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Amiche o nemiche? Una bella domanda, una brutta risposta!


Miei carissimi lettori, credo fermamente che questo sia uno degli articoli più intimi, utili ed interessanti che io abbia mai pensato di scrivere dentro a questa rubrica on-line. Prima di farlo (finalmente! ), ho infatti titubato più volte, e non nascondo il fatto di aver pensato che alcune delle mie amiche potrebbero, indirettamente, sentirsi offese o tradite. Difficile farlo, però, senza indicare i nomi precisi di questa veramente lunghissima (ed interminabile, direi! ) esperienza di vita che mi vede lottare, purtroppo con delle persone che, con tutto il cuore, una volta, consideravo delle vere amiche.

Una lotta continua

Non si tratta di una vera e propria lotta, più che altro, si tratta della sensazione di avere a che fare con delle persone molto, ma molto false, o forse, chissà, soltanto delle attrici mancate!

Sebbene quello di diventare attrice sia uno dei miei sogni preferiti, ancora rinchiusi nel cassetto, ma in via di sviluppo, nella mia vita privata e personale, così come tutte le persone che mi conoscono sanno, mi riesce davvero difficile, se non impossibile, nascondere le mie emozioni, o, quantomeo, figerne delle altre.

Non ho mai tradito nessuna!

Ecco perché, quando ripenso al mio passato, ed in particolare alle mia amicizie femminili, non riesco a ricordare, in nessun caso, una volta in cui io abbia tradito una sola delle mie amiche, neanche quando, una o più, di queste, mi avessero palesemente trattato, come si suol dire “a pesci in faccia”.

Non voglio fare “l’angelo della situazione”; fare la vittima non si addice alla mia natura, tuttavia penso che adesso sia davvero doverose, per me stessa, ma anche per tante altre ragazze che, come me, sicuramente vivono questa situazione, per cercare, per lo meno, di metterle in guardia con la mia testimonianza.

Perché scrivere questo articolo

Vi sorprenderà la mia risposta! Sento il bisogno e l’utilità di scrivere questo, comunque troppo breve post, non per quello che si potrebbe comunemente e facilmente pensare, e cioè perché ho ricevuto, inequivocabilmente, del male, ma perché è soltanto dopo aver raccontato ad altre mie amiche quello che mi era successo, e solo dopo aver espresso la mia opinione, ed ascoltato la loro, che ho iniziato ad avere, realmente, paura!

Diverse?! Si! Ma fino a un certo punto!

Non si tratta, in questo caso, del riuscire a non accettare un parere diverso dal mio. Avevo già avuto, molto tempo fa, delle amiche, molto strette, con le quali non condividevo, nella maniera più assoluta, alcune idee o modi di pensare (per lo più legati al sesso! ), eppure, questa nostra forte diversità, non mi aveva mai impedito di condividere insieme a loro una cena, una chiacchierata, oppure una semplice serata.

Che cosa significa la parola “amicizia”?

Essendo reduce da alcune forti e recenti delusioni, mentre scrivo questa parola, per l’appunto, “amicizia”, non riesco a sentire alcun tipo di emozione. Certamente, subito mi vengono alla mente alcune persone che male non mi hanno mai fatto (o almeno spero! ), però, in questo momento, avverto, più che altro, un elegante senso di disgusto che mi toglie l’appetito, e, francamente, dubito che possa essere stato ciò che ho mangiato ieri sera.

È una tristezza che mi porto negli occhi, ma, soprattutto, nel cuore.

A ognuno la sua indole!

Ognuno di noi, infatti, ha una sua “indole”, o almeno mi piace immaginare che sia così. Ed è per questo, che per quanto mi sforzi di immaginare qualche ragione per cui le mie “amiche” possano essere state spinte a fare quello che hanno fatto, io (è più forte di me! ), non ci riesco!

Come mai?!

Non riesco a spiegarmi per quale ragione si possa arrivare a tradire una persona, con la quale, più che altro, si condividono delle emozioni, più che delle semplici serate o giornate! È proprio il fatto di condividere, quello che mi fa più male! Aver condiviso delle “confessioni” anche intime, e poi venire a sapere che quella “amica” le abbia addirittura utilizzate contro di te, beh, che cosa volete che possa scrivere?! Non è di certo una bella cosa. È una sensazione bruttissima, che sprigiona in me, come in qualsiasi altro essere umano, capace di provare delle emozioni, un forte, ma indifferente e superiore, senso di rabbia, che subito si placa non appena visto “da che pulpito arriva la predica”.

