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Per le strade di Barcellona: pedone o autista?!


Introduzione.

Partiamo da zero!

Uno dei primi e fondamentali aspetti di cui tengo conto appena metto piede in una nuova città, e soprattutto in una nazione diversa dalla mia, è quello della “vivibilità stradale”. Mi riferisco, infatti, a tutte quegli accorgimenti e norme non scritte che, puntualmente, si presentano nella vita di tutti giorni degli abitanti autoctoni di quella città, o stato, e che esprimono, in maniera molto naturale, la vera essenza dei cittadini che abitano quel posto.

 

Pedone.

La mia esperienza da pedone a Barcellona, mi ha fatto, fin dal principio, sorridere molto.

Essendo cresciuta nel Sud Italia, e quindi abituata a vedere continuamente attraversare la strada da diversi pedoni, a volte, senza la benché minima preoccupazione di controllare con la vista l’arrivo delle macchine, anche se accompagnati da un passeggino, e quindi da neonati, ho sempre prestato molta attenzione, a differenza di molti, prima di attraversare.

Una volta giunta a Perugia, per i miei studi, ma soprattutto a Roma, le mie attenzioni sono diventate delle vere e proprie imprescindibili regole. Regole da seguire in maniera molto fedele se si tiene alla propria vita se non  si vuole rischiare di essere elencati tra uno dei giornalieri incidenti che compongono la cronaca locale della città di Roma.

Ancora di più, le mie attenzioni sono diventate rigorose, quando, prima in Danimarca e poi in Norvegia, ho compreso che non vi era un reale pericolo di vita, qualora si fosse attraversata la strada in maniera impropria, ma che, per il gusto di seguire la norma, questa accortezza viene considerata parte della civiltà di un cittadino, se non ché di una nazione.

Questo piccolo quadro riassuntivo delle mie esperienze avute finora, in qualità di pedone, vogliono soltanto significare ed aiutare a capire, l’importanza che ricopre l’attenzione nell’attraversare la strada.

Ricordando di Roma, molti sono stati gli incidentiche hanno visto delle vere e proprie vittime morire soltanto perché si trovavano sul marciapiede.

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Nella mia prima frase scritta per questo post ho usato anche il verbo “sorridere”, riferendomi alla mia esperienza da pedone a Barcellona. Lo dico e lo ripeto con grande piacere ed orgoglio, senza la benché minima allusione ironica. Infatti, con mio enorme apprezzamento e compiacimento, la città di Barcellona offre un quadro molto simile sia ai paesi del Nord Europa, che a quelli del Sud.

In breve, ritrovandomi ad attraversare la strada, sin dal mio primo arrivo in questa splendida città, ho potuto constatare che i pedoni, turisti o cittadini che siano, non hanno  mota cura nell’aspettare che il semaforo diventi verde per attraversare. Sembra, in realtà, di assistere ad una vera e propria “corsa”.

La corsa al semaforo!

Un “corsa” che però, non mi ricorda il super attivismo confusionario di Milano, ad esempio, o di Roma, dove i ritmi frenetici giornalieri impongono la fretta come una prerogativa, ma, al contrario, mi fa pensare ad una corsa verso la spensieratezza. Una corsa che ha come primo ed ultimo scopo quello di “non perdere tempo”, ovvero quello di “non sprecare inutilmente del tempo ad attendere che il semaforo diventi verde, quando nessuno sta passando.

Sebbene si possa condividere questa affermazione e questo modo di agire, però, è bene sempre fare attenzione e quantomeno controllare che altre macchine non stiano sopraggiungendo nell’immediato.

Nelle strade principali, però, mi è capitato di vedere flotte di pedoni attraversare anche quando le macchine stavano per sopraggiungere.

Questa è una cosa che sconsiglio vivamente di fare, anche se, devo dire, che la pazienza degli autisti delle auto è veramente ammirabile!

Infatti, mai una volta ho sentito, fino ad ora, nessuno suonare il clacson, neanche quando le circostanze lo richiedevano fortemente.

Sarà davvero così semplice mantenere la calma anche quando invece che da pedone, la strada si stia attraversando in qualità di autista?

Lo scopriremo insieme nel prossimo post!

Autista.

Inizio ad affrontare questa questione, come spesso mi piace fare, partendo dalle mie esperienze pregresse, in modo da poter risultare il più chiara possibile, nell’esprimere la mia opinione riguardo determinate circostanze riscontrate.

Sono una ragazza che ha preso la patente (per fortuna!), rispettando i tempi permessi dalla legge, e quindi all’età di 18 anni. Come accade anche a molte ragazze del meridione, però, non ho subito “preso in mano il volante”, bensì ho aspettato, tra una guida saltuaria e l’altra (che avvenivano circa ogni mese oppure ogni 2 mesi), che questa capacità di saper guidare diventasse per me un effettivo bisogno.

