Pasqua etiope

Ciao a tutti, oggi vi parlerò di qualcosa di molto attuale, qualcosa che avviene proprio in questo periodo e, più in particolare, proprio in questa settimana. Per alcuni è una semplice scusa per trovarsi con famigliari e amici, mentre per altri è una delle festività cristiane più importanti. A meno che non viviate in un caverna, avrete ormai capito di cosa sto parlando. Ma, giusto per sicurezza, per tutte quelle persone concentrate sugli affari propri e che non vedono più in là del loro naso, continuate a leggere l'articolo per scoprire di cosa si tratta. Ovviamente sto parlando della Pasqua (o Pasqua ebraica, come la chiamano alcuni). Potrete scoprire tutto sulla Pasqua etiope e su come viene celebrata da un punto di vista religioso, tradizionale e culturale, con anche qualche piccola digressione su come la festeggia la mia famiglia. Sappiate che ho avuto la fortuna di celebrare la Pasqua in diversi Paesi europei, quindi inserirò qualche informazione anche su quelle esperienze. Dato che questo articolo sarà una fonte di informazioni solo sui festeggiamenti della Pasqua nell'esotica Etiopia, sentitevi liberi di scrivere nei commenti come si festeggia questa ricorrenza nel vostro Paese, così potremo tutti imparare qualcosa di nuovo.

Curiosità sulla Pasqua etiope

Come vi ricorderete dalle lezioni di storia o dalle vostre conoscenze, l'Etiopia è considerata una delle nazioni più religiose al mondo, dove la maggior parte delle persone è di fede cristiana ortodossa. Giusto perché lo sappiate, quella ortodossa è una delle Chiese più antiche al mondo da cui derivano una serie di usanze tradizionali molto particolareggiate e conservatrici. In Etiopia, durante ogni festività ortodossa, sentirete davvero un cambio di atmosfera dato che molte persone indossano abiti bianchi tradizionali e uomini, donne e bambini si dirigono alla chiesa più vicina per partecipare alla messa.

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Domenica delle palme

Tornando al tema principale di oggi, ogni anno, una settimana prima della domenica di Pasqua, i credenti ortodossi celebrano la famosa Domenica delle Palme. In questa giornata si riuniscono nella chiesa più vicina e partecipano a una speciale funzione appositamente dedicata e che indica che mancano solo 7 giorni alla Pasqua. Inoltre, è importante ricordare il significato religioso di questa festività: la commemorazione dell'entrata di Gesù Cristo in sella ad un asino della città di Gerusalemme, quando le persone lo accolsero con rami di palma in mano cantando "l'osanna". Dato che per i bambini è importante celebrare questa ricorrenza, quello che gli si faceva fare e che fanno anche gli adulti, è creare degli anelli fatti di rami di palma.

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Si possono fare anelli personalizzati utilizzando le sue lunghe foglie verdi. Come prima cosa si prende una foglia e la si divide in due parti, poi con l'aiuto di qualche trucchetto si capisce la misura del dito della persona per cui si vuole creare l'anello e infine si continua a dividere la foglia in piccoli pezzi. Non è difficile da fare, ci vuole solo tempo e pratica e, una volta capita la base si possono creare diversi tipi di anelli seguendo lo stesso concetto. Possono essere più o meno spessi a seconda del gusto. Questa era l'attività migliore da fare tra tutte quelle della Domenica delle Palme. Solitamente si porta anche più di un anello alla volta. Mi ricordo che ne facevo talmente tanti in quei giorni che non avevo abbastanza dita per indossarli tutti. Ricordatevi sempre che si tratta di semplici foglie verdi, quindi una volta separate dal ramo è solo questione di giorni prima che si secchino e diventino gialle. Il trucco che ho imparato è di immergerli nell'acqua per tutta la notte (toglieteli quando andate a dormire) e sciacquarli con acqua fredda la mattina dopo in modo da sbarazzarsi dell'odore di foglia. Quindi, se mai andrete in Etiopia nel periodo di Pasqua e in particolare la Domenica delle Palme, ricordatevi di creare e indossare il vostro anello di foglie di palma personalizzato.