Risposta

La risposta a questa domanda è molto semplice, per me (adesso che ho sofferto abbastanza! ). Ho sempre conservato in me un punto di vista talmente umile, da non riuscire a farmi vedere, neanche lontanamente, la più remota ipotesi che una di queste mie false amiche potesse essere gelosa, o invidiosa di me, non per mancanza di autostima, ma semplicemente perché anche loro, erano molto belle, anche loro, erano molto affermate a scuola, oppure, adesso, all’università, anche loro, o meglio, loro, avevano un fidanzato quando io non lo avevo più, ed anche nel periodo in cui io ero fidanzata, loro avevano attorno a sé tanti ragazzi, forse, per l’appunto, troppi!

È proprio perché loro avevano già tante cose, alcune anche più di me, per cui essere grate alla vita, che escludevo sempre l’ipotesi che potessero provare invidia per me, ma come posso non pensare che sia così, nel momento in cui sono loro stesse a “tentare di rubare sfacciatamente” ciò che mi “appartiene”?

La risposta è una sola, per me, adesso, e si chiama invidia! Sia essa nata da un desiderio di ottenere ciò che io conquisto ogni giorni, o soltanto per il godere, nel farmi un dispetto, io non mi sento, e non posso sentirmi in alcun modo, “tranquilla come prima”, dopo aver scoperto determinate cose che sono state fatte, e dette, da parte di alcune amiche, sulle quali, davvero, credevo di poter contare, o, perlomeno, della quali non avrei mai e poi immaginato di dover temere le azioni.

Come preservarsi da questi enormi pericoli?

Una vera e propria soluzione, non c’è! , perlomeno, io non l’ho ancora trovata! Si tratta semplicemente del “cercare di stare più attenti possibile” a chi si frequenta e a non spifferare troppo in giro i propri segreti e le proprie confidenze. Ma quand’è che possiamo sentirci veramente sicuri di un’amicizia, allora?! Mai! Risponderebbe la logica! Il cuore, un po’, spera ancora che “essere amica di una persona”, voglia davvero dire “potersi fidare di lei”. Purtroppo, però, a parte alcune accortezze che poso suggerire di tenere con sé, non posso fare più di tanto!

Da chi meno te lo aspetti

In questo momento, a esempio, cercando di trovare una soluzione per questa quotidiana lotta, mi viene in mente il fato che è difficile difendersi da chi ti pugnala alle spalle. Pensandoci bene, però, se ripenso alle frasi che leggo, con più frequenza, scritte sulla mia homepage di Facebook, posso subito ricordare a quanto questa frase sia presente nella sezione “lamentele delle persone”, tanto che spesso potrebbe risultare ripetitiva e fastidiosa. E’ proprio così, purtroppo! E’ una spiacevole realtà, con la quale bisogna condividere tutti i giorni e spero che le mie testimonianze qui di seguito, vissute sulla mia pelle, possano aiutarvi, in qualche modo, a farvi riflettere un po’.

In lacrime nella Notte di Natale

Come ho già detto, non mi va di fare nomi, o di incolpare qualcuno di qualcosa. E’ proprio per questo che amo la scrittura: per la capacità di sfogarsi, di informare gli altri e di poter essere liberi di scrivere, anche quando la verità è troppo scomoda per essere pronunciata. Per evitare che mi conosce, anche non molto profondamente, possa quindi riuscire a capire di chi sto parlando, cercherò di omettere molti dettagli, in modo tale da poter “difendere”, o meglio “non offendere” nessuno.

Sarò breve nella mia descrizione e salterò, anche nelle testimonianze seguenti, molti dettagli. Perdonatemi per questo, miei cari lettori!

La “amica” che mi ha fatto versare della amarissime e ripetute lacrime durante la Santa Notte di Natale, due anni fa, era una delle migliori amiche al mondo che pensassi di avere. Benché che le nostre sfere sociali siano ben diverse, riuscivamo a condividere davvero tante cose, sebbene mai avrei detto che fosse “la mia migliore amica”! Ciò non toglie che, fra tutte le amiche che ricordi, nella sfera di Cosenza, la mia città natale, lei, aveva sempre ricoperto un ruolo speciale e l’avevo sempre vista come qualcuno di diverso, in mezzo a questa realtà, non molto fine, a volte.

