Croce Rossa Italiana: la mia esperienza in pronto soccorso!
Introduzione al post!
Qualcosa su di me!
Miei carissimi lettori, oggi vi parlo dell'esperienza che ho vissuto, diversi anni fa, nel settore di pronto soccorso dell'Ospedale dell'Annunziata di Cosenza.
Facevo allora parte della componente dei pionieri della C.R.I. (Croce Rossa Italiana)e volevo provare ad avere dei rapporti più intimi con la pericolosità di quello che volesse dire essere un medico, prima di rimpiangere troppo il fatto di non poterlo diventare.
Una crocerossina tanto volenterosa!
Se qualcuno mi chiedesse, prima di ogni altra cosa, come mai io abbia deciso di fare parte della Croce Rossa Italiana e, ancora di più, come mai io abbia scelto di andare proprio nel reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale della mia città, allora vi risponderò, molto brevemente, dicendovi che, fino a qualche anno fa, il mio sogno era quello di diventare un medico!
Lo è stato per tantissimi anni, a dire il vero, ed avendo, oramai, raggiunto delle conoscenze molto specifiche, nel campo della ricerca, a volte mi domando, in tutta franchezza, e con un po’ di rimpianto per gli altri, “Chissà che cosa avrei potuto fare, se fossi diventata un medico!”.
Purtroppo, però, non sono riuscita a superare i test di ammissione, per ben due anni e così, oramai iscritta, ed anche felicemente, presso un’altra facoltà, ho deciso di continuare il mio percorso verso una strada diversa che, adesso, riconosco essere la mia! Quella strada che non lascerei per nessun’altra al mondo e, forse, chissà, sarebbe, davvero, dovuta andare così!!
Informazioni generali.
Quando si è svolta, esattamente, questa esperienza?
Ho preso parte a questa esperienza per ben due anni, mentre mi trovavo al secondo ed al terzo anno di Università.
Quanto tempo è durata questa esperienza?
Come ho già detto, questa esperienza è durata due anni, ma devo specificare che il periodo di attività è stato preceduto da un lungo periodo di affiancamento ad una persona con più esperienza nel settore, la quale veniva, per l’appunto, denominata “anziana”, sebbene anche io sia divenuta poi,una di loro, nonostante la mia tutt’ora giovane età!
Dove si è svolta questa esperienza?
Questa esperienza ha avuto luogo presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza! Sebbene, la sede centrale della Croce Rossa Italiana, faccia sempre, e tutt’ora, riferimento, alla piccola “città” di Rende. Era proprio in questa sede, infatti, che ci ritrovavamo tutti, e spesso, per le riunioni e gli aggiornamenti!
Come raggiungere questo posto?
L’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza si trova a pochi chilometri dal centro della città. Ecco perché, diverse volte, mi sono recata a piedi, in questo posto, camminando, da brava sportiva!
Tuttavia, qualora viveste in un altro quartiere della città, sono certa che i servizi delle circolari vi aiuteranno a raggiungere questo ospedale che funge da vero e proprio punto di riferimento, non soltanto per gli abitanti della città, ma anche per tutti coloro i quali abitano nella provincia di Cosenza!
E’ stato difficile riuscire a trovare questo posto?
No! Mio nonno viveva a pochi passi dall’ospedale! Ecco perché ho sempre conosciuto molto bene, sin da piccola, questo punto di riferimento della città.
Gratis o a pagamento?
Essendo un’attività di volontariato, sarete quasi voi che dovrete rimetterci qualcosa!! Pensate, infatti, che, anche soltanto per arrivare al luogo in cui dovrete “prestare servizio”, dovrete preoccuparvi, voi stessi delle modalità e dei pagamenti inerenti agli spostamenti necessari per farlo! In più, non nego, che l’attività in pronto soccorso richiedeva sempre moltissime energie e che, quindi, avevo sempre bisogno di una pausa, che comprendesse, perlomeno, un bicchiere d’acqua, ma, molto più spesso una merenda sostanziosa e rigenerante!
L’attività di volontariato!
A questo proposito, non posso fare a meno di esprimere la mia personale esperienza riguardo al mondo del volontariato in sé per sé. Ho avuto, infatti, modo di sviluppare tantissime attività di volontariato, non soltanto in questo ambito, e devo dire che, molte volte ho dato tanto, ma ho ricevuto, davvero, tantissimo!! Mi basta ripensare, soltanto, alle conoscenze specifiche che ho riscontrato in questa esperienza in pronto soccorso! Il volontariato è in grado di donare delle esperienze specifiche che nessun altro è in grado di offrire, o meglio, che nessun libro, è capace di insegnare!
Tuttavia, dopo essermi laureata, ho capito che la prestigiosità della professione che svolgo, e di cui sono adesso fieramente una dottoressa, mi spinge a rendere professionale, in tutti i sensi, le mie attività svolte, sia per pura passione, che per piacere professionale.
Ecco perché resto, adesso, un po’ alla larga da queste circostanzeche, seppure formative ed importanti, richiedono molto della propria persona e, soprattutto, molto tempo da dedicare!!
Cionondimeno, sono anche certa che, semmai mi dovesse capitare una sorta di “tirocinio gratuito” molto importante e formativo, per la mia persona e professionalità, non potrei fare altre che rispondere di si!
Erano presenti dei punti di ristoro?
Si! C’erano delle macchinette, non molto lontano dal reparto, ma, soprattutto, c’era un bar, proprio fuori dall’ospedale, in cui era possibile ritrovare, seppure per pochi minuti, quell’aria di spensieratezza che di certo non si respira in una corsia d’ospedale, se pure non fosse del pronto soccorso!
Servizi igienici.
