Il mio primo attraversamento di una Porta Santa.

Introduzione.

Miei carissimi lettori,

vorrei gentilmente introdurvi alla lettura di questo articolo, specificando che lo stesso è a carattere religioso. Se è vero che ciascuno è libero di esprimere la propria opinione e la propria fede, allora io, oggi, mi ritrovo a scrivere di questa, per me fantastica, esperienza cristiana e cattolica.

Che cosa significa “passare attraverso una Porta Santa”?

Voglio, prima di tutto, specificare il significato del titolo che ho scelto di dare a questo post, nel caso in cui non tutti fossero a c onoscenza del significato religioso che questo rappresenta.

“Passare attraverso una Porta Santa” significa, letteralmente, attraversare un momento di indulgenza plenaria, e cioè, di remissione dai peccati. Accompagnato a questa azione fisica, c’è, ovviamente, una vicinanza al Sacramento, attraverso la preghiera costante o, quantomeno presente, al momento dell’azione liturgica.

Informazioni generali.

Quanto tempo è durata questa esperienza?

Soltanto qualche ora. Sarebbe potuta durare anche meno, ma ho voluto soffermarmi a pregare all’interno della Cattedrale, come non mi capitava da tempo.

Dove si è svolta questa esperienza?

Mi sono ritrovata, anche questa volta per caso, a camminare tra le vie del centro di Barcellona e, anche questa volta “per caso”, a sentire la necessità di soffermarmi, seppure per “poco tempo” all’interno della Cattedrale.

Come raggiungere questo posto?

Le fermate di metro (Verde) più vicine sono rispettivamente Jaume I e Liceu, tuttavia ho raggiunto molto facilmente la Cattedrale, semplicemente camminando a piedi dalla centralissima Piazza Catalunya.

E’ stato difficile riuscire a trovare questo posto?

No! Al contrario, oggi, per me, è stato puramente casuale! Inoltre, molte volte mi ero soffermata ad osservare questa pregiata opera artistica e religiosa, senza dover ricorrere ad alcuna difficoltà!

Quante persone hanno partecipato a questa esperienza?

Non dico che la Cattedrale fosse completamente gremita, eppure, fra turisti e curiosi abitanti abituali frequentatori, ci saranno state, all’interno della struttura, almeno 300 persone, durante il tempo in cui mi sono soffermata a pregare.

Come è stata organizzata questa esperienza?

Molto bene, direi! Finalmente ho “scoperto” una Chiesa con delle fattezze artistiche molto rare, in cui non bisogna presentare un ticket per poter pregare!

Tuttavia, non posso dimenticare, o non ricordare, un singolare dettaglio che è stato rilevante anche per la mia esperienza di cristiana.

Giunta all’ingresso della Porta Santa, infatti, una signora vestita in divisa, mi indicava che non era permesso entrare, senza avere qualcosa che coprisse le spalle. Trovandoci in piena estate, infatti, come tantissime altre persone, indossavo un vestito abbastanza scollato, a dire il vero!

Tuttavia, mi sono sentita un po’ triste, nel momento in cui mi hanno ricordato che le principali regole di buona educazione che già ben conosco e da sempre rispetto.

“Stranamente” (!!), non appena stavo iniziando ad allontanarmi, alcune ragazze di etnia iversa dalla nostra hanno iniziato a propormi la vendita di alcuni e diversi foulard, per poter entrare.

Non ho neanche voluto chiederne il prezzo, non perché non fossi disposta ad un’opera di carità, pur di entrare, ma perchè mi è sembrato, e mi sembra tutt’ora, davvero molto evidente, quanto questa “illegale-legale” forma di aiuto alla comunità cristiana, sia stata create con un esclusivo scopo di lucro.

“Magicamente”, e qui io oso dire che “è successo perché doveva andare così” (!!), guardando distrattamente nella mia borsa, ho notato la maglia che avevo casualmente lasciato lì il giorno prima (cosa che molto raramente mi accade, in quanto, quasi sempre, mi preoccupo di svuotare la mia borsa e di tenere dentro solo ed esclusivamente il necessario!!).

Esperienza personale.

Qual è il ricordo migliore che ho di questa esperienza?

Sicuramente la sensazione di benessere che mi è salita dentro nel momento in cui ho attraversato la Porta Santa ed ho ricominciato a pregare come non facevo da troppo tempo (in Chiesa, intendo!).

Come sono venuta a conoscenza di questa opportunità?

E’ stato facile, per me, riconoscere la scritta collocata sopra la stessa Porta Santa, senza bisogno di alcuna spiegazione.

Avevo già seguito, infatti, questa meravigliosa, e miracolosa, direi, forma di riavvicinamento e di contemplazione religiosa, fin dall’anno scorso quando mi trovavo a Roma, ancora una volta, per ragioni di studio. Tuttavia, mai mi era capitato di poter attraversare questa Porta Santa. Ecco una ragione in più, per cui essere felice di averlo fatto, oggi!

Consigli per il futuro.

Sicuramente, consiglio di portare con voi una scialle o una giacca, in modo da potervi coprire le spalle ed il petto, così come è giusto che sia, quando si entra in una Chiesa, soprattutto se si vuole ottenere l’indulgenza dei propri peccati.

Conclusioni.

Ciascuno è libero di credere, e di non credere. Così si dice, almeno.

Ed è per questo che ho imparato a rispettare le opinioni contrastanti dei mie amici, vecchi e nuovi, senza essere troppo “pressante” oppure autoritaria, nel parlare o nel discutere dei temi della religione cristiana e cattolica.

Tuttavia, spero che qualcuno, come me, possa, leggendo questo post, ritrovare, finalmente, il contatto con la propria fede che spesso, e soprattutto oggi, perdiamo, per via della troppo veloce routine giornaliera che ci allontana, troppo spesso da ciò che veramente conta nella vita: l’Amore. Il Quale, per mia fede, Si Trova nella Trinità di Dio.