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La mia prima esperienza di partecipazione al concorso di Erasmusu. (Un aggiornamento del post).


Introduzione.

Un articolo molto lungo!

Considero sin dal primo momento il concorso Erasmusu come un’ottima occasione per vincere, ma non poi tanto molto denaro, piuttosto, sé stessi!

Mi ritrovo infatti qui a descrivere, con molta gioia, del concorso a cui sto partecipando.

Parlerò, in questo post delle mie prime impressioni avute, durante la mia pria partecipazione a questo concorso.

Non lo faccio per una sorta di pubblicità, ma semplicemente per descrivere questa esperienza, ancora un volta dal mio punto di vista, affinché qualcuno che potrebbe essere interessato a partecipare alle auspicabili future edizioni dello stesso, possa saperne “qualcosa di più”.

Certo che si!

Dopo aver ricevuto una graditissima e-mail di invito di partecipazione a questo concorso, tramite un riconoscimento di e-mail collegato al mio progetto Erasmus, ho accettato con entusiasmo l’idea di poter partecipare e, perché no, di vincere uno dei tanti premi messi a disposizione dei partecipanti.

Sono, infatti, una ragazza che ha viaggiato parecchio, seppure non ancora molto, in Europa, e per niente al di fuori di questo continente (per adesso!), e mi sento molto coinvolta nell’essere presa in considerazione come soggetto attivo di questa descrizione.

E’ infatti possibile, non soltanto raccontare dal vivo la propria esperienza Erasmus, ma anche descrivere tutti i luoghi che sono stati visitati personalmente, riportandone le esperienze individuali, con un tratto di criticità positiva che aiuterà, senz’altro, il nuovo lettore, a ponderare meglio sulle sue future scelte, o a creare, almeno, un proprio punto di vista rispetto a quanto riesca a leggere tra le righe dei partecipanti.

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Le cose belle del concorso Erasmusu!!

Il mio vero talento.

In secondo luogo, ma non per importanza, mi sono sentita molto toccata nella chiamata alla partecipazione a questo concorso, perché il mio vero e primo talento (credo) è quello che scrittura.

Son infatti in “eterna stesura” di un romanzo d’amore che parla, anche in maniera autobiografica, del mio passato amoroso e sono felice che questa nuova esperienza mi aiuti a tirar fuori anche un insolito lato di “reporter turistica” che già avevo scoperto grazie al famoso motore di ricerca di Trip Advisor.

Migliorare le proprie capacità di scrittura.

Ritengo, quindi, molto stimolante, l’obbligo di doversi concentrare sulla stesura di una presentazione scritta riguardo quanto vissuto, in chiave personale, e sono sicura che, alla fine del lavoro svolto, anche l’ultimo dei partecipanti, avrà migliorato, anche se di poco, le sue capacità di scrittura, o quantomeno quelle riflessive.

Pensarci bene!

Un altro importantissimo aspetto che mi spinge a scrivere quanto più possibile riguardo le esperienze vissute è il fatto che, essendo quasi “costretta” a dover riflettere sulle qualità dei posti e sugli aspetti positivi (e non) degli stessi, mi sento come in dovere di pensare e di riflettere, prima di tutto, su alcuni luoghi ed esperienze importanti della mia vita che, molte volte, davo per scontato.

Non è questa una banale motivazione. Al contrario, da quando ho iniziato a scrivere per ottenere dei punti riguardo questo concorso, mi ritrovo a riflettere più spesso e a ragionare di più sui luoghi che vorrei visitare o sui posti in cui vorrei mangiare, cercandone sempre di nuovi, ma soprattutto riscoprendo i miei luoghi usuali di sempre attraverso una nuova ottica e, come in molti sanno, non esiste opportunità migliore per un viaggiatore che quella di vedere con occhi diversi, o meglio, con occhi “nuovi”, la realtà.

Molto meglio della ricompensa!

Sono rimasta talmente stupita da queste prime nuove opportunità di formazione, che ho quasi messo da parte la motivazione che all’inizio significava per me il primo fattore di stimolo, ovvero, la ricompensa dei premi offerti, insieme anche alla prestigiosità che, in ogni caso, questo titolo di vincita rilascerebbe.

Uno sguardo al passato.

Un altro aspetto “nuovo” e che mi spinge a riflettere bene sulle esperienze vissute è quello che riguarda, invece, i luoghi e le esperienze che non sono in grado di ripetere, almeno per il momento.

Trovo, ad esempio, che sia importante e molto formativo, per chiunque abbia affrontato, anche in passato, un percorso di studi o di formazione personale,  e quindi anche di divertimento, che si fermi per un attimo a riflettere sulla qualità delle attenzioni ricevute, non soltanto come farebbe nel discuterne in famiglia o con gli amici, ma soffermandosi persino ad analizzarle con criticità.

Rendersi utili!

Un ulteriore fattore che mi ha “cambiata” in positivo è quello della condivisione, che resta ufficialmente il primo obiettivo del concorso, ovvero scrivere e descrivere, al fine di rendersi utili agli altri attraverso la condivisione della propria esperienza.