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Venerdì santo etiope

A differenza del resto del mondo, in Etiopia si usa il calendario Giuliano, un versione più antica e non modificata del calendario Gregoriano, la cui versione aggiornata è comunemente utilizzata in tutto il mondo. Constatato che l'Etiopia segue un calendario differente, tutte le festività hanno luogo in date differenti dal resto dei Paesi del mondo. Quest'anno il Venerdì santo etiope sarà celebrato il 26 aprile. Devo dire che il Venerdì santo è ricorrenza molto sentita sia dagli ortodossi che dai cattolici, mentre i protestanti come me, tendono a festeggiare solo la Domenica di Pasqua. Detto questo, per gli ortodossi il Venerdì santo etiope ha un impatto significativo sul loro cammino come cristiani. Avendo vissuto in Etiopia per la maggior parte della mia vita, ho notato che i fedeli ortodossi vanno in chiesa e ci rimangono per quasi tutto il giorno per partecipare alla messa speciale del Venerdì santo accompagnata da preghiere e lunghi vespri. Quello che rende questa messa così speciale è che, in memoria del sacrificio di Gesù per salvarci dai nostri peccati, ogni fedele deve andare dal sacerdote (o dal capo spirituale) e fare un certo numero di prostrazioni (anche conosciute come sigdet in amarico). Il numero di prostrazioni è stabilito dal sacerdote secondo alcuni criteri. Tutte quelle assegnate devono essere fatte, altrimenti si finirà per disobbedire a un ordine proveniente da un capo religioso (altamente sconsigliabile). A questo punto, si inizia: in piedi, una pausa di qualche secondo, poi si torna sdraiati per terra e infine di nuovo in piedi. Il tutto si ripete tutte le volte necessarie, facendo delle pause nel mezzo. Nella foto in basso potrete vedere persone in prostrazione e altre che si prendono un momento per ascoltare il sermone o seguire la preghiera.

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Questa pratica spirituale si tiene principalmente nel cortile della chiesa, quindi preparatevi a vedere molte persone con indosso una lunga tunica bianca radunate lì intorno. É uno spettacolo meraviglioso che non dovreste perdervi se venite in visita in Etiopia, magari vi verrà anche in mente questo articolo.

Messa speciale del sabato, prima della Domenica di Pasqua

Secondo la religione ortodossa, la preparazione per la celebrazione della Pasqua inizia quasi 2 mesi prima di quella data. Il primo passo è quello di osservare la Quaresima, digiunando fino a Pasqua. In questo caso il digiuno consiste nel privarsi di latticini, carne e, secondo alcuni, anche del pesce, mentre altri affermano che questo si possa mangiare durante la Quaresima. Chi osserva il digiuno mangia solo dopo la messa giornaliera che si tiene intorno alle 14, quindi niente colazione per loro. Questi due lunghi mesi di digiuno e privazioni si concludono il Venerdì santo e il sabato prima di Pasqua si tiene la cosiddetta messa pasquale speciale. I preti ortodossi e tutte le persone si preparano mentalmente e spiritualmente per un vero e proprio viaggio che è impegnativo sia fisicamente che mentalmente e spiritualmente. Non essendo ortodosso non ho mai preso parte a questa celebrazione, ma molti dei miei parenti che lo sono mi hanno raccontato cosa succede veramente durante la messa del sabato. Spesso si deve rimanere in piedi per tutta la notte senza mai sedersi ascoltando i sermoni e le canzoni. Non importa la difficoltà fisica, dicono sempre che sia molto piacevole e nella maggior parte dei casi, che li ha aiutati a sentire il vero significato e l'atmosfera della Pasqua e ciò che Gesù Cristo ha realmente sopportato mentre veniva crocifisso. Immaginatevi tutti i sacerdoti vestiti per l'occasione, l'incenso che brucia e il ritmo della splendida musica e di quei canti... è davvero qualcosa fuori dal normale e una scena che non si può dimenticare facilmente.

