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Ricomincio da me..


Una penna in mano e i ricordi ancora freschi di un’avventura senza precedenti: l’Erasmus.  Ho impressa l’immagine del tuo volto dal punto più alto di Barcellona, il Bunker. Quanti tramonti sono passati lasciando un velo di tristezza e malinconia. Tutto questo mi ha cambiato? La risposta è No, non ha cambiato la mia persona o il mio carattere, però ha cambiato il mio modo di vivere, di vedere i dettagli, di osservare gli occhi delle persone e il modo di emozionarmi.  Era come me lo aspettavo? Assolutamente No, molto più forte, più vero, più eccitante. Una vita a scappare dalla routine e dalla piccola città sul mare per poi capire che non si può sempre correre. Arriva un momento, un istante dove ti rendi conto che è necessario fermarti e guardare oltre, respirare, riavvolgere il nastro e tornare a camminare. Tutto così intenso da essere semplicemente indescrivibile. Conoscere centinaia di persone provenienti dall’intero emisfero e capire che in fondo tutti abbiamo le stesse paure e perplessità, che tutti rincorrono le stesse cose e che se vai ad eliminare le abitudini alimentari non si è poi così diversi da come pensavamo.  Ho imparato ad andare contro ogni pregiudizio, contro ogni confine, contro i concetti di ciò che è giusto e sbagliato, capendo che solo le vere batoste ti permettono di rialzarti più forte di prima. Ho imparato che gli occhi hanno tutti lo stesso potere,  che ci permettono di esprimerci, di raccontarci e di svelarci per quello che siamo. Ho imparato che anche se ti lasci andare, anche se ti lasci sfiorare dalle tue speranze non è poi la fine del mondo, ho imparato a convivere con la mia fragilità, ad accettare che non sempre le cose vanno come vorresti e bisogna anche sapersi tirare indietro, che non si può sempre dare il massimo in tutto e con tutti. Ci sono delle regole, bisogna imporsi delle regole nella vita, le mie sono queste: vivi di emozioni fino ad avere la sensazione di aver fatto troppo, di aver riso talmente tanto da mancarti il respiro, di aver ballato senza sosta, di aver urlato le tue canzoni preferite fino a perdere la voce, di aver pianto fino ad addormentarti esausta sul letto, di aver amato senza pentimenti.  Ma poi alla fine dei giochi quanto è necessario dare tutta te stessa? A volte sento che è l’unica maniera per sentirmi viva, non mi accontento di una smorfia che si inclina a un sorriso, ho bisogno di ridere di cuore, ho bisogno di abbracciare le persone in maniera forte, di sentire il loro battito accelerato, ho bisogno di portarti nel mio mondo, di farti sentire l’odore della mia pelle.                                                                                                                                                       Ho imparato a dare senso al tempo, così prezioso e fuggitivo, che bisogna utilizzarlo nel migliore dei modi per non pentirsi mai. Ho imparato che i giorni scorrono insieme agli anni e che forse bisogna concentrasi di più sulle nostre priorità e su ciò
che ci fa sentire bene e importanti, perché questo non torna indietro.                                                                                                                                              Ho imparato ad andare oltre. Oltre gli occhi a mandorla, oltre all’accento diverso, oltre ai vestiti fuori moda, oltre all’apparenza strana. Perché in fondo ovunque tu vada, sei solo uno dei tanti puntini con caratteristiche genetiche differenti e che poi piangono tutti per le stesse cose e gioiscono tutti per gli stessi motivi, che fare l’amore ha sempre lo stesso sapore e che al limite cambiano solo le pronunce. Che in fondo amare è la cosa più forte che ci unisce e che è la dimensione più magica che tutti noi conosciamo.                                                                                                                       Ho imparato che una lacrima può essere asciugata proprio da chi non ti aspetteresti mai e che le cose inaspettate sono  le più belle.                                                                                                                             Ho imparato a dare valore alla distanza, che a volte l’ho odiata maledettamente ma che mi ha insegnato a non trascurare il vero gioiello di questa vita: la mia famiglia, spesso data troppo per scontata e che a momenti mi è mancata come l’aria.                                                                                                                          L’esperienza più bella in assoluto, un susseguirsi  di emozioni, di sensazioni intense e forti. Mi ha dato la possibilità di ripulire le mie indecisioni e riportare a galla i miei obiettivi e i miei sogni. Auguro a tutti di vivere esperienze di questo genere che per quanto siano a tempo determinato ti regalano un ricco bagaglio che ti porterai sempre dietro. Ho cambiato il mio essere troppo ingenua nei confronti del mondo, spesso bastardo più di quanto basti e poi ho cambiato la mia prospettiva di vedere le cose, mai arrendersi di fronte agli ostacoli, e per quanto possano sembrare frasi fatte rappresentano la realtà. Auguro a tutti di emozionarsi dentro un abbraccio o dietro a un sorriso,  e che forse avremo tutti bisogno di più baci veri che di continue lamentele. Sentiti libero di vivere,di rischiare, libero di essere ciò che sei, libero di viaggiare con la mente e col cuore, libero di rincorrere le tue voglie.                                                                                                                             L’Erasmus mi ha insegnato a chiudere la porta e a fidarmi di me stessa. Ed io oggi..Amo Me Stessa.    


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