Sebbene, infatti, la mia vita sui social network fosse stata momentaneamente messa da parte, perlopiù per ragioni di studio, grazie a questo concorso ho scoperto un pretesto in più per condividere con i miei amici, parenti  e conoscenti le esperienze pregresse che mi riguardano personalmente.

 In questo modo, anche il rapporto con quelle persone che a volte non è possibile frequentare con la stessa intensità con cui si desidererebbe, sembra intensificarsi molto, perché descrivere i luoghi visitati e le proprie esperienze è un po’ come aprirsi al mondo e raccontare un po’ di sé agli altri.

Un forte sostegno economico!

Infine, considerando inizialmente molto cospicua la somma del primo premio , mi sono in seguito lasciata persuadere dall’idea che, in realtà, anche il primo dei premi non sarebbe adeguatamente proporzionato all’importanza del materiale fornito, in quanto, qualora fosse realmente attinente alle regole indicate e valido, da un punto di vista linguistico e grammaticale, costituirebbe, sicuramente, una fonte più che necessaria ed un importante punto di riferimento per tantissime altre persone, tanto da valere molto di più della somma proposta, almeno dal punto di vista umanistico.

Dunque, a mio modesto parere, i relativi premi seguono una giusta scala, ma è anche vero che non esiste una numerologia ben precisa da raggiungere per ottenere uno di questi, bensì esiste un limite che segue naturalmente il corso dell’evento e che quindi dipende dal miglior prodotto finale che verrà elaborato.

Secondo quest’ottica, perfino la cifra massima potrebbe non essere considerata proporzionata, rispetto al lavoro svolto, ma ritengo, comunque, che sia un valido contributo per gli studenti, un’ottima motivazione e,  soprattutto, un’opportunità per potersi esprimere e collegare con il mondo in maniera utile (anche questo è un fattore molto importante: sentirsi utili).

Iscrivetevi anche voi!

Consiglio quindi, molto vivamente, di partecipare a questo concorso e di condividere, in tutta franchezza, le esperienze vissute, oltre che per ottenere dei benefici economici o per aiutare gli altri a ricevere dei consigli su come e dove andare, ma, in primo luogo, per sé stessi e per tutti i benefici che ne derivano.

La tua lingua madre!

Un’ultima voce, che ritenevo inizialmente errata, e che si è rivelata in seguito perfettamente calzante è, invece, l’obbligo di esprimersi nella propria lingua nativa.

Essendo attualmente una studentessa del Master Europeo in Health and Physical Activity presso l’Università del Foro Italico di Roma, infatti, ed essendo quindi “costretta” ad affrontare tutti gli aspetti ad esso correlati esclusivamente in lingua inglese, mi sono sentita un po’ come trattenuta o limitata nel momento in cui mi veniva richiesto di esprimermi nella sola lingua nativa, che per me è, ovviamente, quella italiana.

Probabilmente, questa è una riflessione che toccherà soltanto la mia mente o poche delle altre coinvolte in questo concorso, in quanto, essendo ormai proiettata verso un’ottica europea e mondiale, ritengo che l’italiano sia sì, una lingua bellissima ed anche molto utile, ma anche che non sia una delle migliori o “più usate” lingue del mondo.

Come rivalutare la tua lingua.

E’ forse proprio per questo motivo, che vorrei ringraziare particolarmente questo concorso, ovvero per avermi fatto riscoprire persino la mia lingua di origine.

Sono certa di aver compreso, soltanto adesso, che lo scopo principale per cui ci venga richiesto di esprimerci esclusivamente nella propria lingua nativa, derivi dal fatto che si cerchi di ottenere il meglio della stesura degli scritti ed anche di garantire a tutti i partecipanti la libertà e l’opportunità di poter dare il loro meglio, grazie al vocabolario più vasto che conoscano: il proprio.

Quali sono gli obiettivi di questo concorso?!

Soltanto adesso riesco a capire, finalmente, i veri obiettivi da raggiungere, almeno dal mio punto di vista, da parte di questo concorso.

Il punto non è tanto quanto “descrivere” o “raccontare di sé” e né tantomeno far emergere l’Erasmus come un progetto molto importante, quale invece è.

L’importanza di viaggiare.

Sebbene sia un po’ perplessa riguardo l’ultima cosa che ho appena scritto, riguardo l’importanza da attribuire all’Erasmus, visto che anche il nome dell’Erasmusu stesso, lo riporta, sono, infatti, altamente convinta che lo scopo sia un altro e cioè quello di trasmettere, attraverso la voce unica dei viaggiatori o, ancor meglio studenti, una reale esperienza di vita  ed anche (perché no?) di un passato di esperienze che molte volte non viene espresso attraverso le vie di comunicazioni reali e /o virtuali per ovvie ragioni legate al voler nascondere molti problemi.

Riflettere e comunicare: come si può, vivere senza?

In più, credo che questo sia un importantissimo modo, non soltanto per riflettere sulle proprie emozioni ed esperienze vissute, ma anche per comunicare ed imparare a saper comunicare agli altri le proprie esperienze di vita vissuta, anche al fine, non secondario, di voler far conoscere parte della propria vita.