Mai un litigio!

Ai fini dell’utilità dell’articolo è anche giusto che sappiate che, prima di allora, non avevamo mai litigato! Ed è per questo che, forse, entrambe, o perlomeno lei, avevamo trattenuto delle parole non dette, a costo di non fare del male all’altra. Tuttavia, a causa del parere del suo “ultimo” fidanzato, mi aveva ridicolizzata, pubblicamente davanti al gruppo di amici che avevamo in comune, proprio durante il giorno di Natale. Non posso dirvi come o dove, e, soprattutto, in che termini, lei lo abbia fatto. Soprattutto, riguardo l’ultimo punto, non vorrei scendere al suo livello di volgarità. Ecco come, una delle amiche, per le quali, davvero, avevo fatto tanto, non soltanto non ha avuto neanche la briga di chiedermi scusa, né di farmi gli auguri di un Santo Natale, ma mi ha anche fatto piangere, non soltanto in quel Santo giorno, ma anche, silenziosamente, in seguito!

Tuttavia, non ho sofferto “più di tanto”, come si dice qui, a Cosenza. Non l’ho fatto semplicemente perché ho capito che razza di persona fosse. E, adesso, finalmente, posso vedere le cose attraverso nuovi occhi, rimproverando, a me stessa, l’essere stata troppo buona con lei e troppo cattiva con me, nel non averle mai rivolto contro la parola, con il solo scopo di accontentarla sempre.

Non si finisce mai di conoscere una persona

Non ho mai avuto il piacere, né l’onore, di conoscere la mia nonna, quella che portava il nome che porto io, adesso, in suo ricordo, eppure, molto spesso, chi la conosceva bene, mi ripete che uno dei detti popolari che ripeteva più spesso è quello che recita che: “Per conoscere bene una persona, devi mangiarci insieme una via di sale. ”. Questo detto è stato tradotto dal dialetto calabrese, ecco perché, a prima vista, sembrerebbe non avere senso. “Una via di sale”, sta ad indicare una strada (immaginaria, ovviamente! ) ricolma di sale. Si dovrebbe, dunque, mangiare insieme ad una persona, la quantità di sale contenuta dentro ad una via, prima di poter dire di conoscerla bene! Praticamente, è il tempo che corrisponde ad una vita intera!

Meglio così!

Ecco perché, adesso, con il senno di una donna quasi matura, forse, e non più quello di una ragazzina che va troppo dietro alle sue “amiche”, posso finalmente dire che, mia nonna, pace all’anima sua, aveva più che ragione!

In tutto ciò, però, vi starete sicuramente chiedendo se ci sono rimasta male. Certo! Ma non più di tanto, quando sono riuscita a rimettere insieme i “pezzi del puzzle”.

È meglio perderla che trovarla una “amica” tanto falsa e cattiva!

Tutto all’improvviso?

Non giurerei, tuttavia, che questa “storia di amicizia” si sia trasformata dal bianco al nero, da un giorno all’altro! Non avevamo espresso, infatti, alcun sintomo di odio o di particolare astio, come sempre, d’altronde, se non delle dolci parole che si chiedevano quando sarebbe stato, ancora una volta, il giorno del nostro incontro. Tuttavia, c’erano sempre state delle piccole “piccolezze”, delle “stranezze” che mi avevano ferita, ma alle quali non avevo dato più di molta importanza.

Alcuni saggi e vissuti consigli

Ecco perché, adesso, mi pento di non averlo fatto ed ecco perché consiglio a tutti voi, vivamente, e dopo queste tristissima ( e soprattutto evitabile! ) esperienza, di stare attenti, quando una vostra “amica”, inizia a comportarsi in maniera strana, o, comunque, lascia un non so che di non so cosa in alcune frasi, come a volervi dire qualcosa, ma non completamente e, soprattutto, non permettete a nessuno di offendervi.

Ciascuno è libero di esprimere la propria opinione, ma se lo fa soltanto per sminuire una persona “migliore” di lei, allora, credo che tutti, allo stesso modo, abbiamo il diritto di esprimere il nostro dissenso!