Sicuramente, il fatto di non avere una macchina a mia completa disposizione ha influito molto. Così, approcciandomi al mondo del lavoro, che quasi sempre richiede degli spostamenti di sede, seppure brevi, in orari molto particolari, a volte, ho deciso di riprendere a guidare fino a che non ho riacquisito le abilità precedentemente assunte.

Sono molto soddisfattadel risultato ottenuto adesso, tanto che, prendere la macchina, è diventato quasi un piacere.

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Esperienza in Erasmus.

Una lunghissima pausa dalla guida!

“Sfortunatamente”, il mio viaggio in Erasmus, mi terrà lontana dalla mia piccola macchina con la quale vado ormai in giro molto tranquillamente.  Come molti sanno, però, le abilità di guida si riflettono, oltre che in un’attenta partecipazione ed attenzione dei sistemi visivo, uditivo e tattile, anche e soprattutto in un meccanismo di “memorizzazione motoria” (tanto per spiegarlo in maniera semplice), che, per tanto, ha bisogno di essere ripetuta nel tempo al fine di potersi mantenere allo stesso livello se non addirittura migliorare. Proprio come un vero e proprio allenamento, infatti, la guida, è un’attività che necessita di un po’ di tempo, ogni giorno, o almeno ogni 2 o 3 giorni, per “ricordare e ripetere” la parte pratica, che è quella fondamentale.

Mi piace ricordare ed informare con orgoglio di questa caratteristica della guida essendo una scienziata motoria, ma cerco, come potete leggere di rendere il concetto in più chiaro e semplice possibile in modo che tutti possano capirmi al meglio.

Afferrato ciò, potrete ben immaginare che l’ipotesi di “restare ferma” (senza guidare) per circa 5 mesi (l’effettiva e massima durata possibile per il mio progetto di Erasmus) non mi rallegra tanto.

Ecco perché, con lo scopo di non perdere tutto quello che ho faticosamente riacquisito durante gli scorsi mesi, ho intenzione di provare ad approcciarmi alla guida anche in questo nuovo, per me, paese europeo.

Ho chiesto dunque informazioni al riguardo presso una scuola guida di Barcellona e mi è stato detto che prima di ogni altra cosa bisogna andare sul sito www.dgt.it per effettuare il cambio di patente.

Questa è una procedura che mi ha stupita molto, essendo in possesso della Patente riconosciuta a livello Europeo e ricordando che anche la Spagna, prima di tate altre ne fa orgogliosamente parte.

Eppure, mi accingo a svolgere la procedura indicatami, nella speranza di capire la necessità di questo importante passaggio.

 

Stay Tuned!

Primo aggiornamento del post (effettuato in data 2 Settembre 2016).

Aggiorno questo articolo quando, oramai, mi ritrovo nella mia bella Italia! Posso quindi annunciarvi, sebbene con molto dispiacere, che non sono riuscita a vivere la mia esperienza da automobilista, a Barcellona!!

Indicazioni molto vaghe e diverse tra di loro!

Sono stata, infatti, ahimè, molto demotivata dal fatto che, ad ogni modo, ci si potesse spostare, molto facilmente, anche grazie al servizio di metro, ma, soprattutto, dal fatto che nessuno riuscisse a darmi le giuste indicazioni su come fare per poter prendere delle lezioni di guida a Barcellona!!

Avendo, infatti, aperto il sito della pagina web suggeritami dalla prima signora che avevo incontrato nella prima autoscuola in cui avevo posto questi quesiti, mi era apparsa una pagine dove le informazioni riguardano, perlopiù, gli stranieri propriamente intesi, e, cioè, quelli al di fuori dei confini europei!

Altre persone, invece, mi avevano detto, per sentito dire, che avrei potuto guidare tranquillamente e senza nessun tipo di problema!! Sfortunatamente, però, non tutti erano d’accordo su questo!!

Ecco perché, sentendomi molto confusa, mi sono sentita allontanata da quel primordiale desiderio di guidare a Barcellona!!

Vi prometto, però, che non appena avrò modo di potervi fare ritorno, raccontarvi il modo più utile per potersi approcciare alla guida, in questa splendida città catalana, sarà una delle cose che maggiormente mi premerà fare, una volta rientrata a casa!!

Come comportarsi alla guida?

Nonostante io non abbia avuto un tipo di esperienza diretta alla guida, nella città di Barcellona, mi è capitato, diverse volte, di essere accompagnata, in macchina, da diversi amici!!