In un mondo come quello odierno, in cui il parlare di sé sembra essere, e lo è, nella realtà, il solo ed unico modo per far riconoscere agli altri anche la propria esistenza, diventa molto difficile imparare a comunicare e a sapersi fare accettare se non si è in grado di esprimere quanto si ha precedentemente vissuto e, soprattutto, se non si è in grado di “condividerlo” pienamente con gli altri, sotto tutti gli aspetti! Sebbene, infatti, molti esperti del settore, e non, siano preoccupati per l’eccessivo accanimento verso i social network, trovo che il sano e giusto utilizzo degli stessi sia incredibilmente utile e vantaggioso per l’uomo.

Far sentire la propria voce al mondo!

Basterebbe porre l’esempio di alcun e applicazioni che sono in grado di modificare le foto e grazie alle quali siamo in grado di metterci in comunicazione con il resto del mondo e di “mettere in mostra” non soltanto noi stessi, ma anche i nostri lavori che, il più delle volte, esprimono la parte più intima della nostra persona.

E’ una “violazione-occasione” molto pesante, ma al tempo stesso importante alla quale riesce quantomeno difficile, se non impossibile, rinunciare.

Un social network alternativo ed intelligente: la piattaforma Erasmusu!

Io stessa, dopo aver provato per tanti mesi ad allontanarmi da alcuni social network, primo fra tutti Facebook, perché troppo sollecitata da inutili e frivole conversazioni anche da persone che non conoscevo, ho dovuto, ahimè e per fortuna, constatare che , al di fuori di questa realtà, nessuno viene neanche minimamente considerato come facente parte, a tutti gli effetti, della società! E’ un fatto davvero ridicolo!

Eppure è esattamente così! In quel periodo di “distacco dai social” avevo molte meno opportunità per restare in contatto con i miei amici, ma anche con tutte le persone che fanno attivamente parte della mia vita, come ad esempio parenti e conoscenti di secondo o primo livello.

Il concorso Erasmusu è, invece, una splendida opportunità per tutti coloro che hanno voglia di condividere, seppure nella maniera più seriosa ed amichevole, al tempo stesso, delle maniere, la propria vita passata e presente.

Un profondo scambio di informazioni.

Credo che sia un interscambio culturale in cui, anche da un concorrente che ci precede in graduatoria per pochi punti, possiamo imparare tanto.

Lo spirito giusto!

La cosa più bella di questa competizione, credo che sia proprio questa: lo spirito con cui va vissuta! E cioè proprio come un racconto delle proprie esperienze! Se davvero impegnerete voi stessi a raccontare di ciò che vi è realmente accaduto e di quello che vi sta accadendo in questi giorni, alla scoperta della vita,a prima ancora che dei posti, delle persone e delle città, allora avrete, forse (o almeno credo!), imparato qual è lo spirito giusto per affrontare questa competizione!

Uno spirito di vitalità in più!

In realtà, credo che questa non dovrebbe essere semplicemente considerata come l’acquisizione di uno spirito così attivo da utilizzare esclusivamente durante il tempo del concorso, che, seppure non breve, resta, in sostanza, limitato, ma come una vera e propria acquisizione di spirito di vitalità da ricordare e da portare con sé anche dopo la fine di questo meraviglioso concorso!

Un giusto premio?!

Sarà forse per questo che la retribuzione non sia proporzionale, in pratica, alla quantità di “lavoro” che ogni concorrente è destinato a svolgere?! Se all’inizio avevo qualche dubbio, adesso, credo di essere convinta proprio di ciò!

Penso e ritengo, infatti, che anche la cifra più alta del primo classificato, non sia del tutto adeguata al tipo di dispendio energetico e letteralmente “vitale” che serve a realizzarlo. D’altro canto, se ho ben capito, attraverso la stesura di questi infiniti post e pagine di vita, si impara talmente tanto in più che, forse, l’unica giusta ed adeguata retribuzione sta proprio in questo!

Che dire dei suggerimenti e delle correzioni?!

Devo essere sincera. Sono rimasta molto stupita quando mi sono vista arrivare, un bel giorno, una e-mail da parte degli organizzatori che si complimentavano per la qualità del materiale che stavo pubblicando.

Ne sono stata molto felice ed entusiasta, tanto da poter credere di avere delle buone opportunità di poter arrivare tra i primi posti, sebbene io abbia iniziato a seguire questo concorso, soltanto dopo le vacanze natalizie, sebbene questo sia iniziato ben più tempo addietro.

Il pensiero di questa (adesso probabile) ipotesi mi ha rallegra tata molto, tanto che ho cercato di immergermi ancora di più in questa “realtà di concorrente” che, comunque, restava sempre troppo impegnata nel fare la valigia per poter pubblicare, ogni giorno, un nuovo post!

E’ proprio l’impegno, però, che verrà premiato, sicuramente dagli organizzatori che sembrano svolgere il proprio lavoro alla luce del Sole

Una connessione necessaria!

Non nego di aver ricevuto, in seguito, altri suggerimenti dal gentilissimo e disponibilissimo Javier, il quale si è perfino preoccupato di suggerirmi l’utilizzo di un nuovo browser laddove il mio computer presentava delle numerose difficoltà di connessione alla linea wifi impedendomi, quindi, di poter “dare il massimo” delle mie potenzialità anche in questo concorso.