“Buona, ma non fessa! ”

È questa la frase che ripete, dalle mie parti, la gente che, come me, ha un cuore grande, ma che, troppo spesso, si ritrova ad essere presa in giro, proprio perché gli altri pensino, stupidamente, che l’essere buoni, anche in maniera eccessiva, a volte, significhi palesemente “il poter essere presi in giro”, e, quindi, l’essere, anche, stupidi.

“Non ti curar di loro, ma guarda e passa. ”!

È questa una delle frasi dell’inferno dantesco che ricordo meglio. Sarà perché p davvero tanto veritiera e tanto utile in situazioni come questa? È proprio quando abbiamo capito “con che razza di persone” abbiamo a che fare, che il nostro “dolore”, dispiacere o la nostra delusione, dovrebbero, automaticamente, scomparire. Perché? Perché la gente che non è degna neanche di essere nominata, potrebbe mai offrire un giudizio autorevole su di voi?

Lascio a voi la risposta, sperando che coincida con la mia: no!

Passiamo ai fidanzati!

Cambiano adesso completamente “settore”, perché non posso non rilasciare alcune testimonianze di alcune ragazze che mi hanno “ferito”, o meglio davvero “stupito”, nel cercare di soffiarmi il ragazzo ( anche da sotto il naso! ), anche, mentre si dichiaravano essere mie “amiche”.

Mi spiace per me, ma le testimonianze che ho da fare sono più di una ed è anche per questo ch eci tengo a descriverle, sempre, però, con discrezione e dovuto rispetto. Non vorrei, inavvertitamente offendere queste mi “amiche”!

Una delle tante

Non c’è, oggi, una precisa ragione per cui decido di indicare questo caso con il numero “1”. Semplicemente, è il primo che mi viene in mente! Sapete che cosa significa avere un’amica da tanti anni, alla quale confidare (non ancora in qualità di migliore amica! ) le vostre confidenze?

Sapete che cosa significhi essere una persona gelosa e soffrire, a volte ( e quasi sempre! ) per delle ragioni che, alla fine, si rivelano insensate?

Vi è mai capitato di raccontare, ogni vostra singola paura, anche la più stupida ad un’amica, sperando che questa potesse, per lo meno, comprendervi?

Beh, immaginate che la mia situazione sia così! Perché, adesso, non lo è più!

Sono stata anche io, malata di gelosia, ma mi ritengo guarita! Eppure, vedere che proprio quell’amica alla quale hai raccontato, giusto qualche ora prima, la tua gelosia, nei minimi dettagli, tenta di flirtare con il tuo ragazzo, proprio sotto i tuoi occhi, mentre, magari, stavate semplicemente prendendo qualcosa in un bar, dopo cena, credetemi, fa il suo effetto!

Cosa fare in questi casi?

Niente? Cosa volete che abbia fatto una persona fine ed educata quale sono? Lasciar “passare” e fare finta di niente. Mi ritengo solo tanto fortunata ad aver avuto al mio fianco un ragazzo, allora, molto serio e, soprattutto, fedele.

Non so se io abbia fatto bene, o male. Avrei forse dovuto usare una di quelle battute che colpiscono nel segno, zittendola? Beh, forse si, ma oramai è troppo tardi per ripensarci. Lascio a voi e alla vostra indole il privilegio di pensare a come far chiudere la bocca ad una “amica” che parla sempre un po’ troppo. Tuttavia, spero che non vi capiti mai una situazione del genere e, soprattutto, spero che non capiti mai più neanche a me, perché, davvero, forse, la prossima volta, una delle mie più eleganti battute, sarebbe già pronta, ed allora si, che riuscirei a zittire la mia “non amica”!

La ciliegina sulla torta

Se pensate che sia già finito tutto qui, beh, mi dispiace deludervi, ma vi sbagliate di grosso! Si da, infatti, il caso, che insieme a me, al mio allora fidanzato e alla mia dolcissima (anche troppo! ) “amica", ci fosse anche la persona che stava frequentando lei (dico questo perché entrambi non volevano ammettere di essere fidanzati, ma lo hanno fatto soltanto dopo tanti anni di amicizia). Esatto! Molto vispa a quanto pare la mia “amica”, per essere una che si dichiara ssere “timida con i ragazzi”, non trovate?!