Ecco perché credo di potervi svelare, perlomeno, qualche piccolo segreto che è giusto conoscere, prima di mettersi alla guida di un qualsiasi tipo di veicolo, in questa meravigliosa città che, ad ogni modo, non presenta poi chissà quale incombente necessità di mettersi al volante, essendo dotata di una meravigliosa e quasi sempre funzionante linea multipla di metro, in grado di arrivare, davvero, in ogni parte della città!

Attenti ai pedoni!

La prima indicazione che posso suggerirvi, essendo stata al fianco di diversi guidatori, è quella di fare molta, ma molta attenzione, a tutti i pedoni che, come vi ho già detto, a volte attraversano la strada con molta fretta!!

Se, infatti, vivere questa esperienza in strada da pedone, possa essere considerato molto civile, ed a volte anche divertente, allora è anche vero che non ci sarà nulla di davvero divertente o esilarante nel dovervi accostare, spessissime volte, per poter far passare dei coraggiosissimi pedoni che, ogni giorno, rischiano la vita, soltanto per recuperare, qualche minuto in più!

Consiglio!!

Fate quindi molta attenzione, non soltanto agli incroci, ma alla strada in generale, in cui, sicuramente, ed almeno una volta, vi capiterà di vedere delle persone che, prese dalla troppa fretta che la città di Barcellona richiede, tenteranno di recuperare “qualche minuto in più”, mettendo a repentaglio, addirittura, una vita intera, anzi, più di una, se aggiungiamo anche la vostra e quella degli altri!!

Non bere al volante!!

So che questa è una regola che in molti cercano di rispettare in tutti i luoghi, eppure, purtroppo, in una città di Barcellona, si sa, è facile alzare un po’ di più il gomito, ed è facile, soprattutto, che se non state necessariamente attenti al vostro bicchiere, qualcuno ci metta poi della droga che, davvero, potrebbe annientare le vostre capacità mentali!

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E’ per questo motivo che, addirittura, vi sconsiglio di prendere la macchina durante le vostre serata più sbarazzine in cui, anche se siete sicuri della compagnia e della fedeltà dei vostri amici, non potrete mettere una mano sul fuoco sull’ultimo arrivato, magari invitato, proprio, da uno dei vostri amici di fiducia!!

Sono infatti a conoscenza di tantissimi spiacevoli equivoci, capitati in alcune feste alle quali, fortunatamente, non ho mai preso parte per i troppi impegni di studio o per ristrettezze economiche, in qualità di studentessa!!

Con questo messaggio, voglio dunque esortarvi a ricordare quanto sia bello il dono della vita e quanto sia, in realtà, tanto facile perderla, una volta che avrete bevuto una birra di troppo, oppure quando, anche se avrete chiesto soltanto un bicchiere di semplicissima Coca cola, il vostro amico, oppure amica, prima di passarvi il bicchiere, ci avrà messo dentro un particolare tipo di droga che, magari, non ha ancora avuto il coraggio di provare su sé stesso/a!!

Fate attenzione, soprattutto, perché le persone insospettabili, a volte, sono proprio le stesse che nascondono le cose peggiori che possano essere pensate ed immaginate!!

Non avrei mai detto, infatti, che alcune ragazze che ho conosciuto, facessero uso di stupefacenti, proprio perché, nonostante il loro stile di vita sregolato, ostentavano delle forme di perbenismo e di salute che, a quanto pare, erano soltanto una facciata di copertura, da utilizzare con tutte le altre persone che, l contrario di loro, sanno godere dei semplici piaceri della vita senza doversi per forza “andare a cercare” qualcosa di cui, un giorno o l’altro, potrebbero davvero pentirsi!!

Sono ovunque!!

Tanto per farvi un esempio, al fine di farvi capire quanto sia davvero facile imbattersi in una di queste persone, posso dirvi che, tutt’ora, queste due ragazze, fanno parte di un gruppo di amici con il quale, comunque, è piacevole restare in contatto! Mi piacerebbe, però, poterle aiutare, ma non so neanche come poter iniziare l’argomento!! Ecco perché, semplicemente, ho deciso di non prendere parte ai loro party privati, né di bere in loro presenza, se non da un bicchiere che io stessa abbia personalmente preparato, o, quantomeno, tenuto, sempre, sotto controllo visivo!!

Trovare parcheggio: un costosissimo incubo!!

Miei carissimi lettori, curiosi ed amici, vi dirò, in particolare, in questo paragrafo che, sebbene la vita a Barcellona possa sembrare molto serena e tranquilla, fatta eccezione per i ritmi troppo frenetici che il passo svelto dei turisti impone(!!), non sarà affatto rilassante o rigenerante, riuscire a trovare parcheggio, in questa città, sebbene i parcheggi a pagamento siano davvero, tantissimi!!