Ribadisco, in ogni caso, che davvero non è comune sentirsi ricevere dei complimenti o dei suggerimenti riguardo  il modo in cui si decide di partecipare ad un concorso e devo dire che, durante le prime volte, lo trovavo veramente strano!

 Soltanto dopo essermi quasi abituata a questo “clima di chiarezza e serenità” che riesce ad avvolgere organizzatori e concorrenti, che mi sono resa conto che il solo scopo degli organizzatori è quello di sollecitare tutti i concorrenti a dare il meglio di sé, anche, ovviamente, al fine di presentare, in ultimo e in anticipo del materiale sempre migliore agli occhi dei numerosi lettori che fanno parte di questa meravigliosa famiglia “Erasmus e non”!

Non ho nessuna paura nel constatare e nel dire queste informazioni, nel caso in cui qualcuno volesse soltanto azzardare che questi suggerimenti mi abbiano aiutato illegittimamente a raggiungere uno dei primi premi, come sono al momento candidata a vincere, perché sono più che certa, che lo stesso trattamento è destinato allo stesso modo a tutti coloro che partecipano, esattamente come me, a questo fantastico concorso.

Grazie Erasmusu!

Voglio cogliere l’occasione per ringraziare anche tutti coloro che organizzano un tale premio e riconoscimento per tutte le persone che amano viaggiare, ma anche per tutti coloro che, in particolare, si accingono ad affrontare un’esperienza di Erasmus all’estero.

Erasmus – “non Erasmus”!

In particolare, vorrei ricordare a tutti i miei lettori che io non sono tra quelle matricole elette che ha avuto la possibilità, come in genere avviene, di ricevere un sussidio economico per vivere la propria esperienza Erasmus.

Al contrario, per via della mia media, comunque alta e non disprezzabile, non sono risultata vincitrice, ma “soltanto” idonea.

Per me quella parola “idonea” ha significato, fin dal principio, una grande speranza, anche quando si aspettava la seconda selezione tra le persone che nell’istituto erano risultate idonee, ma no vincitrici per la borsa di Erasmus.

Anche questa volta, sono stata molto fortunata, in quanto, a seguito di una attenta rivalutazione delle qualità delle matricole proposte, sono risultata idonea, proprio al quinto posto che era, precisamente l’ultimo dei 5 destinati agli studenti con l’intenzione di partire in Erasmus, seppure senza ricevere alcun sussidio dall’Università.

Grazie, quindi, ancora una volta, per questa preziosissima opportunità di ricevere, non soltanto un arricchimento personale, ma anche un supporto economico, il quale, in tutta sincerità, sarebbe per me, al momento, molto gradito, apprezzato e, sicuramente, onestamente guadagnato!

E’ un modo in più per spingere i giovani, di diverse nazionalità, a dare del proprio meglio, nel migliore dei modi, e questo mi porta, ancora una volta ad ammirare con stima organizzazione di questo concorso che si potrebbe quasi definire come una vera e propria “borsa di studio” che ha, però, a che fare, anche con l’editoria, ormai resa molto importante e valida anche, e soprattutto, on-line.

Una maggiore consapevolezza!

Infine (anche se non so ancora se è questo il finale accorgimento che deriva dalla partecipazione a questo concorso!), la qualità che ci spinge ad avere questo concorso, in qualità di partecipanti, è una importantissima e maggiore consapevolezza del proprio viaggio di Erasmus.

Un viaggio nella vita!

Questa volta con “viaggio di Erasmus” voglio intendere un viaggio non soltanto interpretato in qualità di studente, ma un vero e proprio viaggio da e verso la vita.

Infatti, considerando che è possibile partecipare a questo concorso anche se si è semplicemente degli esperti o volenterosi viaggiatori, si può ben comprendere come questo straordinario concorso voglia e possa, soprattutto, far emergere, non soltanto le migliori qualità di reporter turistico nascoste dentro ciascun partecipante, ma anche e soprattutto, le abilità di vivere appieno, e cioè nel migliore dei modi, i nostri viaggi, nonché la vota che ci si presenta davanti.

Cosa farei con i soldi ricevuti da una eventuale vincita del concorso?

Non so se la risposta a questa domanda possa interessare a qualcuno, effettivamente, ma un po’ affezionata a questa domanda perché è una di quelle domande che mi faccio più spesso. La risposta, in realtà, verrebbe già da sé!

Non essendo, infatti, vincitrice di una borsa di Erasmus, propriamente detta, non potrei che utilizzare una eventuale vincita se non per rendere migliore, o semplicemente possibile, la mia permanenza in Erasmus.

Mi sfiora anche l’idea dell’acquisto di un nuovo computer, visto che questo mi da sempre e comunque diversi problemi, sia a livello di connessione (wifi e non) e sia a livello di velocità ed utilizzazione dei vari software e di visualizzazione dei dati presenti in esso.

