Monumento agli ebrei d'Europa assassinati
- Indirizzo: Cora-Berliner-Straße 1
- Tags: Cosa vedere Berlino, Berlino, Germania
Monumento sensoriale a Berlino
Tra ombre, salire e scendere
Tra le ombre ci siamo incontrati, i miei piedi mi aiutano ad avanzare, si vedevano delle applicazioni della topografia ho visto la disperazione, la paura e l'emozione di uscire da lì, mi mantenevano instabile nei mie movimenti .
La città di Berlino come capitale tedesca è come il figlio di un crudele assassino, anche se suona male e sembra drastico, è così che la interpreterei. Berlino è rinato da un passato oscuro, la mentalità e il sentimento comune si è visto illuminato da un nuovo futuro, uno più tollerante.
La città non nega i suoi eventi, non nasconde suo padre, lo accetta e si pente. È piena di monumenti ai caduti in questa storia di terrore, li valora, li ricorda come simbolo di pace e profondo pentimento come atto di autoflaggellazione.
Uno dei monumenti costruiti nella contemporaneatà tedesca è il Monumento agli ebrei d'Europa assassinati e come lo conosco io, il monumento dell'oolocausto. che si trova in una delle strade dopo, sul lato sinistro della porta di Brandenburgo.
Il monumento è pubblico, con un'estensione approssimativa di un campo da calcio, nel quale si dispongono mille morti di un altezza che va dai 50 metri a poco più di 4 metri, disposti in prospettiva, creando l'illusione ottica che tutti siano di una simile misura.
Il progetto l'ha esegutio un architetto statunitense >Peter Eisenman, al quale mi congratulo per l'idea e la sua capacità immaginativa sensoriale in generale, però nel mondo dell'architettura è stato criticato perchè dopo 10 anni, i blocchi hanno incominciato ad autodistruggersi per la mancanza di un calcolo corretto dei materiali e la resistenza all'inclemente clima di Berlino.
Io non incolperei direttamente l'architetto, sono molte le persone che intervengoo e collaborano in un opera come questa, però capisco la preoccupazione e l'indignazione dei tedeschi prima di perdere uno dei monumenti più sacri del paese.
Sacri? È come lo possiamo chiamare, visto che queste lapidi rappresentano un cimitero in memoria dei millioni che sono caduti nella crudeltà e intolleranza umana.
Infine, la verità è che quando io sono andata a visitare questo monumento, una visita necessaria ed emozionante, i blocchi erano ancora in buono stato e sono grata di poter aver vissuto queste sensazioni così incredibili, mi viene la pelle d'oca ricordare l'ansia che ho provato.
La topografia del posto è incredibile, si creano onde sul pavimento che ti fanno scendere e salire senza che te ne rendi conto, ti addentri sempre di più, i muri ti superano, la luce si fa sempre più sottile e arrivi a vedere solo delle corsie infinite di blocchi.
Cesare ad io, ci prendeva un colpo tutte le volte che avevamo di fronte uno di questi blocchi, è stata un'eesperienza unica, siamo quasi caduti a causa del pavimento, avevamo l'opportunità di essere soli, una volta ogni tanto incontrare qualcuno, rappresenta perfettamente il sentimento di stare chiusi in un cimitero, un labirinto difficile da uscire.
Ha rappresentato una delle esperienze che mi ha toccato di più, sembrava come se stessi in guerra, intrappolato, senza poter fare molto, ogni volta sempre più incagliato.
Vale la pena citare che essendo un posto sacro, bisogna essere rispettosi e molti tedeschi si lamentavano dei turisti, dei bambini che lo vedavano come un gioco.
Così che ammirando questo monumento e ricordarlo con molto rispetto, a queste anime cadute...
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