Tanti, tanti, parcheggi!!

Sarà infatti l’imbarazzo della scelta l’unica cosa che vi tratterrà ad attendere poco fuori dall’ingresso del parcheggio a pagamento, eppure, posso assicuravi, che un mio amico è arrivato a pagare circa 6 Euro, soltanto perché aveva deciso di godersi alcune ore in compagnia del nostro solito gruppo, ed aveva successivamente deciso di potersi fare seguire e trasportare dalla macchina che aveva comprato in Francia e con la quale era arrivato, proprio, qui, a Barcellona!!

Non vorrei essere troppo ironica in questo giudizio, quantomeno non verso di lui, eppure adesso capisco perché, dopo un lungo periodo di tempo, io abbia iniziato ad incontrarlo molto più spesso in metropolitana, piuttosto che in macchina!!

Applicazioni favolose!!

Tuttavia, lui stesso, mi aveva mostrato un tipo di applicazione che, favolosamente, riusciva a riconoscere la sua auto, sia all’entrata, che all’uscita dal parcheggio, poteva scalare direttamente dal suo credito telefonico il prezzo che avrebbe dovuto pagare, invece, in contanti e lo aiutava, addirittura, ad individuare un posto libero, all’interno del parcheggio, che andasse bene per le misure della sua macchina ( la quale era non molto piccola, ma neanche enorme quanto un fuoristrada!!).

Non ricordo, precisamente, il nome di questa applicazione!! E per questo, vi chiedo immensamente scusa! Posso, però, suggerirvi di cercare delle informazioni al riguardo proprio su Google, o magari di chiedere, magari ad un amico che vive a Barcellona, di informarsi meglio riguardo questa App!!

Un invisibile traffico!!

Quanto tempo ci vuole per arrivare?! Era questa la domanda che mi facevo sempre quando mi trovavo in macchina con qualcuno!! Le strade di Barcellona, che viste con gli occhi di un pedone, sembrano davvero tanto fluide e tranquille, se non che anche davvero poco popolate(!!), cambieranno completamente aspetto, una volta che le avrete osservate da dietro un vetro di una macchina!!

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Ho impiegato, infatti, davvero delle ore, prima di poter arrivare a casa, una volta in cui sono stata accompagnata a case in macchina, partendo dalla spiaggia di Barceloneta, ma vi assicuro che avrei impiegato, almeno (!!), la metà del tempo perso, per raggiungere casa mia, qualora avessi scelto di camminare a piedi e di raggiungere la metro!!

Fuori da Barcellona!!

Le strade, però, non sono tutte uguali, si sa!! Ed è proprio questo che mi viene in mente, se ripenso alle volte in cui sono stata accompagnata, invece, al di fuori della città di Barcellona!!

Le strade (ed autostrade!!), erano si, molto affollate, ma lasciavano, perlomeno, il piacere, al proprio autista, e a chi gli stava accanto, di poter ammirare il panorama di fianco in maniera fluida e regolare, senza quelle lunghissime ed estenuanti pause che, invece, era troppo spesso frequenti, nelle vie adiacenti la spiaggia di Barceloneta, oppure il centro, oppure vicino al Camp Nou!!Vale davvero la pena di guidare una macchina a Barcellona?

Mi piace decidere di concludere questo post con questa domanda che, a dire il vero, pongo prima a me stessa, in qualità di persona, che, sempre a me stessa, in qualità di “giornalista improvvisata che deve descrivere  la sua esperienza nella città di Barcellona”!!

In entrambi i casi, però, la risposta è una sola, ovvero: “Credo di no”!!

Laddove, quel “Credo di no!”, significa che, al momento, e per come ho vissuto questa città,  on si presenta, in alcun modo, la necessità di avere una macchina.

Tuttavia, semmai un giorno io decidessi di andare a vivere, stabilmente, a Barcellona, come è d’altronde, molto probabile, allora, mi si presenterebbero delle situazioni familiari, sicuramente molto diverse che, in tal caso, mi richiederebbero, forse, e per davvero, l’uso di una macchina!!

Per il momento direi che quello che dovevo dire l’ho detto!!

Quindi, come sempre, vi ringrazio per aver letto questo post, e vi aspetto al prossimo, sperando, nel frattempo, di poter fare, anche io, una bella guidata nella città di Barcellona, e di imparare qualche segreto in più da potervi raccontare la prossima volta!

Buona lettura, allora, per i prossimi post e, mi raccomando dovunque voi siate, attenti alla guida!!


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