Credo, però, che la “più saggia decisione” da fare riguardi quella strettamente legata all’ambito a cui questo concorso, nonché anche il progetto Eramsus in sé per sé e prima, si legano, ovvero la scoperta del mondo appartenente alla realtà Erasmus, e/o al mondo della “nuova scoperta” di luoghi, civiltà e cultura a cui così tanto spesso ci sentiamo spinti. Sarebbe bello, per me, quindi,  poter utilizzare, nella migliore delle ipotesi, le quote riscattate da una probabile vincita per una serie di ben programmati e ponderati viaggi, al fine di arricchire il mio bagaglio culturale, seppur sminuendo il mio bagaglio economico.

Per poter rispondere a questa domanda, però, dovrò attendere ancora alcune settimane. La “scelta”, infatti, non dipenderà da me, ma da alcune mie future disponibilità economiche. Resto comunque certa che questa eventuale vincita risulterebbe, sicuramente un motivo d orgoglio, in primis, ed un forte sostegno economico in secondo luogo.

Un diverso approccio alla vita.

Ancora una volta ci tengo a sottolineare l’importanza della partecipazione a questo concorso. Non ne ricavo nulla, tutt’altro, faccio soltanto pubblicità a qualcuno che, un giorno, potrebbe forse essere, o lo è già, un mio potenziale “avversario”, in questo stesso concorso.

Eppure, non ho né paura e né mi pento di fare questa sorta di pubblicità spontanea, anzi lo faccio perché ci tengo a dare delle informazioni utili a tutti coloro che prima di iniziare a pubblicare alcuni dei loro scritti, e quindi a dedicare anche la più piccola parte del loto tempo prezioso, sappiano di che cosa si tratta nello specifico.

Il tempo per scrivere!

Non nego, infatti, di avere avuti anche io dei dubbi sul proseguire o meno con la stesura dei post da inserire in questo concorso, ma non è stato perché non avessi più intenzione di farlo. E’stato semplicemente perché “la vita da Erasmus” è talmente piena di momenti meravigliosi, sia dal punto di vista didattico, che da quello sociale, che, veramente, perdere anche un solo pomeriggio per scrivere sui posti visitati, o su come si prepara una ricetta che abbiamo imparato da poco, sembra davvero essere un peccato!

E’ anche e forse proprio per questo motivo, che vorrei dare alcuni consigli utili, affinché possiate considerare, anche voi, quanto sia comunque importante anche il “mandare avanti” questo progetto, riguardante la sfera comunicativa della vostra vita, in maniera tanto coinvolgente, quanto rilevante.

Ci saranno sicuramente dei gironi, in cui, così come è capitato a me, rientrerete a casa talmente stanchi che quasi non avrete voglia neanche di aprire il computer e, quindi, giorni di vuoto, dal punto di vista del concorso, ma sarà proprio in quei giorni che costruirete il vostro bagaglio culturale da rielaborare e presentare nel prossimo post.

La riservatezza.

Il termine “privacy”, oggi, sembra davvero essere un termine molto confuso, in sé per sé, o almeno questo è quello che mi pare di notare.

Nel momento in cui esponiamo dei dati personali(di qualsiasi forma o contenuto), in teoria, ci esponiamo un po’ a tutto il mondo, eppure vorremmo, anzi pretenderemmo, che questa presentazione fosse valida soltanto attraverso le nostre condizioni. Vorremmo , cioè, che le nostre esperienza siano sia pubbliche, che private.

Questa utopica opzione sembrerebbe una contraddizione in termini, eppure, il modo per creare il limite tra ciò che appartiene soltanto a  noi e quello che invece abbiamo voglia di condividere con gli altri, esiste e sta, precisamente, nel non pubblicare alcune informazioni riguardo degli accaduti di cui non vogliamo rendere partecipi gli altri.

Considero ormai la piattaforma di Erasmusu come un vero e proprio social network. Lo faccio soprattutto dopo aver ricevuto alcune richieste di aiuto tramite messaggio privato. In effetti, credo che possa essere considerata tale a tutti gli effetti. Non ha nulla da invidiare al funzionamento delle applicazioni più famose, ma meno attinenti allo scopo di questo enorme punto di scambio informativo.

Infatti, se la paura di pubblicare una determinata foto su un social network può fare paura, attraverso la piattaforma globale di Erasmusu, ci si esibisce e ci si apre, quasi totalmente, al mondo intero.

Chiunque possieda le coordinate per accedere a questa piattaforma, infatti, potrà leggere, non soltanto il posto in cui siete stati, vedere la foto e sapere con chi eravate, ma riceverà qualcosa di ancora più intimo di quanto si legge sui social network di oggi, e cioè il vostro modo di vedere le cose e il vostro modo di averle vissute.

Lo stile.

Non lo farà, inoltre, in maniera sgrammaticata, come spesso si legge, purtroppo sui social network, ma dovrete voi stessi seguire e fare attenzione alle regole di stile che state utilizzando.

Esiste un elenco molto chiaro al riguardo. E’ talmente tanto chiaro, che chiunque fosse interessato, potrà visualizzare liberamente le linee guida che vengono adoperate, spesso, dai concorrenti, al fine di poterne comprendere la chiave di strutturazione comune a quasi tutti i post scritti dai partecipanti.

Non sto cercando di convincervi!