Sono davvero rare le volte in cui non so davvero che cos’altro scrivere nei miei post, però, veramente, in questo caso, io non saprei commentare oltre, se non aggiungendo dei commenti che potrebbero poi essere erroneamente scambiati per diffamazione, ecco perché, è meglio che taccia!

E dire che il nome di questa ragazza non ha nulla a che vedere con la persona che si è rivelata in realtà!

Morale della favola?!

Non bisogna mai fidarsi, davvero, al 100 % di una persona, chiunque essa sia!

Come sono adesso i rapporti?

Molto, ma molto più distaccati! Non ci scriviamo più e credo che basti scrivere questo per far capire tutto! La ragione per la quale la nostra amicizia si è interrotta, per lo meno rispetto a come fosse prima, è, addirittura, un’altra! Chissà che non la racconterò in qualche altro post, un giorno! Credo, tuttavia, che grazie a questa sarebbe, davvero, troppo esplicito il riferimento alle persone di cui sto scrivendo, quindi, a scanso di “diffamazioni”, che in realtà sono soltanto il riepilogo di quanto accaduto, eviterei di scrivere su questo argomento!

Riallacciare i rapporti?

In casi come questi, io credo che riallacciare i rapporti possa risultare come una delle cose più false ed inutili di questa vita. Una perdita di tempo prezioso, direi! Tuttavia, quando le amicizie che avete in comune sono molte ed anche molto forti, sarà inevitabile che, un giorno, vi incontrerete nuovamente, per caso, e senza volerlo, e dovrete, perlomeno, pensare di spiccicare una breve parola di saluto.

Un’esperienza molto imbarazzante!

Ho infatti vissuto l’esperienza molto imbarazzante del dover restare seduta al tavolo con queste persone, con le quali avevo condiviso, forse, i momenti più importanti della mia gioventù, senza neanche dire una parola. Sono stata proprio io, proprio per questo imbarazzo, la prima a pronunciare qualche parola. Non ho, in realtà, cercato di “riallacciare i rapporti”, o, peggio ancora, cime mi è stato detto “fare finta che nulla fosse successo”, bensì, ho soltanto cercato di mettere fine ad una situazione veramente molto sgradevole, la quale si era presentata “nonostante tutto”!

Le cose non cambiano

È sempre bello ed affascinante, almeno per me, pensare che le cose possano cambiare, eppure, dopo una delusione del genere, l’unica cosa che può cambiare, secondo questa mia esperienza, è la stima che si provava verso le persone che, una volta, tanto tempo fa, potevano chiamarsi “amiche”.

Rimpianti!

Sapete una cosa, miei carissimi lettori? In tutto questo inizio a rimpiangere quell’amica che mi ha fatto piangere durante la Santa Notte di Natale! Almeno lei non ci aveva mai provato, spudoratamente, con il mio ragazzo!

Condividere tutto fa davvero bene?

Vorreste condividere anche il vostro ragazzo con la vostra migliore amica?! Se la risposta è no, allora sarà meglio non condividere, davvero, tutto!

Delle altri informazioni

Quando si è svolta, esattamente, questa esperienza?

Le informazioni ed esperienze descritte in questo post, vantano un’esperienza pluriennale ed hanno avuto luogo, precisamente, da circa 3 anni a questa parte. In particolare, però, mi riferisco ad un'esperienza che ho vissuto nella città di Barcellona, ahimè, con una ragazza, che non reputo più mia amica, la quale, davvero, le ha battute tutte!

Quanto tempo è durata questa esperienza?

Una vita! Spero, soltanto, che la gente non continui a darmi fastidio ancora per molto, sebbene, ne sono sicura, non si fermerà, mai e poi mai!

Dove si è svolta questa esperienza?

Principalmente, a Cosenza. Cosenza, è la mia città di nascita ed è la stessa città in cui ho vissuto fino a prima dei miei 18 anni. Poi, viaggiando, ho imparato a comprendere e ad accettare molti difetti o brutte e spiacevoli abitudine delle “amiche” che incontravo sul mio cammino! Tuttavia, è stato proprio durante a mia esperienza vissuta a Barcellona, che ho imparato, ancora una volta, a stupirmi del male che è in grado di farti chi, molto sfacciatamente, dichiara di essere tua “amica”!

