tradizioni, tantomeno quella culinaria. Basta sapere dove cercare e in ogni via si trovano locali tipici, come il Koko e il Bordo. I ristoranti meno costosi in cui sia mai stato: si pranza o si cena per soli 3,50€ e non si esce mai delusi.

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Ed ora, finalmente, siamo giunti alla parte migliore, la parte più magica. Magari a causa dell'alcol nelle vene, magari a causa delle feste, delle discoteche, degli amici o magari perché ogni notte era diversa dalle altre. È impossibile non menzionare il Banialuka, il surreale Erasmus pub dove una birra, una "piwo", costava solo un euro, tanto quanto uno shot della migliora vodka del mondo, la Soplica. Ci conoscevamo tutti, ed era il luogo dove ogni volta iniziava la festa, e talvolta era anche il luogo dove terminava. Poi le discoteche. Prozak, Teatro Cubano, Lokal, COCO, Baccarat... Non ci ricordavamo mai come ci eravamo infilati lì dentro, come arrivavamo a casa sani e salvi, cantando a squarciagola in Stare Miasto, la piazza principale della città, fino alle cinque del mattino. Per non parlare dei lunedì al Goraczka. Erano per noi come il venerdì per gli altri. Fantastici e indescrivibili. Sfortunatamente, non è facile rimembrarli. Il più grande problema del Goraczka era che la birra e gli shot costavano solo tre złoty e mezzo, ottanta centesimi di euro. Potete perciò immaginare perché i ricordi dei miei lunedì siano annebbiati.

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Quindi Cracovia, perché proprio tu?

La risposta è facile. Una città economica, incredibilmente economica, dotata di un'Università fantastica, culturalmente e tradizionalmente unica. Ogni giorno una festa diversa, e l'opportunità meravigliosa di viaggiare grazie ai tuoi autobus, terribili e meravigliosi. Grazie Polskibus e Lux Express per avermi portato in città come Praga, Varsavia, Breslavia, Tallin, Riga, Vilnius e Zakopane. E grazie a te Cracovia, mia amata Cracovia, per avermi dato l'opportunità di conoscere, di crescere e di parlare di te una volta ancora.

Grazie di tutto, mia cara città.

Sarai per sempre parte della mia vita.

Un amico nostalgico che non ti dimenticherà mai.

Con amore, Fabio.


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