Non ho alcuna intenzione di convincervi a partecipare a questo concorso e né, tantomeno, ne ricaverei qualcosa. So, per certo, però, che mi farebbe davvero tanto piacere che chi leggesse queste righe si dimostrasse almeno interessato a considerare questo concorso come uno dei più validi che si possa avere occasione di apprezzare nella vita.

La trasparenza.

Sebbene ancora a livelli provinciali, e per una volta anche nazionali, sono coinvolta molto spesso nelle piccole sfilate di moda e di concorsi di bellezza che si organizzano, soprattutto, nella mia regione.

Mi fa molto piacere partecipare ed ogni volta è per me già una grande vittoria partecipare, in quanto, già essere lì, in qualità di “ragazza fisicamente apprezzabile”, costituisce già, di per sé, un grande premio.

Eppure, non nego di essere tornata a casa molto dispiaciuta, anche più di una volta, dopo aver constatato, come tutte le persone presenti tra il pubblico, che la reale vincitrice del concorso non era in realtà quella più bella, ma aveva, magari, alcuni rapporti molto stretti con delle persone appartenenti alla giuria.

Queste situazioni non hanno nulla di strettamente legato alla mia regione, o almeno, non in particolare. Credo, infatti, che queste realtà si verifichino in tutto il mondo ed è, infatti, questa, la realtà.

Non è il caso, per fortuna, di questo concorso, dove la graduatoria “finale” è apertamente visibile agli occhi di tutti.

Una graduatoria visibile a tutti.

Questa sorprendente caratteristica, non soltanto è utile a tutti coloro che vogliono ammirare le varie posizioni, dall’esterno, ma anche e soprattutto a tutti coloro che, partecipando attivamente alle modifiche della stessa, sono in grado di conoscere esattamente ed in ogni momento, in tempo reale, non solo la propria posizione, ma anche le persone che anticipano o posticipano la propria.

Ho definito la graduatoria “finale”, utilizzando le virgolette perché, così come potete leggere anche voi, per l’appunto in maniera trasparente, alla fine del concorso gli organizzatori faranno in modo di revisionare tutto il material pubblicato e si riserveranno il diritto di rimuovere il materiale pubblicato dai partecipanti che riterranno poco conforme all’utilità del progetto o comunque presentati in maniera non accettabile.

La graduatoria finale verrà, dunque, aggiornata, al fine di presentare un auspicabile 25% di voti in più, per tutti coloro che avranno rispettato al meglio le regole di stile proposte. 

Come utilizzare i soldi in caso di vincita?

Voglio dedicare un piccola parte di questo mio post ad alcuni consigli riguardo l’eventuale ed auspicabile spesa di una desiderata, ovviamente, vincita di questo concorso, in termini prettamente economici. E voglio, di proposito, ripeterlo, ancora una volta, forse, soltanto, per realizzare al meglio questa probabile ipotesi.

Certamente, il desiderio di acquisto dipenderà, senza la benché minima ombra di dubbio, dalla cifra che potrete utilizzare, e quindi dalla cifra che sarete in grado di raggiungere.

Scrivo questo post anche per poter dire “grazie” alle persone che hanno perso il loro tempo leggendo le mie opinioni, ma anche grazie al tempo che io stessa ho dedicato a queste descrizioni, che ho cercato di rendere il quanto più accurate possibili.

E’ proprio per questa ragione che non provo vergogna nel dichiarare di avere ancora qualche speranza di arrivare per prima alla fine del concorso, nonostante le indicazioni generali abbiano chiaramente indicato che le persone che riceveranno il 25% in più di voti, rispetto a quelli che non saranno considerati degni di ciò, saranno soltanto coloro i quali avranno dimostrato una certa costanza, nello sviluppo dei propri lavori.

Non voglio dire, con ciò, di non essere stata costanza, tutt’altro! Ho curato talmente con costanza e progressività i miei lavori, che ho preferito procedere con cautela, mantenendo ogni volta la nuova posizione guadagnata, senza effettuare delle ripide impennate di graduatoria, soltanto al fine di guadagnare dei posti.

Eppure, ciò che il concorso vuole intendere, con la frase che ho sopra ricordato, è che non bisogna dare il meglio di sé durante l’ultimo mese, al fine di ottenere il 25% dei punti in più, o almeno per quello che mi sembra di percepire molto chiaramente da quanto riportato e tradotto nella mia amatissima lingua italiana!

Dunque, senza alcun tipo di supermia, ma senza neanche alcun tipo di commiserazione, mi piace sognare di poter arrivare, alla fine del concorso, tra le prime posizioni e di poter vantare, per questo, di una cifra economica più alta come vittoria finale del concorso.

A dire la verità lo spero tanto anche e soprattutto perché, qualora la vincita fosse ragionevolmente più alta, potrei utilizzare il ricavato dei miei innumerevoli sforzi con qualcosa di veramente importante che potrebbe significare un punto di svolta nella mia vita, sia da studentessa, che da lavoratrice.

Una scelta ponderata!