Gratis o a pagamento?

Questa è una domanda che mi rivolgo spesso, ogni qualvolta mi accingo a descrivere una esperienza, tuttavia, adesso che ci penso, mi vengono in mente tutte le cene che ho offerto, il tempo che ho speso, insieme a tutte queste “amiche” ( che di bello non hanno neanche la faccia! ), mentre loro, astute, non facevano altro che raccogliere informazioni per distruggermi! E pensare che, alcune di loro, le ho anche invitate a casa mia per cena!

Diffidate, gente! Diffidate!

Cosa cambierei se tornassi indietro?

Sicuramente, con il senno di adesso, cercherei di fare amicizia con delle persone diverse da quelle che ho incontrato sul mio cammino! Inoltre, eviterei di fare certe confessioni, tanto intime e segrete, laddove la gente non sia degna di ricevere queste mie informazioni, che più che “informazioni” sono, restano e rappresentano “una parte di cuore”.

Consigli per il futuro

Cercate di essere scettiche! Di non confidare tutto di voi alle “prime venute”! Cercate di riservare per voi, soltanto, alcune informazioni che, davvero, non interessano e nn dovrebbero interessare quelle che si ritengo essere vostre “amiche”!

Sempre lo stesso

Quando il gatto non c’è, i topi ballano!

È questa la prima frase che mi è venuta in mente quando ho visto, su Facebook, una “foto sospetta”, che già mi indicava, con estrema chiarezza, un’assoluta verità. Mi riferisco ad un caso di “amicizia” molto intensa, tra l’altro, con una ragazza, di cui non riferisco l’etnia, durante il mio periodo di Erasmus a Barcellona. Eravamo molto intime. Lei aveva, dall’inizio, dimostrato un forte interesse verso di me. Verso la mia vita, e tutto. E questo, inspiegabilmente, mi aveva attratto verso la sua persona, facendo nascere un’amicizia “senza tempo”! Molte volte lei è venuta a casa mia per approfittare dei miei momenti di pausa dallo studio, anche solo per un aperitivo montato all’ultimo minuto, o soltanto per una chiacchierata. E molte volte, ancora, io mi ero preoccupata di andare a casa sua, stracolma di regali, pur di poter restare, anche solo per un pomeriggio, a parlare del più e del meno. Per non parlare degli “inviti all’ultimo momento”, sulla spiaggia, ai quali, io, accondiscendevo felice, dopo aver fatto nascere, all’interno del gruppo, una sorta di avvicinamento alla spiaggia, anche quando, ancora, le previsioni meteo facevano pensare a tutto, tranne che all’estate! Come posso dimenticare, inoltre, quelle poche, ma intense, serate in cui ci siamo ritrovate fianco a fianco a ballare delle canzoni che, ancora oggi, mi mettono i brividi? Non so come sia possibile una cosa del genere, ma, soprattutto, non so, come abbia potuto dimenticarlo lei, facendo quello che sto per raccontarvi.

Toccata e fuga!

Durante il mese di Aprile, uno mio carissimo e giovane zio, fratello di mio padre, ha avuto un incidente molto grave, lavorando in campagna, tanto che, sin dai primi istanti, tutti, medici compresi, temevamo il peggio. È proprio per questa ragione che, appena saputo dell’accaduto, mi sono precipitata, letteralmente, in Calabria! Fortunatamente, le condizioni di mio zio, adesso, sono migliorate, eppure, restano da mantenere sotto controllo. Esattamente come “sotto controllo”, avrei, forse, dovuto mantenere le mie care e fedeli “amiche”!

Infedeltà perenne!

