Vivere Budapest da Erasmus
Il mio arrivo in città
Nel settembre 2016 sono partita per quella che, fino ad oggi, si è rivelata l'esperienza più straordinaria della mia vita. Vincitrice di una borsa Erasmus, ho scelto Budapest come meta del mio soggiorno all'estero, pur non sapendo assolutamente cosa aspettarmi.
Si è trattata di una vera e propria rivelazione. Ricordo ancora la prima sera quando, appena atterrata, ho percorso in taxi le vie di questa meravigliosa città. Gli occhi illuminati dalle luci dei lampioni che, a poco a poco, si innamoravano degli alti palazzi in stile jugendstil che incontravo sul mio percorso. Già immaginavo cosa avrebbe potuto riservarmi la capitale ungherese.
Scendo dal taxi. Vedo per la prima volta la mia via, salgo nel mio appartamento a dir poco stupendo. Appoggio i bagagli e mi rilasso sul balcone della mia camera dopo il lungo viaggio e non posso fare altro che lasciare vagare i pensieri liberamente. Inizio a pensare di quanti e quali episodi della mia vita Budapest sarebbe stata testimone. Mi immagino percorrere mille volte la via che avevo appena fatto, mi immagino di diventare una cliente abituale del bar sotto casa, mi immagino tante amicizie che avrei costruito nei mesi a seguire.
Nulla di tutto quello che ho immaginato quella sera sul balcone si è realizzato. È andato esattamente tutto in maniera diversa da ciò che mi prospettavo, ma non per questo peggiore. Anzi.
La città
Palazzi meravigliosi, il parlamento, piazza degli eroi e il Danubio. Il mattino successivo mi propongo di andare a vedere il Danubio. Budapest ha sempre avuto la capacità di sorprendermi con la sua bellezza devastante e la sensazione unica che ho provato nel vedere il Danubio la prima volta mi ha accompagnato in diversi altri momenti durante il mio soggiorno in questa città. Il Danubio era bellissimo, immenso, con tutti i ponti che lo attraversano, ognuno diverso nello stile e ognuno magnifico.
Sul Danubio troneggia poi il Parlamento, uno spettacolo di arte neogotica, che con la sua imponenza lascia assolutamente senza fiato chi lo guarda.
È il turno dell’isola Margherita. Un polmone verde nel bel mezzo del Danubio. Un grande giardino pieno di fiori, di prati e di boschi su un’isola nel cuore della città. La terza volta che ho ripetuto a me stessa di aver trovato il mio posto preferito.
E invece mi sbagliavo: quando per caso sono capitata a piazza degli eroi di sera sono rimasta per l’ennesima volta senza parole. Il monumento storico semicircolare che costeggia la piazza, con le diverse statue degli eroi ungheresi, maestosi nella loro grandezza, illuminati dalle luci dorate della sera, mi han fatto provare di nuovo, ancora, quel sentimento di infinita gratitudine per avere avuto la possibilità di vivere a Budapest.
Le terme sono un’altra attrazione della città. Diversi sono i complessi termali all’interno della capitale: le terme Szechenyi sono le più famose, con le sue grandi piscine fumanti all’aperto, mentre le più spettacolari sono invece a mio parere le Rudas, che hanno una piscina anche sul tetto dello stabilimento dalla quale si può vedere il Danubio ghiacciato scorrere sotto di sé, nei mesi invernali.
L’università
Ho avuto la fortuna, durante la mia esperienza Erasmus, di poter vivere l’università ungherese sia in veste di studentessa che in quella di tirocinante. Ho frequentato in lingua inglese per otto mesi le lezioni dell’Università ELTE di Budapest, una delle migliori facoltà umanistiche del paese.
I corsi che ho scelto di frequentare non solo si sono dimostrati estremamente stimolanti, ma sono stati i più interessanti di tutta la mia carriera scolastica. Il metodo applicato, che prevedeva grande partecipazione in classe (e a casa, tramite esercizi e compiti) degli studenti, mi ha permesso di presenziare con grande costanza e attenzione a tutte le lezioni. I professori che mi hanno guidato nel mio percorso di apprendimento inoltre sono stati estremamente gentili e comprensivi perché, si sa, non è facile per nessuno trovarsi in una realtà di cui non si parla la lingua e non sia alcun punto di riferimento.
Per quanto riguarda la mia attività da tirocinante, invece, ho avuto la possibilità di insegnare italiano agli studenti ungheresi dei diversi corsi, attività che mi ha permesso di conoscere molti ragazzi del posto con cui sono poi diventata amica e che mi hanno portato in giro per la città, condividendo con me i loro posti segreti, come la Altair Tehaz, una casa del tè nascosta e introvabile per chi non la conosce.
La nightlife
Budapest è semplicemente magnifica di giorno ma di notte non è assolutamente niente di meno. Le luci si accendono, i pub aprono e la birra inizia a scorrere a fiumi. Le strade si riempiono di gente e la città si trasforma in una capitale che non dorme mai, con discoteche, locali e pizzerie al taglio aperti tutta la notte.
I flat party, le classiche feste a casa di qualche amico, che degenerano e diventano un party con più di cento persone e i vicini che minacciano di chiamare la polizia sono all’ordine del giorno in un normale weekend di ogni Erasmus che si rispetti. Tutti insieme allora ci si sposta verso una discoteca per fare desta insieme fino alle 6 di mattina.
Il Fogas, l’Instant e L’A38, una nave trasformata in discoteca, sono solo alcuni dei più famosi locali notturni di Budapest, per non parlare del Szimpla, il ruin pub simbolo della città, meta turistica di chiunque passi per la capitale ungherese. Numerose sono anche le Jam session notturne che prendono vita sui palchi di diversi locali in tutta la città, come quelli del Lampas e del Brody, in cui ogni persona è libera di dare il suo contributo musicale con il suo strumento improvvisando un ritmo insieme agli altri partecipanti.
Il cibo
Il piatto ungherese tipico per eccellenza è il gulash. La carne, in particolare di pollo e di maiale, è una pietanza che non può mancare. Di solito è servita con degli gnocchetti di farina e tante spezie, specialmente la paprika per la quale l’Ungheria è famosa.
Per il resto ho amato lo street food di questo paese: il langos, un impasto di farina fritto e servito con ingredienti a piacere, (il classico è con panna acida e formaggio) è semplicemente delizioso (ma così pesante da non essere in grado di riuscirne a mangiare uno intero da sola! ).
Il dolce tipico invece è il kürtőskalács, conosciuto anche come chimney cake, un impasto dolce che può essere ricoperto di granella di nocciole, cioccolato o cocco.
Un’esperienza di crescita interiore
Sicuramente ciò che può lasciare Budapest come città a una studentessa che l’ha vissuta durante il suo Erasmus è l’idea di una città viva, giovane e animata che si mette in luce per essere una delle più belle capitali europee ma soprattutto una delle più movimentate a livello di movida.
Ciò che quest’esperienza mi ha insegnato invece è stato l’imparare a mettere in discussione tutto il mio sapere e a guardare il mondo anche attraverso gli occhi degli altri, a volte, per potere comprenderlo meglio.
Intraprendere questa esperienza mi ha semplicemente cambiato la vita, permettendomi di ottenere una diversa consapevolezza su di me, i miei limiti, le mie capacità e tutto ciò che mi circonda.
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