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Comprare il pollo

Un momento cruciale del processo di preparazione per la Pasqua e anche il più comune. Ricchi o poveri, gli ultimi giorni prima di Pasqua corrono tutti nei supermercati con una sola cosa in mente: comprare un pollo vivo e vegeto. Il pollo sarà poi preparato per il famoso 'Doro Wot', uno stufato di pollo e cipolle accompagnato da uova sode. La scelta e l'acquisto del pollo è sconsigliato ai deboli di cuore; i polli sono vivi e non appena li si tira fuori dalle gabbie cercheranno di volare e scappare via. In tutto questo dovrete tenerli ben stretti per il collo per sentire il peso e la struttura corporea. Nella maggior parte dei mercati non ci sono prezzi fissi per i polli. Di solito, una volta trovato quello si desidera portare a casa, si chiede il prezzo ed è proprio qui che inizia il divertimento. Nei mercati aperti etiopi è usanza comune contrattare il prezzo di ciò che si desidera comprare. In questo caso, visto che solitamente il venditore vuole ricavare il massimo profitto da ogni pollo, proporrà un prezzo più o meno alto, a cui l'acquirente dovrà poi controbattere con la somma che aveva in mente. Questo gioco al ribasso continua fino a che entrambe le parti (venditore e acquirente) non si trovano d'accordo sul prezzo finale. Per darvi un'idea di com'è davvero la vita in un mercato di polli nella città di Addis Ababa, oggi mia madre mi ha raccontato che il prezzo per un pollo medio si aggira sui 300 birr (circa 10 euro). Se siete turisti e state sperimentando per la prima volta questa tecnica farete meglio a farvi accompagnare da una persona del luogo (almeno le prime volte per farvi un'idea del prezzo medio dei prodotti che vi interessano). Sicuramente avranno molto da insegnarvi e potrete sentirvi più sicuri quando ci proverete da soli.

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Ovviamente, il pollo non è l'unica carne che si mangia a Pasqua. Chi ha in programma di festeggiare con la famiglia, o comunque con molte persone, di solito si reca in appositi supermercati per comprare una pecora, una capra o addirittura un bue.

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Mangiare con famiglia e amici

Mangiare con famiglia e amici direttamente da un unico grande piatto è una delle tradizioni più conosciute e di cui gli etiopi vano più fieri. La Domenica di Pasqua, tutta la famiglia e gli amici si riuniscono intorno al tavolo per condividere un pasto che simboleggia l'amore, l'amicizia e il perdono reciproco, ci si sbarazza del vecchio e si aspetta qualcosa di nuovo. Quando si mangia dallo stesso piatto ci sono delle regole generali da seguire, ma ovviamente se è la prima volta è normale fare qualcosa di sbagliato o di ridicolo. Ma una cosa che mi piace davvero è quello che in amarico chiamano "gursha". Si traduce in "dare da mangiare a qualcuno con le proprie mani", quindi si prende un po' di "injera" (il pane usato per accompagnare la carne e la verdura) e si imbocca qualcuno di caro in segno di amicizia e reciproca gratitudine. Potete scordarvi di compiere solo un "gursha", preparatevi a farlo e a riceverlo spesso: imboccare i vostri amici solo una volta si tradurrà sicuramente in un litigio e porta anche sfortuna.

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Difo Dabo

Si tratta del tipico pane delle occasioni speciali come Pasqua, Natale, Capodanno, matrimoni, anniversari, compleanni, battesimi, lauree e qualsiasi altro importante evento sociale o religioso. Direi che la particolarità di questo pane non sta tanto negli ingredienti, nell'impastatura o nella lievitazione in sé. Quello che lo rende così speciale è, in primis, che può pesare dai 12 ai 15kg, a volte persino 20kg. Inoltre, il pane viene avvolto da foglie di banano che diventano marroncine quando viene cotto. Immaginate il sapore di questo pane cotto insieme alle foglie di banano, fatemelo dire, è così profumato e aromatizzato che vi lascerà di stucco. É lo stesso pane che si cucina in casa e si porta in regalo durante le visite a parenti e amici. Il metodo tradizionale di cottura non è in forno elettrico, ma in un forno in argilla con un fuoco acceso appena all'esterno nel cortile.

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Grazie per aver dedicato del tempo a scoprire le tradizioni della Pasqua etiope. Spero vi sia piaciuto. Un saluti a tutti!


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