Ho riflettuto tantissimo su questo argomento ed eventuale e ben accetto “problema”! Dopo aver inizialmente pensato di utilizzare la vincita come fondo economico per finanziare un piccolo tour di viaggi da utilizzare prima della fine del mio amatissimo progetto Erasmus, ho realizzato che, in effetti, scavando un po’, ma non troppo, nei miei sogni nel cassetto ci sarebbe qualcosa di molto interessante, e, al tempo stesso, di molto difficile da realizzare, in termini economici.

Sto parlando di un sogno che non ho ancora avuto modo di palesare a tutte le persone che conosco, per il semplice fatto che è, e al momento resta, “soltanto un sogno”. Parlo di un biglietto di sola andata per una città molto lontana che potrebbe, e quasi sicuramente dovrebbe, darmi la possibilità di realizzare, finalmente, me stessa, sotto tutti i punti di vista.

Alcune “piccole” (grandi!!) rinunce!

Non nego, però di aver rinunciato ad alcuni momenti importanti di svago, come, ad esempio, alcune uscite del Sabato sera, oppure alcune feste Erasmus, che mi avrebbero, senza ombra di dubbio resa più allegra per una sera, ma alle quali, però, ho scelto di non partecipare!

E’ questa, però, la stessa ragione per la quale, alcune volte, sono costretta a rifiutare un invito a cena, per concentrarmi, al meglio, sullo studio.

Conta l’impegno!

E’ esattamente per questa ragione che credo che sia l’impegno ad essere premiato, in questo concorso.

Ho l’impressione, infatti, a dire il vero, che questa sia un’ottima opportunità per poter dimostrare di “cercare di dare il meglio di sé”, e cioè di provare, al mondo intero (visto che i post sono visibili a chiunque riesca ad aprire i link in questione), che esiste una forma di volontà, che merita di essere premiata.

E’ un concetto che è sempre stato legato, per quanto riguarda le mie conoscenze, al modo di fare degli americani, i quali riconoscono, almeno così sembra essere dai tanti luoghi comuni che li vedono protagonisti, molto vicini a questa tanto ambita ottica di valutazione.

Condividere!

Credo che uno dei motivi grazie al quale io sia riuscita ad arrivare nella mia attuale quarta posizione in graduatoria, sia dovuta anche e soprattutto al fatto che abbia condiviso con i miei amici di Facebook, e quindi anche con tutte le persone che conosco con cui ho contatti tramite questo social network, e sono certa che, se riuscirò a raggiungere delle nuove e tanto auspicate più alte posizioni, o riuscirò, comunque, ad aumentare il mio punteggio, sarà anche perché ci sono, oramai, tante persone della mia vita reale che amano leggere i miei post e seguire, ogni giorno, tutto quello che faccio, entrando, per l’appunto, nei dettagli, esattamente come cerco di fare in tutti i miei post!

Non stressare!

La forma attraverso la quale ho cercato di proporre i miei post, non è stata, però, molto troppo invasiva ed è proprio questo modo di agire che vi consiglio, molto vivamente, di utilizzare!

Non ho provato, infatti, come fanno in tanti, ad inviare dei messaggi privati a tutte le persone che hanno le minime basi di conoscenza del funzionamento di un computer, perché ritengo che, a volte, possa equivalere ad una richiesta diretta di visualizzazione e, sinceramente, credo che, in primo luogo, non sia questo lo scopo primario di questo concorso, ed, in secondo luogo, perché non mi piace essere troppo invasiva nel relazionarmi con persone che, come capita a volte su un social network come Facebook, conosco, certamente, ma con le quali non ho dei rapporti troppo stretti.

Ciò non toglie che mi sia preoccupata di informare, accuratamente, i miei amici, riguardo alla mia partecipazione a questo concorso e, chi mi conosce bene, sa perfettamente quanto impegno e dedizione sto dedicando a questa meravigliosa opportunità!

La mia passione per la scrittura.

Nonostante l’impegno che sto mettendo, giorno dopo giorno, nel realizzare il mio progetto di partecipazione a questo concorso, sono più che convinta, dentro di me, che no sarei mai riuscita ad arrivare dove sono arrivata, se non fossi stata dotata (cosa per me inimmaginabile!!) della mia passione, o meglio, talento, per la scrittura.

Nell’affermare di avere del talento nella facoltà di scrivere, ho sempre creduto, fino a qualche anno fa, di essere un po’ presuntuosa, ed è per questa ragione, forse, che non ho mai dato il meglio di me: non credevo di essere così tanto brava come, inevitabilmente, è possibile notate con oggettività.

E’ stato grazie ad un maestro che ho realizzato, non molto tempo fa, che questa mia passione, non è soltanto qualcosa che ho voglia di fare, o che mi riesce bene, ma è un vero e proprio dono.

Se è vero che ciascuno di noi è nato per fare qualcosa, in particolare, allora io, sono nata per scrivere.

Momenti di difficoltà.

Voglio testimoniare, in tutta sincerità, inoltre, che anche io, sebbene sia arrivata ad essere nominata in una delle più alte posizioni delle graduatoria, ho avuto alcuni momenti di difficoltà e di ripensamento, anche.

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La difficoltà che ho incontrato maggiormente, nella stesura dei post utili alla partecipazione a questo concorso, è stata quella di riuscire a trovare, letteralmente, il tempo per scrivere.