Oggi si parla tanto di rottura dei legami; si parla di matrimoni che si rompono proprio pochi mesi dopo della nascita di un figlio; si parla di perdita di un legame affettivo, subito dopo pochi mesi o anni; dopo il Santo “Sì” dell’altare. Eppure, le persone che dovremmo mettere alla prova, in ambito di fedeltà, non sono i nostri “mariti” o futuri sposi, bensì le nostre amiche! Non posso soffermarmi più di tanto a raccontar ere i dettagli e le stupide sciocchezze di cui si è resa fattrice questa mia tanto cara “amica”. Eppure, posso soltanto dire che, senza che avessi chiesto niente ( il che è quanto dire! ), al mio ritorno, una mia amica ( italiana! ) mi ha spontaneamente detto che le era parso che, durante i soliti incontri del gruppo di amici, una ragazza in particolare ( giustappunto lei! ( la mia “amica”)), sembrava, veramente “sbavare dietro” al ragazzo che lei sapeva, perfettamente, per filo e per segno, che io stavo frequentando, vedendo e sentendo ed al quale, oltretutto, tenevo tantissimo! Non so cos’altro possa aggiungere, per farvi capire l’intensità della malvagità di questa persona. Posso soltanto dire che il rispetto, in un qualsiasi rapporto, è la chiave fondamentale, affinché questo possa essere e risultare positivo, altrimenti, sicuramente, ne verrà fuori ciò che, ormai spero, sia avvenuto in questo mio rapporto di amicizia: ovvero, la rottura

Facebook

Il primo spifferatore di tutto questo, in realtà, era stato l’immenso canale di comunicazione di oggigiorno: Facebook. È proprio grazie a questo, che ho iniziato a “notare”, o almeno, a “non ppoter fare a meno di notare” il numero di “Mi piace” e di commenti, che venivano lasciati da questa mia “amica” sul profilo del ragazzo di mio interesse.

Un pensiero comune: che vergogna!

Come ho già preannunciato in questo post, “qualche riga più su”, la ragione che mi spinge a scandalizzarmi di più, e quindi anche a scrivere questo articolo, non è il fatto in sé per sé, bensì la reazione che hanno avuto le mie “supposte amiche”, una volta raccontato quanto accaduto.

Indignata dalle ragazze di oggi!

Sapete qual è la risposta che mi è stata data dopo aver raccontato, questa volta nei minimi dettagli, e quindi ancora più gravemente la mia vicenda?

Eccola qui, la più traumatica per me: “E beh?! Che cosa importa? Io non mi indignerei o non mi meraviglierei affatto, se tra te e questa persona non ci sia mai stato nulla di serio".

A parte il fatto che tra me e questa persona cc’è davvero stato del “tenero” o “del serio”, che dir si voglia, e che, questa “amica” ne era a conoscenza, come si può poter pensare che se tra una propria amica ed un ragazzo (ipotetico! ) ci sia “soltanto” un rapporto legato a qualsivoglia motivo, allora si abbia il diritto di provarci, spudoratamente, con quel ragazzo?!

Non ho parrole, davvero, per commentare questi commenti! E perdonatemi, per favore, il gioco di parole, ma mi sembra davvero, molto più triste, il fatto che, a dire questo, sia stata quella che reputo la mia “migliore amica a Barcellona”!

Enso cche tutto, ma veramente, tutto, si possa commentare da sé.

Attenzione!

Non finisco, però, di ripetervi di fare attenzione, di più alle vostre amiche, forse, che alle vostre nemiche!

Conclusioni

Beh, che conclusioni volete che possa trarre da tutto ciò?! Io penso che la donna stia perdendo il senso del pudore e che si, ahimè, il mondo è pieno di ragazze e “donne” molto, ma molto poco serie. Creo che, in realtà, siano soltanto infelici, perché, se davvero lo fossero, la smetterebbero di rovinare le famiglie, i fidanzamenti e le unioni già da tempo consolidate! È vero che “Al cuore non si comanda”, però è anche vero che ci sono dei limiti, mi sembra, da dover rispettare.

Per il resto, voglio dire che, delle “vere amiche”, io, al momento son un po’ scettica, tuttavia non posso che essere felice dei momenti vissuti con le mie amiche più care e conservare degli splendidi ricordi, insieme ad esse!

L'amicizia è una delle cose più belle del mondo!

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Evviva l’amicizia! Mi piace credere che ancora possa esistere, sebbene, voglio ricordare che “per quanto rara che sia, è sempre più rara del vero amore! ”. amiche-nemiche-una-bella-domanda-brutta-

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Spero di allietarvi con una articolo meno triste, la prossima volta, ma ricordatevi che, qualsiasi cosa venga firmata da Gilda Immacolata Stelitano, non può riportare altro che la pura e semplice verità!

Per oggi passo e chiudo!

Alla prossima!


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