Purtroppo potete ben immaginare in che condizioni possa trovarsi dei bagni di un ospedale che, seppure dovrebbero essere l’esempio di igiene e di pulizia per eccellenza, troppo spesso si ritrovano ad essere il sicuro rifugio di quei malati che hanno dei bisogni imminenti e, perché no, anche di tutte quelle persone che, molto spavaldamente, non hanno rispetto della cura degli altri, rendendo questi bagni molto sporchi, quasi, di propria spontanea volontà!
Ecco perché, lo ricordo bene, evitavo sempre di andare in bagno!!
Voto: 4!
Quante persone hanno partecipato a questa esperienza?
Come ho già annunciato qualche riga più su, eravamo costretti ad essere seguiti da una persona anziana, per cui, eravamo due “apprendisti” ed in più il nostro capo momentaneo che ci dava istruzioni su cosa fare, spiegandoci, in maniera molto dettagliata, dove si trovassero gli arnesi e gli strumenti, che i dottori, in caso di urgenza, ci avrebbero, poi, potuto richiedere!
Come è stata organizzata questa esperienza?
Bene! Tuttavia devo dire che le attenzioni, in questo reparto, non sono mai abbastanza e che, quindi, forse sarebbe meglio essere seguiti, addirittura, personalmente, da un esperto di settore, più anziano di noi, in termini di esperienza!
Esperienza personale.
Qual è il ricordo migliore che ho di questa esperienza?
Il ricordo migliore che ho di questa esperienza coincide, anche con quello peggiore!
Vi racconterò, infatti, adesso, un aneddoto che, forse, vi farà sorridere un po’!
Come accadeva in tutti i pomeriggi in cui mi recavo presso questo posto, mi capitava di vedere sempre delle persone a cui venivano cuciti addosso dei punti, a causa di tagli o ferite ( a dire il vero, questa era esattamente la cosa che accadeva più spesso!!).
E’ così che, un giorno, era arrivato un anziano signore, seppure molto alto, che aveva un grosso taglio intesta, essendo scivolato, in maniera ridicola, appena fuori da una delle Chiese più conosciute, qui a Cosenza, ed aveva sbattuto la testa contro un piccolo muretto che, molto spesso, si utilizza per sedersi, al posto delle panchine mancanti!
Con immensa tenerezza ed infantilità, insieme, quel vecchietto mi ha chiesto di tenergli la mano, mentre gli mettevano i punti in testa.
E’ stato così che, piena di tenerezza e di gioia, anche, per quella dolcissima richiesta, alla quale era impossibile poter dire di no, mi sono avvicinata ed ho iniziato a rassicurarlo, ogni volta che l’infermiera ( a dire il vero la più terribile di tutte (!!)), infilava l’ago nella sua pelle, per poter ricucire quell’apertura che era più che doveroso risanare.
Purtroppo, per me, e per il mio amico, ricordo ancora, benissimo, il modo in cui, agghiacciata dalle urla di questo signore, mi sono sentita venir meno!
Lo sfondo bianco e azzurro chiaro delle mura dell’ospedale, infatti, mi si è reso, d’improvviso, ai miei occhi, come un vetro sfocato e così, senza neanche rendermene conto, mi stavo accasciando (proprio!!) sula pancia del paziente!
Fortunatamente, qualcuno, non ricordo chi, mi ha subito allontanata, facendomi scivolare al suole tentando di rianimarmi, alzandomi le gambe verso l’alto.
Dopo di ciò, non ricordo più tanto!! Ricordo soltanto quando, dopo qualche minuto, almeno così mi è stato detto, mi sono ritrovata distesa, sul lettino di ospedale dell’altra stanza da cui, tuttavia, ancora, potevo sentire le urla del signore, le quali, però, si stavano adesso, affievolendo.
Ecco! Il ricordo più bello arriva proprio adesso, quando, tra le ingiurie scherzose dei medici e degli infermieri, riesco a trovare la forza di alzarmi e di andare a vedere come sta “il mio paziente”!!
Ed ecco che, giunto, alla sua fine, non soltanto mi chiede scusa, per avermi , spaventata, ma mi ringrazia, devotamente, e con tanto affetto, per essergli, comunque, rimasto vicino, nei momenti peggiori per lui!
Come sono venuta a conoscenza di questa opportunità?
Facevo già parte della Croce Rossa Italiana in qualità di Pioniere e, proprio per questo, quella di ausilio nel reparto di pronto soccorso era una delle attività possibili da svolgere, per il nostro settore!
Se potessi, sceglierei di ripetere questa esperienza?
Si!! Credo che, però, starei più attenta a non essere troppo emotiva con le persone che mi si presentano di fronte!
Che benefici ho tratto da questa esperienza?
Ho davvero imparato tantissime cose!! Ho acquisito una profonda conoscenza di questo settore e, soprattutto, ho capito come relazionarsi con le persone, nei casi di emergenza.
Consiglierei questa esperienza ad altre persone?
Si, certamente! La sconsiglio, soltanto, a coloro che hanno problemi con la vista del sangue! Io stessa, credo che sia una paura da poter superare, tuttavia, ci sono delle persone che, veramente, sono negate per l’assistenza dei malati, in questi casi di emergenza!
Conclusioni.
Un consiglio spassionato e sincero!!
In conclusione, non posso far altro che consigliarvi, sicuramente, di vivere questa esperienza, perché no, da volontari, ma, soprattutto, vi consiglio di studiare bene per i test di medicina, qualora siate portati per questa enorme missione di vita!! Abbiamo tanto bisogno di medici con un cuore, soprattutto oggigiorno, e soprattutto in Italia!!
Grazie ancora, miei cari lettori!!
Grazie infinite per aver letto questo post!
Spero tanto che vi sia piaciuto e, nel caso, vi aspetto al prossimo post!!
Da Cosenza è tutto!!
Alla prossima!!
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