Sono, infatti, e per fortuna, una ragazza che ha molte esperienze da raccontare e molti posti da suggerire, oltre che diverse e prestigiose università in cui ha studiato, e, dunque, non è stato, per me, mai molto difficile riuscire a trovare un argomento da trattare, quanto, piuttosto, riuscire a trovare il tempo per scrivere, rileggere e correggere tutto quello che avevo da descrivere.

Momenti di ripensamento.

Ho già scritto, in questo post, che credo che anche la massima cifra offerta per il primo vincitore di questo concorso, non sarebbe, a mio parere, abbastanza da ricoprire il valore e l’importanza dei consigli e delle storie che vengono, opportunamente, descritti in questi numerosissimi post.

Ed è proprio per questo motivo che ho avuto anche io, un paio di volte, alcuni ripensamenti riguardanti l’obbligo, quasi giornaliero, di scrivere dettagliatamente qualcosa di relativo alle tematiche richieste, in relazione alla propria persona, qualora si fosse desiderato, come anche io ho fatto, di ottenere dei risultati quantomeno distinti, in una competizione del genere.

Per fortuna, a non farmi cambiare idea, sono stati proprio tutti post che precedentemente avevo scritto.

Avevo infatti pensato, un paio di volte, di “mandare tutto all’aria” e di abbandonare il concorso, proprio perché, trovandomi in Erasmus, con un progetto di tesi di per sé molto difficile da sviluppare, non riuscivo a trovare il tempo necessario per scrivere, il quale, tutt’ora, non mi è tanto facile e scontato ricavare dalla mia routine giornaliera!

Ripensando, però, a tutto il lavoro che avevo già fatto, non avrei mai potuto permettere di lasciare incompiuto qualcosa che avevo iniziato con tanta passione e che, comunque, sarebbe andato perso, anche soltanto per quanto riguarda i fini che mi ero inizialmente imposta.

Credo che sia stata una saggia decisione e posso confermarlo, visti e attesi i sorprendenti risultati che ho ottenuto e di cui sono, semplicemente, entusiasta!

E’ proprio l’entusiasmo che, ad oggi, ovvero a quasi un mese esatto dalla futura fine del concorso, mi motiva sempre di più nel presentare, al mondo intero, tutte le esperienze passate, e soprattutto presenti, per via della mia esperienza di Erasmus, attualmente ancora in corso, che hanno fatto parte, in diversi momenti, della mia vita.

Sebbene, infatti, l’aumento progressivo del punteggio, tramite un picco di prestazione durante l’ultimo mese, non venga molto preso in considerazione, per quanto riguarda l’assegnazione del 25 % di voti in più, per tutti coloro che hanno rispettato le regole, non posso fare a meno di non notare, come spesso avviene a ridosso di una data di esame, come la mia motivazione stia addirittura aumentando, giorno per giorno, per via della mia felicità, se posso dirlo, dell’aver raggiunto delle posizioni, in graduatoria, che mai mi sarei aspettata di raggiungere, ma che, in cuor mio, speravo ardentemente.

Conclusioni.

A seguito di alcuni importanti avvenimenti della mia vita, ho dovuto rinunciare alla partecipazione attiva di questo concorso durante l’ultimo mese di disponibilità.

Nonostante tutto, sono riuscita a ricevere un premio di consolazione, diventando così “Membro Premium”.

Sono stata, tutto sommato, molto felice dell’esperienza, e spero di poter fare del mio meglio, adesso, che partecipo per la seconda volta!

Avrei davvero tanto bisogno, questa volta, di una vittoria, sia economica, che con me stessa!!

Grazie a tutti coloro i quali mi seguono ed in particolare “grazie” a chi si ricorda sempre di controllare i miei nuovi post, non soltanto per pura curiosità!

Grazie a tutti!

Aggiornamento numero 1 (aggiornato in data 20 Agosto 2016).

Ripensando, oggi, alla mia prima esperienza di partecipazione al concorso, proprio mentre partecipo, invece, alla mia seconda esperienza, mi vengono in mente tanti nuovi, e vecchi, dettagli da ricordare e da descrivere.

Ad esempio, mi viene subito in mente la sciocchezza che ho avuto nell’eliminare alcuni post che avevo scritto.

Lo avevo fatto semplicemente perché, questi post, non erano stati stilati adeguatamente (e cioè non erano stati rielaborati da me per mancanza di tempo) e mancavano, soprattutto, di tante foto e di tanti ulteriori commenti che avrebbero, sicuramente, migliorato la qualità dei miei post.

Come mai ho eliminato questi post?

La ragione per cui l’ho fatto, essenzialmente, non è nata spontaneamente in me. Ho infatti ricevuto una e-mail in cui mi veniva suggerito, per più volte, di stilare e di rielaborare al meglio i miei contenuti e, soprattutto, mi veniva detto che, se dotati di foto, i miei post sarebbero stai molto più credibili.

E’ proprio questo quello che pensavo anche io e, davvero, credetemi, avrei voluto farlo, ma purtroppo, non riuscivo mai a trovare il tempo necessario per poter rielaborare tutti quei post così tanto diversi tra di loro!


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