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Nel cuore di Barcellona (2)

Pubblicato da flag-it Emanuele Benetti — 10 anni fa

0 Tags: flag-es Esperienze Erasmus Barcellona, Barcellona, Spagna


Oltre ad essere uno dei luoghi simbolo del movimento indipendentista catalano, Plaza de Catalunya è uno dei posti migliori per cominciare una visita al centro città. Ancora entusiasta per quanto avevo visto in Passeig de Gracia, ho attraversato la piazza dirigendomi verso uno dei simboli della città: la Rambla. Non spetta a me decidere se sia più corretto dire "La Rambla" o "Las Ramblas" (per quanto sia abbastanza propenso alla prima ipotesi). Ad ogni modo, pur avendo sentito parlare molte volte delle celeberrime "Ramblas", non sapevo esattamente cosa aspettarmi.

A dire la verità, devo ammettere che all'inizio mi è sembrata un po' deludente. Voglio dire, a parte il camminare su uno dei viali più famosi al mondo, non è che ci abbia trovato molto di speciale: per quanto sia una sensazione per certi versi esaltante il muoversi nel mezzo di un mare di gente in movimento, non c'è molto da vedere eccetto le bancarelle, che vendono soprattutto souvenirs e spuntini. Una delle poche ragioni di interesse è la chiesa di Belen, una delle più antiche della città, situata giusto di fronte al Palau de la Virreina.

Pochi metri dopo la chiesa, l'entrata ad uno dei luoghi più caratteristici di Barcellona, il Mercat de la Boqueria, mi ha offerto l'opportunità di lasciare la Rambla. Non che il mercato sia molto meno caotico della Rambla, anzi, ma l'atmosfera è totalmente diversa. Vagando tra le bancarelle di ogni tipo, tra turisti curiosi che si aggirano in cerca del'affare giusto o tra la gente del quartiere impegnata nelle compere quotidiane, mi sono davvero sentito parte dl cuore pulsante di Barcellona.

Un po' stordito e con gli occhi ancora pieni di quanto visto, ho lasciato infine il mercato per entrare nel cuore del quartiere di El Raval. Questo distretto, che si espande ad ovest della Rambla, è considerato una delle zone meno attraenti di Barcellona. Si dice, infatti, che in un passato nemmeno troppo remoto (e in parte forse nel presente) fosse un'area degradata e popolare, non esattamente il miglior posto dove andare a passeggio in serata. La mia impressione (seppur da visitatore) è stata quella di un quartiere in cui, pur mancando ovviamente le attrazioni artistiche dei vicini Eixample e Barri Gotic, multiculturalità e vivacità abbiano rimpiazzato quell'aria trasandata che si diceva lo caratterizzasse alcuni anni fa. Naturalmente l'atmosfera è assai differente da quella della Rambla, e può essere frequente, come è capitato a me, di vedere con i propri occhi la scena di un uomo che cammina trasportando un enorme pezzo di carne cruda sulle spalle. Ma, dopo tutto, anche questo fa parte della vita quotidiana di una città, e perciò vale probabilmente la pena di essere visto.

Addentrandosi nel cuore di El Raval lungo Carrer del Hospital, poi, ho trovato alcuni interessanti monumenti, cioè gli edifici che compongono il complesso dell'antico ospedale cittadino. Costruito tra il 1401 ed il 1414, l'antico Hospital de la Santa Creu è stato il maggior centro sanitario per i Barcelonins per quasi 5 secoli. Fu solo nel 1902, infatti, che i servizi sanitari furono trasferiti in un edificio più moderno, l'Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, progettato da Domenech i Montaner. Al momento l'edificio, i cui possenti muri esterni contrastano con l'eleganza del giardino interno, ospitano la Biblioteca Nazionale di Catalogna. Potrete avere accesso alla biblioteca attraverso la graziosa scalinata situata nel cortile interno, dove la croce che dà il nome allo stabilimento è ancora ben visibile. Sull'altro lato della strada, invece, è possibile vedere la chiesa collegata all'antico ospedale, chiamata per questa ragione Esglesia del Hospital.

Più avanti, Carrer del Hospital sfocia infine nella Rambla del Raval, una sorta di versione minore del suo equivalente più famoso. Nonostante ciò, l'ambiente è piacevole, con una serie di alberi che si concentrano nella zona centrale del viale, dove è piazzata, più o meno a metà via, una caratteristica statua raffigurante un gatto nero. Una volta raggiunta la fine della Rambla, ho completato il mio tour per El Raval con una puntata alla chiesa di Sant Pau del Camp (verso destra). Si tratta della chiesa più importante del quartiere ed uno dei più notevoli esempi di architettura medievale di tutta Barcellona. Sorta su un precedente monastero, la chiesa fu costruita nel IX secolo e poi restaurata diverse volte, prima di essere racchiusa nelle mura cittadine nel XIV secolo. Splendido esempio di romanico, merita una menzione speciale per il suo chiostro (che si può visitare pagando un ingresso di 3 euro) e per le decorazioni della facciata.

Dopo un'ultima occhiata al tranquillo cortile della chiesa, mi sono avviato di nuovo verso la Rambla, potendo notare che, alla fine dei conti, El Raval non è certo il distretto più famoso della città (o il più in voga), ma comunque valeva la pena di vederlo, tanto più che in alcune delle sue strette stradine troverete alcuni negozi caratteristici, nonché ristoranti tra i migliori di Barcellona.


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